giovedì 22 ottobre 2009

Italici dhimmi

E se il problema culturale del velo islamico fosse più in chi lo guarda che in chi lo porta? di Stefano Allievi*

Cominciamo con il distinguere vari livelli.
a) La maggior parte delle donne musulmane, da noi, non porta alcun velo. Solo che non ce ne accorgiamo: poiché non lo portano, non sappiamo che sono musulmane…
b) Molte portano l’hijab, il più diffuso, quello che copre la testa ma non nasconde il viso: un foulard, per capirci. Molti
– come la Santanché che vorrebbe vietarlo nelle scuole e su questo si è costruita il suo quarto d’ora di celebrità – pensano sia un simbolo di oppressione della donna. La pensano diversamente le suore, gli ebrei che portano la kippah e le loro donne ortodosse con i capelli rasati, i sikh col turbante, e le statue della Madonna: è un simbolo di sottomissione, sì, ma a Dio. La stragrande maggioranza delle donne, anche giovani e colte di seconda generazione, che lo porta, lo fa volontariamente e non si sente affatto inferiore alle altre: per loro è una scelta libera, e come tale va rispettata, anche se non la capiamo. Diverso per chi lo mette per imposizione del marito o del padre: in questi casi, deve intervenire lo stato? O non è meglio lasciar fare all’evoluzione culturale? Sui foulard neri delle nostre nonne, è intervenuto lo stato? E su quante altre scelte controvoglia e imposizioni all’interno delle famiglie dovremmo intervenire, allora? Eppure molti si sentono in diritto di protestare persino contro l’impiegata di un museo o la commessa di un negozio con l’hijab, o una ragazza che in piscina porta quello che si è ribattezzato il burqini. E’ normale?
c) C’è poi il velo che nasconde il viso: il niqab e il burqa. Pochi casi, ma ben pubblicizzati. Nessuno si sogna di difenderlo, ci mancherebbe. Ma forse è il caso di sgombrare il caso da alcune falsità. Paura. La attribuiamo ai bambini, ma chi è che ce l’ha, o la induce?
Con questa scusa si è perfino fatta cacciare da un’asilo privato una maestra che portava l’hijab, e in diverse scuole mamme italiane si sono mobilitate contro mamme immigrate con il capo – non il volto – coperto: ci rendiamo conto? Sicurezza. In tutta Europa non si annovera un solo precedente di rapina in banca o di attentato effettuato con un burqa. Il problema allora è un altro: culturale. Non siamo abituati a questo genere di vestiario e non ci piace. Legittimo. E di questo sì, è giusto parlare. Il ricorso alla legge aiuta, ma non troppo. La legge (152 del 1975, art. 5) pretende la riconoscibilità del viso: “E’ vietato prendere parte a pubbliche manifestazioni, svolgentisi in luogo pubblico o aperto al pubblico, facendo uso di caschi protettivi o con il volto in tutto o in parte coperto mediante l’impiego di qualunque mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona”. Però la legge parla di pubbliche manifestazioni (erano gli anni degli scontri con la polizia nel corso di manifestazioni politiche), non del semplice camminare per strada (per il quale è sufficiente consentire il riconoscimento su richiesta delle forze dell’ordine). E diverse sentenze hanno riconosciuto eccezioni per motivi diversi: inclusi quelli religiosi. Tanto è vero che un sindaco della provincia di Como che si ostinava a multare una musulmana italiana è stato costretto dal giudice ad annullare le sanzioni. Uno dei cardini su cui si basa la civile convivenza è il rispetto della legge: quale che sia. Sul viso completamente velato, sono personalmente contrario. Lo sono anche la maggior parte dei musulmani e delle musulmane. E ci dovesse essere una legge chiara, va rispettata. Ma in Europa c’è più di un dubbio. E infatti a chiunque cammini per Londra, Parigi, Amsterdam o Berlino capita di incontrare donne con il volto velato con molta maggiore frequenza che in qualunque città italiana. Sono paesi incivili? Più indietro, sul piano dei diritti, di quel faro della civiltà che è Montegrotto? Qui, davvero, siamo al grottesco: tutto, pur di avere una foto sui giornali… Forse non è inutile farsi anche un’altra domanda: perché questi episodi accadono sempre e solo nel Nord Italia? Siamo forse più femministi? O non è che tutto questo ha a che fare con una campagna anti-islamica che prende qualunque spunto, incluso il sacrosanto diritto a riunirsi a pregare, per manifestarsi? Talvolta, di fronte a questi episodi, viene da pensare che sì, c’è davvero in corso una guerra culturale che riguarda l’islam. Ma non l’hanno dichiarata i musulmani.

*Stefano Allievi è professore presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Padova e autore di molti saggi sull’immigrazione islamica in Italia.

Copio e incollo una frase: "In tutta Europa non si annovera un solo precedente di rapina in banca o di attentato effettuato con un burqa". Daniel Pipes invece ci racconta diversamente. QUI. Altra frase: "La maggior parte delle donne musulmane, da noi, non porta alcun velo". Evidentemente il tizio non esce da casa. Io le donne troppo velate le vedo dovunque ogni volta che esco. Altra ancora: "Molte portano l’hijab, il più diffuso, quello che copre la testa ma non nasconde il viso". Il tizio è parecchio confuso, prima ci dice che non ci sono donne velate da noi, poi ci dice contraddicendosi che, le musulmane il velo lo portano. Poi, ognuno tragga le sue conclusioni. Non solo è un dhimmi ma è anche un grosso imbecille. Bisognerebbe togliergli la laurea o perlomeno impedirgli di insegnare.

11 commenti:

Andrea ha detto...

Com'è melenso... di quelli che sembrano condividere la tua idea e facendo finta di difenderla ti pugnalano alle spalle.

Hijab, niqab, burqa, tutti questi termini, ma chi se li è mai filati ?

Fra un po' dovremo studiarci a fondo il corano per sapere esattamente quando inizia e finisce il Ramadan...

Il Burqa in piscina, ancora un po' e ci vanno dentro con le scarpe, pardon... con le calze, visto che se le tolgono. Sai l'igiene...

Dice che la legge lo vieta, ma poi fa dei cavillosi distinguo: solo nelle manifestazioni pubbliche.

Per terminare con una frase esilarante : "non l'hanno dichiarata i musulmani"... si vede che l'11 settembre il nostro sociologo dhimmi era su Marte

Eleonora ha detto...

@Mefisto, ma scherzi? L'11 settembre a Ny non è successo niente. Come non è successo niente a Madrid nè a Londra. Siamo sempre e solo noi occidentali, capitalisti e razzisti a fare la guerra agli altri. E di gente come lui, purtroppo ne sono piene le università, le istituzioni, la magistratura, ecc, ecc.

Maria Luisa ha detto...

balle!i motociclisti devono togliere il casco integrale anche quando fanno benzina!.E mio figlio è stato costretto a rifare la foto per la patente perchè un ciuffo di capelli gli copriva la fronte(ha una pettinatura stile jim Morrison tanto per intenderci).
Per quanto riguarda i crimini commessi da malviventi che indossavano il burqa ormai esiste una vasta casistica; da notare che un gioielleiere islamico di Glasgow (ma che ci faccia poi un mussulmano in Scozia, Dio solo lo sa)ha proibito l'ingresso nel negozio alle donne in burqa.
Certi soggetti dovrebbero informarsi prima di sparare cavolate ad alzo zero
Artemisia

kizzy ha detto...

'Non solo è un dhimmi ma è anche un grosso imbecille. Bisognerebbe togliergli la laurea o perlomeno impedirgli di insegnare.' Assolutamente d'accordo con te! E poi già nel nord Italia siamo razzisti, abbiamo dichiarato guerra noi all'islam... e se uno va in giro camminando a volto coperto che male fa? Perchè non ci va lui in giro così e vediamo se lo fermano (e sarei troppo contenta). Ma sto perfetto esemplare di prof sessantottino del c***o perchè è libero di rovinare le menti dei ragazzi?? E poi:
'Tanto è vero che un sindaco della provincia di Como che si ostinava a multare una musulmana italiana è stato costretto dal giudice ad annullare le sanzioni.' Tanto per ricordare, il sindaco era leghista e ha trovato il solito giudice sinistronzo sulla sua strada, purtroppo... Mi chiedo ora se è cambiato qualcosa, spero di si (in meglio ovviamente). E poi Elly, hai visto ieri 'La vita in diretta' con la convertita?

Maria Luisa ha detto...

è vero:chi ha visto la convertita ne "la vita in diretta"?

Eleonora ha detto...

No, Kizzy, non l'ho vista. Già mi fa vomitare il suo blog, figuriamoci vederla dal vivo e sentirla parlare soprattutto.

@Artemisia, idem, come sopra. :)

Maria Luisa ha detto...

anch'io non l'ho vista, il mio stomaco non avrebbe retto

Incapervinca ha detto...

Ot :Elly ora mi diranno inc@ stai zitta uauauauauauauauaauauauauauauauau. mi hanno fatto girare le cosidette ........
ot
http://incapervinca.splinder.com/post/21548142/Siccome+mi+tirano+in+ballo+%2C+b

Incapervinca ha detto...

Io l'ho vista , al marito mancava solo il detonatore nella mano, la figlia 11 anni non ancora mestruata, con il velo infagottata come un uovo di Pasqua.

Eleonora ha detto...

Inc@ avevano fatto girare le balle anche a me. 'ste fanatiche di merda. Se non altro gli abbiamo dato un pò di gloria. -_-

Hai avuto il coraggio di vederla? Miii, sei masochista. Classica famigliola perfetta. ghgh, magari il detonatore lo aveva nascosto in tasca.

Francesca ha detto...

"Sui foulard neri delle nostre nonne, è intervenuto lo stato?"

Questo é scemo tutto quanto.

E il dogma islamico (dogmatismo) dove lo mettiamo caro "saggio"?