lunedì 12 ottobre 2009

Esplosione

"Via dall'Afghanistan" e si fa esplodere Milano, libico ferito grave in caserma

Milano - "Andate via dall'Afghanistan". Si è fatto saltare in aria nella caserma Santa Barbara di piazza Perrucchetti, in zona San Siro. Ma un libico di 35 anni si è ferito a una mano con l'ordigno e nella deflagrazione è rimasto ferito anche un militare. Il libico, da quanto è stato ricostruito, si è avvicinato al passo carraio della caserma, la più grande di Milano. Approfittando dell’ingresso di una Punto nel piazzale ha oltrepassato la sbarra d’accesso alla caserma. É stato in questo momento puntato dai militari di guardia che lo hanno bloccato sotto il tiro delle armi di ordinanza. Febbrile lo scambio di battute tra militari e l’attentatore, poi l’urlo "Via dall’Afghanistan" e l’esplosione di un ordigno rudimentale nascosto in una cassetta degli attrezzi. L’uomo nell’esplosione ha perso la mano ed è rimasto gravemente ferito al volto.

Due feriti. Due i feriti: il libico, che aveva con sé l’ordigno, e un militare di servizio in caserma che è rimasto ferito da una scheggia. Il primo è considerato in gravi condizioni, con codice rosso, e il personale del 118 lo ha intubato e a stabilizzato prima di provvedere al suo trasferimento all'ospedale Fatebenefratelli, mentre il militare presenta ferite lievi e ha rifiutato le cure mediche. Non è stato ancora appurato se l’esplosione sia avvenuta perché l’ordigno è scoppiato anzitempo mentre l’uomo lo trasportava oppure vi sia stato un errore al momento di piazzare l’ordigno stesso o, terza ipotesi, se lo straniero si sia fatto saltare all’esterno della caserma. Sul posto ci sono numerose volanti della polizia oltre che pattuglie dei militari.

Rutelli: "Luogo segnalato". "In attività investigative di alcune settimane fa erano state colte conversazioni che concernevano una caserma che veniva identificata come caserma Perucchetti". Lo ha detto, a proposito dell’attentato di stamane a Milano, il presidente del Copasir Francesco Rutelli a Radio24. Rutelli ha detto che "sembra un atto isolato" e che l’individuo "qualcuno dice un libico, certo non è un comunitario" è "entrato con esplosivo non di alta quantità". La natura dell’evento, ha aggiunto, "è tutta da comprendere" così come la dinamica dell’esplosizione, visto che la valigia "o è esplosa o è stata fatta esplodere".

5 commenti:

kizzy ha detto...

Alè, cominciano a farsi saltare anche qui... e meno male che non è morto nessuno dei nostri, peccato che quel deficente non sia schiattato: ora ci tocca pure curarlo... :/

Eleonora ha detto...

E' quello che ho pensato anche io. Ma i medici devono curarlo. Peccato davvero.

Elly 2 ha detto...

pensavo la stessa cosa anch'io. Avremmo avuto un coglione di meno a questo mondo. E ora invece sono le nostre tasse che gli pagano le cure, poi le nostre tasse che lo manterranno in galera e - se qualche giudice rosso decide di non rispedirlo a casa sua a calci in culo - saranno le nostre tasse a finire nelle sue tasche per la pensione d'invalidità. Ma voglio proprio vedere se hanno il coraggio di farlo (ormai non ci stupisce più nulla).

Eleonora ha detto...

Lo faranno, lo faranno. Stanno mettendo su una serie sproporzionata di cazzate, come al solito.

100% Antikomunista ha detto...

Al momento si trova in sala operatoria, con una equipe di medici che comprende anche un chirurgo plastico, ma non sarebbe in pericolo di vita.

BASTA QUESTO PER CAPIRE COME SIAMO RIDOTTI... non solo lo curiamo, ma addirittura gli rifacciamo anche il maquillage... che non debba portare i segni dell'esplosione!

Ovviamente, prossimi passi saranno LA PENSIONE DI INVALIDITA', IL SUSSIDIO PER MOGLIE E FIGLI e ovviamente L'ASSOLUZIONE in Tribunale, trattandosi di un legittimo atto di resistenza all'invasione imperialista dell'Afghanistan.

(e magari, la condanna per i militari che gli hanno sparato...)