mercoledì 28 ottobre 2009

Nick Griffin

Nick Griffin, leader BNP: «Mi date del razzista: così mi avete aiutato» di Filippo Cavalera

Perché vince un razzi­sta? Nick Griffin leader del British Na­tional Party, se la ride trionfante. «Io razzista? Con le vostre etichette mi ave­te dato una mano. Gli elettori non so­no stupidi. Che male c’è a dire che per i clandestini, qui nel Regno Unito, non c'è posto? Li si prende e li si caccia fuo­ri. Con le buone o con le cattive».
Il che significa? «Non casco nel tranello, stia tran­quillo. Li si carica su un aereo e via, uno per uno. Tu fammi vedere i docu­menti. Sei a posto? Bene, allora osser­va le leggi e fai il bravo. Non hai i do­cumenti? Torna a casa tua».
Pulizia etnica? «No, pulizia e basta. La gente è stu­fa degli islamici che, dopo avere mes­so le bombe nella metropolitana di Londra, vengono a insultarci. La gen­te è stufa degli orientali che rubano il posto di lavoro. Stufa degli stupratori e dei violenti che insudiciano le no­stre strade. Non è razzismo, è la veri­tà ».
Viene da una famiglia di simpatiz­zanti Tory, il presidente del Bnp. E lui stesso ha militato fra le fila dei conser­vatori. Poi ha messo su questo partito che è un contenitore di teste rasate, di estremisti ma anche di operai labu­risti, pensionati moderati, disoccupa­ti inferociti, insegnanti delusi.Fascisti? Xenofobi? Nazisti? «Che idiozie».
Ma lei è andato negli Usa e ha par­tecipato alla conferenza con uno de­gli ex leader del Ku Klux Klan, ha di­menticato? «Lo ricordo benissimo. Se esiste la libertà di pensiero io mi confronto con chiunque. Il nazionalismo ha di­verse facce. Quella di Duke è una. Non la mia. Però è giusto che le idee circolino».
E suoi contatti con la estrema de­stra italiana, Forza Nuova? «Il mio amico Roberto Fiore? Abbia­mo legami strettissimi. Non significa che io sia un seguace di Mussolini o Hitler, non lo sono per niente. Ho rap­porti con tutti i movimenti nazionali­sti. Con la Lega di Bossi ho qualche contatto informale con singoli espo­nenti ma nulla di ufficiale. Siamo un partito politico, ora pienamente legit­timato, e nessuno ci può impedire di discutere con i nostri fratelli d'Euro­pa ».
In pantaloni scuri e camicia bianca, un paio di uomini di scorta, Nick Grif­fin ha battuto porta a porta il suo col­legio. Campagna alla vecchia manie­ra. Case e pub. Pub e case. «E sa che cosa mi rispondevano gli elettori? Bra­vo Nick, sei l'unico a essere passato da qui. Capito? I Tory e laburisti occu­pavano le tv lasciandomi campo libe­ro nelle strade. Così ho vinto. Ho par­lato con il grande popolo britannico, di destra, di sinistra e di centro. Si fi­dano di noi».
Il partito della protesta? Il partito della paura? «Indubbiamente c'è una forte com­ponente di delusione per la politica dei corrotti parlamentari britannici, ma ridurre il Bnp a questo è eccessi­vo. La sostanza è diversa. I nostri pro­getti sono condivisi. Poche cose ma chiare».
La discriminazione razziale, ad esempio? «Rieccoci. Noi siamo un partito na­to per difendere i valori e i diritti del popolo britannico. Certo, non ci piac­ciono i clandestini di ogni pelle, nè i delinquenti, non ci piace che il lavoro ci venga rubato sotto gli occhi. E’ lo stesso sentimento della gente comu­ne, quel sentimento che sfugge ai fur­fanti di Westminster».
Sulla criminalità? «Troppa tolleranza. Ora si pensa di più alla rieducazione che alla preven­zione e alla repressione. Noi ribaltia­mo il concetto. Occorre la mano forte, i cri­minali devo­no essere puniti e schiaffatti in galera. Anzi, siccome le galere sono piene vanno tenuti coi ceppi elettronici ai piedi».
Che cosa è questa invenzione? «Le prigioni sono piene e infre­quentabili, quindi i delinquenti posso­no restare anche a casa purché non scappino: ceppi ai piedi che scaricano scosse elettriche immobilizzanti se so­lo provano a uscire dalla porta. Ci so­no eccome, la tecnologia al servizio dell'ordine pubblico».
E il linguaggio: non le pare di esa­gerare? «Ammetto che sia necessario ab­bassare i toni, ma i contenuti restano. Sorrisi, inchini e durezza».
Nazionalismo feroce e populismo vanno a braccetto nel British Natio­nal Party. Siete estremisti di destra? Siete una destra col doppiopetto? Che cosa siete? «Su certe questioni parliamo come la destra, ad esempio sull’immigrazio­ne o sull’educazione che riteniamo debba essere altamente selettiva, ma su altre questioni siamo di estrema si­nistra: siamo contrari alle privatizza­zione e difendiamo il lavoro. In defini­tiva siamo degli estremisti moderati senza colore».
Una curiosità: chi ritiene che sia il suo peggiore avversario? «David Ca­meron, il leader dei conservatori. Fin­to leader di destra. In verità è il clone di Tony Blair».

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