domenica 31 ottobre 2021

Roberto Speranza

Il mistero di Roberto Speranza secondo Davide Rossi


Quello che io definisco il mistero Roberto Speranza. Mistero perché non c’è nessuna ragione politica e logica apparente che giustifichi la sua nomina e, soprattutto, la sua permanenza in quel dicastero strategico, dato che ci dicono che stiamo vivendo dentro la più grande emergenza sanitaria della storia dell’umanità. Roberto Speranza non ha alcuna competenza in materia medico sanitaria, lui è laureato in scienze politiche, considerate che la sua esperienza di governo precedente a quella di ministro è stata a livello locale, cioè assessore all’urbanistica del comune di Potenza. In secondo luogo Roberto Speranza non ha neppure, basta vederlo, un carisma particolare, una personalità politica particolarmente spiccata che giustifichi la sua nomina in un ministero così importante. In terzo luogo fa parte di una forza politica che è numericamente irrilevante in parlamento, non è determinante per formare alcuna maggioranza di governo, Liberi e uguali, il suo partitino, è numericamente inesistente nel Paese. Quarta ragione per cui definisco mistero quello di Roberto Speranza, e forse è la più importante, riguarda i risultati disastrosi che lui ha ottenuto nella gestione della pandemia, specialmente nella prima fase, nel cosiddetto governo Conte 2, ha ottenuto un risultato che la Johns Hopkins University ha definito il peggiore del mondo, cioè l’Italia è il paese che ha avuto il maggior numero di morti per covid per 100mila abitanti. Quindi se è strano che lui sia stato nominato ministro non avendo un curriculum adeguato ancor più misterioso è il fatto che il super competente Mario Draghi lo abbia confermato con un curriculum e dei risultati che ho appena descritti. Allora per comprendere questo mistero, per sciogliere questo mistero, occorrerà indagare su quali sono gli ambienti politici da cui viene Roberto Speranza. Il suo padrino politico è Massimo D’Alema. Massimo D’Alema è fuori dai radar della politica da un po’ di anni, e addirittura è fuori dal parlamento italiano, eppure continua a essere una personalità particolarmente influente. La sua parola pesa nel nominare o nel non nominare ministri nei governi di cui fa parte la sinistra, ossia quasi tutti in Italia specie negli ultimi anni. D’Alema fa politica attraverso la sua fondazione, la Fondazione Italiana Europei, un think tank, un pensatoio, di stampo progressista, di sinistra, che è diventato particolarmente importante negli ultimi anni. La FIE fa parte della galassia dei pensatoi progressisti europei, la Fondation for European Progressive Studies, che D’Alema ha presieduto a lungo. Roberto Speranza fa parte del comitato direttivo della Fondazione Italiana Europei. La cosa interessante è che la componente più importante, prestigiosa di questa galassia di fondazioni europee è l’inglese Fabian Society. La Fabian Society è una società politica elitaria molto potente fondata a Londra alla fine del 1800. Fondata da personaggi del calibro di George Bernard Shaw, di Virginia Woolf, dei coniugi Sidney e Beatrice Webb, di molti esponenti della finanza e del mondo del potere anglosassone. Uno dei più importanti fabiani è stato quel George Orwell, autore del romanzo distopico 1984, e pluricitato in questo periodo perché disegna il futuro di una società del controllo estremamente vicino a quello che noi stiamo vivendo da quando è scoppiata la infopandemia, con conseguente totalitarismo sanitario. Ebbene, questa società è particolarmente influente ancora oggi, considerate che in Inghilterra tutta la classe dirigente del partito laburista da sempre viene dalla Fabian, da lì vengono Tony Blair, Gordon Brown, l’attuale segretario del partito laburista Starmer, il sindaco di Londra, il progressista mussulmano Sadiq Khan, attualmente vice presidente della Fabian Society, quindi tutti vengono da lì. La Fabian Society è influente non soltanto in Inghilterra ma in tutto il panorama progressista internazionale. La Fabian si definisce socialista, teorizza la presa del potere da parte di uno stato tecnocratico mondiale che tende ad abolire la proprietà privata, specialmente dei piccoli proprietari, e ad accentrare tutto nelle mani dello stato e di multinazionali particolarmente attrezzate dal punto di vista tecnologico. Questa è sempre stato lo scopo, la teoria della Fabian Society, e questa teoria è da perseguire attraverso il controllo delle masse. Masse che dagli scritti dei fondatori fabiani emergono come particolarmente pericolose, come greggi di persone che devono essere governate perché irrazionali. I primi pensatori fabiani erano degli eugenisti, erano sostenitori dell’eugenetica, e quindi ritenevano che la sovrappopolazione fosse un problema, che la massa da controllare, se troppa numerosa, è difficile controllarla. Ecco, considerate che queste teorie non vengono più apertamente esplicitate dai fabiani, ma considerate anche che il simbolo della Fabian è un lupo travestito da agnello, cioè il simbolo della dissimulazione, dell’inganno, del dire una cosa per celarne un’altra. Roberto Speranza [di madre inglese, ndr] si è formato all’università dei fabiani, la London School of Economics, vero e proprio centro della tecnocrazia mondiale, università che ha sfornato personaggi del calibro di Georges Soros, del nostro Romano Prodi, o di alcuni potenti governatori della Banca d’Inghilterra come Mervyn King. Tenete presente che in quell’ambiente, come risulta anche dalla lettura del giornale dei fabiani, “New Statesman”, che è ancora diffuso on line, si evince che per loro il lockdown è un fatto moralmente elevato, positivo, importante, che il vaccino è un rito salvifico, che il controllo delle masse è estremamente importante perché decisivo. Ecco, Roberto speranza, Massimo D’Alema sono contigui a questi ambienti, si sono abbeverati al sapere e al pensiero di personaggi di questo tipo. Forse questo può aiutare a spiegare e sciogliere il mistero Roberto Speranza.


https://www.youtube.com/watch?v=vKKzvxFp8Hw


Davide Rossi è un analista politico. Su questo tema ha scritto il libro “La Fabian Society e la pandemia”, pubblicato da Arianna Editrice.

sabato 30 ottobre 2021

Puntini

1  L'Italia ha già preordinato 90 milioni di fiale di vaççino per il 2022 (spesa 1,8 miliardi; ogni fiala contiene più dosi).


2. Nessun passo è stato fatto, né si intende fare, per riconoscere la validità di altri vaççini al di fuori di quelli finora in uso (nel mondo sono in uso più di 20 vaççini anti-covid, alcuni con funzionamento tradizionale a virus inattivato.)


3. Diversi personaggi dell'entourage governativo (l'ultimo in ordine di tempo il sottosegretario Sileri) hanno già preannunciato l'estensione del Green Pass nel corso del 2022.


4. Il riconoscimento del Green Pass con relativi dati è stato incardinato sul sito dell'INPS.


5. In molti luoghi pubblici si sono installati lettori fissi del GP.


6. E' partita sui giornali la campagna sulla necessità della terza dose, con usuale profluvio di rassicurazioni a costo zero su quanto sia efficace e sicura.


7. Con l'avvento delle temperature invernali - come ampiamente previsto - sta partendo l'incremento di tutte le malattie respiratorie, incluso il Sars-Cov-2.


8. Per i prossimi tre anni è stata prevista una riduzione percentuale di circa il 6% dell'impatto della spesa sanitaria sul PIL.


Ed ora proviamo a unire i puntini. L'unica figura che sembra tenere assieme tutti i puntini, senza concedere nulla al rasoio di Ockham, è la seguente: 


il governo spinge in direzione di una strategia dove il principale investimento sanitario verrà fatto in inoculazioni anticovid, mentre il sistema sanitario nel suo complesso verrà lasciato deteriorare ancora, lasciando ulteriore spazio alla sanità privata. Verremo gradatamente persuasi - con le buone o con le cattive - a sorbirci la terza, e poi la quarta dose, e poi quante dosi sarà ritenuto opportuno. Non essendo le inoculazioni una procedura in alcun modo risolutiva del problema Covid (che l'immunità di gregge sia una fiaba lo sanno oramai anche i sassi), potremo rimanere a tempo indefinito in una situazione che può essere dipinta come 'emergenziale', dove saremo chiamati a inoculazioni cicliche, sotto il ricatto della certificazione verde per avere piena cittadinanza.


Ora, c'è palesemente una parte della popolazione italiana a cui poter esibire una certificazione per accedere al ristorante dà piacere: per una volta nella vita si sentono parte di un club esclusivo, il club dei buoni con bollino governativo, e al contempo provano evidente diletto nell'essere dalla parte di chi può esercitare piccole prepotenze, delazioni, esclusioni verso il prossimo. Questa gente è l'eterno materiale su cui ogni autoritarismo e ogni dittatura sono cresciuti ubertosi. Oggi è di nuovo, una volta di più, la loro ora, e faranno di tutto perché duri. Per tutti gli altri, per tutti quelli cui non piace la prospettiva di rimanere attaccati a tempo indeterminato alla catena corta di una certificazione per vivere, soggetta a richiamo periodico, con conseguenze sulla salute ignote, ecco per tutti questi è davvero giunta l'ora di svegliarsi, e anche rapidamente.


Andrea Zhok

Questo non è il mondo reale

Un pezzo davvero pieno di inutile retorica e stronzate degne di un giornale in edicola su Marte. Quindi per questa privilegiata che non ha mai sudato un giorno per conquistarsi il posto di lavoro, il mondo vero sono i Maneskin che giocano a fare i rocker fluidi degli anni 2000, delineando un modello commercialmente poco credibile ma molto vendibile, e non i ragazzi del nostro paese, da Nord a Sud, che ogni mattina si mettono le scarpe da lavoro, una felpa, un cappotto e i guanti oppure la camicia e la giacca e la cravatta con il nodo non ben stretto perché non c’è tempo, e le ragazze che si preparano in fretta per entrare in ufficio, per aprire un negozio, per correre all’università. No, quello non è il mondo vero. Quello in cui ci si sveglia all’alba con la macchina gelata parcheggiata sotto casa, quello delle code infinite in tangenziale, del panino mangiato in 15 minuti durante la pausa pranzo, del mese in cui non puoi nemmeno mangiare una pizza con gli amici perché, oltre alle bollette che sono raddoppiate, hai dovuto pagare anche l’assicurazione auto. Eh, ma il mondo reale sono i Maneskin che non raccontano la storia di loro stessi, ma la storia di un immaginario di loro stessi. Un falso contemporaneo, degno dei telembonitori degli anni ‘80 tipo la televendita del Miracle Blade, il coltello magico che nessuno ha mai confermato avere quelle straordinarie caratteristiche, ma che noi - oggi 40enni - ricordiamo come qualcosa eccezionale. E guai a chi prova a sostenere il contrario. No, cara Maria Corbi, il mondo vero non sono i ragazzi sotto il palcoscenico dei Maneskin (peraltro americani e non italiani e la differenza c’è, anche se voi progressisti pensate all’essere umano come un individuo nudo utile solo ad acquistare prodotti dalle multinazionali, senza identità) che applaudono a un perizoma con la lingua dei Rolling Stones. E poi che c’è di così innovativo? Noi impazzivamo sotto il palcoscenico di Marylin Manson che bruciava le bibbie, si feriva con le bottiglie rotte, picchiava i componenti della sua band e forse anche peggio. Però quella non era la realtà, non era il “vero”, era uno spettacolo, era immaginario collettivo. Smettetela - per favore - di raccontare balle a questi ragazzi ventenni di oggi, confusi, un po’ rincretiniti, arrabbiati, annoiati, senza deambulatore per imparare a camminare sulla strada giusta. Smettetela una volta per tutte di raccontare che la realtà è quella senza genere, senza radici, senza confini comportamentali, quella di quattro loro coetanei che hanno avuto successo. Smettetela di confondere i diritti dei più deboli (ecco, quelle sono cose vere) con i capricci delle élite. Smettetela di dire la totale bugia che senza il ddl Zan certi diritti non sono tutelati. È falso! Dalla violenza la legge ci protegge e se vogliamo che la legge identifichi l’omofobia tra le violenze, corriamo a scriverlo subito. Parlandone tutti insieme, mediando, trovando una sintesi tra le varie posizioni. Così si fanno le leggi. Il DDL ZAN, cara Maria, non lo voleva nessuno, nemmeno chi l’ha proposto (forse l’unico che ci credeva era il povero Zan), serviva cinicamente solo per dare benzina al consenso. E così è stato. Per il resto, che dire? Si faccia un giro - domattina alle 8 - in qualche stabilimento dove a quell’ora si entra a lavorare non con il perizoma dei Rolling Stones, ma con il sacrificio che - forse - lei non conosce.


Commento di Andrea Spadoni a questo penoso articolo de La Stampa


Questo, è parte dell’articolo di Maria Corbi


«Siamo fuori di testa ma diversi da loro», cantano i Maneskin a New York davanti a un pubblico in delirio, una folla che nemmeno immagina quanto quelle parole assumano un significato preciso in Italia adesso che il ddl Zan è stato affossato da una politica che forse dovrebbe farsi un giro sotto a quel palco, tra quei ragazzi, nel mondo quello «vero» dove il riconoscimento dei diritti, della libertà di essere come si è, e non come si dovrebbe essere, non è nemmeno un tema. È la vita. Invece le sterili e antiche questioni sulle differenze di genere, ma non solo, si aggirano come fantasmi per le stanze della politica. Quando dovrebbero trovare posto in un capitolo di un libro di storia, come memoria. Che allegria vedere Damiano che canta con un collare con la scritta "Sex" e un perizoma con su la lingua dei Rolling Stones indossato sopra i pantaloni. Che tristezza vedere Simone Pillon che al Senato incontra Gaetano Quagliarello e si congratula: «Ci hai regalato un sogno». Quel che è certo è che il sogno lui, come gli altri impallinatori, lo hanno tolto alle persone invisibili, discriminate, bersaglio dei comportamenti d'odio che speravano in una protezione della legge, della politica. 


[...] Se solo i signori deputati e senatori uscissero qualche ora dalle stanze del potere, sempre più simili a una playstation dove si gioca con la vita degli altri, in una continua e sterile contrapposizione, capirebbero qualcosa. 


Il commento completo di Maria Corbi è su La Stampa

lunedì 25 ottobre 2021

Oltrepassare il ridicolo

I rumors sulla partecipazione di Richard Gere, nel ruolo del testimone, fanno salire alle stelle le aspettative del film sul processo del secolo. «Sarà un kolossal senza precedenti!», assicurano dalla produzione. E c’è da credergli, poiché la presenza del divo hollywoodiano promette un successo internazionale, mettendo impietosamente in ombra gli attori nostrani, Boldi e De Sica, impegnati nel ruolo dei giudici. Basti pensare che la sola presenza di Gere ha già fatto cambiare il titolo del film. Non si intitolerà più “Natale in Tribunale”, come era stato preannunciato. «Basta con questi titoli da cinepanettoni!», sbotta il regista, «non si adattano ad un legal thriller che entrerà nella storia del cinema». E, infatti, per dare un tono esterofilo al prodotto il nuovo titolo sarà: “Non OPEN quell'ARMS”. C’è però un ombra che sta avvelenando gli animi e causando dissapori tra Gere e la produzione. Pare, infatti, che sia stata scritturata anche la stella dei Volturara Appula Studios: il noto attore melodrammatico Giuseppe Conte. 


Inizialmente coinvolto nel ruolo del co-imputato, con un abile cambio di sceneggiatura, anche l’attore di punta pugliese rivestirà il ruolo del testimone. E Gere, ben a conoscenza delle indiscusse capacità recitative di Conte, ne teme la concorrenza. E ne ha ben donde. Non solo Conte, con il suo inconfondibile tono gutturale ormai famoso nel mondo, rischia di sfilargli l’Oscar, ma finanche il titolo di sex simbol. Comunque sia, la produzione assicura che non si è badato a spese. In particolare si preannunciano memorabili i mirabolanti effetti speciali usati nelle scene belliche del blocco navale, nelle quali l’eroica nave della ONG, cannoneggiata dalla costa e bombardata dai cieli, attraverserà il mare in tempesta. «Saranno scene che faranno impallidire il film su Pearl Harbor», assicurano dagli studi cinematografici. Si rimane quindi con il fiato sospeso in attesa dell’anteprima che sarà proiettata nella splendida cornice di Capalbio, con bibite e pop corn generosamente offerti dalla ditta “Gigino Di Maio International”. Poche spese e difficoltà ha incontrato, invece, la produzione nel reperire le numerose comparse che interpreteranno i poveri immigrati stipati nella nave. Ne sono stati trovati a centinaia tra quelli già sbarcati in passato nelle nostre coste e amorevolmente accolti. È bastato cercarli tra i campi di pomodoro, sotto i ponti, nelle baraccopoli e addormentati sulle panchine dei parchi. Figuratevi che non c’è stato neanche bisogno di ricorrere a trucchi e make up per farli apparire smunti, deperiti e dismessi… erano già così.


Salvino Paternò 

domenica 24 ottobre 2021

L’incognita

Quello che vi sta facendo impazzire è che non riuscite a capire "chi siamo". E' questo che vi sta rendendo sempre più goffi, nervosi e violenti.

Non siete riusciti a prevederci, ad anticiparci. Il motivo è semplice: perché in voi non c'è più niente di umano, mentre noi siamo rimasti umani. In voi non c'è più spirito, anima, connessione al sacro e al mistero, mentre noi siamo sacerdoti del piccolo, dell'ultimo e dell'invisibile.

Voi non avete più vero amore per la vita, per voi stessi e per gli altri, mentre noi abitiamo la gioia e l'incanto. Questo vi fa impazzire.

Non riuscire a catalogarci, ad afferrarci, a stiparci tutti dentro una definizione semplice e vendibile. Volevate i no vax, e ora in piazza avete anche i vaccinati. Volevate zotici e ignoranti, e vi siete ritrovati professori universitari, avvocati, magistrati, filosofi e psicologi. Volevate i fascisti, e avete incontrato uomini e donne in ginocchio con il rosario in mano. Volevate gli sciamani e gli stregoni, e vi dovete confrontare con premi Nobel e ricercatori di fama internazionale. Volevate degli automi ubbidienti, e avete risvegliato un'umanità cosciente, consapevole, lucida, critica e illuminata dalla fede. Avete commesso l'errore tipico di tutti gli idioti che nei secoli si sono avvicendati al potere.

Pensare che lo spirito umano possa essere schiacciato come si fa con un insetto o un frutto; qualcosa che può essere spento o distrutto una volta per tutte. Ma l'animo umano ha la natura elastica dei fili d'erba verde in primavera; potete calpestarlo e si tenderà di nuovo, tornando a sollevarsi intatto. Voi non potete capire ciò che non siete; questo vi terrorizza, vi rende ansiosi, isterici, caricaturali. Noi saremo sempre l'incognita che non avevate considerato. Saremo il sussurro nel silenzio, la lucina nell'oscurità, il profumo improvviso nel vostro insopportabile fetore di fogna. Non vivrete più un solo giorno di pace e tranquillità, da qui in poi, perché avete commesso il crimine peggiore di tutti. Avete osato sostituirvi a Dio.


Pietro De Angelis 

venerdì 22 ottobre 2021

Le morti inesistenti

LA VERITA' PRIMA O POI SI RIVELA... I MORTI DI COVID? IL 2,9% DEI 130.468 DECESSI.


“Andate a farvi un giro nei reparti Covid”

Il giro dei reparti ce lo faremmo volentieri, se ci fosse permesso, e scopriremmo che, per fortuna, non sono al collasso. Ed ai pazienti presenti chiederemmo quanto tempo sono stati a casa con tachipirina e vigile attesa, prima di andare in ospedale, visto che tuttora, purtroppo, questa pratica, anche se sempre più raramente, è ancora in uso. Mi chiedo però dove queste anime belle fossero negli anni precovid, quando ogni inverno i giornali scrivevano di terapie intensive strapiene e di un’eccedenza di decessi dovuti alla normale influenza che toccò picchi anomali nel 2015 (oltre 57.000 vittime) e nel 2017 (oltre 20.000 morti), nell’indifferenza generale, senza poi che nessuno eccepisse sui tagli alla sanità (posti letto in primis) dal 2011 ad oggi e senza che qualcuno si meravigli che ora siano stati stanziati più fondi per la transizione ecologica e la parità di genere che per la sanità. Una strana emergenza, non vi pare?


“Non avete rispetto dei 130.000 morti in quasi due anni”


Davanti alla morte si deve sempre rispetto, ma ci chiediamo perché questi signori non pretendano lo stesso rispetto per chi ha perso la vita a causa dei danni da fumo (anche passivo), di infarti, di cancro, che sono ben più numerosi di quelli per questo virus venuto da Wuhan. Quello che è inconcepibile è la totale mancanza di nesso logico fra il diritto al lavoro, allo studio, al movimento di milioni di persone sane ed i decessi. Che significa avere rispetto dei morti? Uccidere i vivi ed i sani? Rinunciare alla libertà? A vivere normalmente? E chi rispetta i vivi? Torniamo ai tempi dei sacrifici umani, quando moriva un notabile e venivano immolati dei giovani per placare il dolore del lutto e rendere altri partecipi della stessa angoscia? Si può veramente credere che il mondo debba fermarsi ed altre persone debbano soffrire per risarcire una disgrazia? Allora cosa dovrebbe dire chi ha perso un figlio, un padre, una madre, una moglie, un marito in un incidete automobilistico? Scagliarsi su chi continua a guidare? Pretendere che tutte le strade siano chiuse al traffico? Esigere che ogni automobile stia in garage?


“Non siete liberi di contagiare”


Nessuno di chi critica il Greenpass crede che si debba avere questo tipo di libertà. Ci si chiede però che senso abbia, ad esempio, subordinare al possesso di un lasciapassare sanitario l’accesso di una coppia sana in un ristorante, che magari sarebbe seduta a due metri da un altro tavolo.


“Il Green pass è il semaforo, la patente, ecc. ecc.”, 


Abbiamo letto molti post con questi paragoni improponibili degni del più spinto analfabetismo funzionale, termine che solitamente non amo, perché abusato, ma in questo caso assolutamente pertinente. Se a voi sembra normale che senza green pass uno non possa lavorare, avere un minimo di vita sociale, andare a teatro, al cinema, all’opera, all’università e lo paragonate alla patente, beh, vi assicuro che avete un problema cognitivo serio, davvero pericoloso per voi e per la società. 


“No vax”


E’ un epiteto dispregiativo usato facendo di ogni erba un fascio che spesso squalifica chi lo usa, perché dimostra solo di essere un pappagallo che ripete la lezioncina senza capire cosa dice. Fra chi, ad esempio, scende in piazza contro l’infame tessera verde, ci sono vaccinati per convinzione, vaccinati perché sotto ricatto, favorevoli ai vaccini, ma perplessi su quelli anticovid, indecisi, e certamente non colpiti favorevolmente dalle ondivaghe dichiarazioni degli esperti nei mesi scorsi, e poi una piccola percentuale di contrari a prescindere ad ogni tipo di vaccino. In un sistema democratico, queste posizioni sono tutte, ripeto, TUTTE, legittime, anche se io non ne condivido qualcuna. Discriminare chi ha scelto di non vaccinarsi è oggettivamente un atto di inciviltà, incentivato da frasi irresponsabili di qualche politico, fra l’altro del tutto infondate scientificamente. Approvare che un povero cristo debba subire in pratica delle sanzioni, senza infrangere alcuna legge, perché se vuole vivere, lavorare, studiare, è costretto a fare tamponi ogni 48 ore, se non desidera aderire all’”invito” del governo, riducendo le proprie risorse economiche, magari già intaccate dalle lunghe chiusure, é semplicemente abominevole, perché, se proprio vogliamo seguire la narrazione pandemica come ci viene quotidianamente propinata dai media h24, ci sarebbero tanti altri modi per verificare la negatività (test salivari e kit fai da te, già da tempo in uso in altri paesi europei). Chi dimostra in piazza non lo fa perché tifa per il virus, ma per i diritti di tutti, anche di chi non capisce perché lo fa. (ma lo capirà presto).


“Morirete tutti”.


Beh, è evidente che di tutte queste amenità che ho sentito con le mie orecchie oppure ho letto con i miei occhi, l’unica che risponde al vero è quest'ultima: sì, moriremo tutti, certamente un giorno, speriamo non ora, ma, statisticamente, molto difficilmente di covid, a giudicare dall’incidenza dei contagi e dei decessi. Io, come ben sapete, non mi addentro mai in questioni mediche, essendo semplicemente un professore di Lettere ed un musicista, ma so leggere i dati e mettere insieme tutti i tasselli. Proprio oggi giunge notizia che l’ISS ha dichiarato che il virus che ha fermato il mondo avrebbe provocato in Italia solo il 2,9% dei decessi: quindi, delle 130.468 morti attribuite al Covid, solo 3.783 sarebbero effettivamente dovute al morbo di Wuhan. Vogliamo farla finita con questa storia, durata anche troppo, o vogliamo continuare arbitrariamente a terrorizzare, a mettere gli uni contro gli altri, a calpestare la libertà, a rovinare la vita dei vivi e dei sani? A voi la risposta.


Franco Bechis

lunedì 18 ottobre 2021

Mattarella parla

Fa davvero tenerezza che Mattarella dica che "la ripresa è ostacolata dagli atti di violenza". Atti di violenza di chi signor presidente? Di chi seduto pacificamente manifestava le proprie idee o di chi usava il manganello, gli idranti e i lacrimogeni? Il punto al di là di questa non trascurabile questione è comunque un altro. Di quale ripresa parla Signor Presidente? Dopo aver perso il 9,1% di Pil fare un 6% l'anno successivo non è una ripresa. Gli economisti chiamano dati come questi ironicamente con il nome di "rimbalzo del gatto morto". Aggiungo, che con il tasso di inflazione che abbiamo forse una parte di quel 6% che lei sbandiera come "una grande ripresa" sono figli di una distorsione statistica dovuta all'utilizzo di un deflattore troppo basso vista l'impennata dei prezzi. Ma il punto non è soltanto questo, i tassi di inflazione così alti (in Germania, altissimi) porteranno inevitabilmente ad un rialzo dei tassi d'interesse della BCE, il che sarà esiziale per il nostro sistema bancario marcio fino al midollo. Non è ancora finita, la fragili e lunghissime supply chain che in questi trenta anni di globalizzazione le élites irresponsabili occidentali hanno costruito, stanno collassando, come attestano le carenze di microprocessori che stanno fermando molte aziende. 


Come se non bastasse i costi dell'energia sono a livelli insostenibili e stanno, a loro volta, causando la chiusura di aziende anche in Italia (per esempio la chimica a Ravenna è ferma a causa dei costi energetici altissimi). E lei vorrebbe farci credere che questo sconquasso epocale (al quale andrebbe aggiunto lo sconquasso geopolitico in corso; oggi la Russia ha ritirato il suo ambasciatore alla Nato) è stato causato da 800 scaricatori di porto armati di rosario e brutalmente manganellati dalla polizia stamane? Suvvia, signor Presidente, lei è già il peggior Presidente della storia Repubblica italiana. Non provi a diventare il peggior capo di stato della storia della penisola italiana (isole comprese) spodestando Nerone. Taccia o si faccia scrivere i discorsi da qualcuno che ha cognizione di causa. 


PS: Non basta nascondersi dietro l'indiscusso prestigio (come economista) di Mario Draghi: certi movimenti epocali della Storia non vengono fermati con i nomi altisonanti. Dia retta a me, Draghi o non Draghi, l'Italia è rasa al suolo. Prendetene atto e fate i giusti passi. Quelli verso l'uscita.


Giuseppe Masala 

domenica 17 ottobre 2021

Voi…

Voi che scrivete che non vorreste mai cenare in un ristorante a due metri da una persona che ha fatto una scelta rispettabile come la vostra, ma di segno opposto, per ragioni insindacabili e private;


Voi che con sadico livore esprimete soddisfazione nel vedere persone che si rifiutano di cedere ad un ricatto, essere allontanati dal loro posto di lavoro , senza avere fatto assolutamente nulla contro la legge;


Voi che ritenete i vostri fratelli e le vostre sorelle dei pericoli perché li vedete irrazionalmente infetti a prescindere;


Voi che pensate giusto negare il diritto allo studio a giovani che potrebbero essere vostri figli;


Voi che volete dividere la  società in cittadini di serie A e di serie B e vi offendete ipocritamente se vi diciamo che somigliate a chi credeva ad una folle ideologia il secolo scorso;


Vi vergognerete un giorno di avere detto, scritto e pensato tutto ciò e ve ne pentirete amaramente, ma se in futuro  anche voi doveste subire, sia pure in modo diverso, le stesse ingiustizie che ora sostenete ignobilmente, dovreste solo sperare di avere persone diverse da voi e simili a quelle che ora disprezzate per trovare chi possa combattere per voi. E che Dio vi perdoni, perché non sapete quello che dite, che fate e che scrivete. 


Stefano Burbi 

Costrizioni individuali

Quindi, oggi è domenica e il mio compagno, è in fila con un’altra quarantina di persone, ordinate e in fila ad attendere il turno per fare il tampone per domattina per poter continuare a lavorare. Nella cittadina dove viviamo, circa quattordici mila anime, vi sono tre farmacie che hanno tamponi prenotati almeno fino a fine anno. Per il momento, lui, ne ha comprati 24. Non voglio parlare dello scombussolamento emotivo e fisico che porta il tampone, io stessa ne ho fatti 3 da dicembre ad ora e, dico solo che ci vuole coraggio a farli sporadicamente, farli ogni tre giorni, è di una violenza inaudita. Il vaccino, è molto più violento. Voglio solo portare la nostra ulteriore testimonianza di questo maledetto regime dittatoriale. 

venerdì 15 ottobre 2021

Avanti!

Stiamo lottando per i diritti di tutti. La divisione tra vaccinati e non vaccinati è stata creata ad arte da un regime che vuole schiavizzare gli uni e gli altri. Nessuna causa nell'ultimo secolo è mai stata tanto universale. Proprio per questo nessuna causa è mai stata demonizzata con tanta violenza dall'intero sistema mediatico. Assistiamo ad un attacco senza precedenti a tutte le libertà: politiche, sociali, economiche e religiose. Viene colpito il diritto al lavoro, allo studio e all'assistenza sanitaria. Ci stiamo avviando a rapidi passi verso una società del controllo senza precedenti. Opporsi a questa deriva è giusto e necessario. Da una nostra vittoria  hanno da guadagnare tutti meno la maledetta casta mafiosa e massonica che si è impadronita dell'Italia e dell'Europa e ne controlla i governi, le banche e i mezzi di informazione. Se anche dovessimo essere piegati, la storia un giorno vi darà ragione. Avanti!


Silvio dalla Torre

giovedì 14 ottobre 2021

Reazioni

Boom di tamponi in farmacia nelle Marche. Federfarma: "Vorremmo fare più vaccini". Sileri: "Il green pass frena il virus"


FERMO – Caccia al tampone. “Le prenotazioni per la somministrazione dei tamponi presso le farmacie delle Marche sono aumentate del 20% alla viglia dell'entrata in vigore del green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro” sottolinea Andrea Avitabile, presidente Federfarma Marche. “Abbiamo appuntamenti già fissati e ci stiamo organizzando per far fronte in modo efficace ai picchi di richieste che ci saranno ogni due giorni, anche mettendo nuovi spazi a disposizione di chi vuole fare il test rapido. Del resto, le farmacie non hanno mai fatto mancare il loro apporto di fronte alle emergenze" prosegue il presidente. Il quadro regionale ricalca quello nazionale dove il numero di prenotazioni e richieste di tamponi per avere il Green Pass è cresciuto. Tanto che molte farmacie stanno aumentando l'approvvigionamento di tamponi e il numero di persone abilitate ad eseguirli, tra cui infermieri professionali. Secondo Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, però “l'obiettivo delle farmacie è vaccinare contro il Covid, e non fare i tamponi. Solo ieri sono stati eseguiti e lavorati 315.000 tamponi in tutta Italia, di cui 200.000 nelle farmacie - precisa - Stiamo registrando un aumento delle prenotazioni e delle richieste, ma lo ripeto, vorremmo fare molti meno tamponi e più vaccini”.


Ecco perché, per quanto possono, i farmacisti si stanno spendendo per convincere gli indecisi. “Lo scorso fine settimana, in un giorno, ho convinto tre persone che erano venute in farmacia per il tampone a vaccinarsi”. E questo avviene anche alla don Dino Mancini, centro vaccinale di Fermo, dove molti medici dialogando convincono gli indecisi. Poi c’è sempre la questione tamponi gratuiti. “Si può pensare di lavorare a una soluzione per alcune fasce precise della popolazione. Certo, con i tamponi gratuiti per tutti verrebbe meno l'impianto anche del Green pass che, sebbene abbia una doppia anima, cioè con la diagnostica mediante i tamponi e con la vaccinazione, è chiaro che il più è rappresentato dalle persone che sono vaccinate in Italia” commenta il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Che poi aggiunge: “Non c'è mezzo migliore della vaccinazione per proteggersi. Il tampone è sicuramente utile e sicuramente dà una fotografia di quel momento ma non previene la malattia e soprattutto, purtroppo, ha una durata breve, cioè anche se il tampone molecolare dura 72 ore, questo è correlato all'incubazione dell'eventuale malattia. Quindi non c'è nulla di meglio del vaccino. Il Green pass rimarrà ancora per molto tempo - ha proseguito Sileri - perché è chiaro che è l'ultima misura che consente, e lo vediamo dai numeri, di tenere l'Italia con una circolazione del virus molto bassa rispetto ad altri Paesi nord europei, dove oggi i contagi sono di più. Contagi che non significano per fortuna aumento della mortalità, ma sono pur sempre contagi”. Ultima riflessione sui ‘no vax’: “Quelli puri sono pochi, mentre invece molte persone hanno paura in prevalenza del Green pass e della vaccinazione. E sono queste le persone che dobbiamo convincere della bontà del vaccino e del Green pass”.


Raffaele Vitali 

lunedì 11 ottobre 2021

I fascisti!

Caspita, quanti fascisti stanno a Roma! Quanti squadristi in piazza! Una marea sconfinata, una folla oceanica! Ma da dove escono? Chi li sta clonando? Presto, chiudete le fogne e sigillate i tombini! La democrazia del green pass è a rischio, la salute pubblica gravemente minata e, soprattutto, la libera informazione in pericolo! Non vorreste mica negare che le migliaia e migliaia di manifestanti che hanno riempito piazza del popolo erano tutti spavaldi nipotini del duce? Era palese, incontestabile, lapalissiano. Ah, benedetto sia il fascismo, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo! E’ la panacea di ogni male, la coperta sotto cui nascondere ogni ipocrisia, incongruenza e insensatezza. La maniera più efficace per smorzare qualsiasi protesta non gradita e chiudere la bocca all’interlocutore quando si esauriscono gli argomenti.


E, infatti, guai a sradicare queste bieche formazioni di violenti nostalgici. Siffatti utilissimi idioti sono i migliori alleati governativi, gli chef più abili per rigirare la frittata. Sì, per colpa loro i nostri bravi giornalisti stavolta non hanno potuto ignorare beatamente l’ennesima manifestazione di protesta contro la pacata “spinta gentile”. Ma grazie a loro sono riusciti a relegarla a mera devastazione. Per cui, è inutile girarci attorno. Non è vero che la protesta nasce da un senso di frustrazione avverso una norma che subdolamente lascia la libertà di non vaccinarsi, ma nel contempo rende il vaccino di fatto obbligatorio impedendo l’accesso ai diritti fondamentali. E' falso sostenere che si manifesta contro la discriminazione, la violazione dei diritti di studio, formazione e lavoro. E’ errato asserire che la rabbia si indirizza contro i politici che negano il tampone gratuito per i cittadini, ma lo riservano per loro. In verità si tratta di truculente sommosse popolari guidate dai… fascisti. E da chi se no? E la loro presenza tra le file dei manifestanti ne è la prova provata. Non lo si può negare! Sarebbe come negare che al G8 di Genova erano tutti back bloc! No…aspè…mi sa che ho sbagliato esempio…


Salvino Paternò

venerdì 8 ottobre 2021

In senato

Testo dell'audizione di Giorgio Agamben oggi al Senato: 


Vorrei soffermarmi solo su due questioni da portare all’attenzione dei parlamentari che dovranno votare la conversione in legge del decreto legge sul green pass.

1. Il primo è l’evidente contraddittorietà del decreto in questione. Voi sapete che il governo grazie ad un decreto è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino. E quanto gravi possano essere questi danni risulta dal fatto che l’articolo 3 dello stesso decreto menziona esplicitamente gli articoli 589 e 590 del codice penale, che si riferiscono all’omicidio colposo e alle lesioni colpose. Come autorevoli giuristi hanno notato, questi significa che lo Stato non si sente di assumersi la responsabilità su un vaccino che non ha terminato la sua fase di sperimentazione. E tuttavia allo stesso tempo cerca di costringere con ogni mezzo i cittadini a vaccinarsi, escludendoli altrimenti dalla vita sociale e ora, col decreto che state votando, privandoli persino della possibilità di lavorare. È possibile immaginare una situazione giuridicamente e moralmente più abnorme? Come può lo stato accusare di irresponsabilità chi decide di non vaccinarsi, quando lo stesso Stato che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle possibili gravi conseguenze del vaccino? Vorrei che i parlamentari rispondessero a questa contraddizione, che a mio avviso configura una mostruosità giuridica.


2. Il secondo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione non riguarda il problema medico del vaccino, ma quello politico del green pass. È stato detto da scienziati e da medici che il green pass non ha in sé alcun significato medico ma serve ad obbligare la gente a vaccinarsi. Invece io penso si debba dire il contrario: ovvero che il vaccino sia un mezzo per costringere la gente ad avere il green pass. cioè uno dispositivo che permette di controllare e tracciare gli individui, misura che non ha precedenti. I politologi sanno da tempo che le nostre società sono passate dal modello “di disciplina” a quello delle società “di controllo”, fondate sul controllo digitale, virtualmente illimitato, dei comportamenti individuali. Ormai diventati quantificabili. Ci stiamo abituando a questi dispositivi di controllo. Ma, vi chiedo, fino a che punto siamo disposti ad accettare che questo controllo si spinga?


È possibile che i cittadini di una società che si pretende democratica si trovino in una condizione peggiore dei cittadini dell’Unione Sovietica sotto Stalin? Voi sapete che i cittadini sovietici erano costretti a mostrare un lasciapassare per ogni spostamento da un Paese all’altro. Noi invece siamo costretti a mostrarlo anche per andare al ristorante, al museo, al cinema e ora anche per andare a lavorare. Come è possibile accettare che per la prima volta nella storia d’Italia dopo le leggi fasciste del 1938 sui non ariani si creino dei cittadini di seconda classe che subiscono restrizioni che – sul piano strettamente giuridico – sono identiche a quelle subite dai non ariani? Tutto fa pensare che i decreti legge che si susseguono uno dietro l’altro vadano inquadrati in un processo di trasformazione delle istituzioni e dei paradigmi di governo. Trasformazione che è tanto più insidiosa perché, come per il fascismo, avvengono senza il cambiamento del testo della Costituzione, ma surrettiziamente. Il modello che viene così eroso e cancellato è quello delle democrazie parlamentari con i loro diritti e le loro garanzie costituzionali. Al loro posto subentra un paradigma di governo in cui, in nome della bio-sicurezza e del controllo, le libertà individuali sono destinate a subire limitazioni crescenti. La concentrazione esclusiva dell’attenzione sui contagi e sulla salute mi pare impedisca di percepire quale sia il significato di questa grande trasformazione della sfera politica e impedisca anche di rendersi conto che la sicurezza e l’emergenza non sono fenomeni transitori, ma costituiscono la nuova forma di governabilità. Credo che in questa prospettiva sia più che mai urgente che i parlamentari considerino la trasformazione politica in corso che alla lunga del resto è destinata svuotare il Parlamento dei suoi poteri, riducendolo ad approvare semplicemente – in nome della bio-sicurezza – decreti che emanano da organizzazioni e persone che col Parlamento hanno ben poco a che fare.


Giorgio Agamben, intervento sul green pass alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, 7 ottobre 2021


Piergiorgio Molinari 

giovedì 7 ottobre 2021

Sul calpestare ogni diritto

Chi decide di non vaccinarsi, qualunque sia il motivo, non sta violando alcuna legge. E non sta mettendo in pericolo la vita di nessuno. Dal 15 ottobre, tuttavia, costui non potrà più lavorare. Inoltre, sottoporsi a continui tamponi per avere il degradante e temporaneo Green Pass è spesso logisticamente impossibile ed economicamente insostenibile. Un ostacolo reso sempre più arduo da superare, con l'unico intento di costringere i cittadini a vaccinarsi contro la propria legittima volontà. Senza il lasciapassare, milioni di onesti lavoratori non potranno più guadagnarsi da vivere. Se tutto questo ti sembra normale, il virus sei tu.


Matteo Brandi


Da un commento: “Problema centrato: siamo arrivati al punto in cui tutto questo è percepito come "normale". Non ci si indigna, non si  esprime solidarietà nei confronti di chi viene discriminato, non ci si preoccupa minimamente di comprendere le ragioni altrui. Semplicemente,  si accetta l'imposizione come dato di fatto, esattamente come fecero i nostri antenati durante il periodo più buio della nostra storia, che tanto ci piace commemorare con grandi cerimonie e pesanti anatemi nei confronti del regime di allora... Eppure eccoci qui, in uno scenario diverso per ciò che concerne gli strumenti di comunicazione, ma estremamente simile nella sostanza. Mi trovi trovi perfettamente concorde nella tua valutazione finale Matteo Brandi ...il virus sono coloro che trovano giusto tutto questo. Ed è un virus letale per la dignità umana, ma per fortuna solo per la loro!”

Più chiaro di così…

Mario Draghi: "il Governo va avanti, l'azione del Governo non può seguire il calendario elettorale. Noi dobbiamo seguire il calendario che è stato negoziato con la commissione europea per il PNRR."


Tradotto: "io sono qui per portare avanti gli ordini degli strozzini di Bruxelles, né più né meno che questo. Dei vostri voti e della vostra astensione non me ne può fregare di meno. L'Italia non è un paese sovrano e farò di tutto per ricordarvelo, eseguendo le direttive imposte dall'esterno. Esse prevedono la liquidazione dell'industria italiana, la dissoluzione dei vostri risparmi e la vostra completa, totale sottomissione all'agenda di Davos. È quello che faccio da trent'anni: siete voi a non averlo ancora capito."


Matteo Brandi

lunedì 4 ottobre 2021

Mi sono astenuta

Questa volta, mi sono astenuta dal voto. Perché? Niente di più semplice, nel mio comune di residenza, si è presentata una sola lista, ossia, la lista di coloro che hanno governato negli ultimi cinque anni, si sono ripresentati cambiando due componenti. Cinque anni fa, le liste invece, ne erano tre e ha vinto stranamente, una lista che pareva non la votasse nessuno. Ma tant’è. Quindi, non mi sono presentata nemmeno per votare scheda bianca. Si, probabilmente ho sbagliato, probabilmente, la mia scheda bianca sarebbe servita o sarebbe servita a poco. Non avrei votato comunque quella lista perché è una accozzaglia di m5s e di gente di centrosinistra che finge di non esserlo. È la seconda volta che il mio comune, si ritrova alle elezioni con una sola lista. Ed è la seconda volta che non voto. La prima volta, votai scheda bianca e non è servito a niente, visto che ha governato il centrosinistra per due mandati di fila.

domenica 3 ottobre 2021

Spudoratamente

Tre anni di giornalismo infiltrato, cento ore di girato e un montato di dieci minuti per sputtanare un dirigente di Fratelli di Italia e farlo apparire contiguo se non affine a un apologeta del fascismo, una macchietta dell'estrema destra. Una inchiesta su un fatto accaduto il quattordici agosto scorso e relativo a Luca Morisi, ex spin doctor di Salvini, una storia squallida di festini e droga, un fatto che riguarda la vita privata di una persona nei confronti della quale, al momento, non è stato formalizzato alcun reato, ma che da una settimana apre le prime pagine di tutti i quotidiani. Tutto ciò viene fuori solo adesso, in concomitanza delle elezioni comunali con una sincronia così perfetta da non lasciare dubbi di alcun tipo. Corpi contundenti assestati bene allo scopo di colpire i due principali partiti di destra del paese, e, nello specifico, i loro leader, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. E' tutto così smaccato, così scoperto, da risultare perfino grottesco, ma non importa, l'importante è il clamore mediatico, è il rimpallo della notizia, è la merda nel ventilatore, azionato al momento giusto, con i tempi giusti. 


"La politica", diceva Rino Formica, "è sangue e merda", ed è esattamente così. In questo caso, prevale soprattutto la sostanza fecale. Paragonate il clamore dato alla vicenda Morisi e a quella che vede implicato Carlo Fidanza, alla sentenza di primo grado nei confronti di Mimmo Lucano, accusato di  reati contro la pubblica amministrazione, la pubblica fede e il patrimonio: associazione per delinquere finalizzata a “commettere un numero indeterminato di delitti”, falso in atto pubblico e in certificato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio e peculato, al quale, Il Manifesto esprime "solidarietà". Non c'è  alcuna proporzione.  Gli indignati sono tutti da una parte sola, perchè è automatico indignarsi se a destra qualcuno commette fallo in centro campo, vero o presunto non importa, l'importante è che ci sia la  sua percezione e che questa percezione venga ingigantita. 


LORO sono dalla parte del giusto, e i loro, sono sempre e solo compagni che sbagliano, ai quali, come a Lucano, devono essere riconosciute tutte le attenuanti. Lucano, in fondo, è un umanista meridionale. Morisi invece non ha nessuna attenuante, Fidanza nemmeno. Loro non sbagliano, non hanno ideali, sono solo ontologicamente reprobi, fanno parte del "basket of deplorables" di cui parlò Hillary Clinton, una Giusta, per indicare gli elettori di Donald Trump. "Colpirne uno per educarne cento", era un detto di Mao, poi ripreso dalle Brigate Rosse. E si colpisce chi si teme, se no perchè colpirlo? C'è un chiaro incastro di poteri, trasversalmente compatto, che non può accettare che un domani, un domani dietro l'angolo, al governo possano sedere Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Bisogna fare in modo che non accada, così come si fece di tutto per evitare di andare alle elezioni nel 2019, quando il rischio che il centrodestra potesse conquistare Palazzo Chigi era troppo grande. Esiste un antidoto? Sì, solo uno. La scheda elettorale.


Niram Ferretti