sabato 24 ottobre 2009

Razzismo franceschiniano

Franceschini sconfina nel razzismo e neanche se ne accorge di Carlo Panella

Sconcertano le parole usate da Dario Franceschini per motivare la sua scelta di nominare Leonard Touadi suo vice nella corsa alla segreteria del Pd: «l'ho scelto perchè è bravo e perchè è nero». Non ha detto come doveva «quel che conta è che sia bravo ed è un immigrato che si è perfettamente inserito e il colore della pelle non conta». No, ha proprio detto «perché è nero». Altro che «Obama ben abbronzato» di Berlusconi, qui siamo di fronte alla confessione di una scelta opportunista di una persona sulla base del colore della sua pelle, non della sua biografia. Peggio ancora suonano i tempi di questa scelta, perché Franceschini – se era una cosa seria – doveva indicarlo all'inizio della campagna congressuale, permettergli di esprimersi, di farsi conoscere. Invece no, il ''nero'' è stato tirato fuori dal cilindro all'ultimo momento, buono solo per un paio di photo opportunity opportuniste. Al peggio non c'è mai fine. Bersani ringrazia.

6 commenti:

Nessie ha detto...

Non condivido questo commento di Carlo Panella, perché ipocrita e political correct. Se Franceschini non lo avesse detto sarebbe stato ugualmente un razzista latente, perché è chiaro che strumentalizza la pelle di questo candidato ma finge di farne solo una questione "politica".
Se lo dice, almeno è più chiaro e salta agli occhi di tutti.

Andrea ha detto...

Io invece lo condivido pienamente.
Un NON razzista in " teoria " non dovrebbe neanche fare caso al colore della pelle.

Sceglie un nero o un bianco indifferentemente, e non sta neanche a spiegarne le motivazioni, che dovrebbero essere basate esclusivamente sul merito.

Giocando sull'ambiguità, Franceschiello, sceglie il nero perchè a suo dire è una provocazione, e per dare un segnale concreto ai suoi simpatizzanti ed all'elettorato POTENZIALE che un domani si riverserà alle urne se quell'altro cerebropatico di Fini, dovesse (Dio non voglia) averla vinta.

Non si scappa : o non dai assolutamente alcuna importanza al colore della pelle e allora nemmeno fiati, o se parli, se ti giustifichi, vuol dire che hai la coda di paglia.
" Chi si scusa s'accusa " ...

Nessie ha detto...

Scusa Mefisto, ma tu credi davvero che Obama in USA l'abbiano eletto solo perché è un bravo avvocato? Chissà quanti altri ottimi avvocati non di colore ci sono, che avrebbero potuto essere candidati. E' evidente che la società multietnica funziona come "discriminazione positiva".
Che lo si dica (il caso di Franceschini) o che non lo si dica (nel caso di Obama).
Ed è proprio questo principio che i partiti identitari europei rimettono in discussione.

Andrea ha detto...

Aspetta che riepilogo... perchè non vorrei dire il contrario di quello che penso...

Secondo me, CHI sceglie un nero come alleato, e LO DICE, cioè dice che l'ha scelto in quanto nero, opera una discriminazione positiva, premiando cioè, alla rovescia, il colore della pelle.
L'ha scelto IN QUANTO NERO.

Che poi dica che l'ha fatto come provocazione, o altro, cade sempre nell'ottica "razzista".
Se non dice niente, invece, vuol dire che l'ha scelto per altri criteri.

Metti che sono a capo di uno studio legale... scelgo i miei collaboratori, ed in USA probabilmente su dieci due saranno neri.

Niente di strano, nulla a cui accennare. Come su dieci probabilmente 5 saranno donne ( ammesso che le donne ed i neri abbiano pari opportunità dei maschi bianchi...). Parlo in astratto ovviamente.

Se io invece davanti alla TV dico che ho scelto caio perchè nero, casca il palco. E' come se dicessi, all'inverso, che ho ESCLUSO tizio perchè nero.. è la stessa cosa.

Premiarlo, o escluderlo, per il colore della pelle, è razzismo.

Hanno eletto Obama per un razzismo alla rovescia... infatti anche adesso, qualsiasi critica, viene invariabilmente girata come critica razzista al presidente, e non come critica nel merito.

Mi sono contraddetto ? Non mi pare...

Nessie ha detto...

Sì, ma gira e rigira alla fin fine la società multietnica è pur sempre un grosso inganno e un imbroglio.
Perchè se a parità di titoli professionali e di competenze fra un candidato bianco e uno nero, si sceglie di mandare avanti il secondo, è evidente che si opera una "discriminazione positiva" che in realtà lascia indietro l'autoctono. Questo volevo dire. Ed è proprio a questo che non si deve arrivare. Perché oggi il candidato nero lo propone Franceschini; ma domani lo farà il centrodestra con la scusa magari che non lo fa perché è "nero", ma perché è "bravo e competente". Spero di essere stata più chiara.

Andrea ha detto...

Visto che siamo in tema di colori, sarai stata chiara, ma per me rimani oscura...

"Ed è proprio a questo che non si deve arrivare"

Se intendi che i neri non ci dovrebbero proprio essere, mi trovi d'accordo, nel senso che bisognerebbe chiudere i rubinetti alle frontiere, aperti illo tempore dalla sinistra e dalla UE.

Che la società multietnica, multiculturale, multi-TUTTO sia un bluff, specie quando viene imposta dall'alto, è pacifico.

Ritornando però all'articolo di Pannella, lo trovo logico e consequenziale.

Non voglio ripetermi ulteriormente, il bello della diretta, il gusto di Internet, è parlare, esporre le proprie idee, poi ognuno "torna a casa" con le convinzioni originarie più salde di prima... hehehe