sabato 31 ottobre 2020

Immigrazionismo criminale

L'incipit di un approfondimento di Repubblica, a firma di Foschini e Ginori, dedicato al terrorista islamico che ha colpito a Nizza: "Brahim Aouissaoui ha progettato la strage di Nizza in Italia. Perché in Italia era stato fino a poche ore prima della strage. Perché in Italia aveva contatti e amici, che in queste ore gli uomini dell'Ucigos stanno scandagliando dalla Sicilia alla Puglia". Quello di un tempo, che sacrificava i soli ebrei italiani agli interessi della classe politica al governo, è noto come Lodo Moro. Quello di oggi, anche se forse non esplicitamente firmato, ma solo favorito da azioni, parole e omissioni (la truffa chiamata protezione umanitaria, il favoreggiamento delle attività degli scafisti, l'esaltazione delle attività delle ONG politicizzate, la candidatura tra le loro file di numerosi esponenti dei Fratelli Musulmani, i pochi o nulli controlli su chi dovrebbe essere tenuto in un centro di detenzione in attesa del rimpatrio, eccetera) dei signori che blaterano continuamente di fascisti immaginari, credo lo si potrebbe tranquillamente chiamare "Lodo PD". I terroristi islamici sono liberi di arrivare qui, gironzolare dove pare loro, pianificare attentati ospiti di qualche "collega" o simpatizzante e infine agire. La differenza è che ad essere sacrificati oggi non sono i soli ebrei italiani, ma chiunque abbia la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Naturalmente i signori rigetterebbero sdegnati una simile accusa, sia mai, la Lamorgese è persino riuscita a sostenere impunemente la bestialità secondo la quale questo Governo non avrebbe alcuna responsabilità per gli omicidi di Nizza. Anche i politici che permisero le stragi e i transiti indisturbati nel nostro paese degli arabi al soldo di Arafat reagirono con sdegno alle prime accuse e mentirono spudoratamente per decenni.


Roberto Giovannini

La follia immigrazionista

I tragici fatti di Nizza dimostrano, qualora ce ne fosse stato bisogno, quanto sia folle l'immigrazionismo. Il fenomeno dei flussi migratori è complesso, frastagliato, intricato. Sia chiaro: è ingenuo e semplicistico pensare di risolvere il tutto chiudendo ermeticamente i porti, poiché si tratterebbe al più di un palliativo. Dall'altra parte, l'approccio immigrazionista è pura pazzia criminale. Le partenze dalle coste africane vengono incentivate dal pieno appoggio alle navi negriere delle ONG, causando automaticamente l'aumento dei decessi nel Mediterraneo. La pressione dei migranti finisce poi per investire le coste europee, causando quel rimpallo di responsabilità che vede l'Italia finire spesso per sobbaccarsi da sola il problema (qualcuno ha detto "accordi di Malta"?). Ma secondo la visione immigrazionista il problema non si pone. Mai. L'immigrato è visto sempre e solo come una vittima in fuga da un conflitto armato o da una carestia. L'immenso continente africano, ad esempio, con tutte le sue realtà diversissime tra di loro (nazioni in pieno sviluppo, economie stagnanti, divisioni religiose ecc.), viene appiattito su un'unica immagine: il "paese in guerra". Nessun ragionamento viene fatto, inoltre, su quanto deleterio sia per uno stato perdere la propria forza lavoro giovane (e noi ne sappiamo qualcosa). Né viene presa in considerazione la pericolosità di certi estremismi o la refrattarietà all'integrazione. Non sia mai! Ora, è sbagliato, oltre che stupido, tacciare tutti i migranti come potenziali ladri e stupratori, ma lo è anche dipingere i nuovi arrivati come angeli senza macchia. Specie se a farlo sono coloro che, in un modo o nell'altro, guadagnano dal traffico di clandestini. Pensiamo alle varie COOP dell'accoglienza, alla malavita organizzata, oppure ai caporali delle piantagioni in cerca di manovalanza a basso costo. Dov'è l'umanità in tutto questo? Dov'è il progresso? Dov'è l'amore? Un mare di ipocrisia, grande come il Mediterraneo, inghiotte in continuazione fiumi di retorica immigrazionista.


A questo va aggiunta tutta l'odiosa manfrina sui sensi di colpa del cattivo uomo bianco verso il resto del mondo. Oltre all'oicofobia dei globalisti, ipnotizzati da un'irrefrenabile desiderio di dissolversi e trascinare l'Occidente nell'autoflagellazione sulle ali del politically correct. Un cancro mentale perfettamente predetto nel 1973 da Jean Raspail nel libro "Il campo dei Santi". Brahim Aoussaoui, il macellaio di Nizza, era sbarcato a Lampedusa il 9 ottobre dalla Tunisia per poi raggiungere. Il suo paese natìo non ha fatto nulla per impedire la partenza di decine di barchini colmi di galeotti verso l'Italia, eppure era stato lautamente finanziato da noi per farlo! Se Roma non avesse da mesi adottato la scriteriata ideologia del "tutti dentro o siamo razzisti", se la politica estera italiana non fosse rimasta silente di fronte al lassismo tunisino (oltre al costante menefreghismo europeo), se gli appelli ad un maggior controllo degli sbarchi non fossero stati tacciati di intolleranza da media e benpensanti, forse uno come Brahim non sarebbe giunto in Italia. Possiamo averne la certezza? Certo che no. Ma affrontare l'immigrazione scevri da ideologie demenziali e sporchi interessi economici permette di ridurre al minimo tali eventualità. Il singolo cittadino deve avere il diritto di cercare una vita dignitosa nel mondo, nel rispetto di chi lo accoglie. Parimenti, una nazione deve poter scegliere chi accogliere e chi no, nel rispetto dei diritti umani. Ma soprattutto, un popolo deve poter costruire il suo futuro nella sua terra, prima ancora che altrove. È così difficile da capire?


Matteo Brandi

venerdì 30 ottobre 2020

Giovanni Sartori, anno, 2016

 Nemo propheta in patria


Quando diede questa intervista, nel 2016, Giovanni Sartori aveva quasi 92 anni e la sua lucidità era ancora abbacinante. Sarebbe morto un anno dopo. Le sue parole sono di una attualità  estrema, e per un semplice motivo. Il tempo non può modificare la verità. «Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati».


Quale disastro? «Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».


Perché? «Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».


Perché non possono convivere? «Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».


Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile? «Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita. Pensi all'India o all'Indonesia».


Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece... «...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».


Ma il multiculturalismo... «Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene».


Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo. «La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta».


Cosa serve? «Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».


E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste? «Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».


Cosa sta dicendo? «Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie ordinarie, più controllabili».


Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali la colpa è sempre dell'Occidente... «Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».


Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe. «Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore».


E l'Europa cosa fa? «L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa».


Qual è la sua Europa? «Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico».


Come finirà con l'Islam? «Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità massima».


Da Il Giornale, 17/01/2016


PS. Oggi al posto dell'uomo-bomba che si fa esplodere in mezzo ai civili, abbiamo gli sgozzamenti e le decapitazioni, fuori e dentro le chiese.  A precederli è una lunga scia di sangue di innocenti. Lo scontro è già in corso da tempo, e non accennerà a diminuire.

Sul terrorismo islamico

 Considerazioni sparse sull'attentato di Nizza:


- il terrorista è islamico, non fascista. Fascista non c'entra un cazzo. Ha gridato «Allah u akbar!», non «Viva Mussolini!». Quindi certi rappresentanti istituzionali e certi commentatori incommentabili la potrebbero addirittura smettere di dire e di scrivere stronzate;


- il terrorista è entrato in Europa da Lampedusa, era già nel mirino della procura di Agrigento per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, ma in nome dell'accoglienza si è potuto muovere liberamente, prima in Italia e poi in Francia;


- in un Paese anche soltanto lontanamente normale, la Lamorgese si sarebbe dimessa e Conte avrebbe avuto almeno il buon gusto di non scrivere cazzate demagogiche tipo «Nous Sommes Unis!» e si sarebbe invece scusato pubblicamente per essersi lasciato sfuggire un criminale;


- Saviano scrive che l'attentato è figlio del rancore che cova nel ghetto. Saviano che forse di Parigi ha visto il Louvre e che a Nizza magari non c'è manco mai stato. La vicenda dei barconi unita alla permanenza di pochi mesi del terrorista in Europa già di per sé ben spiegano che il ghetto non c'entra un cazzo. Nulla di nuovo sotto il sole, dal suo divano panoramico, Saviano altro non spera che accendere qualche riflettore su se stesso, a maggior ragione in concomitanza con l'uscita del suo nuovo libro. Perdonateci, ma non abbiamo bisogno della Saviano Spa per capire il mondo;


- Macron farebbe bene a prendere Erdoğan di petto, a botte di caccia bombardieri. L'UnioneEuropea non ha nessuna spina dorsale e del resto era proprio una certa UE ad auspicare l'ingresso della Turchia nell'Unione. Inutile dunque aspettarla, al di là della linea di confine dei soliti proclami vuoti. Erdoğan gioca sporco proprio sul nostro parlarci addosso, persino sul nostro riempirlo di soldi purché si tenga i suoi profughi. E invece no, deve cadere, in tutti i sensi.


L'Europa le palle non ce le ha, che le tiri fuori Macron, almeno per il suo popolo, brutalmente decapitato in una chiesa.


Luca Marfe’

Punti di vista su Nizza

C'è un dettaglio, nella fotografia che mi è giunta, impubblicabile e insopportabile. La foto è quella della donna decapitata nella cattedrale di Nizza, ieri.  Giace riversa addosso a una colonna, accanto all'acquasantiera. Veste una camicia scura e un maglioncino blu, i jeans e delle scarpe basse e nere. Sulla colonna un avviso ricorda: "Maschera obbligatoria". Non sappiamo come questa donna sia stata scelta, come sia stata presa o inseguita, come sia finita ai piedi di quella colonna. Possiamo solo immaginare una  cosa, e notare un dettaglio. Quello che possiamo e non vogliamo immaginare è la forza e la ferocia che occorrono per sgozzare una persona fino a decapitarla. Ci vuole l'esperienza dello sgozzamento di ovini, per ragioni di sacrificio o alimentari. L'odio, da sè, non basta, è sufficiente per attivare una bomba, per decapitare ci vuole molto impegno. Il dettaglio è stretto nella mano sinistra della donna: la mascherina. La mascherina nera che si dev'essere tolta per urlare, per respirare, e che le è rimasta in mano. Il colore nero nasconde il sangue, e quella mascherina sembra l'ultimo appiglio di normalità, della nostra normale quotidianeità, il dettaglio che racconta di due mondi distanti. Noi siamo alle prese con qualcosa che sta cambiando le nostre vite, e qualche volta ci porta via le nostre vite, e di questo abbiamo paura o in qualche caso mostriamo di non aver paura, con la jattanza di chi sfida un nemico che non esisterebbe. Ma, che abbiamo paura o no, che ce la prendiamo con il destino o con il governo, che temiamo il virus o la fame o entrambi, che preferiamo blocchi totali o parziali, questo è il nostro mondo: i governi, le elezioni regionali o presidenziali USA, le baruffe tra gli esperti: il nostro mondo, appunto.  E invece c'è qualcuno che vive in un altro mondo, che si sente minacciato, insidiato e offeso e appassionato da altro. Facciamo così fatica a comprenderlo e anche solo a immaginarlo che ci mettiamo al riparo delle parole:  gesto folle, problemi psichici, disturbi. Facciamo così fatica ad accettarlo che ci scappa detto che chi è causa del suo male pianga se stesso, e Charlie Hebdo se l'è cercata, e quel professore che si ostinava a insegnare la libertà se l'è cercata, e i fedeli di Nizza sono gli innocenti finiti in mezzo. Noi, un paese in cui la satira è corrosiva, ma nelle vignette dove non si rischia nulla. O ci gettiamo a capofitto sulle polemiche dello sbarco a Lampedusa, del soggiorno a Bari, delle ingiunzioni ridicole di espulsione, nelle quali siamo i primi a non credere.  Non voglio ripetere ciò che ho detto fino allo sfinimento, nelle mie battaglie perse, e cioè che sui barconi non c'è chi scappa dalla guerra, perché so che così ci piace e ci conviene credere, perché coincide con una visione del mondo, consente un po' di ipocrisia e ci illude di essere i buoni samaritani del pianeta, raccolta dei pomodori inclusa.  Voglio piuttosto ragionare su una cosa: è ovvio che la percentuale di fondamentalisti è infima parte di chi arriva in Europa, per fortuna. Ma c'è un meccanismo più diffuso e meno evidente:  che cos'è che ti porta in Europa e ti autorizza a decidere cosa l'Europa debba essere, nella sua libertà di stampa, o di insegnamento, o di fede?  Cos' è questo suprematismo culturale, che ti autorizza a dispensare giudizi e sentenze morali?  Siamo solo un salario, un reddito, un'opportunità, un'assistenza, la promessa di un diritto e nessun valore?  E' il meccanismo che imperversa nelle periferie britanniche, francesi, belghe. In Italia no, o non ancora. Merito nostro?  Non credo, ma mi piacerebbe che la scuola, le comunità, e perfino il nostro debole senso dello Stato e della laicità abbiano favorito un'integrazione quieta. Merito anche degli integrandi, ovvio (non è parola offensiva. Da giovane andavo a lavorare in Germania, gastarbeiter, lavoratore ospite, così ci chiamavano).  E poi ci sono quelli come il decapitatore di Nizza, il suprematista islamico. Per lui noi italiani siamo solo  terra di passaggio.  In tutto questo orrore quella mascherina stretta nella mano sinistra, quella mascherina che ci salva e ci soffoca, che invochiamo o rifiutiamo, ha la tenerezza di un dettaglio di umanità, e la forza di una fiaccola di libertà, ai piedi di un'acquasantiera.


Toni Capuozzo

giovedì 29 ottobre 2020

Gli islamo -fascisti...

Lungo la spirale discendente


La fatwa di Erdogan contro Macron reo di avere parlato della sua volontà di non tollerare in Francia il separatismo islamico, di fatto in atto da molti anni, produce, a seguito della decapitazione di Samuel Paty, reo, a sua volta, di avere mostrato in classe ai suoi alunni le celebri vignette blasfeme su Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, i suoi frutti. Tre morti e un ferito grave nell'attaco avvenuto nella chiesa di Notre Dame a Nizza. Il sacrestano è stato sgozzato e una donna è stata decapitata. L'assassino, 25 anni, è un musulmano di origine maghrebina, un fulgido esempio di integrazione islamica della terza generazione su suolo francese. Durante la carneficina urlava "Allah Akbar". Il il sindaco di Nizza Christian Estrosi  ha detto che "Non ci sono dubbi sul fatto che fosse un militante islamo-fascista". No, Monsieur Estrosi, il fascismo non c'entra assolutamente niente. Basta leggere il Corano. Maometto non era fascista. Le sure medinesi non sono fasciste. Antecedono il fascismo di centinaia di anni.


Fino a quando non si vorrà capire che le gesta di chi ha decapitato Samuel Paty e ha commesso queste ennesime atrocità sono perfettamente islamiche, e che trovano la loro piena legittimazione nel Corano, si continuerà a voltare le spalle alla realtà e a essere testimoni di futuri attacchi. Erdogan soffia sul fuoco e lo fa da islamista colluso con i Fratelli Musulmani. Sa che può contare su un ampio consenso e che non si vedranno le piazze gremite di musulmani francesi che difendono il valori della Repubblica e lo contestano. Non accadrà. Il Covid-19 se ne andrà prima o poi ma il jiadismo non se ne andrà, e non se ne andrà, per un semplice motivo, è intrinseco all'Islam, esso è un dispositivo che non è mai stato dissinnescato. Per disinnescarlo andrebbe riformato l'Islam in modo profondo, ma tutti coloro che ci hanno provato hanno pagato i loro tentativi a caro prezzo.


Niram Ferretti


Aggiungo che, “l’Islamo fascista” è arrivato in Italia il 9 ottobre 2020 grazie all’accoglienza pelosa e criminale dell’Italia.

Dal Vaticano, è tutto...

Sono profondamente indignato per il comunicato del Vaticano dopo la strage di Nizza: “È un momento di dolore, in un tempo di confusione. Il terrorismo e la violenza non possono mai essere accettati. L’attacco di oggi ha seminato morte in un luogo di amore e di consolazione, come la casa del Signore. Il Papa è informato della situazione ed è vicino alla comunità cattolica in lutto. Prega per le vittime e per i loro cari, perché la violenza cessi, perché si torni a guardarsi come fratelli e sorelle e non come nemici, perché l’amato popolo francese possa reagire unito al male con il bene". E' una dichiarazione talmente banale, priva di verità e di spina dorsale che avrebbe potuto uscire da un qualunque ufficio stampa. Oggi alle 15 le chiese francesi suonano a lutto. Perché è stato un attacco alla cristianità. Se non il giorno in cui decapitano fedeli cristiani nella cattedrale di Nizza, quando il Papa condannerà l'Islam radicale? Noi giudeocristiani siamo pecore al macello al grido di "Allahu Akbar", non "Fratelli tutti".


Giulio Meotti

mercoledì 28 ottobre 2020

Il partito culi al caldo

Il PCC (Partito Culi al Caldo) è in assoluto la più grande forza politica al sostegno del Governo Conte e dei suoi folli DPCM.


Ma chi sono gli appartenenti al PCC?


- Statali che, a differenza dei loro onesti colleghi, non lavorano.

- Giornalisti ed influencer impegnati a leccare le terga all'esecutivo.

- Politici di ogni risma che devono al Governo la loro poltrona.

- Usurai che guadagnano dall'impoverimento generale.

- Scansafatiche e lavativi amanti della sussistenza.

- Benestanti privi di empatia nei confronti del popolo.

- Figli di papà cresciuti a pane e fesserie globaliste.


Insomma, un bel quadretto di miseria umana. Il peggio della società italiana con il culo al caldo, strenui difensori dello status quo e grandi consumatori (o fautori) della propaganda governativa. In questi giorni li trovate intenti ad accusare gli italiani che scendono in piazza, a tacciare di fascismo chiunque critichi il Governo e, ovviamente, a tifare per un nuovo Lockdown. Quando potranno godersi i frutti della loro ignavia e del loro infimo servilismo.


Matteo Brandi

martedì 27 ottobre 2020

Essere ridicoli e dannosi

Qualche chiarimento sul nuovo dpcm


Il nuovo dpcm contiene le indicazioni che ci sono arrivate dal comitato tecnico scientifico. Come sempre, le nostre decisioni sono basate su ciò che gli esperti ci indicano. L’obbiettivo è contenere la curva di aumento dei contagi, il cui andamento è molto preoccupante in Italia e in tutti i paesi europei. Non c’è nazione che non sia in grave difficoltà: come potete vedere un po’ ovunque stanno prendendo misure restrittive, dal coprifuoco in Francia fino ai lockdown parziali e totali di altri paesi. In questi mesi sono stati fatti investimenti per 8 miliardi di euro in sanità: 34.000 nuove assunzioni per personale sanitario, 3200 ventilatori distribuiti per terapia intensiva e altri 1200 in distribuzione (oltre ai 1400 distribuiti per le semi intensive), 1 miliardo di mascherine distribuite gratuitamente, 42 milioni di guanti, 10 milioni di tute e camici, 22 milioni tra tamponi e test sierologici, centinaia di milioni investiti per il vaccino anti Covid. Sono stati stanziati anche 300 milioni per il trasporto pubblico locale e con regioni e comuni stiamo cercando di aumentare anche l’affiancamento dei mezzi privati (come ad esempio bus turistici e NCC). Dobbiamo evitare che il nostro sistema sanitario vada in crisi e dobbiamo assolutamente evitare anche la necessità di un nuovo lockdown generalizzato. 


Oggi rispetto a marzo ci sono grandi differenze: ricorderete che si chiusero la quasi totalità delle fabbriche e degli esercizi commerciali, fatta eccezione per le attività essenziali, chiuse le scuole e le università, tutti eravamo a casa, non si poteva uscire e circolare. Siamo consapevoli che anche queste sono misure dure e siamo tutti stanchi e arrabbiati, ma purtroppo sono necessarie. Tutti i settori che verranno chiusi (sia che siano chiusi in tutto o in parte) riceveranno un congruo pacchetto di indennizzi, concertato con le associazioni di categoria, che prevede ristoro a fondo perduto, eliminazione rata imu, credito d’imposta per affitti, cassa integrazione, indennità per lavoratori stagionali dei diversi settori, reddito d’emergenza. In tanti ci chiedono il senso della chiusura di bar e ristoranti alle 18, cinema, teatri e palestre. Queste attività sono state chiuse perché l’obbiettivo è fare circolare le persone solo per esigenze di lavoro, studio, salute. 


Il virus circola tra e con le persone. La raccomandazione è di uscire il meno possibile e per questo temporaneamente ciò che è considerato non esigenza di lavoro, studio e salute è stato limitato con il dpcm. Credetemi, come tanti di voi, io amo andare al ristorante la sera con le persone care, al cinema, a teatro. Fa male al cuore prendere queste decisioni soprattutto perché già tanti sacrifici sono stati fatti sia dai nostri ristoratori e esercenti che da tutto il mondo della cultura e dello sport. Oggi abbiamo più di 21.000 contagi e dobbiamo frenare la crescita di questo maledetto virus. Proviamo a fare anche questo sforzo insieme. Per il bene di tutti. Forza!


Alessia Morani


E imbecilli dieci volte:


Mi pare ci sia un grande equivoco di fondo sulle misure dell’ultimo DPCM. La chiusura alle 18 di bar e ristoranti, di teatri cinema e palestre non riguarda il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza ma risponde all’esigenza di limitare la circolazione delle persone. Dobbiamo fare in modo che si circoli solo per esigenze di lavoro, studio e salute. Il virus lo fermiamo solo restringendo le possibilità di incontro tra le persone. Il maledetto Covid cammina con e sulle persone. Dopo le ore 18.00 la stragrande maggioranza degli italiani ha terminato il proprio lavoro. Stiamo dicendo da giorni a tutti di rimanere a casa il più possibile e le scelte che abbiamo fatto hanno questa finalità. Il nostro dovere è di ristorare immediatamente tutte le attività che chiudono totalmente o parzialmente. Il provvedimento è pronto e prevede contributi a fondo perduto, stop rata imu, credito d’imposta per affitti, cassa integrazione, indennità per lavoratori stagionali dei diversi settori, reddito d’emergenza.  Abbiamo davanti a noi mesi difficili, combattiamo ancora insieme questa battaglia contro il virus!

lunedì 26 ottobre 2020

Troppe domande, troppi misteri

Qualcuno deve darci un po' di spiegazioni. Che ne è della Cina? Questo è il virus cinese, nato là non si sa ancora bene come e arrivato in tutti i paesi del mondo, pare escluse le isole Tuamotu. Tutti subiscono la seconda ondata, che si preannuncia anche peggiore della prima, e la Cina? Non arrivano notizie di chiusure, isolamenti, coprifuoco (se non a Hong Kong ma per altri motivi). Piuttosto strano. Come vengono conteggiati i malati? Io non l'ho ancora capito, se qualcuno lo sa con certezza per favore me lo spieghi. Quanti tamponi sono falsi positivi? Quanti falsi negativi? Gli asintomatici positivi sono conteggiati come malati? Quanti ricoverati in ospedale sono affetti solamente da covid e non anche da altre malattie? Perché non possiamo disporre di dati certi e confrontabili? Perché sono stati secretati e a tutt'oggi non ancora resi pubblici i verbali delle riunioni del Comitato Tecnico Scientifico? Quali sconvolgenti segreti possono mai contenere? E in ogni caso perché il governo si arroga il diritto di decidere che cosa far sapere e che cosa tenere celato al popolo bue? Ancora col paternalismo dello Stato che pensa al nostro bene?


A che punto realmente siamo, a livello internazionale, con la ricerca sul vaccino? Si è parlato di brevetti depositati, uno in America, addirittura due in Russia, gli israeliani stanno lavorando. Ma non è dato sapere di più né sul tipo di vaccino, né sul tempo che ancora manca per la distribuzione effettiva, né sulla sua efficacia. Perché i nomi delle aziende che hanno fornito o che dovrebbero ancora fornire i famosi banchi scolastici, con e senza rotelle, non sono mai venuti fuori? Perché questo capitolo opaco è stato unanimemente insabbiato dalla politica e dalla stampa, e non se ne parla più? So bene che questo punto è molto meno importante dei precedenti, ma si tratta pur sempre di un sacco di soldi pubblici e di appalti che con la trasparenza c'entrano poco. Quanta gente continua a sbarcare clandestinamente ogni giorno sulle nostre coste meridionali? E in che condizioni sanitarie sono? Altro punto volutamente silenziato dalla stampa, immagino su pressione politica, di cui non sapremmo assolutamente niente se non fosse per la meritoria opera di tre o quattro eroici giornalisti indipendenti, che evidentemente fanno quello che possono.


Perché un ristorante può funzionare a pranzo, rispettando tutte le norme e le precauzioni, e a cena no? Se è agibile a mezzogiorno che cosa cambia la sera? Posso capire una chiusura un po' anticipata, le 23 invece che mezzanotte, per far sì che la gente torni a casa prima, ma perché impedire ai ristoranti di sopravvivere e agli italiani di concedersi un momento di svago, pur a distanza e con le mani igienizzate? Perché i mezzi pubblici sono pieni di passeggeri e dal panettiere o dal salumaio può entrare una persona alla volta? E ancora, che cosa sono esattamente i "congiunti"? Che senso hanno i famigerati dpcm sfornati a getto continuo, che si smentiscono l'un l'altro a distanza di due o tre giorni, se non quello di garantire all'avvocato del popolo una costante e asfissiante presenza in tv, ma creando confusione e rischiando di fare la fine delle grida manzoniane, che nessuno ascolta più? Che senso giuridico hanno le "forti raccomandazioni" e i "suggerimenti" contenuti nei dpcm medesimi? Un decreto stabilisce norme precise, non è fatto per dare raccomandazioni, per fare la paternale o per tirare le orecchie. Per non dire di alcune perle che si trovano qua e là, come quella delle "persone fisiche" che devono stare in casa. Invece le persone giuridiche possono tranquillamente andare a fare due passi?

Imbecilli di governo

A casa stateci voi! Dopo otto mesi, mancano i posti in terapia intensiva!


Sembrava che di lockdown non si dovesse più parlare. E invece rieccoci quasi al punto di partenza, come nel gioco dell’oca. Un lockdown morbido, un coprifuoco nazionale notturno. Basterà? Chissà. Peccato però che questo gioco dell’oca si stia svolgendo sulla pelle della povera gente. A marzo c’erano i morti, fino a mille al giorno, e pochi posti letto in terapia intensiva, circa 5.000, quindi il governo – che inizialmente aveva sottovalutato l’epidemia – si trovò costretto a chiudere il Paese per oltre due mesi. Milioni di italiani si sono affidati a Conte, che ogni 3-4 giorni appariva in Tv e sui social come il comandante in capo che ci avrebbe portato fuori dal pericolo. Un sacrificio enorme che in tanti hanno affrontato con la speranza che, passata l’emergenza, nei mesi estivi il governo avesse utilizzato l’enorme deficit previsto, più di 100 miliardi, anche per realizzare nuovi reparti di terapie intensive per l’autunno/inverno. 


Dai primi dati estivi emerse che i posti in terapia intensiva sarebbero più che raddoppiati, intorno a 11.000 posti letto, più altri 3.000 sarebbero stati realizzati in autunno. Ma in questi giorni è arrivata la doccia fredda. Dal bollettino Covid del 23 ottobre diffuso dall’Ansa si parla di soli 6.628 posti disponibili. A cosa sono serviti dunque gli oltre 100 miliardi di deficit? A parte la cassa integrazione, che in molti stanno ancora aspettando e l’elemosina dei 600 euro una tantum alle Partite Iva, il governo si è messo a distribuire mancette a destra e a manca senza affrontare il problema sanitario: dai soldi a pioggia per i bonus monopattini cinesi ai banchi a rotelle che non sono neppure arrivati, con le scuole che stanno per chiudere di nuovo. A marzo il governo fece il lockdown perché su 5.000 posti letto in terapia intensiva, quasi 4.000 erano occupati anche a causa dell’emergenza Covid. Il servizio sanitario nazionale stava per collassare. Ma da marzo ad oggi sono passati quasi otto mesi, un periodo più che sufficiente per rafforzare il servizio sanitario. E invece niente. Otto mesi persi nelle dirette facebook di Conte e nelle comparsate televisive di virologi poi rivelatisi veterinari o esperti in punture di zanzare. Per evitare il collasso del Ssn servivano almeno ventimila posti in terapia intensiva, ma – dati alla mano – ne sono disponibili oggi appena 1.500 in più rispetto a marzo. Ovvio che il Governo vada in crisi e paventi nuovi lockdown. 


Ma la colpa non è solo del Governo, anche le Regioni hanno la loro fetta di responsabilità. Tutti si scagliano contro Regione Lombardia, ma ad onor del vero a Milano c’è ancora l’intero reparto di terapie intensive in fiera pronto per essere utilizzato per l’emergenza Covid. Non condividiamo la scelta di Fontana di ordinare il coprifuoco o di voler mettere Milano in lockdown, anche perché la Lombardia è in grado di affrontare l’emergenza meglio di altre Regioni. Lo sceriffo De Luca, ad esempio, che è stato rieletto per la durezza del suo agire, chiuderà la Campania in un lockdown totale per via dell’aumento esponenziale dei contagi, tacendo le sue responsabilità in tema di servizio sanitario. Ma i napoletani d’improvviso hanno iniziato a rivoltarsi.  Stesso discorso nella Puglia del rieletto Emiliano. E chissà se ci saranno anche qui proteste. Il dato di fatto saliente è che il Governo ha avuto otto mesi di tempo per affrontare il problema della carenza di posti letto nelle terapie intensive e non lo ha fatto. E così si scarica di nuovo l’emergenza su famiglie, attività commerciali, lavoratori con partita Iva, piccole e medie imprese. Le proteste di Napoli sfociate nella violenza non vanno minimizzate, sono un segnale di insofferenza che le opposizioni, prima che sia troppo tardi, dovrebbero cercare di incanalare nell’alveo democratico. È facile dire “state a casa” a chi è garantito da un salario di Stato, ma milioni di famiglie vivono delle loro attività professionali o d’impresa; loro a casa non ci possono stare. “A  casa” dovrebbero andarci Conte e il suo governo, non gli italiani.


(Paolo Becchi e Giuseppe Palma)

domenica 25 ottobre 2020

Chiusure mascherate...

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 24 OTTOBRE 2020 


E' stato firmato il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Le misure saranno valide da domani, lunedì 26 ottobre 2020, al 24 novembre 2020. Ecco le principali misure contenute nel documento:


RACCOMANDATO DI RIMANERE NEL COMUNE DI RESIDENZA: È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non presenti nel Comune;


CARTELLI NEI LOCALI CON NUMERO MASSIMO DI POSTI DISPONIBILI: È fatto obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico, nonché in tutti gli esercizi commerciali di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo;


PARCHI: Sono sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento;


EVENTI SPORTIVI: Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato. Restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, nei settori professionistici e dilettantistici. Restano consentiti gli eventi e le competizioni sportive, nonché le sedute di allenamento degli atleti agonisti, all'interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all'aperto senza la presenza di pubblico;


PALESTRE/PISCINE: Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; 


ATTIVITÀ MOTORIA: L’attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento;


SALE GIOCO: Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò;


SPETTACOLI: Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto;


BALLO: Restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso;


FESTE: Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose;


ABITAZIONI PRIVATE: Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza;


CONVEGNI/FIERE: Sono sospesi i convegni, i congressi e gli altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza;


SCUOLA: Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari al 75 per cento delle attività, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9,00;


RISTORANTI/BAR: A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5.00 fino alle 18.00;  il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze;


PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI: Le pubbliche amministrazione dispongono una differenziazione dell’orario di ingresso del personale. È raccomandata la differenziazione dell’orario di ingresso del personale anche da parte dei datori di lavoro privati. È fortemente raccomandato l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.

venerdì 23 ottobre 2020

Riflessioni

Le manifestazioni di piazza: ultimo step per instaurare il Nuovo Ordine Mondiale. Leonardo SantiOctober 23, 2020


Da ieri sono partite le proteste in piazza che potrebbero innescare una reazione a catena: proprio quello che spera e vuole il sistema, proprio l'ultimo tassello che manca al nuovo ordine mondiale per instaurare il suo disegno. Hanno visto che la gente sta scendendo in piazza ed ora stanno spingendo affinché questa miccia si accenda ed esploda, deflagrando definitivamente quello che era considerato da tutti, a ragione, il Bel Paese. E ancora una volta gliela stiamo servendo noi su un piatto d'argento. Reazione (la nostra) = Soluzione (la loro, pianificata con dovizia di particolari da anni) 


Non vorrei tornare a spiegarvi che cosa voglia dire manifestare durante uno stato di emergenza, ora ancora più evidente rispetto a quest'estate, date le misure che hanno portato alle restrizioni delle libertà civili, e quanto sia stupido ed idiota parlare di manifestazioni. Questo non vuol dire scappare davanti al nemico, smetterla di lottare, tutt'altro; questo vuol dire usare la testa e non le mani, ragionare d'astuzia e non di impeto, essere freddi, calcolatori, improvvisare, adattarsi e raggiungere l'obbiettivo. Signori, spero vi siate tutti resi conto che il momento è delicatissimo: siamo a pochissimi giorni dalle elezioni presidenziali americane, un avvenimento importantissimo che cambierà inevitabilmente gli assetti, la storia, ed il prosieguo delle nostre vite e di quelle di miliardi di persone in tutto il mondo. Abbiamo il candidato democratico, Joe Biden, che sta per cadere rovinosamente a terra, e non credo che ci siano i tempi tecnici per sostituirlo. Questo comporta il fatto che il candidato Donald Trump rimarrà da solo, in corsa per il rinnovo del secondo mandato. Ora, potete immaginare che cosa scatenerà l’Europa, il deepstate, ed il mainstream tutto  a livello mediatico. Fate un po' mente locale.. 


Trump verrà dipinto come un usurpatore, uno che ha manipolato tutto, un dittatore, un fascista, uno che vuole il potere esclusivo a sé. Ecco, questa sarà la loro versione dei fatti. Si inventeranno qualsiasi tipo di collusione in ogni angolo della penisola. Da oggi in poi, per quanto mi riguarda, qualsiasi post o messaggio che chiamerà alle adunate in piazza, in qualsiasi luogo d’Italia esse siano, verranno cancellate dai commenti di questo canale. Così come verranno cancellati post e commenti che richiamano a menzioni di armi, foto di armi o che incitino all'uso della violenza. E questo perché la colpa, se dovesse accadere qualcosa, verrà riversata contro coloro che stanno PACIFICAMENTE cercando di capire che cosa sta succedendo al di là dell'oceano, mentre qui da noi si calpestano le libertà, i diritti, la democrazia e tutto ciò per cui i nostri avi sono morti. Quindi, se non siete intelligenti dovete diventarlo immediatamente, segnalate se succedono cose strane nelle vostre zone, in quanto questo è il momento buono per scatenare le cellule eversive,  quelle vere, che sono i centri sociali, i black lives matter italiani, gli antifa, gli “antagonisti”, che non sono mai stati antagonisti di qualcuno in realtà, ma sono stati al servizio del sistema. 


La storia ce lo insegna, quindi è ora che la si legga per il verso giusto e non più con il libro al contrario. Se c’è un momento giusto per scatenare prese di posizione, guadagno sul territorio, postazioni, disordini, scontri con la popolazione italiana, è proprio questo. Perché la popolazione italiana è stata piegata dalla paura, ed ora viene costretta da un coprifuoco ad  isolarsi ancor di più. E verrà isolata proprio in coincidenza delle feste più unificatrici nella nostra tradizione, che sono quelle del Santo Natale e della fine dell'anno, proprio per piegarne completamente le difese, e ridurla all’inazione. In questo momento uno stratega, con logica perversa, aziona i centri sociali, gli anarchici, e tutta la gente a loro collegata, più tutti i clandestini, i foreign fighters che sono stati seminati sul territorio italiano all'uopo, nelle vicinanze delle maggiori città, e che sono già stati segnalati a girare con google maps come soldatini a fare planimetrie e rilievi dentro le città. 


Questo canale, così come altri, viene attenzionato dai servizi, e da appartenenti alle forze dell’ordine, che so, essere qui perché condividono il materiale, gli studi e le ricerche che quotidianamente posto per risvegliare più persone possibili. E risvegliare non vuol dire prendere un arma ed ammazzare le persone. Se pensate che questo canale sia congeniale a questo risultato potete anche USCIRE IMMEDIATAMENTE, così mettiamo subito le cose in chiaro e non diamo adito ad ulteriori ed eventuali fraintendimenti. Io non posso esprimermi oltre, penso che lo capiate da soli il perché; quindi mantenete la calma tranquilli ed il sangue freddo, siate lucidi come lo sono loro: si sta chiudendo tutta Europa e mancano pochi giorni alle elezioni americane. Ragionate sulle conseguenze e ragionate di conseguenza, nessuno scatto, delle manifestazioni lasciate parlare i cretini,  perché arrivati a questo punto solo i cretini possono parlare, perché in questo momento chi è nell'occhio del mirino siamo proprio noi, quelli che cercano di capire se si può ancora parlare di democrazia in questo mondo o se la parola è diventata obsoleta. Quindi piano con i commenti, viaggiate low profile, però alzate bene le antenne. Nei prossimi giorni andrò ad indagare per capire chi è che sta usando queste manifestazioni, (il perché ve l'ho appena spiegato) così da avere, e farvi avere, un quadro completo sulla situazione nella quale ci troviamo.


Taimora de Finish

martedì 20 ottobre 2020

Coprifuoco e incompetenza

Il coprifuoco notturno non serve a un cazzo. Tra le 23 e le 5, infatti, la stragrande maggioranza degli italiani sta a casa, senza che glielo dicano le Regioni o il governo. Queste misure sono come sorsi piccoli somministrati per abituarti al veleno che stanno per ficcarti in bocca. Conte e compagnia non hanno nessuna idea di come gestire questa pandemia. Né ha fatto un cazzo per preparare l'Italia alla SecondaOndata, decantata e agitata come uno spettro, ma aspettata e basta. Senza fortificare le mura del sistema sanitario nazionale, senza potenziare il trasporto pubblico, senza fare un cazzo, appunto. Solo e soltanto "scaricando barili" e cercando capri espiatori, tra cui i loro preferiti: noi. Ancora qualche giorno e verranno a raccontarci che rinchiuderci dalle 23 alle 5 non è sufficiente. E che la colpa è nostra perché dovevamo stare ancora un po' più rinchiusi. Ci rinchiuderanno, dunque. Senza dirci e senza sapere quale piatto metteremo in tavola per i nostri figli. Nel frattempo, la televisione torna un carosello di scienziati cui mai, mai e poi mai si concede un ricambio, che so, di un economista. Di un sociologo. Di un politico che sia un politico vero, all'altezza di essere definito tale. In grado, cioè, di assumersi la responsabilità di mediare tra la scienza che ambisce al "rischio zero" e le esigenze del quotidiano di una società già in ginocchio da tempo. Ma, mi raccomando: il coprifuoco. Il primo sorso di veleno, per avvelenarci e per dare pure la colpa a noi.


Luca Marfe’

Giulia Grillo e il Remedisivir

Io mi ero ripromesso di parlare il meno possibile di questa presunta epidemia di Covid19, anche perchè chi ha capito non ha bisogno di ulteriori dimostrazioni, chi purtroppo per lui è immerso nella narrazione dominante rimarrà della sua qualunque cosa si dica. Ma di fronte alla denuncia della ex Ministro Grillo (dunque una persona non pregiudizialmente contraria a questo governo visto che il partito nel quale è stata eletta, il M5S, fa parte della maggioranza) rimango veramente perplesso. Evidentemente si è passato il segno, e chi capisce non può esimersi dal parlare, anche perchè presto o tardi l'enorme crimine in corso emergerà in tutto il suo orrore. La ex Ministra spiega che il Remdisivir acquistato dalla Ue (ovviamente, l'Italia oltre ad avere i suoi rappresentanti nell'istituzione dovrà pagare a pie' di lista quanto dovuto) per combattere la presunta epidemia è stato pagato ad un prezzo irragionevole: ben 2500 euro a trattamento quando il costo di produzione è di 5 (cinque) euro per 5 (cinque) giorni di trattamento. Un vero e proprio furto con scasso. Che si aggiunge all'enorme furto dell'acquisto dei vaccini (che a detta di chi se ne intende non serviranno ad un emerito razzo) e per ora comunque inesistenti. Un enorme fiume di danaro sta uscendo dalle tasche dei contribuenti, e si sta indirizzando dio solo sa dove. Questo fenomeno sta avvenendo a tutti i livelli: a livello europeo (vaccini e medicinali), statale (pensiamo alla porcata dei banchi rotellati pagati a peso d'oro) e per quanto riguarda l'Italia anche a livello regionale: basta pensare all'enorme mangiatoia delle regioni tra mascherine acquistate a peso d'oro e rimborsi pazzi per le degenze dei covidici nei nosocomi. E come se non bastasse, per reggere questa enorme commedia macabra sono costretti a gonfiare i dati epidemiologici e inscenare blocchi dell'attività economica nel paese che stanno distruggendo completamente il tessuto produttivo. E i nostri famelici lestofanti, come se non bastasse vogliono mettere le mani anche sui 37 mld della linea di credito pandemica del Mes che verranno platealmente dissipati confidando nella instupidimento generale causato dal terrorismo pandemico mandato avanti da giornalisti che sanno bene come battere la lingua sul tamburo. Così come vuole chi si ritiene il padrone del vapore. Un disastro totale.


Giuseppe Masala


Ho deciso di interpellare il ministro della Salute, Roberto Speranza, per conoscere i criteri con cui è stato definito l'accordo dell'UE per il Veklury®️ (Remdesivir ), primo farmaco autorizzato lo scorso 25 giugno dall'Agenzia Europea per i Medicinali per il trattamento del COVID-19. Se i dati raccolti attraverso atti ufficiali del Parlamento Europeo e primarie agenzie di stampa sono corrette, non si capisce come sia stato possibile siglare un accordo che prevede un prezzo pari a 2.100€ per un medicinale di sintesi chimica che l'azienda USA Gilead aveva realizzato negli anni passati per debellare l'epidemia di virus Ebola, il cui costo di produzione è stimato inferiore a cinque euro per un ciclo di trattamento di cinque giorni. Il prezzo definito nell'accordo dell'8 ottobre scorso - per una fornitura pari a 500.000 trattamenti - è lo stesso di quello definito il 29 luglio, sempre in sede europea, per il trattamento di circa 30.000 trattamenti. Come se non bastasse, l'intesa raggiunta per i 500.000 trattamenti è stata siglata poco prima che l'Organizzazione Mondiale della Sanità rendesse noti i risultati degli studio Solidarity che sembrerebbero evidenziare per il Remdesivir un'efficacia limitata ai tempi di recupero dei pazienti, ma nessun esito statisticamente favorevole in termini di mortalità. Come indicato anche in un documento dell'Ufficio parlamentare di bilancio sul governo della spesa farmaceutica, in assenza di una disponibilità da parte delle case produttrici di farmaci a contenere i prezzi, potrebbe essere necessario intervenire per ripensare il sistema dei brevetti. Io avevo intrapreso questo percorso promuovendo l'approvazione della Risoluzione per il miglioramento della trasparenza dei mercati dei medicinali presso la 72° World Health Assembly. Spero che il ministro Roberto Speranza sia del mio stesso avviso anche perchè ci avviciniamo ad un rapporto debito/pil intorno al 160% e ogni euro - qualsiasi sia il fondo dal quale provenga - va utilizzato con giudizio.


Giulia Grillo 

Oltre la frutta

Il presidente del consiglio, l’ex avvocato degli italiani, quell’omuncolo servo di Bruxelles che agisce solo di notte a suon di dpcm, che ci ha tolto la Pasqua, gli abbracci, tenta pure di toglierci il Natale, la vita, e che evita qualunque discussione con l’opposizione, si rivolge nientemeno che ai Ferragnez chiedendo loro di convincere i giovani ad indossare le mascherine. Siamo oltre la frutta... molto oltre.


FOLLOWERS


Sebastiano Messina, in un articolo su "La Repubblica" scrive che è vietato indignarsi perchè Giuseppe Conte ha telefonato ai cosiddetti Ferragnez per chiedergli di sensibilizzare i giovani all'uso delle mascherine. Messina sottolinea che la coppia ha 32 milioni di followers, "ovvero più della metà della popolazione italiana". Messina ha ragione. Non bisogna indignarsi per la telefonata di Conte, basta il dato sconcertante che la coppia sia seguita da 32 milioni di persone. Sì, se Hitler avesse avuto i mezzi di comunicazione di cui disponiamo oggi, saremmo in pieno Terzo Reich.


Niram Ferretti

giovedì 15 ottobre 2020

Il piano Di Battista

GLI STATI GENERALI DEL MOVIMENTO 5 STELLE


La società post-covid sarà completamente diversa. Saranno diverse le necessità e diversi i timori dei cittadini. Saranno, dunque, diverse le risposte da adottare. Saranno inoltre diverse (sebbene i “piccoli” continueranno a subire maggiormente gli effetti della crisi, come nel trentennio liberista) le categorie più vulnerabili. Gli Stati Generali del Movimento 5 Stelle avranno senso se, in primis, sapranno produrre un'agenda politica 2020-2030 che contenga soluzioni e progetti a sostegno della collettività, in particolare della classe media: i nuovi possibili poveri della fase post-pandemica. Negli ultimi mesi ho coordinato diversi gruppi di lavoro dove hanno partecipato portavoce nazionali, europei, attivisti, esperti in varie tematiche e non iscritti al M5S. Grazie al loro contributo siamo arrivati ad un'agenda che spero vi sarà la possibilità di presentare agli Stati Generali.
La pandemia, da un lato, ha mostrato a tutti quanto lo Stato sia un'istituzione fondamentale e quanto coloro che non hanno fatto altro che indebolirlo negli ultimi decenni siano responsabili, politicamente, della perdita di molti diritti trasformati via via in merci sulle quali lucrare. Da un altro lato ha confermato (se nell'epoca dei cambiamenti climatici ve ne fosse ancora bisogno) quanto la tutela del patrimonio ambientale sia una battaglia indifferibile. Oggi più che mai difendere l'ambiente significa difendere la Patria e proprio la difesa ambientale sarà il settore dove poter creare nuovi posti di lavoro.
La prima parte dell'Agenda racchiude proposte per affrontare il mondo post-covid (chiamarla emergenza è riduttivo). La seconda parte presenta una serie di soluzioni da mettere in campo per affrontare ataviche necessità dei cittadini. La terza parte indica le azioni che il Movimento 5 Stelle ha il dovere di adottare/confermare per rafforzare le sue politiche, la sua comunità, la sua indipendenza e costruire il proprio futuro. In tal senso gli Stati Generali dovranno essere anche l'occasione di sciogliere determinati nodi sui quali oggi si hanno visioni differenti.


AGENDA 2020-2030


I PARTE: AFFRONTARE IL MONDO POST-COVID 



1. Sostegno straordinario alla piccola e media impresa ed ai lavoratori autonomi a partire da una corposa riduzione del carico fiscale. La piccola e media impresa (tessuto economico e sociale dell'Italia) è sotto attacco e nei mesi della pandemia i “piccoli” hanno subito gli effetti più catastrofici. L'epidemia, in molti casi, ha rafforzato i grandi e indebolito i piccoli, già fiaccati da 30 anni di iper-liberismo e capitalismo finanziario.


2. Servizio civile ambientale: programma di lavoro giovanile per la difesa del territorio. I cambiamenti climatici aumenteranno il rischio idrogeologico. Il Servizio civile ambientale consente di investire in prevenzione, difendere il territorio attraverso la messa in atto del piano nazionale per l’adattamento al cambiamento climatico creando fino 200.000 posti di lavoro all'anno (per i prossimi 5 anni) per giovani under 32.


3. Incentivi pubblici per chi – anche grazie alle opportunità di smart working - intende lasciare le grandi città e ripopolare i centri urbani scarsamente abitati.



4. STOP alle grandi opere inutili: la stragrande maggioranza dei finanziamenti destinati ai lavori pubblici venga utilizzata nella grande opera che il Paese attende da anni: la manutenzione e l'ammodernamento dell'ordinario con il fine di migliorare la qualità di vita dei pendolari.



5. Implementazione del Reddito di Cittadinanza con obbligo (ove possibile) di svolgere lavori socialmente utili nei Comuni o all'interno del Servizio civile ambientale.



6. Risanamento del sistema idrico nazionale al fine di ridurre gli sprechi di acqua e aumentarne qualità e approvvigionamento.



7.Legge sull'acqua pubblica che ponga fine alla mercificazione di un diritto inalienabile degli esseri umani.



8. Riforma strutturale del sistema di gestione dei rifiuti: investimenti nell’economia circolare, equiparazione reati ambientali all'omicidio preterintenzionale, lotta all’obsolescenza programmata e diritto alla riparabilità.


9. Decarbonizzazione del Paese: aggiornare gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima in modo più ambizioso, allineandoli agli obiettivi dell IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) per rimanere entro la soglia critica di 1.5 °C. Aumentare dunque la produzione di energia rinnovabile, anticipare la chiusura centrali a carbone senza convertirle in centrali a gas, implementare l'aliquota energetica (abbassare costi ad utenze virtuose ed aumentandoli a quelle più energivore).


10. Progetto di car-sharing pubblico nazionale: programma di sostituzione ventennale di auto private con un parco di auto pubbliche, elettriche, condivise e utilizzabili su tutto il territorio nazionale.



11. Rafforzamento del sisma-bonus e del super-ecobonus (renderli strutturali) con l'obiettivo di mettere in sicurezza il territorio nazionale dagli eventi sismici e rendere il Paese sempre più efficiente ed indipendente dal punto di vista energetico.



12. Sostegno alle famiglie. L'Italia non è un paese per giovani ed è ancor meno un paese per genitori. Fare un figlio oggi, in molti casi, è un atto eroico. Va realizzato un assegno mensile (da 0 a 18 anni) per ogni figlio destinato alle famiglie (o ai singoli genitori) a basso reddito. Inoltre va aumentato e reso obbligatorio il congedo parentale (modello scandinavo) per entrambi i genitori.



13. Chiusura domenicale dei centri commerciale al fine di tutelare i piccoli esercizi commerciali, i centri storici, la famiglia e le attività culturali e sportive.



14. Creazione dell'ITI (Istituto per la Trasformazione Industriale), un istituto pubblico che sostenga le imprese in crisi nel processo di trasformazione/diversificazione produttiva che consenta loro di inserirsi in nuovi mercati.



15. Sostegno alle imprese in crisi che decidono di ristrutturarsi garantendo ai lavoratori di concorrere alle gestione delle stesse (socializzazione delle imprese).



16. Creazione di una Casa farmaceutica pubblica che non abbia come obiettivo il profitto ma la ricerca scientifica e la produzione di farmaci per contrastare le malattie “meno redditizie” per le grandi case farmaceutiche private.

17. Riforma del sistema bancario: separazione tra banche commerciali e banche d'affari al fine di tutelare il risparmio dei cittadini da rischiose operazioni di speculazione.



18. STOP definitivo al Patto di Stabilità e crescita, al MES e ai parametri responsabili dell'austerità economica e sociale.Modifica dello statuto della BCE: la Banca Centrale Europea dovrà diventare prestatore di ultima istanza (cosa che di fatto già sta facendo adesso).



19. Legge sul conflitto di interessi e legge sugli editori impuri: drastica riduzione dell'accentramento di potere mediatico nelle mani di imprenditori che usano i media per interessi private che nulla hanno a che vedere con la libera informazione. Abolizione definitiva dei finanziamenti pubblici all'editoria.



20. Controllo pubblico delle rete autostradale italiana con l'obiettivo di ridurre i pedaggi e investire gli utili in sicurezza e ammodernamento.



21. Legge sulla RAI: fuori la politica dal sistema radio-televisivo nazionale e stop alle lottizzazioni partitiche per tutte le nomine pubbliche le quali devono essere improntate ai principi di meritocrazia e trasparenza e non a quelle di spartizione di potere.



22. Aggiornamento della legge Spazza-corrotti: la corruzione è come il doping, ogni anno trova nuove modalità di azione. Oggi il sistema corruttivo si annida soprattutto nell'assegnazione di maxi-consulenze a parenti ed amici della politica.


23. STOP alle porte girevoli tra politica e sistema finanziario, magistratura e sindacato. 

24. Rivoluzione digitale nella Pubblica amministrazione con l'obiettivo di azzerare il potere discrezionale della burocrazia.



25. Piano nazionale dell'acciaio da inserire in un piano europeo incentrato sulla sostenibilità ovvero sulla creazione di mini-acciaierie distanti dai centri abitati, con valutazioni di impatto sanitario e con aree prevalentemente a freddo. Investimenti sulla sperimentazione della produzione a H2 verde.



26. Diritto alla connettività: libero accesso alla rete per tutti i cittadini.



27. Aumento degli investimenti in ricerca ed università per far sì che l'Italia raggiunga e poi superi la media europea.


28. Rafforzamento della diffusione delle discipline sportive finalizzate all’inclusione sociale, ai bisogni legati alla disabilità, al contrasto del degrado socio-economico delle periferie, alla prevenzione dei disturbi alimentari e posturali attraverso concessioni di spazi e attrezzature alle associazioni e società sportive dilettantistiche e attraverso la riqualificazione urbana da realizzare mediante edilizia sportiva.



29. Inserimento dell'esercizio fisico nel sistema sanitario nazionale: prescrizione medica dell'attività fisica. Inserimento docenti di educazione fisica di ruolo – laureati in scienze motorie/diplomati ISEF – nella scuola primaria.



30. Completare il processo di digitalizzazione della giustizia e rafforzare i metodi di giustizia predittiva. Consentire notifiche solo per via telematica. Estensione del processo civile telematico a tutti i gradi di giudizio (anche al Giudice di pace e Cassazione che oggi ne sono sprovvisti). 


31. Salario minimo garantito per tutti, per dare dignità a ciascun lavoratore.


32. Legge sulla prevenzione del suicidio.


II PARTE: ALTRE BATTAGLIE 


1. Promozione e sostegno all'uso medicale, industriale e commerciale dei prodotti della cannabis.


2. Terza via in materia di immigrazione: chiusura dei porti e accoglienza interessata sono due facce della stessa medaglia: il totale disinteresse delle condizioni di vita e delle lotte politico-sociali del continente africano. La tragedia dei flussi migratori non si potrà mai fermare se prima non si definisce un piano complessivo che abbia come focus il diritto a non emigrare.

3. Rafforzamento e regolamentazione dello spoils systems per permettere a chi vince le elezioni nazionali, regionali e comunali di sostituire funzionari e dirigenti che ostacolano l'attuazione del programma elettorale risultato vincente.


4. Indipendenza energetica: massicci investimenti verso una produzione distribuita e locale di energia rinnovabile, sostegno alle comunità energetiche ed a Comuni e cittadini dei cittadini produttori di energia.


5. Promozione e sostegno all’agricoltura naturale e biologica e contrasto all'uso massiccio di fitofarmaci. Divieto di commercio e coltivazione di OGM.


6. STOP – senza alcuna deroga – alla vendita di armamenti o altra strumentazione ad uso militare a paesi in conflitto o che sostengono, direttamente o indirettamente, paesi in guerra.


7. Taglio del 30% del numero dei consiglieri regionali e taglio del 40% delle indennità dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Rendicontazione totale delle spese effettuate con altri bonus e privilegi a loro disposizione.


8. Obbligo e tempi certi di discussione delle leggi di iniziativa popolare in Parlamento e rafforzamento degli strumenti di democrazia diretta.


9. STOP ai finanziamenti pubblici alle scuole paritarie e all’aziendalizzazione  della scuola pubblica: costruire una Scuola Statale di qualità con una vera riorganizzazione in funzione pedagogica e didattica 


10. Garantire ai bambini con genitori separati il diritto alla bigenitorialità. Costituzione di un vero e proprio sistema di “welfare state” per sostenere le parti economicamente colpite dalla disgregazione familiare. Modifica delle regole sull'affidamento e - in particolare - sul diritto di visita e di frequentazione dei figli.

 

11. Ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan. 


12. Elezione diretta dei parlamentari della Repubblica (ritorno alle preferenze) con obbligo di candidatura nel collegio di residenza. 


13. Approvazione di una legge sul “Fine vita” che, almeno, recepisca i principi sanciti dalle recenti sentenze della Corte costituzionale.


14. Assegnazione all'Unione Europea di un seggio permanente al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.


III PARTE: RAFFORZAMENTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE  


1. Massimo due legislature per consiglieri regionali, parlamentari nazionali ed euro parlamentari: chi ha compiuto due mandati (anche non interi) avrà la possibilità di candidarsi, una sola volta, nei comuni di appartenenza.



2. Le nomine ministeriali degli esponenti del Movimento 5 Stelle siano - così come è stato fatto per i programmi – coordinate dal Movimento al fine di garantire la massima trasparenza e meritocrazia.



3. Internazionalizzazione del Movimento 5 Stelle: creazione di un team che abbia come obiettivo la condivisione del nostro know how (organizzazione, democrazia diretta, creazione e rafforzamento di un movimento politico) con i nuovi gruppi politici e le organizzazioni civiche africane che lottano per il diritto a non emigrare.



4. Collocazione autonoma del Movimento 5 Stelle rispetto a destra e sinistra: a prescindere dalla legge elettorale che verrà approvata il Movimento 5 Stelle, nel 2023, si presenterà da solo alle elezioni politiche.


5. La piattaforma Rousseau è il cuore del Movimento 5 Stelle: va rafforzata per continuare a diffondere ed esercitare la democrazia diretta e permettere agli iscritti di esercitare la giusta pressione sui portavoce.


P.S. Alcune delle proposte contenute in questa agenda sono lavoro quotidiano di portavoce e membri del Governo del M5S che meritano sostegno. Nei prossimi giorni presenterò singolarmente alcune idee. Sono a disposizione di attivisti e gruppi territoriali per organizzare incontri online in cui discutere queste proposte in vista degli Stati Generali: la mail per coordinarci è agendapolitica2030@gmail.com

mercoledì 14 ottobre 2020

Crisanti e il lockdown di Natale

Di fronte all’aumento del numero dei contagi da coronavirus, in Italia, si rinnova il timore di un possibile lockdown, come quello vissuto nei primi mesi del 2020. A parlarne per primo, nella giornata di mercoledì, è stato il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, uno dei «padri» del «modello Veneto» — come è stato indicato l’insieme di pratiche messe in atto dalla Regione guidata da Luca Zaia, tra le prime colpite dal Covid-19, in contrapposizione a quanto avvenuto in Lombardia. «Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose», ha detto Crisanti a RaiNews24. «Si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo».


Alle parole di Crisanti ha risposto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. «Io non faccio previsioni per Natale, io faccio previsioni delle misure più idonee, adeguate e sostenibili per prevenire un lockdown», ha detto il premier. Che ha però sottolineato come a determinare la necessità di misure restrittive più dure sarà «il comportamento di tutta la comunità nazionale: questa è una partita in cui vinciamo o perdiamo tutti». Conte ha anche spiegato che misure più dure potrebbero essere prese dalle Regioni: «Abbiamo predisposto la possibilità per i presidenti di introdurre misure restrittive non appena se ne presentasse la necessità, per quelle di allentamento occorre invece un’intesa con il ministro della Salute».


Salvo Sottile

martedì 13 ottobre 2020

Il dittatore magnanimo

“Non manderemo le forze di polizia nelle abitazioni private, però dobbiamo assumere comportamenti prudenti per gestire la fase”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi per spiegare le misure dell’ultimo Dpcm. Per la scuola tanti sacrifici. Conte ha difeso anche oggi la scuola, sottolineando che oggi «le cose vanno bene, peggio tra le relazioni familiari e amicali», ed è per questo che sono richiesti atteggiamenti ispirati alla sobrietà anche negli ambiti privati. Per ora non ci sono i presupposti per tornare alla didattica a distanza, richiesta da alcuni governatori, ma bocciata dalla ministra Azzolina. «Per la scuola abbiamo fatto tanti sacrifici in termini di investimento di risorse e impegno per consentire ai ragazzi di tornare a scuola in condizioni di sicurezza perché in una situazione di difficoltà abbiamo pensato che la scuola deve essere un asset privilegiato da tutelare. Continueremo a farlo. Dalle verifiche nell’ambito della scuola le condizioni di sicurezza si stanno rivelando efficaci anche per la responsabilità dei docenti, del personale e dei nostri ragazzi. Non si creano generalmente focolai di diffusione del contagio. Ma dobbiamo stare attenti a tutto quello che ruota attorno alla scuola. Faremo di tutto per proseguire in questa direzione», sottolinea


Scongiuriamo un lockdown generalizzato


«Vogliamo scongiurare un lockdown generalizzato, dobbiamo rispettare le regole e muoverci in modo fiducioso». Il premier invita gli italiani a «continuare con senso di responsabilità e atteggiamento prudente. Questa è la nostra forza. Ho sempre detto che qui non c’è il merito del singolo ministro o del presidente del Consiglio. Ma è merito di tutta la comunità nazionale. Lo stesso vale per l’opposizione».


Nessuna torsione della democrazia

Il premier si difende dalle accuse di aver forzato la mano sulle restrizioni: «Cosa significa torsione della democrazia? Noi abbiamo fatto tutto quello che è necessario fare compatibilmente con la Costituzione per far fronte a una pandemia, noi abbiamo il dovere prioritario di tutelare la vita e la salute dei cittadini oltre a evitare che l’economia vada a rotoli. Le nostre misure sono nel segno dell’adeguatezza e della proporzionalità».


Il confronto con gli enti locali


«Abbiamo lavorato intensamente per preparare queste misure, c’è stato un intenso confronto con i presidenti delle Regioni e gli enti locali: ci siamo confrontati ampiamente, alcuni suggerimenti, li abbiamo accolti, altri no», ha spiegato Conte a proposito del malcontento espresso da alcuni enti locali. «Si è stabilito un clima di grande collaborazione, dobbiamo proseguire perché questo clima ci ha consentito di gestire la fase più dura».


Salvo Sottile

È colpa nostra?

Non credo che ci rinchiuderanno con un nuovo lockdown, chiuderanno tutto intorno a noi, ci metteranno talmente tante restrizioni che saremo noi a non voler più uscire. Le piccole attività chiuderanno per le norme, per le tasse e per il terrore che svuota le vie, noi disoccupati non troveremo lavoro e chi ancora lo ha, lo perderà, ma non sarà colpa loro, non ci hanno mica rinchiusi. Non ci saranno ammortizzatori per nessuno e sarà colpa nostra! Il prossimo Natale non ci saranno cenoni e non per il divieto, bensì perché molti non avranno di che mangiare! Sapete, però, dicendo che è colpa nostra, loro, sbagliano il motivo ma non l'affermazione. Perché, la verità è che è davvero colpa nostra, che lo abbiamo permesso, che crediamo alle parole di quelli che avevano messo il mondo in ginocchio, ben prima del covid e che ora sono diventati benefattori! Noi, pensando che tutto sarebbe passato, che tutto è fatto nei nostri interessi, e che se qualcosa va male, è tutto frutto del caso e di inetti, abbiamo aiutato i nostri carnefici. Quando l'attacco ad un tipo di civiltà è così forte ed efficace, pochissimi, possono dirsi privi di peccati perché questa strada è iniziata molto tempo fa, ed accorgersene solo ora, è già un fatto gravissimo. Taci, non toccare il tuo simile, nemmeno se sei un bambino e se lo sei, non abbracciare i nonni. Copriti la bocca ed il naso, fai la spesa, sbrigati, torna a casa e se rientrando, senti troppo rumore a casa del vicino, segnalalo. Sbrigati, alla TV inizia la conta del terrore. Stiamo morendo come civiltà, ci stanno uccidendo come entità sociale. Stanno vincendo ed è colpa nostra.


Dalla bacheca di Fabrizio Cascapera

lunedì 12 ottobre 2020

Il fango e la verità

Sulla piazza del 10 ottobre a Roma si sta leggendo di tutto. La valanga di fango e violenza verbale che sta investendo i partecipanti è scandalosa. I grandi organi di (dis)informazione stanno usando epiteti odiosi, tacciando di fascismo chi è sceso in piazza per difendere la Costituzione, invocando la repressione violenta di chi era presente a Piazza San Giovanni in Laterano. Una simile narrazione ha letteralmente aizzato una pioggia di post, tweet, video e articoli vomitevoli.


"Vi devono manganellare!" "Dovete morire!" "Vi auguro di finire intubati!" "Fasciorazzisti appesi!" "Voi non dovreste votare!"


Fa sorridere che questo incitamento alla rabbia provenga proprio da coloro che ci riempono la testa di appelli all'amore e ci parlano in continuazione dei pericoli dell'odio e dell'intolleranza. Ipocriti e criminali. Stanno dividendo il popolo e stanno ponendo le basi per uno scontro fratricida. A tutto ciò si è aggiunta la parola mantra di questi mesi: "negazionisti". Dietro l'uso disgustoso di questo termine vi è una propaganda degna dei peggiori regimi. Vi è una mistificazione a cui solo i cerebrolesi possono credere. E che solo i servi senza dignità possono diffondere. La Marcia della Libertà è stato un evento pacifico, civile e democratico. Gli unici momenti di tensione sono scaturiti dall'insistenza con cui certi provocatori di professione (che si spacciano per giornalisti) hanno cercato la reazione ingenua e sbagliata. Una volta trovata, l'hanno confezionata ad arte e l'hanno data in pasto al pubblico da casa. Visto che gentaglia che c'era? Visto che cattivi questi manifestanti? E in tanti ci sono cascati.


La verità la sanno solo coloro che erano presenti in piazza, tra i quali il sottoscritto. Sotto un bellissimo sole ha cominciato a crescere una comunità composta da energie, capacità, talenti e volontà. Mondi diversi si sono ritrovati a discutere di persona, fuori dai social e dalle incompresioni del web. È così che i grandi progetti prendono vita, è così che le idee acquistano forza. Ci battiamo per il ritorno della sovranità nelle mani del popolo italiano, per uno Stato al servizio dei cittadini, per il superamento del modello neoliberista e per un'idea di uomo che non sia ad uso e consumo del mercato. Siamo consapevoli che tutto questo, spesso, non venga capito e che la mistificazione in atto a reti unificate arrivi colpire le persone a noi più care. Ma non ci fermeremo, perché abbiamo fatto una scelta di vita. Dunque, cari saltimbanchi e trombettieri di regime, scatenateci pure contro tutta la vostra pochezza. Noi vi risponderemo col sorriso di uomini e donne liberi. Un sorriso che, lo sappiamo, vi fa infuriare.


Matteo Brandi

sabato 10 ottobre 2020

La commissione di salute pubblica

Nancy Pelosi è diventata psichiatra. Ha fatto un corso superaccelerato che le ha permesso di dichiarare che Donald Trump è "in stato di alterazione". Non essendo riusciti a rimuovere Trump dal suo incarico, prima con il Russiagate e poi con l'impeachment, ed evidentemente non così sicuri di avere la vittoria in tasca, nonostante tutti i sondaggi diano in netto vantaggio Joe Biden, la controfigura di Barack Obama, ora propongono di rimuovere il presidente in carica  grazie al 25esimo emendamento, l'articolo della Costituzione americana  che prevede la possibilità di trasferire i poteri nel caso in cui il presidente sia "incapacitato" e dà al Congresso l'autorità di creare "un organismo" che lavori con il vice presidente per rimuovere un capo di Stato definito "non in grado di svolgere le proprie funzioni e compiti". Chiaro? La Pelosi ha subito aggiunto che "Questa legge non si riferisce a Trump, lui dovrà affrontare il giudizio degli elettori, ma ha mostrato quanto sia necessario creare un processo del genere per i futuri presidenti". Insomma una commissione stile sovietico che decida, sulla base della maggioranza che la dovesse presiedere, se un presidente è nel pieno possesso delle sue facoltà mentali.  Dal 1776 anno della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America, nessuno aveva mai fatto una proposta simile. Ovviamente, a poche settimane dal voto, questa proposta non ha nalcuna possibilità di essere approvata dal Congresso ma il fatto che venga presentata è assai indicativo del mindset dei suoi promotori. 


Tuttavia, come ha scritto Trump in uno dei suoi tweet,  "La pazza Nancy Pelosi sta guardando al 25mo emendamento per sostituire Joe Biden con Kamala Harris. I democratici vogliono  che accada rapidamente perché l'addormentato Joe è fuori di testa". Rimuovere Biden, nel caso in cui dovesse essere eletto, non sarà difficile in realtà, ma non sarà nemmeno necessaria una commissione apposita, avverrà naturalmente, quando l'eventuale presidente darà le sue dimissioni per "questioni di salute". A quel punto subentrerebbe la mai eletta Kamala Harris, una, al cui confronto, in quanto a estremismo, Barack Obama era un boyscout. Fantapolitica? Forse. Resta il fatto che questi disperati che hanno scelto il cavallo zoppo Biden come candidato, sanno benissimo che non è assolutamente in grado di esercitare con la dovuta lucidità e competenza un ufficio come quello della presidenza degli Stati Uniti. Il rimpiazzo è pronto.


Niram Ferretti

Nuovo dpcm

Applicare il divieto di assembramento impedendo ai cittadini di sostare davanti a bar e ristoranti. È la norma che si valuta di inserire nel nuovo Dpcm che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmerà il prossimo 15 ottobre. Di fronte a una curva epidemiologica che continua a crescere (ieri i nuovi casi, pur se a fronte di un numero molto alto di tamponi, 129.471, sono stati ben 5.372, il doppio rispetto al 6 ottobre) il governo mette a punto le «misure di contenimento» dei contagi da Covid-19 e punta a svuotare quelle aree di paesi e città dove le persone si incontrano spesso senza indossare le mascherine e mantenere il distanziamento. Un freno alla movida che in molti luoghi è incontrollata e, dicono gli scienziati, è tra le cause principali del numero crescente ogni giorno di nuovi positivi. 


Il dialogo con i presidenti delle Regioni al momento prosegue, c’è la volontà di muoversi insieme per «evitare di arrivare al lockdown», come ha ribadito due giorni fa il titolare della Salute Roberto Speranza. E dunque per gli interventi drastici nelle Regioni e gli spostamenti da una Regione all’altra gli eventuali provvedimenti restrittivi dovranno essere concordati con l’esecutivo. 


Il divieto di «sosta» davanti a ristoranti e bar: Controlli e multe non sono finora serviti a evitare le aggregazioni di fronte a bar, ristoranti, pub tanto da trasformarsi in alcuni quartieri della movida in veri e propri assembramenti. Nel Dpcm si sta dunque pensando di inserire una norma che vieti la sosta di fronte ai locali. Secondo questa regola si potrà entrare nelle sale o rimanere all’aperto, purché si stia seduti al tavolo e si garantisca il distanziamento tra le persone. Se non c’è posto si deve andare via. Non si potrà stare in piedi all’aperto come accade in piazze e strade soprattutto la sera. E questo vale anche per i gruppi di giovani che si riuniscono nei parchi o in altri luoghi, anche se isolati.


Le regole per locali e feste private: La norma servirà ad evitare la chiusura in orario anticipato di bar e ristoranti, o addirittura la serrata ipotizzata se la situazione dovesse peggiorare. Sul tavolo del premier Conte c’è un nuovo studio coordinato dal ministero della Salute che disegna gli scenari di rischio e indica le misure da prendere rispetto alle varie fasi dell’epidemia. Nel caso di «trasmissibilità sostenuta e diffusa», cioè quella attuale «con un valore di Rt regionali prevalentemente e significativamente compresi tra Rt 1 e Rt 1.25» prevede di valutare la rimodulazione delle attività con misure più stringenti. 


Il primo sono i «lockdown locali temporanei su scala provinciale» come accaduto due giorni fa a Latina. L’altro è la «chiusura dei locali notturni, bar, ristoranti inizialmente solo in orari specifici — ad esempio la sera/notte in modo da evitare la “movida”». Questa soluzione peserebbe in maniera forte sul rendimento economico di queste attività e dunque si sta cercando di evitarla limitando le presenze all’esterno. Ma anche fissando regole più stringenti per le feste private: il numero degli ospiti dovrà essere limitato in modo proporzionale alla capienza delle sale e alla presenza di spazi esterni.


Le chiusure regionali: Su un punto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia è stato esplicito con i governatori: «Non possiamo permetterci allentamenti, ma nemmeno “strappi”». Vuol dire che le chiusure locali potranno essere decise dai presidenti e comunicate al governo, ma un eventuale lockdown dell’intera Regione o un divieto di spostamento tra Regioni dovrà essere concordato con l’esecutivo.


Smart working: Una raccomandazione alle aziende — forse anche con la fissazione di una nuova percentuale di lavoratori ammessi in presenza — riguarderà lo smart working. Lo studio consegnato a Conte dedica infatti un intero capitolo alla trasmissione del virus all’interno di uffici e fabbriche e mette in guardia dai rischi. Scrivono gli esperti: «I luoghi di lavoro si sono dimostrati fin dalla fase acuta un importante serbatoio di infezioni, non solo in ambienti a rischio specifico, come quello sanitario, ma anche in contesti che, in Italia e non solo, sono stati caratterizzati da cluster anche di notevoli dimensioni, ad esempio nel settore agroalimentare (aziende agricole, trasformazione delle carni, mercati) e in quello delle spedizioni mediante corriere. Inoltre, la ripresa delle attività lavorative in presenza, anche se in percentuali variabili a seconda dei settori, potrebbe contribuire alla attivazione di ulteriori focolai epidemici».


Salvo Sottile

venerdì 9 ottobre 2020

Da ballando con le stelle ai reparti di virologia...

Direi che la situazione attuale è la seguente. La diffusione del Covid sta evidentemente aumentando per ragioni molto semplici: strascichi dell’estate da scemi di molti, mobilità aumentata, molte attività riprese. Banale, prevedibile, un rischio calcolato. L’aumento dei tamponi interpretato come causa confortante dell’aumento dei contagi però è una sciocchezza. Se si fanno più tamponi è perché si sono create situazioni per le quali è NECESSARIO fare più tamponi, non per un vezzo di asl e laboratori. Ovvero: il famoso tracciamento. È vero che a parità di contagiati tra aprile e oggi muoiono meno persone. Infinitamente meno. Va però detto che attribuire il fatto alla diminuita viralità è falso o perlomeno parziale, a seconda dei punti di vista zangrilliani o buroniani. 


Muoiono meno persone perché si ammalano persone più giovani, principalmente. Le fasce più deboli si proteggono, gli anziani si tutelano, ospedali e rsa magari non sono proprio dei fortini ma sono più protetti.  Il 30 % dei morti in primavera è stato nelle rsa/ospedali, quindi è facile comprendere che un virus a insorgenza ospedaliera si combatte negli ospedali e nelle rsa in primis. Finché il virus rimane fuori da lì, siamo più tranquilli. Muoiono meno persone perché le polmoniti, in particolare, vengono curate meglio e in tempo. Non arriva gente in ospedale con polmoniti ad uno stadio acuto perché sono rimaste 15 giorni a casa, con i numeri dell’emergenza occupati. Muoiono meno persone perché oggi si sospetta che sia Covid al primo sintomo. Non ho idea di come possa essere una seconda ondata e se questa di fatto già lo sia, ma mi sembra come spiegato da molti che l’unico tema che debba preoccupare sia il sovraccarico ospedaliero. 


E non solo nelle terapie intensive, temo. Sono i numeri negli ospedali che ci diranno quando e se rischiamo di tornare al punto di partenza. Al momento, è vero,  possiamo convivere con una situazione che però è estremamente incerta. Ricordo, sommessamente, che per quanto gli anziani si proteggano, l’estate ha tenuto a distanza nonni e nipoti più di quanto per molte famiglie lo faccia l’inverno e comunque i nipoti non andavano a scuola. I mezzi pubblici non erano scatole di sardine con così tante generazioni miste in un vagone, i bar erano in buona parte all’aperto e così via. E inoltre, va detto, mesi fa non era così pieno di teste di cazzo che considerano la mascherina un attentato alla loro libertà personale. Perché il problema non è solo la mascherina, temo, ma una maggiore rilassatezza riguardo le norme igieniche generali. Fino a maggio/giugno consideravo i no-mask e i negazionisti delle creature aliene o parte delle bizzarrie circensi del paese, mentre ormai mi ritrovo a sentire discorsi surreali un po’ ovunque, e da persone che fino a qualche mese fa mi sembravano normali e pensanti. 


Un mio conoscente giorni fa mi diceva con convinzione che c’è un piano superiore per controllarci tutti e farci fare quello che dicono loro. E così ho sentito da altri. Quando poi chiedi ma chi ci vuole controllare, perché, per cosa, tutti rispondono con la vaghezza di chi la sa lunga: eeeeeeeeeeh vedraiiiiiiii. E poi si mettono a parlare del meteo per cambiare discorso. Insomma, non ho la più pallida idea di quel che sarà ma ho un’idea abbastanza precisa di quel che deve essere. Ovvero: piccoli e medi sacrifici tutti, per evitarne uno drammatico e definitivo a breve. Chi chiama la mascherina museruola e finge di ribellarsi al sistema nel modo più scemo e vigliacco, chi non è negazionista ma semplice menefreghista, ci può trascinare tutti a fondo. Ricordatevelo, se vi sembra solo folclore.


Santa Selvaggia Lucarelli, ossia, quella che a febbraio col suo toy boy, organizzava cene nei ristoranti cinesi e invitava quanti più followers possibili... quella che ha inviso e deriso Zangrillo e Bassetti, quella che diceva fosse solo influenza... quella che poi, posta schifezze simili.

A favore dei clandestini

La velocità di questo Governo quando non si tratta di aiutare gli italiani è fenomenale. Cancellati i decreti Salvini sono subito operativi i nuovi "decreti umanità" con danari a valanga per associazioni, cooperative e onlus. Per favorire la prodigalità nei confronti dei clandestini il Governo mette a disposizione 88 milioni di euro (ma state tranquilli con il taglio dei parlamentari ne avete risparmiati 70) da suddividere tra quelle municipalità con oltre 20 mila residenti che il prossimo dicembre 2020, avendo concluso la prima fase dei progetti per l'accoglienza diffusa, non solo potranno rinnovarli con ulteriori risorse a disposizione ma potranno scegliere anche di incrementare il numero di immigrati richiedenti asilo accedendo a questo nuovo surplus. Lo Sprar/ex Siproimi è costato allo stato italiano intorno a 500 milioni annui, con lo stralcio dei Dl Salvini, a meno di una settimana si è passati subito a 588. Nel frattempo voi italiani pagate le tasse, le cartelle di equitalia, mettetevi le mascherina e state zitti.

Stefano Zangrillo

Laboratorio Grecia

Non scopro certo l’acqua calda ma, mi è stato suggerito di vedere un documentario che si intitola “Laboratorio Grecia”. Dura poco più di due ore ma è illuminante. Molto illuminante. Io, me lo sono visto qui. Se passate da qui, andate a guardarlo perché davvero, merita.

giovedì 8 ottobre 2020

Il comitato tecnico scientifico

Alberto Villani, membro (sic) del famoso Comitato Tecnico Scientifico, ieri sul Corriere dichiarava testualmente e con candore: "L'obbligo di indossare la mascherina all'aperto è un richiamo. Non importa se scientificamente ha senso oppure no: è un segnale di attenzione per noi stessi e per la comunità".  Sono d'accordo con questa impostazione. Infatti, anch'io credo che non sia importante sapere se predisporre nelle piazze vasche piene di merda abbia scientificamente senso, ma credo ugualmente che tuffare in esse politici e relativi complici sia un indubbio quanto urgente "segnale di attenzione per noi stessi e per la comunità".  (Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.)


Piergiorgio Molinari

martedì 6 ottobre 2020

Zingaretti

“Salvini vuole i pieni poteri dobbiamo fermarlo" e giù due palle così per mesi su giornali e tv. Sapete cosa ha detto ieri Zingaretti e nessuno ve lo farà vedere e sentire? Ha detto, testuali parole: "Grazie ai mezzi di tracciamento" (l'unico attualmente è l'app immuni) "saremo in grado di escludere dalla vita sociale i contagiati". Avete capito? Quindi il contagiato che non è un malato, secondo costui sarà escluso dalla vita sociale! Dichiarazioni del genere non si fanno nemmeno nei regimi totalitari ma al PD tutto è concesso, nessuno ne parla, nessuno dice niente. Mattarella cosa ne pensa di queste gravi dichiarazioni da Stato di polizia sanitaria? Nemmeno lui ha nulla da obiettare? Le libertà individuali sono ancora garantite dalla Carta di cui egli è garante e custode? Dichiarazioni vergognose.


Stefano Zangrillo

Dal comunicato stampa del consiglio dei ministri

MISURE PER LA SICUREZZA DELLE CITTÀ, L’IMMIGRAZIONE E LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE

 

Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifica agli articoli 131-bis e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento e di contrasto all’utilizzo distorto del web (decreto-legge)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifica agli articoli 131-bis e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento e di contrasto all’utilizzo distorto del web.

Il provvedimento apporta modifiche alla disciplina vigente, tra l’altro, in materia di requisiti per il rilascio del permesso di soggiorno per esigenze di protezione del cittadino straniero, di limiti all’ingresso e transito di unità navali in acque territoriali italiane e di inapplicabilità della causa di non punibilità per “particolare tenuità del fatto” ad alcune fattispecie di reato.

Per quanto riguarda la protezione internazionale degli stranieri, la normativa vigente prescrive il divieto di espulsione e respingimento nel caso in cui il rimpatrio determini, per l’interessato, il rischio di tortura. Con il decreto, si aggiunge a questa ipotesi il rischio che lo straniero sia sottoposto a trattamenti inumani o degradanti e se ne vieta l’espulsione anche nei casi di rischio di violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare. In tali casi, si prevede il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale. Sempre in materia di condizione giuridica dello straniero, il provvedimento affronta anche il tema della convertibilità dei permessi di soggiorno rilasciati per altre ragioni in permessi di lavoro. Alle categorie di permessi convertibili già previste, si aggiungono quelle di protezione speciale, calamità, residenza elettiva, acquisto della cittadinanza o dello stato di apolide, attività sportiva, lavoro di tipo artistico, motivi religiosi e assistenza ai minori.

Il provvedimento riforma anche il sistema di accoglienza destinato ai richiedenti protezione internazionale e ai titolari di protezione, con la creazione del nuovo “Sistema di accoglienza e integrazione”. Le attività di prima assistenza continueranno ad essere svolte nei centri governativi ordinari e straordinari. Successivamente, il Sistema si articolerà in due livelli di prestazioni: il primo dedicato ai richiedenti protezione internazionale, il secondo a coloro che ne sono già titolari, con servizi aggiuntivi finalizzati all’integrazione.

Il testo interviene poi sulle sanzioni relative al divieto di transito delle navi nel mare territoriale. Si prevede che, nel caso in cui ricorrano i motivi di ordine e sicurezza pubblica o di violazione delle norme sul traffico di migranti via mare, il provvedimento di divieto sia adottato, su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture, previa informazione al Presidente del Consiglio. Per le operazioni di soccorso, la disciplina di divieto non si applicherà nell’ipotesi in cui vi sia stata la comunicazione al centro di coordinamento ed allo Stato di bandiera e siano rispettate le indicazioni della competente autorità per la ricerca ed il soccorso in mare. In caso di violazione del divieto, si richiama la disciplina vigente del Codice della navigazione, che prevede la reclusione fino a due anni e una multa da 10.000 a 50.000 euro. Sono pertanto eliminate le sanzioni amministrative introdotte in precedenza.

Ancora, il decreto introduce norme che rafforzano i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, implementando le misure del divieto di ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico trattenimento o nelle loro adiacenze, nonché le misure di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti attraverso siti web.

Nel primo caso, si rafforza il cosiddetto “Daspo urbano”, rendendo possibile per il Questore l’applicazione del divieto di accesso nei locali pubblici anche nei confronti dei soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Inoltre, si interviene sul trattamento sanzionatorio conseguente alla violazione del divieto, prevedendo, in particolare, la pena della reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro.

Con il secondo intervento, si estende il meccanismo dell’oscuramento, già utilizzato per il contrasto alla pedopornografia online, a quei siti che, sulla base di elementi oggettivi, devono ritenersi utilizzati per la commissione di reati in materia di stupefacenti.

Inoltre, si inaspriscono le pene per i soggetti coinvolti in risse, prevedendo che, qualora qualcuno resti ucciso o riporti lesioni personali, il solo fatto della partecipazione alla stessa sia punibile con la reclusione da sei mesi a sei anni.

Sono previste, altresì, disposizioni per rendere più efficace l’esercizio delle attività del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. Si stabilisce, infine, un rafforzamento delle sanzioni applicate in caso di comunicazioni dei detenuti sottoposti alle restrizioni di cui all’articolo 41-bis della legge n. 354 del 1975 e si prevede una nuova fattispecie di reato che sanziona chi introduce o detiene all’interno di istituti penitenziari telefoni cellulari o dispositivi mobili di comunicazione.