Adesso scatterà la solita trafila, a metà strada tra il burocratico e il patetico. Una era in missione l'altro era al comizio, l'altro ancora era a letto con l'influenza. Uno aveva la giustificazione, l'altro se l'è dimenticata a casa ma magari la porta domani. Sta di fatto che i 29 deputati dell'opposizione che ieri erano assenti in aula mentre si votava definitivamente l'ennesima legge-vergogna del centrodestra portano sulle spalle non solo l'indegnità morale che spetta a tutti i "lavoratori" che marcano visita. Ma anche la responsabilità politica che grava su chi avrebbe potuto far saltare il colpo di spugna concesso agli evasori e agli esportatori di capitali illeciti, mandare in minoranza la maggioranza e aprire una crisi grave dentro il Popolo delle libertà. Il Pdl, già spaccato di suo, si è presentato a questo appuntamento in ordine sparso, e con assenze ancora più scandalose: ben 56 deputati della maggioranza hanno mancato all'appello. Un'opposizione seria e strutturata, consapevole di questo, avrebbe fatto una battaglia campale contro questa vergognosa amnistia mascherata. Avrebbe "investito" sui mal di pancia dei diffidenti del partito del premier e dei dissidenti dell'ex partito di Fini. Avrebbe fatto quadrato con l'Idv e con l'Udc, e avrebbe riempito l'emiciclo fino all'ultimo scranno. Avrebbe dimostrato di essere all'altezza della sfida, anche a prescindere dal risultato finale. Non è andata così. Ed ora, a babbo morto, è inutile impartire "severe sanzioni" agli assenti. Ed è persino frustrante chiedersi dov'erano i capigruppo, e recriminare su com'erano straordinari, disciplinati e inflessibili i capigruppo del vecchio Pci. Capiamo tutto, del Pd: gli impegni e le tensioni precongressuali, i soliti veleni tra i leader di ieri, di oggi e di domani. Quello che cominciamo a non capire è come un'opposizione del genere possa candidarsi alla guida dell'Italia nel dopo-Berlusconi. Soprattutto, temiamo che non lo possa capire il Paese.
sabato 3 ottobre 2009
Politici
Candidati a non governare di Massimo Giannini
Adesso scatterà la solita trafila, a metà strada tra il burocratico e il patetico. Una era in missione l'altro era al comizio, l'altro ancora era a letto con l'influenza. Uno aveva la giustificazione, l'altro se l'è dimenticata a casa ma magari la porta domani. Sta di fatto che i 29 deputati dell'opposizione che ieri erano assenti in aula mentre si votava definitivamente l'ennesima legge-vergogna del centrodestra portano sulle spalle non solo l'indegnità morale che spetta a tutti i "lavoratori" che marcano visita. Ma anche la responsabilità politica che grava su chi avrebbe potuto far saltare il colpo di spugna concesso agli evasori e agli esportatori di capitali illeciti, mandare in minoranza la maggioranza e aprire una crisi grave dentro il Popolo delle libertà. Il Pdl, già spaccato di suo, si è presentato a questo appuntamento in ordine sparso, e con assenze ancora più scandalose: ben 56 deputati della maggioranza hanno mancato all'appello. Un'opposizione seria e strutturata, consapevole di questo, avrebbe fatto una battaglia campale contro questa vergognosa amnistia mascherata. Avrebbe "investito" sui mal di pancia dei diffidenti del partito del premier e dei dissidenti dell'ex partito di Fini. Avrebbe fatto quadrato con l'Idv e con l'Udc, e avrebbe riempito l'emiciclo fino all'ultimo scranno. Avrebbe dimostrato di essere all'altezza della sfida, anche a prescindere dal risultato finale. Non è andata così. Ed ora, a babbo morto, è inutile impartire "severe sanzioni" agli assenti. Ed è persino frustrante chiedersi dov'erano i capigruppo, e recriminare su com'erano straordinari, disciplinati e inflessibili i capigruppo del vecchio Pci. Capiamo tutto, del Pd: gli impegni e le tensioni precongressuali, i soliti veleni tra i leader di ieri, di oggi e di domani. Quello che cominciamo a non capire è come un'opposizione del genere possa candidarsi alla guida dell'Italia nel dopo-Berlusconi. Soprattutto, temiamo che non lo possa capire il Paese.
Adesso scatterà la solita trafila, a metà strada tra il burocratico e il patetico. Una era in missione l'altro era al comizio, l'altro ancora era a letto con l'influenza. Uno aveva la giustificazione, l'altro se l'è dimenticata a casa ma magari la porta domani. Sta di fatto che i 29 deputati dell'opposizione che ieri erano assenti in aula mentre si votava definitivamente l'ennesima legge-vergogna del centrodestra portano sulle spalle non solo l'indegnità morale che spetta a tutti i "lavoratori" che marcano visita. Ma anche la responsabilità politica che grava su chi avrebbe potuto far saltare il colpo di spugna concesso agli evasori e agli esportatori di capitali illeciti, mandare in minoranza la maggioranza e aprire una crisi grave dentro il Popolo delle libertà. Il Pdl, già spaccato di suo, si è presentato a questo appuntamento in ordine sparso, e con assenze ancora più scandalose: ben 56 deputati della maggioranza hanno mancato all'appello. Un'opposizione seria e strutturata, consapevole di questo, avrebbe fatto una battaglia campale contro questa vergognosa amnistia mascherata. Avrebbe "investito" sui mal di pancia dei diffidenti del partito del premier e dei dissidenti dell'ex partito di Fini. Avrebbe fatto quadrato con l'Idv e con l'Udc, e avrebbe riempito l'emiciclo fino all'ultimo scranno. Avrebbe dimostrato di essere all'altezza della sfida, anche a prescindere dal risultato finale. Non è andata così. Ed ora, a babbo morto, è inutile impartire "severe sanzioni" agli assenti. Ed è persino frustrante chiedersi dov'erano i capigruppo, e recriminare su com'erano straordinari, disciplinati e inflessibili i capigruppo del vecchio Pci. Capiamo tutto, del Pd: gli impegni e le tensioni precongressuali, i soliti veleni tra i leader di ieri, di oggi e di domani. Quello che cominciamo a non capire è come un'opposizione del genere possa candidarsi alla guida dell'Italia nel dopo-Berlusconi. Soprattutto, temiamo che non lo possa capire il Paese.
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2 commenti:
"Soprattutto, temiamo che non lo possa capire il Paese."
Eh certo, se vincono loro vince il popolo mentre se perdono è perchè il popolo non capisce un cazzo!E poi si chiedono come mai perdono voti, dai che di questo passo la prossima volta le elezioni le riperdono sul serio..
personaacaso
Oh, poi pensa se la Lega prendesse più voti del Pd e dei piccoli partiti comunisti...
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