mercoledì 14 ottobre 2009

Terrorismo islamico

L'attentato lunedì alla caserma «Santa Barbara» in via Perrucchetti. Bomba in caserma, interrogatorioper Game. E spunta una foto al Ciak. Il libico era presente ai disordini in cui rimase coinvolta Daniela Santanchè, che manifestava contro il burqa

MILANO
- Sarà interrogato questa mattina Mohamed Game, 35 anni, il libico che lunedì scorso ha fatto esplodere un ordigno all'esterno della caserma Santa Barbara a Milano. L'uomo che si trova ricoverato all'ospedale Fatebenefratelli ha subito nei giorni scorsi alcuni interventi chirurgici con cui è stata amputata la mano destra e sono stati saturati i bulbi oculari, tutte parti del corpo gravemente danneggiate dall'esplosione. Ieri la Digos e i militari del Ros impegnati nelle indagini hanno fermato due presunti complici dell'uomo responsabili di averlo accompagnato nell'acquisto del nitrato di ammonio, sostanza utilizzata per preparare l'ordigno. L'interrogatorio adesso dovrà chiarire le motivazioni alla base del gesto anche se, come gli stessi investigatori continuano a precisare, i tre non sarebbero collegati a organizzazioni terroristiche internazionali. Da fonti investigative è filtrato che Game e i suoi due complici avrebbero tentato più volte di confezionare un ordigno come quello che poi è esploso in via Perrucchetti. Game aveva acquistato infatti 120 chili di nitrato d'ammonio, mentre nell'appartamento di via Gulli ne sono stati trovati solo 40. Da quanto è stato spiegato, la differenza non significa che ci sono altri 80 chili nascosti in qualche luogo, ma che gran parte della sostanza chimica sarebbe stata distrutta nei tentativi di confezionamento dell'ordigno.

I DISORDINI AL CIAK - E intanto spuntano alcune foto di Mohamed Game alla preghiera finale del Ramadan al teatro Ciak - Fabbrica del Vapore: in quell'occasione Daniela Santanchè, leader del Movimento dell'Italia, aveva deciso di manifestare contro l'uso del burqa. La Santanchè denunciò di essere stata aggredita, colpita da un uomo con un braccio ingessato e gettata a terra. Ricoverata al pronto soccorso del Fatebenefratelli, ne era uscita con un referto di contusioni toraciche estese, con una prognosi di venti giorni. Nelle foto si riconosce bene Mohamed Game, attorniato da altri fedeli, che discute animatamente con le persone del gruppo della Santanché.

LA TESTIMONIANZA DI SHAARI - La presenza di Game alla preghiera del Ramadan era già stata segnalata da Abdel Hamid Shaari, presidente dell'Istituto islamico milanese di viale Jenner: «L'ho visto l'ultima volta una ventina di giorni fa, per gli ultimi giorni del Ramadan, per la preghiera notturna, al teatro Ciak, ma c'erano migliaia di persone». Secondo Shaari, l'aspetto esteriore del libico non faceva pensare a un integralista. «Veste all'occidentale e ha una barba molto corta», aveva raccontato. Inoltre, Shaari sapeva che la compagna italiana di Game italiana aveva già figli da una precedente relazione. «Anche questo non fa pensare a un mussulmano molto ortodosso», aveva commentato.

L'INTERROGATORIO - Game verrà interrogato dal gip Franco Cantù Rajnoldi all'ospedale Fatebenefratelli dove è ricoverato in gravi condizioni. Se non ci dovessero essere le condizioni, in quanto impossibilitato a rispondere, il giudice dovrebbe procedere comunque alla convalida dell'arresto, in quanto scadono i termini, e dovrebbe poi fare un nuovo interrogatorio quando le condizioni dell'attentatore saranno migliorate. Il gip Cantù Rajnoldi domani dovrà inoltre interrogare per la convalida del fermo e la richiesta di custodia cautelare in carcere gli altri due complici finiti in carcere l'altra notte, cioè l'egiziano Mahmoud Kol e il libico Imbaeya Israfel. Tutti sono accusati di detenzione, fabbricazione e porto di esplosivi e di strage. Gli inquirenti stanno inoltre valutando se contestare l'associazione per delinquere finalizzata al terrorismo. L'inchiesta, coordinata dal dal pm Maurizio Romanelli e condotta dalla Digos e dal Ros di Milano, ha portato a sequestrare in un appartamento nella disponibilità di Game e Kol e situato nella stessa palazzina dove abita Israfel, circa 40 chilogrammi di nitrato d'ammonio, più altre sostanze chimiche che, se combinate al nitrato, servono per la fabbricazione di ordigni esplosivi come quello usato in via Perrucchetti. Inoltre è stato trovato anche in tre cantine di proprietà di Game altro materiale per confezionare ordigni rudimentali di quella che per ora appare una micro cellula fai da te e per questo ritenuta pericolosa. Inquirenti e investigatori stanno verificando se questa cellula sia legata a qualche organizzazione fondamentalista.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

No ma sicuramente ha ragione D' Alemallah e siamo solo noi che cavalchiamo la pauranei confronti di questi "poveri migranti islamici", e poi si chiedono per quale motivo perdono i voti..

personaacaso

Nessie ha detto...

La Santanchè oggi al TG ha dichiarato di averlo riconosciuto tra quelli che spintonavano e le dicevano parolacce. Ma finora la magistratura ha accettato le denunce islamiche per "disturbo di preghiera" a suo carico.

Eleonora ha detto...

Bhe, lui vive blindato, no? E per forza straparla così. Perdono voti, è vero ma se non sta attento anche chi sta al governo ora potrebbe perdere voti. Che siamo in pericolo, lo sappiamo ed è inutile nasconderlo ma se il governo parla e poi non fa niente (o quasi), vedi la battaglia sul burqa. Devono finirla di dire: "eh ma non è per razzismo... e blabla" e si sbrighino a cambiare quella stramaledetta legge. Così come le altre cose, sono mesi che si dice di voler controllare le moschee... e poi? Poi parliamo di "cane sciolto". Per parlare di terrorismo islamico servono forse centinaia di morti pure in italia?

Eleonora ha detto...

E oggi, Nessie, è uscita la notizia di quel magistrato che ha chiesto i 750 milioni di euro al Berluska. E' stato promosso! Ci rendiamo conto con chi abbiamo a che fare?

Nessie ha detto...

E' da mo' che me ne rendo conto. Quando da bambina leggevo la favola di Pinocchio, lui capita nel Paese di Acchiappacitrulli. Lì, derubato dai suoi zecchini d'oro, denuncia il furto al magistrato e questo dice ai suoi sbirri: "Questo poveretto è stato derubato: sbattetelo subito in galera".
Beh, allora mi misi a piangere, perchè pensavo non potesse esistere nulla di più ingiusto.
L'incubo del Paese di Acchiappacitrulli è la realtà italiota. C'è da continuare a piangere sia per la favola che per la realtà.

Anonimo ha detto...

"Che siamo in pericolo, lo sappiamo ed è inutile nasconderlo ma se il governo parla e poi non fa niente (o quasi), vedi la battaglia sul burqa."

Beh non è che sia così facile far passare certe leggi da un giorno all' altro, basta vedere il reato di clandestinità che per convertirlo in legge c'è voluto un' anno di tempo e lavoro, e nonostante questo cercano in tutti i modi di cassarlo tirando la giacchetta ai membri della corte costituzionale..

pesonaacaso