Trieste, 25 ottobre 2009 - La Corte d'Assise d'appello di Trieste ha scontato, in secondo grado, di un anno la pena a un omicida perche’ ritenuto ‘’vulnerabile geneticamente’’. L'uomo era stato condannato con rito abbreviato a nove anni e due mesi di reclusione dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Udine il 10 giugno 2008, per omicidio volontario, con interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ quanto accaduto - per la prima volta in Italia - al cittadino algerino Abdelmalek Bayout, accusato di aver ucciso a coltellate nel 2007, a Udine, durante una rissa, il colombiano Walter Felipe Novoa Perez, di 32 anni. Attraverso un’indagine cromosomica innovativa, Bayout e’ stato trovato in possesso di alcuni geni, che lo renderebbero piu’ incline a manifestare aggressivita’ se provocato o espulso socialmente. Tale ‘’vulnerabilita’ genetica’’ si sarebbe incrociata, nel momento immediatamente precedente all’omicidio, con ‘’lo straniamento dovuto all’essersi trovato nella necessita’ di coniugare il rispetto della propria fede islamica integralista con il modello comportamentale occidentale’’, cosi’ da determinare nell’uomo ‘’un importante deficit nella sua capacita’ di intendere e di volere’’. La sentenza - ha osservato il giudice Amedeo Santosuosso, consigliere della Corte d’Appello di Milano - applica l’orientamento espresso nel 2002 nel documento britannico diventato da allora il punto di riferimento in merito alle connessioni fra caratteristiche genetiche, comportamento e responsabilita’. Il documento, intitolato ‘’Genetica e comportamento umano: il contesto etico’’, e’ stato elaborato dal Nuffield Council on Bioethics. ‘’Le conclusioni di quel documento, in generale condivise, rilevano - spiega Santosuosso - che dalle conoscenze genetiche attuali non emerge una sufficiente evidenza scientifica tale da escludere la responsabilita’ e assolvere persone con determinate caratteristiche; tuttavia possono verificarsi casi in cui parziali evidenze scientifiche possono essere utilizzate per calcolare la pena’’. Il corpo senza vita di Novoa Perez era stato trovato il 10 marzo 2007 nei pressi del sottopasso ferroviario di via Cernaia, a Udine. La Polizia era risalita a Bayout indagando su una medicazione che l’uomo si era fatto fare al Pronto soccorso dell’Ospedale. Fermato, l’algerino aveva ammesso di aver accoltellato Novoa Perez, spiegando che lo aveva deriso perche’ aveva gli occhi truccati con il kajal, apparentemente per motivi religiosi, ed aveva condotto gli agenti nel luogo in cui aveva gettato l’arma, prima di chiudersi in un silenzio assoluto.
lunedì 26 ottobre 2009
Come in Inghilterra...
Sconto di pena a omicida:"E' geneticamente aggressivito". La decisione è stata presa in secondo grado dalla Corte d'Assise d'appello di Trieste che, per la prima volta in Italia, ha applicato la teoria inglese sulle connessioni tra genetica, comportamento e responsabilità
Trieste, 25 ottobre 2009 - La Corte d'Assise d'appello di Trieste ha scontato, in secondo grado, di un anno la pena a un omicida perche’ ritenuto ‘’vulnerabile geneticamente’’. L'uomo era stato condannato con rito abbreviato a nove anni e due mesi di reclusione dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Udine il 10 giugno 2008, per omicidio volontario, con interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ quanto accaduto - per la prima volta in Italia - al cittadino algerino Abdelmalek Bayout, accusato di aver ucciso a coltellate nel 2007, a Udine, durante una rissa, il colombiano Walter Felipe Novoa Perez, di 32 anni. Attraverso un’indagine cromosomica innovativa, Bayout e’ stato trovato in possesso di alcuni geni, che lo renderebbero piu’ incline a manifestare aggressivita’ se provocato o espulso socialmente. Tale ‘’vulnerabilita’ genetica’’ si sarebbe incrociata, nel momento immediatamente precedente all’omicidio, con ‘’lo straniamento dovuto all’essersi trovato nella necessita’ di coniugare il rispetto della propria fede islamica integralista con il modello comportamentale occidentale’’, cosi’ da determinare nell’uomo ‘’un importante deficit nella sua capacita’ di intendere e di volere’’. La sentenza - ha osservato il giudice Amedeo Santosuosso, consigliere della Corte d’Appello di Milano - applica l’orientamento espresso nel 2002 nel documento britannico diventato da allora il punto di riferimento in merito alle connessioni fra caratteristiche genetiche, comportamento e responsabilita’. Il documento, intitolato ‘’Genetica e comportamento umano: il contesto etico’’, e’ stato elaborato dal Nuffield Council on Bioethics. ‘’Le conclusioni di quel documento, in generale condivise, rilevano - spiega Santosuosso - che dalle conoscenze genetiche attuali non emerge una sufficiente evidenza scientifica tale da escludere la responsabilita’ e assolvere persone con determinate caratteristiche; tuttavia possono verificarsi casi in cui parziali evidenze scientifiche possono essere utilizzate per calcolare la pena’’. Il corpo senza vita di Novoa Perez era stato trovato il 10 marzo 2007 nei pressi del sottopasso ferroviario di via Cernaia, a Udine. La Polizia era risalita a Bayout indagando su una medicazione che l’uomo si era fatto fare al Pronto soccorso dell’Ospedale. Fermato, l’algerino aveva ammesso di aver accoltellato Novoa Perez, spiegando che lo aveva deriso perche’ aveva gli occhi truccati con il kajal, apparentemente per motivi religiosi, ed aveva condotto gli agenti nel luogo in cui aveva gettato l’arma, prima di chiudersi in un silenzio assoluto.
Trieste, 25 ottobre 2009 - La Corte d'Assise d'appello di Trieste ha scontato, in secondo grado, di un anno la pena a un omicida perche’ ritenuto ‘’vulnerabile geneticamente’’. L'uomo era stato condannato con rito abbreviato a nove anni e due mesi di reclusione dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Udine il 10 giugno 2008, per omicidio volontario, con interdizione perpetua dai pubblici uffici. E’ quanto accaduto - per la prima volta in Italia - al cittadino algerino Abdelmalek Bayout, accusato di aver ucciso a coltellate nel 2007, a Udine, durante una rissa, il colombiano Walter Felipe Novoa Perez, di 32 anni. Attraverso un’indagine cromosomica innovativa, Bayout e’ stato trovato in possesso di alcuni geni, che lo renderebbero piu’ incline a manifestare aggressivita’ se provocato o espulso socialmente. Tale ‘’vulnerabilita’ genetica’’ si sarebbe incrociata, nel momento immediatamente precedente all’omicidio, con ‘’lo straniamento dovuto all’essersi trovato nella necessita’ di coniugare il rispetto della propria fede islamica integralista con il modello comportamentale occidentale’’, cosi’ da determinare nell’uomo ‘’un importante deficit nella sua capacita’ di intendere e di volere’’. La sentenza - ha osservato il giudice Amedeo Santosuosso, consigliere della Corte d’Appello di Milano - applica l’orientamento espresso nel 2002 nel documento britannico diventato da allora il punto di riferimento in merito alle connessioni fra caratteristiche genetiche, comportamento e responsabilita’. Il documento, intitolato ‘’Genetica e comportamento umano: il contesto etico’’, e’ stato elaborato dal Nuffield Council on Bioethics. ‘’Le conclusioni di quel documento, in generale condivise, rilevano - spiega Santosuosso - che dalle conoscenze genetiche attuali non emerge una sufficiente evidenza scientifica tale da escludere la responsabilita’ e assolvere persone con determinate caratteristiche; tuttavia possono verificarsi casi in cui parziali evidenze scientifiche possono essere utilizzate per calcolare la pena’’. Il corpo senza vita di Novoa Perez era stato trovato il 10 marzo 2007 nei pressi del sottopasso ferroviario di via Cernaia, a Udine. La Polizia era risalita a Bayout indagando su una medicazione che l’uomo si era fatto fare al Pronto soccorso dell’Ospedale. Fermato, l’algerino aveva ammesso di aver accoltellato Novoa Perez, spiegando che lo aveva deriso perche’ aveva gli occhi truccati con il kajal, apparentemente per motivi religiosi, ed aveva condotto gli agenti nel luogo in cui aveva gettato l’arma, prima di chiudersi in un silenzio assoluto.
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7 commenti:
Premetto che quella gentaglia ha reso un ghetto la zona di via Cernaia (che tra l'altro è ad una manciata di metri dal centro islamico di Via del Vascello... guarda un po'...)
Ma al di là di questo... continuo a non capire come si possa dare sconti di pena SOPRATTUTTO quando si viene a sapere che 'sta gente è geneticamente portata alla violenza.
Sono sempre più allibita.
tra l'altro... alla faccia del "non essere razzisti"... forse i fessi di Trieste non se ne sono resi conto. O forse sì, ma tirare in ballo il razzismo scientifico va bene se permette a questi individui di passarla liscia. Quindi c'è anche un razzismo utile, ora?
Vero, poi tu sei di quelle parti. Dovunque queste "brave" persone hanno reso ghetti le nostre città, anche le più piccole. Un italiano "geneticamente" portato alla violenza però, viene condannato... se straniero viene capito e non colpevolizzato. Ma saranno i magistrati ad essere completamente idioti?
evidentemente c'è un razzismo utile, qualunque scusa è valida per comnprendere e non punire certe persone (?)
La magistratura italiana è straordinari,quando sembra che abbia toccato il fondo eccola là che comincia a scavare.
Ora io cosa devo pensare?
Che Hitler era un genio e profeta incompreso?
Che quando qualcuno mi disturba devo fracassargli la testa?
Che se voglio qualcosa basta semplicemente prenderla seguendo l'istinto e relegando la ragione dove non possa fare danni?
Devo forse sperare che i Carabinieri in servizio nei tribunali diventino preda del loro codice genetico e ci proteggano mitragliando i magistrati capaci di appigliarsi a qualunque cosa pur di lasciare libero un assassino dopo pochi mesi di carcere?
Il governo sulla magistratura non deve fare una riforma ma deve fare una rivoluzione.
Toni
Toni, sono assolutamente daccordo con te. Siamo (in teoria) in un paese civile dove (per buonsenso e per intelligenza) chi sbaglia ha il dovere di pagare. Qualunque sia il danno causato. Invece, appunto, grazie a certa magistratura, l'italia non è più un paese civile ormai da anni.
Ho amici carabinieri che vogliono lasciare il lavoro tanto sono depressi. Si fanno un mazzo tanto e - dicono - non fanno in tempo a finire di scrivere i verbali che i delinquenti sono già usciti.
Il governo ha l'obbligo, soprattutto morale di cacciare e di far pagare questi magistrati.
Capisco i tuoi amici Carabinieri,un lavoro fatto bene a volte col rischio della vita vanificato da un semplice tratto della penna di un essere che ha tutto il loro diprezzo.
Per quanto riguarda il governo è rimasto inerte di fronte a questo magistrato lontano dalla giustizia e dalla legge.Costui ha preso una teoria inglese e lo ha diventare legge italiana,nessun parlamento eletto dal popolo italiano ha mai approvato una legge del genere eppure adesso ci ritroviamo con questa nuova "attenuante genetica"approvata e applicata senza nessuna legittimazione,perchè non applicara il codice di Hammurabi allora?
Il governo ha diversi obblighi,ma garantire ai propi cittadini di non essere soggetti a leggi o magistrati del genere dovrebbe essere in cima alla lista,sperando che nessuno consideri la magstratura una "fatica di Sisifo"perchè a giudicare da quello che leggo ogni giorno non mi sembrano un esercito di greci piazzati alle Termopoli ma solo tanti deliranti Caligola.
Toni
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