giovedì 18 aprile 2024

Il ritorno del drago marietto

Credevate che ci fossimo liberati di lui, vero? E invece il nostro draghetto nazionale è sempre lì, pronto a rimontare in sella per dirci cosa fare. Questa volta a tutti gli europei. Lui, l’illuminato, quello che “se non ti vaccini ti ammali e se ti ammali muori”, già da tempo sta preparando il ritorno in grande stile, addirittura come Presidente della Commissione Europea. Come ci informa il Corriere della Sera, “Da Ichino a Martelli fino a Shammah, parte da Milano la raccolta firme per portare Mario Draghi alla presidenza della Commissione Europea”. E che cosa si ripromette di fare, di bello, il nostro Mario Draghi, una volta eletto alla presidenza?


Ce lo spiega sempre il Corriere, in un articolo intitolato: “Draghi: «Per l’Ue proporrò cambiamenti radicali, l’Europa deve agire insieme come mai prima». Dall’articolo leggiamo: “Secondo l’ex premier italiano ed ex presidente della Bce, «dobbiamo raggiungere una trasformazione dell'economia europea, dobbiamo essere in grado di fare affidamento su un sistema energetico decarbonizzato affidabile, una difesa integrata europea, una produzione domestica nei settori più innovativi e una posizione leader nella produzione tecnologia».


Eccolo lì, il “sistema energetico decarbonizzato” che ci attende, e che dovrà essere basato, si presume, su una efficientissima carbon card, ovvero un sistema che misura i nostri “consumi personali” di carbonio, con relativi premi per gli alunni più diligenti, e serie punizioni per quelli più disubbidienti.


E poi, naturalmente, Draghi spinge per la “difesa integrata europea”, ovvero per ulteriori investimenti da parte di tutti i paesi membri nell’industria degli armamenti. Quella dei suoi amici, of course.


Ma dove troveremo i soldi necessari? Tranquilli, ce lo spiega sempre Mario Draghi: “Ovviamente, per un cambiamento radicale si ha bisogno di investimenti, la cui maggior parte dovrà, secondo Draghi, «essere coperta da privati». Del resto, spiega ancora l’ex premier, «i risparmi privati sono molto elevati e vengono per lo più incanalati in depositi bancari e non finiscono per finanziare la crescita tanto quanto potrebbero in un mercato dei capitali più ampio».


Quindi, quando l’ex-banchiere parla di investimenti “privati” non si riferisce ai fondi di investimento miliardari (dei suoi amici), ma proprio ai nostri soldini, che secondo lui “stanno lì a fare niente” sui nostri conti correnti. I soldi dei nostri risparmi fanno gola a tutti, questo ormai lo sappiamo: bisogna solo trovare un modo per sottrarceli legalmente (CBDC, per esempio?).


Quindi tranquilli: se non ti vaccini ti ammali, se ti ammali muori. E se per caso non muori, tutto quello che hai te lo ruberemo noi. Con il tuo voto, ovviamente. Tutto legale, tutto trasparente, tutto alla luce del sole.


Massimo Mazzucco

mercoledì 10 aprile 2024

Speranza sapeva

Questa storia non è semplicemente "una storia", seppur venga trattata ormai come tale, in virtù sempre della cronica mancanza di memoria storica del cittadino. È la storia della nostra vita. È la storia di una magistratura che protegge la politica, ritagliandosi di tanto in tanto un piccolo spazio per le scaramucce come specchietto per le allodole. È una storia che parla di mancata riabilitazione di chi già sapeva tutto tre anni fa ed è stato portato al patibolo virtuale dal vicino di casa che si vantava della sua superiorità culturale che lo distanziava dal complottismo. Ma sappiamo e abbiamo sempre saputo che il complottismo è verità anticipata dal potere del dubbio. Questa è allora una storia di verità, seppur celata. Una storia di rivelazioni che si spengono nel silenzio, di ammissioni che non hanno seguito, come il vapore acqueo che si dissolve senza traccia alcuna. Questa è una storia di morte della giustizia, del disequilibrio fra pena e condanna. Una storia che ognuno legge e interpreta e assimila come desidera, se lo desidera ovviamente. Ad esempio, se io fossi un giudice e sentissi Speranza affermare "sapevo certo, ma la campagna vaccinale doveva andare avanti", chiederei il perché dovesse andare avanti. C'era un obbligo tacito con la Von Der Leyen che ha nascosto i termini dei contratti e ha chiesto ai singoli Stati di utilizzare ogni mezzo per smaltire quante più dosi possibili, finanche uccidendo persone? È una domanda, nulla più, ma oggi domandare è un atto coraggioso, splendente, necessario. Ecco, questa è una storia di necessità che per alcuni coincide con la pretesa del sapere, per altri con la garanzia di far parte di un sistema che sia rassicurante nella menzogna.


Giovy Novaro