domenica 29 novembre 2020

La tela del ragno cinese

In questi giorni io continuo a parlarvi di una guerra. Siamo nel pieno di un conflitto non convenzionale. E Joshua Wong, leader della resistenza democratica di Hong Kong, nel mirino della repressione della giustizia totalitaria cinese, non ha usato mezzi termini quando lo ha spiegato...


"Hong Kong è la Berlino di questa moderna Guerra Fredda. Esiste un disegno cinese di egemonia mondiale che passa attraverso una cancellazione e negazione di tutti i diritti fondamentali e l'applicazione severa di un mercantilismo che nega le libertà individuali. L'Occidente e la stessa Italia devono stare attenti a non prestarsi a questo gioco che è una trappola, si rischia di cadere in una rete dalla quale poi è difficile tornare fuori: la via della Seta... il progetto guida dell'incubo cinese..."


Il progetto sposato da M5S e Pd poco dopo la metà del marzo 2019, quando il nostro Paese e stato il primo del G7 a firmare il suo accordo con la Cina ed entrare fiduciosamente nella ragnatela del gigante asiatico, che nei piani di Pechino farà della Cina la grande protagonista dell’economia globale nei prossimi decenni. I fenomeni del governo Conte 2 hanno concluso e sottoscritto intese su 29 punti in tutto, la maggior parte istituzionali, solo dieci tra aziende, per un totale di 7 miliardi di euro: un investimento contenuto rispetto alle ambizioni cinesi e non rivoluzionario nemmeno da parte italiana, dopo che il Mise qualche settimana prima aveva ipotizzato un minimo di 50 accordi.


In prima fila c’è la Cassa Depositi e Prestiti che emetterà circa 600 milioni di euro di Panda bond, in valuta cinese, per finanziare imprese. L’accordo fa seguito al protocollo d’intesa fra le parti siglato dall’Amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo e dal Chairman di Bank of China Chen Siqing. Utilizzando i proventi dei Panda bond per finanziare direttamente o indirettamente succursali o controllate di aziende italiane con sede in Cina. La liquidità raccolta e veicolata alle imprese sia attraverso le banche italiane presenti in Cina, sia attraverso le banche cinesi, ha reso con tale piano di emissioni Cdp il primo emittente italiano, nonché il primo Istituto nazionale di promozione europeo ad esplorare questo tipo di mercato. Non solo: Cassa depositi e prestiti e Bank of China hanno stabilito di collaborare alla definizione di un programma di supporto finanziario alle imprese italiane in Cina, per 5 miliardi di renminbi (mezzo miliardo di euro).


Poi ci sono i porti: grazie a questo scellerato accordo la Cina alzerà bandiera sia a Genova, sia a Trieste. Ci sono solo due contratti veri, per Danieli e Ansaldo, siderurgia e turbine. Una delle aziende più attive è sicuramente Eni (con la compagnia petrolifera Cnpc collabora dal 2013 a Kashagan, e in Mozambico, dove investe nel settore del gas). La prospettiva è quella di puntare sull’industria dell’oil e gas cinese. Ma Pechino vuole anche Taranto e Brindisi e ci sta mettendo le mani sopra. C’è qualche prodotto alimentare italiano, come le arance ma anche il maiale surgelato e il seme bovino, da esportare sul mercato cinese. E il calcio: Pechino avrebbe voluto anche una partita di serie A, ma le regole Fifa lo vietano. In Cina avranno qualche incontro di nazionale e coppe nazionali, più un apporto sul Var, che sarà introdotto anche per gli arbitri cinesi.


Alcune aziende invece si sono chiamate fuori da sé. Leonardo per esempio, per non rischiare mal di pancia americani, ha pensato bene di non sbandierare le sue forniture per l’aereo civile cinese. Huawei, pomo della discordia globale, ha congelato accordi di ricerca con un Politecnico italiano, nonostante una cooperazione nelle “telecomunicazioni” sia rimasta. Prosegue la strategia cinese, già annunciata da tempo, di Intesa Sanpaolo, in particolare sulle attività di wealth management: la banca e la Municipalità di Qingdao hanno annunciato da tempo la firma congiunta di un Memorandum of Understanding. Intanto ci prendiamo il virus, i monopattini, i banchi, il 5G, le mascherine e quant'altro e ci uniformiamo a app, passaporti sanitari di controllo sociale, riduzione delle libertà religiose e dei diritti e riduzione della trasparenza sulle attività del governo (e del Cts). E ci becchiamo pure una brutta copia della assurda 'legge sulla sicurezza' che azzera la libertà di espressione e diritto di manifestare.  Siamo in guerra. Ringraziate M5S e Pd. Non volete fidarvi di me? Ascoltate Joshua Wong, il ventiquattrenne giovane capo del movimento pro democrazia di Hong Kong, prossimo candidato a sparire per sempre in qualche sperduto laogai...


(leggi anche: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10222014943074504&id=1588815725)


Dalla bacheca di Lucio Rizzica

domenica 22 novembre 2020

Difendere l’indifendibile

Si critica Nicola Morra e ci si dimentica dello scandalo Calabria


Ieri si è scatenata una bufera politica dopo l’intervista di Nicola Morra, Presidente della Commissione Antimafia, a Radio Capital sull’arresto di Domenico Tallini, Presidente del Consiglio Regionale calabrese. Morra ha detto che Tallini “è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria a  dimostrazione  che ogni popolo ha la classe politica che si merita”.  Poi dichiara: “Sarò politicamente scorretto, ma era noto a tutti che la Presidente della Calabria Jole Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte”.  


C’ è stata un alzata di scudi da parte della destra perché l’accenno alla malattia di Jole Santelli è stata interpretata come un attacco ai malati oncologici quando al sottoscritto, che conosce bene Nicola Morra, appare evidente come l’attacco Morra l’ha portato alla forza politica rappresentata dalla Santelli e che l’accenno alla malattia era solamente perché la sua morte, avvenuta recentemente, aveva riempito le pagine dei giornali. Infatti ha anche dichiarato:  “I cittadini chiamati al voto e ad esprimere la loro preferenza lo fanno sulla base della loro libera e insindacabile opinione. E proprio in virtù di questa libertà dovrebbero essere i partiti del centro destra a chiedere scusa ai cittadini calabresi per aver candidato e fatto eleggere personaggi come Tallini, oggi agli arresti".  Non si deve dimenticare che all’indomani dell’elezione di Tallini era stata proprio la Santelli ad assicurare che Tallini era privo di macchie ed assolutamente rispettabile. 


Invece i partiti del centro destra hanno usato queste dichiarazioni per chiedere le dimissioni di Morra, come se il colpevole dello sfascio calabrese che ha visto ben 5 commissariamenti, dei 6 verificatisi in Italia, proprio in Calabria. Il culmine della vicenda è stata poi l’annullamento della partecipazione di Morra alla trasmissione “Titolo V” di Rai 3 dove le dichiarazioni di Morra avrebbero potuto essere chiarite. 


Morra ha comunque dichiarato  «Chiedo scusa a chi si è sentito offeso da parole che sono state volutamente tagliate e cucite per far intendere ciò che non ho mai pensato. Io mi batto per una sanità pubblica universale che intervenga per chi è più debole e chi è più debole è il malato».  Non credo assolutamente, come lui stesso ha dichiarato e come testimonia la storia politica di Morra abbiano voluto colpevolizzare i malati oncologici. L’attacco era, e non poteva essere diversamente, alla politica del malaffare calabrese reso EVIDENTISSIMO dall’arresto di Tallini.   Nicola Morra non pensare neppure lontanamente a dimetterti. Stai facendo un lavoro immenso.


“PERCHÉ GUARDI LA PAGLIUZZA CHE È NELL'OCCHIO DI TUO FRATELLO, MENTRE NON SCORGI LA TRAVE CHE È NELL'OCCHIO TUO? (MATTEO 7, 3-5):


Mauro Coltorti M5S

venerdì 20 novembre 2020

Liberticidi

Stolti! Non date retta ai complottisti e non credete a chi parla insensatamente di “regime” a livello globale. Certo, sulla prima pagina di nessuna testata si trova oggi notizia della conferenza stampa tenuta dal team legale di Trump con a capo l'ex sindaco di New York Giuliani per rilanciare la denuncia di gravi e diffusi brogli elettorali. Ma non è censura, è solo perché tanto “non ci sono prove”. E comunque anche FB dice che il presidente “proiettato” è Biden – noto anche come “Dead Man Voting” e finanziato da FB.


E certo, non c'è alcun regime né liberticidio se l'altro ieri il parlamento tedesco ha approvato una normativa curiosamente denominata “legge sulla protezione della Salute” (basta cambiare “salute” con “razza” per evocare un altro governo che si preoccupava tanto del benessere del Volk) con cui vengono limitati i diritti fondamentali della libertà personale, della libertà di riunione, della libertà di circolazione e della inviolabilità del domicilio. La polizia finalmente potrà fare irruzione nelle case private per arrestare i folli che sostengono tesi non concordanti con la narrativa ufficiale sul virus cinese: è accaduto proprio oggi a un medico che da casa sua stava facendo una diretta streaming. Quanto al fatto che le manifestazioni davanti al parlamento germanico siano state disperse con gli idranti, è solo perché a protestare erano “negazionisti” senza mascherina e “neonazisti” (nazisti che protestano contro la limitazione delle libertà personali? Che strani nazisti: saranno dell'Illinois).


Venendo a noi, se da nove mesi le libertà costituzionali sono state sospese con atto amministrativo, se abbiamo il coprifuoco, e se a una buona fetta della popolazione è impedito di lavorare, è solo perché come ha detto quel Gran Presidente di Mattarella nel suo ultimo, illuminante, indimenticabile discorso, “La libertà rischia di indebolirsi quando si abbassa il grado di coesione, di unità tra le parti”. Proprio così: è “il grado di coesione tra le parti” a mettere a rischio la libertà. Altro che i complotti.


(Inoltre,  penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a  processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.)


Piergiorgio Molinari

domenica 15 novembre 2020

Da un medico di base

Dottoressa Grazia Dondini, Medico di base in provincia di Bologna


Noi medici di medicina generale, tutti gli anni, generalmente da ottobre a marzo, vediamo polmoniti interstiziali, polmoniti atipiche. E tutti gli anni le trattiamo con antibiotico. Si tratta di pazienti che vengono in ambulatorio con sintomi simil-influenzali - tosse, febbre, poi compare “senso di affanno” - che non si esauriscono nell’arco di qualche giorno. La valutazione del paziente e l’evoluzione clinica depongono per forme batteriche; si dà loro un antibiotico macrolide (e nei casi più complicati del cortisone) e, nell’arco di qualche giorno, si riprendono egregiamente con completa risoluzione dei sintomi.


Quest’anno non è andata così... Il 22 febbraio di quest’anno è stata comunicata la circolazione di un nuovo coronavirus. Il Ministero della Salute ha mandato un’ordinanza a tutti noi medici del territorio, dicendoci sostanzialmente che eravamo di fronte a un nuovo virus, sconosciuto, per il quale non esisteva alcuna terapia. La cosa paradossale è che fino a quel giorno avevamo gestito i medesimi pazienti con successo, senza affollare ospedali e terapie intensive; ma da quel momento si è deciso che tutto quello che avevamo fatto fino ad allora non poteva più funzionare. Non era più possibile un approccio clinico/terapeutico. Noi, medici di Medicina generale, dovevamo da allora delegare al dipartimento di Sanità Pubblica, che non fa clinica, ma una sorveglianza di tipo epidemiologico; potevamo vedere i pazienti solamente se in possesso di mascherina FFP2, che io ho potuto ritirare all’ASL solo il 30 di marzo. Ma c’è una cosa più grave.


Nella circolare ministeriale, il Ministro della Sanità ci dava le seguenti indicazioni su come approcciarci ai malati: isolamento e riduzione dei contatti, uso dei vari DPI, disincentivazione delle iniziative di ricorso autonomo ai servizi sanitari, al pronto soccorso, al medico di medicina generale. Dunque, le persone che stavano male erano isolate; e, cosa ancora più grave, il numero di pubblica utilità previsto non rispondeva. Tutti i pazienti lamentavano che non rispondeva nessuno; io stessa ho provato a chiamare il 1500 senza successo. Un ministro della salute che si accinge ad affrontare una emergenza sanitaria prevede che i numeri di pubblica utilità non rispondano?


Un disastro.


In sintesi: le polmoniti atipiche non sono state più trattate con antibiotico, i pazienti lasciati soli, abbandonati a se stessi a domicilio. Ovviamente dopo 7-10 giorni, con la cascata di citochine e l’amplificazione del processo infiammatorio, arrivavano in ospedale in fin di vita. Poi, la ventilazione meccanica ha fatto il resto.


Io ho continuato a fare quello che ho sempre fatto, rischiando anche denunce per epidemia colposa, e non ho avuto né un decesso, né un ricovero in terapia intensiva. Ho parlato con una collega di Bergamo e un altro collega di Bologna, che hanno continuato a lavorare nel medesimo modo, e nessuno di noi ha avuto decessi e ricoveri in terapia intensiva. Anche l’OMS ha dato indicazioni problematiche: nelle prime fasi della malattia ha previsto solo l’isolamento domiciliare, nella seconda e terza fase, quindi condizioni di gravità moderata e severa, l’unico approccio terapeutico previsto doveva essere l’ossigenoterapia e la ventilazione meccanica. A mio modo di vedere c’è una responsabilità anche dell’OMS, perché non ha dato facoltà al medico di valutare clinicamente il paziente

venerdì 13 novembre 2020

Dal 15 novembre

Il ministro della malasanità Speranza, oggi, ha chiamato il presidente della regione Marche e ha imposto la zona arancione per 2 settimane. Quindi, dal 15 novembre, si aggiunge un ennesimo colpo all’economia marchigiana. Ci si può muovere solo per lavoro, per salute e per motivi gravi. 

giovedì 12 novembre 2020

Da vomito

Il lockdown nazionale è stato scelto settimane fa. L'emergenza sanitaria è l'assicurazione sulla vita di questo esecutivo. Non esiste alcun dibattito interno al Governo, se non attorno a nuove idee su come distruggere meglio le PMI e le famiglie italiane. Ma la cosa più disgustosa della faccenda è la retorica che accompagna queste scelte politiche. Non parlo solo del soffocante terrorismo mediatico in onda su tutti i canali. C'è qualcosa di ancora peggiore: la colpevolizzazione degli italiani. I trombettieri di sistema (gli Scanzi, i Tosa ecc.) stanno da giorni puntando il dito contro i cittadini italiani, rei di aver causato, con la loro condotta irresponsabile, l'aumento dei contagi e dunque la dolorosa scelta del lockdown. "Vi era stato chiesto solo di mettere la mascherina e non l'avete fatto! Visto cosa avete combinato? Ora subite in silenzio!" Da vomito. Come molti di voi, ho visto con i miei occhi i miei connazionali farsi in quattro per seguire le FOLLI direttive anti-Covid. Conosco ristoratori che hanno perso la salute dietro menu riciclabili, muri di plexiglass, distanziamento dei tavoli, segnaletica, entrate contingentate e via dicendo. Così come baristi, commercianti, proprietari di palestre e locali. Li ho visti dannarsi l'anima per mantenere aperte le loro attività, mentre dal Governo non arrivava uno straccio di aiuto. Li ho visti consumarsi dietro DPCM sempre più demenziali, mentre le bollette e le spese toglievano loro il sangue.A questi padri e madri di famiglia è stato chiesto un sacrificio enorme. E per cosa? Il Governo non ha fatto nulla per preparare il Paese alla tanto temuta (e prevista) "seconda ondata". In che modo è stata potenziata la sanità? Quali strumenti sono stati dati in mano agli italiani in difficoltà per sopravvivere ed adattarsi alla crisi? Milioni sono stati spesi per gli inutili banchi a rotelle. Energie sono state dedicate all'ideazione di ridicoli bonus per acquistare biciclette e monopattini. Riunioni su riunioni sono state indette ai tavoli europei, solo per uscirsene con soldi a rate, in ritardo, con condizioni e a strozzo. E in tutto questo gli italiani devono sentirsi fare la morale da un branco di servetti? Devono persino sentirsi trattare come bambini, o peggio, come carnefici? La risposta risiede nell'orgoglio e nel coraggio di ognuno di noi.


Matteo Brandi

martedì 10 novembre 2020

I giornaloni

 Come osate? Di Niram Ferretti


Perdente e condannato all'irrilevanza, ormai consegnato al crepuscolo, mentre si scollano pezzi di partito e Melania, la fulgida Melania, è prossima al divorzio. Questa è la narrativa su Donald Trump, proposta dai "giornaloni", dalla stampa che cavalca indomita il Progresso incarnato dal revenant Biden, l'incolore travet della politica scelto per agire sotto dettatura. Ma le cose stanno assai diversamente. La realtà si incarica di scompigliare la messa in piega del comparto mediatico unito. L'offensiva legale di Trump è partita. Non si sa cosa porterà a casa, ma intanto è partita. Da una parte c'è la causa intentata contro il segretario di stato della Pennsylvania,  Kathy Boockavr per violazione della Costituzione, dall'altra l'indagine autorizzata dal Procuratore Generale degli Stati Uniti, William Barr su "accuse rilevanti " di frode elettorale. Barr, ha anche sottilineato come gli investigatori debbano dare credito unicamente ad accuse sostanziali di irregolarità ignorando del tutto "affermazioni speciose, ipotetiche fantasiose o inverosimili". Insomma, Barr non ha fatto incetta di tutto il ciarpame che in questi giorni circola sui social come "prova" che le elezioni sono state taroccate. Dunque, bisognerà aspettare per vedere come si concluderà la storia. Nel mentre la linea mediatica che deve prevalere è che queste sarebbero le mosse disperate di un uomo che non accetta la sconfitta. Non si può concedere a che Trump abbia tutto il diritto di andare a fondo e verificare se, come ha dichiarato, ci sono state delle irregolarità da inficiare il risultato delle elezioni.


Whoopi Goldberg riassume molto bene il frame mmentale dei progressisti, “come osate mettere in discussione la vittoria di Joe biden?” Non si può osare infatti, e se osi pagherai il prezzo della gogna mediatica, alla quale però Trump, nei quattro anni della sua presidenza, ha fatto abbondantemente il callo. Ma, per parafrasare ancora Whoopi Goldberg, come ha osato Trump, nel 2016 battere Hillary Clinton? Da allora a oggi lo hanno mostrificato come nessun altro presidente americano e, naturalmente, non smetteranno certo adesso.

lunedì 9 novembre 2020

Kamala Harris

Tutti i leccapiedi, gli scribacchini e gli intellettualoidi de’noantri si stanno già sbizzarrendo per elogiare la futura e nuova Vicepreside Usa, Kamala Harris. Giudizi trionfalistici ed elogi smisurati che nascono solo e soltanto dal fatto che sia donna e afroamericana, insomma una sorta di Obama in gonnella ma più cattiva. Più cattiva perché la cara Kamala è una fervente “anticattolica”, talmente “anticattolica” da aver insinuato, nel 2018, in modo nemmeno troppo velato che l’adesione ai princìpi della morale cattolica ortodossa sia squalificante per il ruolo di giudice federale. L’ostilità della Harris nei confronti del cattolicesimo non è circoscritta all’inquisizione dei candidati cattolici alle corti federali, si estende anche alla persecuzione degli enti pubblici che per missione rispettano la teologia morale cattolica. Utilizzando i suoi incarichi pubblici per fare pressioni su queste istituzioni, la Harris si è guadagnata un lauto sostegno finanziario da parte di persone e gruppi pro aborto.


Ma c’è di più, c’è di peggio: nel 2015, la Harris ha sostenuto con entusiasmo il cosiddetto Reproductive FACT Act della California, un progetto di legge che obbligava i centri pro life di aiuto alle donne in gravidanza a dire alle loro clienti dove avrebbero potuto ottenere aborti gratuiti e a pubblicizzare le cliniche per l’aborto e, sempre 2015, utilizzò il suo potere di procuratore generale dello Stato per far chiudere sei ospedali cattolici per conto di un altro dei suoi sponsor politici, la Service Employees International Union. Come senatrice degli Stati Uniti, la Harris ha introdotto l’orwelliano “Do No Harm Act”, il cui scopo è obbligare persone e organizzazioni religiose a svolgere attività che violano direttamente le loro convinzioni. È anche co-promotrice dell’“Equality Act”, che costringerebbe gli ospedali cattolici, per esempio, a praticare interventi per il cambio di sesso, ad aprire agli uomini i bagni riservati alle donne e a obbligare le ragazze e le donne a competere nelle gare di atletica con ragazzi e uomini. Kamala non ha mai nascosto il suo intento di portare a termine il piano di Blanshard: costituire un movimento contro la Chiesa cattolica e contro gli individui, le società e le istituzioni che abbiano convinzioni, posizioni e condotte coerenti con la teologia morale della Chiesa.  Adesso giudicate voi, senza filtri e senza l’ausilio dei pennivendoli di sinistra, può una del genere ricoprire il ruolo di vicepresidente del Paese più potente del mondo? Io non sono per niente tranquillo!


Giovanni Barbagallo

venerdì 6 novembre 2020

Gioco al massacro in usa

Per quattro anni, Donald Trump è stato l'oggetto di una demonizzazione senza interruzione, che va ben oltre l'antagonismo politico. In USA hanno cercato in tutti i modi di farlo fuori politicamente, con il Russiagate, con l'impeachment, è non ci sono riusciti. Poi è arrivato l'aiuto dalla Cina. Sì. Il paradosso è questo. The Chinese virus, come lo chiama Trump, ha dato ai suoi avversari un formidabile strumento, il voto per posta. Certamente si è usato prima, è in vigore da secoli, ma non in queste proporzioni, mai. Certo, non c'era mai stato il Covid-19. Appunto. E dunque, ecco l'asso nella manica. In una intervista fatta a settembre, il Procuratore Generale dello Stato, William Barr, spiegava come il voto postale si presti facilmente alla frode, all'imbroglio. E' una intervista che merita di essere ascoltata (ringrazio Marco Antonio Baldassarri di averla ripresa). A un certo punto  Barr dice, "Stiamo giocando con il fuoco. Siamo già un paese fortemente diviso, e se le persone devono avere fiducia nei risultati delle elezioni e nella legittimità del governo e si cerca di cambiare le regole, di usare questa metodologia molto aperta alla frode e alla coercizione è spericolato e pericoloso".


Sì lo è. Ma è una guerra. Una guerra culturale, una guerra che non ammette altro risultato se non l'annichilimento dell'avversario, in questo caso Donald Trump, che non doveva assolutamente vincere nel 2016. I suoi avversari, non lo hanno mai considerato legittimo da quel giorno. Loro sono così, i magnifici liberals. Tutti per i diritti umani, le pari opportunità, la libertà di espressione e di pensiero, nobili, oh così nobili nell'animo, ma quando sei dall'altra parte della barricata, se potessero seppellirti nella calce viva non esiterebbero a farlo. Trump non è un presidente come gli altri. E' il personaggio più anti-sistema che sia apparso sulla scena negli ultimi decenni. In quattro anni ha ridisegnato capisaldi sclerotizzati, ha affrontato di petto la Cina, ha fatto per Israele quello che nessun altro presidente aveva mai fatto, ha ridefinito la Corte Suprema a maggioranza conservatrice, ha rilanciato alla grande l'economia, ha detto agli alleati, alla vecchia Europa, rimettetevi in riga, non possiamo più farvi da balia. Lo ha fatto con il suo stile provocatorio, gradasso, totalmente anti-dipolmatico. E' stato ed è la più grande pietra di inciampo contro cui gli assetti consolidati sono inciampati. Troppo eversivo. 


William Barr ha ragione. Il paese si dividerà ulteriormente. Il passacarte di Obama resterà quello che è, un uomo incolore, privo di spessore, un travet della politica politicante di Washington. Un uomo facilmente influenzabile e manovrabile. Poteva, potrà, essere eletto solo con il voto postale, con un metodo che lascia aperte le porte a molte incognite, molti dubbi, molti sospetti. Si va dunque verso uno scenario altamente esplosivo di contrapposizione frontale senza precedenti nella storia del paese tra un presidente in carica e il suo antagonista.


Niram Ferretti

giovedì 5 novembre 2020

La truffa dem in america

Non so se sia io, o se siano tutti gli altri che non se ne rendono conto. Ma come in quel vecchio film di fantascienza, l'invasione degli ultracorpi, ho la netta sensazione di essere circondato da alieni che hanno assunto le sembianze di umani. Riassumendo: mentre l'Italia e l'Europa intera, attraverso la sospensione delle libertà inviolabili dell'individuo e la resa all'islam, stanno celebrando la propria autodistruzione culturale, sociale ed economica col pretesto di un virus cinese intorno al quale le informazioni ci vengono fornite dallo stesso apparato mediatico-propagandistico che fino a ieri dava Biden in vantaggio di 15 punti, negli Stati Uniti si sta assistendo con ogni evidenza a un titanico broglio elettorale da parte dei sedicenti “progressisti”. Una scoperta, grossolana azione criminale avente l'obiettivo di impedire al presidente in carica di essere rieletto e portare invece al potere un candidato manciuriano in piena demenza senile, colluso e corrotto – moralmente e politicamente – fino al midollo. Brogli elettorali non nel comune di Volturara Appula, ma negli Stati Uniti: ovvero, nella prima potenza economica mondiale, superpotenza atomica nonché maggiore democrazia del globo. Difficile immaginare qualcosa di più cataclismatico, criminale, immorale e destabilizzante per l'umanità intera. Se non è l'Armageddon, lo scontro alla fine dei tempi tra le forze del Bene e del Male, ne è una buona imitazione. Eppure tutto quello che leggo sono sagaci battute, dichiarazioni del genere “Eh, ma Trump è rozzo e antipatico”, e accuse di complottismo distribuite a piene mani dagli omologhi locali nonché complici idelogici dei Democratici americani. Con tracotanza ottusa, assoluto senso di impunità e compiaciuto spregio della verità, come se al massimo si trattasse di trascurabili dettagli procedurali, di cavilli. Ed è tutto normale, non ci riguarda, facciamo spallucce? Voi siete pazzi. Fa impressione dirlo, ma se non l'avete ancora inteso, in gioco c'è il futuro dell'umanità. Non praevalebunt!


(Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.)


Piergiorgio Molinari

martedì 3 novembre 2020

Gli idioti del web

Ho scritto un commento sul fb di un giornale regionale dopo l’ennesimo stupido articolo terroristico, il commento, era esattamente questo:


“Tutti con patologie pregresse e magari anche gravi. Con tutto il rispetto di queste persone ma, basta terrorismo sanitario.”


Apriti cielo! A parte che mi hanno dato subito della negazionista e, a seguire, mi hanno invitata a fare un giro nelle terapie intensive, poi, che dovevo tacere, non dovevo scrivere commenti di merda, che ho raggiunto il livello massimo di poraccitudine, di andare ad ascoltare Zangrillo, di vivere sulla luna, di essere una merda e infine, questo commento che copio e incollo perché vale la pena di leggerlo per intero:


“A parte il fatto che sono decedute "anche persone senza altre patologie" quindi *SANE"!!! Perché mangiano a casa tua quelli con le patologie pregresse? Ti tolgono qualcosa di tuo? Ricordati che siamo tutti sotto lo stesso cielo....”


Premetto che, non ero l’unica ad accusare certo giornalismo di fare terrorismo, e chi ha commentato come me, è stato letteralmente inondato di insulti, gli insultatori, si sono dimenticati di dirmi che avrei dovuto firmare un documento dove, in caso dovessi contrarre il virus, dovrei rinunciare a farmi curare. Ecco, questi sono quelli del “restiamoumani”. 


Ultimo commento arrivato ora, lo posto perché è da ricordare:


Mia madre è cardiopatica da 25 anni, fa il cumadin, è diabetica da 15 e fa l'insulina quindi ha 2 patologie croniche e pregresse. Eppure ha 90 anni, mangia e beve, è praticamente autonoma e a morire nn ci pensa proprio. Dovesse prendere il covid e andarsene in 4 giorni, sig.ra, poi mi venga a raccontare che nn è morta di Covid ma xché aveva altre patologie........ Persone come lei, prima di parlare di medicina e di medici, dovrebbero innanzitutto trovarlo un medico, ma di quelli bravi xché uno normale con lei nn saprebbe da dove cominciare.”

lunedì 2 novembre 2020

Il post scomodo

Scomodo e lungo. Tanto sono a funzioni facebucchiane ridotte e lo leggeranno in pochi, a meno che non lo condividete. Questi i dati forniti dall'ISS di 2/3 giorni fa..


37.500 pazienti deceduti e positivi al Covid.


Questo dato è il dato critico, tanti morti, tanta paura. C'è da dire che l'anno scorso per l'influenza classica sono morte 15.000 persone. Il dato del 2020 di morti per influenza classica è irrisorio, difficile anche da trovare; quest'anno non si muore per influenza classica, solo per covid. Quindi non c'è una sommatoria delle due patologie, ma il covid ha sostituito l'influenza classica. Domando, non è che il covid è un'influenza classica più aggressiva e con sintomatologie diverse affrontate scorrettamente?


In questi 37.500 morti accertati positivi al covid (e ci sarebbe da aprire un capitolo a parte sui tamponi) ci hanno infilato persone morte per altre patologie, ma che erano positive al covid. Per intenderci, non morte per covid in senso stretto, morte per infarto, tumore, diabete, ma dato che erano positive al covid sono rientrate nella casistica, ma erano prive di sintomatologia covid, erano positivi asintomatici, non malati. Rientravano nella casistica odierna che vede un 95/96% di positivi asintomatici, cioè non malati, autoimmunizzati.


Poi in questi 37.500 ci sono rientrati quelli morti di covid, con sintomatologie date dal covid, sintomatologie che si sono sommate a malattie pregresse aggravando lo stato di salute del paziente stesso. Ovvio che non possiamo dire che sarebbe morto lo stesso in assenza di covid, ma il covid è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, poteva essere l'influenza classica o un raffreddore trascurato sfociato in sinusite a determinare l'arrivo dell'ultima goccia, è stato il covid.


Infatti l'età media dei decessi è di anni 80.

Al di sotto di 20 anni si registrano 5 decessi, lo 0,01% del totale.

Al di sotto di 30 anni 20 decessi, lo 0,05% del totale.


Al di sotto dei 40 anni 93 decessi, lo 0,24% del totale. Già quando si arriva a questa età si è registrato che nei 2/3 circa di questi pazienti erano già presenti patologie pregresse. Quindi solo 1/3 di questi positivi è morto per il covid propriamente detto. (apro un inciso, ricordiamo che soprattutto nelle prime fasi si cappellarono le terapie... quindi si, morto per covid, ma per assenza di terapia corretta e applicazione di terapia scorretta.)


Al di sotto dei 50 anni sono 420 i decessi, l'1,1% del totale.

Al di sotto dei 60 anni sono 1.736, il 4,6% del totale. 

Al di sotto dei 70 sono decedute 5.483 persone, il 14,6%.

Tra i 70 e gli 80 anni ci sono 9.678 deceduti, il 25,8% del totale.

Tre gli 80 e i 90 anni 15.366 decessi, il 41% del totale.

Gli over 90 sono 6.940, il 18,5% del totale.


Praticamente tutte queste persone, chi più chi meno, presentavano patologie pregresse, vedi appunto suddetto.


Statisticamente 


- il 64% 3 o più patologie pregresse

- il 19,3% 2 patologie pregresse

- il 13,2% 1 patologia pregressa

- il 3,5% 0 patologie pregresse


Scrivere praticamente tutti non è certo eufemismo. Queste patologie pregresse si dividevano in:


- Ipertensione arteriosa per il 65,6%

- Diabete mellito tipo 2 per il 29,3%

- Cardiopatia ischemica per il 27,9%

- Fibrillazione atriale per il 23,8%

- Demenza per il 21,3%

- Insufficienza renale cronica 20,8%

- Cancro 17,1%

- Broncopneumopatia cronica ostruttiva 16,9%

- Scompenso cardiaco 16,1%

- Ictus 11,1%

- Obesità 10,3%

- Insufficienza respiratoria 6,3%

- Epatopatia cronica 4,6%

- Malattie autoimmuni 4,3%

- Dialisi 2,1%

- HIV 0,2%


Voi mi capite, arriva un nuovo virus particolarmente aggressivo nei soggetti debilitati per altri motivi, di cui non si conosce l'azione e a cui si applicano terapie scorrette, quale può essere il risultato secondo voi Adesso, in questo momento, mentre ci terrorizzano costantemente con i dpcm e le notizie della stampa e televisione la curva di mortalità di questo covid è perfettamente sovrapponibile a quello dell'influenza classica dell'anno scorso. Ma non da oggi, ma da subito dopo il picco di marzo, tutto è rientrato nella norma e non si discosta dai dati dell'anno scors. Perchè quindi chiudere e affamare i paesi di mezzo mondo? Restiamo in Italia dato che i dati che abbiamo riguardano l'Italia. Perchè massacrare economicamente un paese come l'Italia con un'emergenza che non esiste? I numeri dicono non esistere, che esiste solo perchè politica e media continuano a pomparla come emergenza.


Ci sono decine di video che mostrano i pronto soccorso vuoti, accessi inesistenti, video che vengono caricati sui social ed entro 24 ore sono censurati. Perchè censurarli se sono una fake? Se sono dei falsi la gente ne prenderà atto, non si censurano. Quando si censura c'è sempre qualcosa che si vuol nascondere. Domando, a coloro che continuano a credere a questa enorme farsa, ma secondo voi quale sarà il risultato di tutto questo? Chi ne trarrà vantaggio?


Ringrazio Gianluca Bandini per i dati.

domenica 1 novembre 2020

Andare avanti a casaccio

Tralasciamo cose noiosette tipo la libertà e gli altri diritti inalienabili dell'individuo, che chiaramente interessano solo a me e a pochi stravaganti. Diciamo anche che non capisco – sebbene tema di capire benissimo. E mantenendo l'artificio retorico del cleuasmo, cerchiamo di procedere con logica. Correggetemi, vi prego, se sbaglio. Non più tardi di un mese fa la parola d'ordine condivisa da tutti – e avallata perfino dall'ondivaga Organizzazione Mondiale della Sanità – era “mai più lockdown”. Perché, si diceva, sono poco utili e causano danni socio-economici eccessivi. Dal momento che non si può sperare nella scomparsa improvvisa di un virus che circola ormai da mesi in tutto il mondo (esclusa l'Africa, a quanto pare) e che il “contagio zero” non esiste, persino nelle affermazioni dei suoi sostenitori l'unica reale funzione del lockdown è infatti di alleggerire provvisoriamente la pressione sulle strutture ospedaliere. Certo, magari andrebbe chiarito quali siano i parametri oggettivi in base ai quali il lockdown dovrebbe scattare o essere sospeso (numero dei morti? Percentuale dei contagiati sui tamponi? Giove in Ariete?), perché altrimenti viene da sospettare che tutto sia affidato al sentimento, all'isteria o al capriccio. Ma tant'è. Comunque sia, è parimenti chiaro a tutti che a un certo punto il lockdown deve pur essere sospeso, a meno di non volere tornare a vivere nelle caverne con un'aspettativa di vita naturale di 30 anni anziché gli 80 anni che costituiscono, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità, l'età media dei deceduti positivi al virus. Occorre infatti lavorare e produrre per generare quel gettito fiscale con cui si paga, tra l'altro, la sanità stessa. Tuttavia, poco dopo aver allentato il lockdown, i contagi presto o tardi riprenderanno a crescere nuovamente. Seguendo la logica di questa strategia sanitaria, ciò implicherà la necessità di un altro periodo di lockdown, esaurito il quale seguirà inevitabilmente una nuova impennata di contagi. E così di seguito, a intervalli regolari, in cui si alternano fasi di lockdown a fasi di non-lockdown (non saprei come altrimenti definirle, dal momento che la normalità è evidentemente altra cosa) nelle quali si dovranno comunque rispettare rigidamente prescrizioni quali la mascherina sempre e ovunque, divieto di strette di mano baci e abbracci, ristoranti e bar chiusi alle 18 con non più di quattro avventori per tavolo, scuole piscine palestre e teatri sbarrati, contatti interpersonali a non meno di un metro uno dall'altro, ecc.. Tutto ciò fino all'avvento – termine non a caso di pertinenza religiosa – di un vaccino che potrebbe forse essere pronto tra sei mesi, o un anno, o anche mai. La domanda che umilmente pongo è: seriamente?


(Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.)


Piergiorgio Molinari