lunedì 31 agosto 2020

Nazisti al governo


Crede che il vaccino debba essere obbligatorio? ''Sì''. Farà battaglia all'interno del governo? ''Sì''. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli risponde così nel corso dell'incontro che si svolte alla festa del dell'Unità. E' una decisione ''in coerenza anche con le scelte personali, familiari e di maternità, che ho fatto anche prima del coronavirus, perché mio figlio ha fatto tutte le vaccinazioni, anche quelle non obbligatorie'', spiega il ministro. ''E' sempre stato così nella mia testa; io chiedo agli italiani di fidarsi di me, quando vado a fare le campagne elettorali, perché ho le mie convinzioni e provo a convincerli, e credo sia giusto fidarsi della scienza''. De Micheli ricorda poi che "oggi pomeriggio abbiamo fatto riunione tecnica'' sul trasporto degli studenti nelle scuole. ''Abbiamo presentato come Mit, una proposta alle regioni che è piaciuta'' anche dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca. ''E' stata ben accolta nel contenuto; abbiamo ancora alcuni approfondimenti da fare''. E' previsto un altro incontro lunedì nel tardo pomeriggio ''per poter chiudere un progetto complessivo''. Per gli scuolabus, aggiunge, ''forse si avrà bisogno di un'integrazione delle risorse economiche, che a ottobre cercheremo di fare arrivare ai comuni''.

Gli scenari di diffusione del virus

Devo ammetterlo: sono spaventato. In queste ore si è scoperto che il governo del bifolco tinto, sostenuto da PD e Cinque Stelle, già dal 12 febbraio aveva sul tavolo uno studio intitolato "Scenari di diffusione di 2019-NCOV in Italia" nel quale si avvertiva del rischio imminente. In particolare, tale studio sottolineava la mancanza di letti di terapia intensiva e paventava un numero di vittime compreso tra le 35mila e le 60mila (ci è andata bene, con "soli" 35mila morti circa). E cosa fece il governo del bifolco tinto, del PD e dei Cinque Stelle da quel 12 febbraio? Be', per prima cosa inviò subito in Cina 18 tonnellate di materiale sanitario, compresi quei camici e quelle mascherine che nelle settimane successive sarebbero mancati tragicamente. Poi, assieme alle Sardine e ai sindaci di Milano (Sala) e Bergamo (Gori) giocò al "razzismo è l'unico virus", ad "abbraccia un cinese", e mandò in onda spot per dire che "il contagio è molto difficile". Il tutto mentre il segretario PD Zingaretti organizzava spritz sui navigli e i conduttori TV proni a sinistra (ossia, tutti) si mostravano alle telecamere intenti a mangiare beffardamente involtini primavera per irridere chi invitava alla cautela – memorabile anche la gag con la simpaticissima Littizetto travestita da flacone di Amuchina. Finché, dopo tre settimane così trascorse tra balocchi ideologici e risatine supponenti, la gente cominciò a morire per davvero e si fecero prendere dal panico. Allora, il 9 marzo il bifolco decise per decreto il lockdown di un'intera nazione, trasformando un'emergenza sanitaria gestita criminalmente in un una criminale catastrofe non solo sanitaria, ma anche economica e sociale. Ed essendo appunto criminali, nel frattempo sospendevano pure i diritti costituzionali, gesto senza precedenti nella storia repubblicana.

Insomma, anche solo questo – e c'è molto altro – dovrebbe bastare perché un popolo mediamente passivo desse un segnale di indignazione, o almeno di insofferenza. Invece no: convinti da decenni di propaganda che non sappiamo fare le rivoluzioni, noi italiani tratteniamo il fiato dietro le mascherine, ci vantiamo di aver gestito la crisi “nel migliore dei modi” (anche se siamo il quinto paese al mondo per morti in rapporto alla popolazione e il primo per calo del PIL), e affolliamo le pagine FB delle “Bimbe di Giuseppe Conte”. Dimostrando così di essere il popolo più stupido, apatico, vigliacco e masochista del globo. Solo i cubani e i nordcoreani sono peggio di noi, ma almeno loro rischiano di finire in galera, in un campo di lavoro o direttamente fucilati, mentre gli italiani invece non si ribellano perché hanno paura che un vigile urbano li multi.  A questo punto, di fronte a gente che si lascia massacrare, derubare, imbavagliare, e poi cagare in testa per scherno, e ciò nonostante indossa obbediente la ”mascretina” plaudendo entusiasta ai propri defecatori assassini e ladri, comincio a pensare che abbiano ragione questi ultimi. Insomma, sono arrivato anch'io a disprezzare i miei connazionali, ormai convinto che meritino solo di essere umiliati e sfruttati tanto da vivi quanto da morti. Ciò implica che forse sono divenuto come Conte, quelli del PD e dei Cinque Stelle, e che sono probabilmente pronto a entrare in politica. Questo sì, mi spaventa.

(Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.)


Piergiorgio Molinari 

domenica 30 agosto 2020

I nuovi negrieri, Bansky il graffitaro

Trendy come Bansky 


Pochi personaggi sono più up to date come il graffitaro milardario Banksy. Il suo filopalestinismo è un concentrato di chic and shock come l'albergo da lui arredato e progettato vicino a Betlemme con vista rigorosamente su una porzione della barriera di sicurezza israeliana, fatta passare come "muro". Ora Banksy ha comprato una barca. Oh yes. Ma mica per navigare il Mediterraneo. No, no. Banksy non fa queste cose. E' lui stesso a dichiararlo. "Come molte persone di successo nel mondo dell’arte, ho comprato uno yacht è una nave della Marina francese. L’abbiamo convertita in una nave di salvataggio perché le autorità europee ignorano deliberatamente le richieste di soccorso dei 'non europei'. All Black Lives Matter". Speriamo che Banksy, così selettivo nella sua filantropia, (necessariamente certo...), possa anche metterla a disposizione di altre cause umanitarie e possa intitolare una sua possibile opera futura, "All Lives Matter".  Certo, farebbe meno colpo, e sarebbe meno in sintonia con l'empatia selettiva della sinistra di cui è alfiere e cocco e poi non sarebbe così alla moda, come l'ultima tendenza. Il palestinismo in effetti è un po' vintage, vuoi mettere Black Lives Matter, quanto sia più trendy?


Niram Ferretti

venerdì 28 agosto 2020

La seconda (finta) ondata...

E giusto per dispetto ai Gendarmi del Giustopensiero aggiungo che stasera è apparso in tv il Governatore della Puglia Emiliano, in divisa da combattimento (la maglietta della Protezione Civile) ad annunziare: “E' iniziata la seconda ondata in Puglia. Ce la faremo.” Ma ce la faremo a fare cosa? L'ondata se c'è, è di asintomatici cercati con il lanternino del tamponamento a strascico. O fose il Nostro Esimio si riferiva alla possibilità di bloccare le elezioni nella sua regione? Ci siamo giocati da mo' i diritti sociali, le libertà civili anche, e piano piano ci stanno sospendendo anche i diritti politici. Almeno fino a quando non inizieremo a votare bene. Presumo. Non c'è, non c'è, in questa storia della pseudo emergenza pandemica un aspetto che vada bene. Un aspetto che sia chiaro e trasparente. E' sospesa la Costituzione. Io la vedo così; almeno fino a quando qualcuno non mi trova l'articolo dove c'è scritto che si possa governare e legiferare tramite un atto amministrativo monocratico del Presidente del Consiglio (Dpcm) continuerò a dirlo. Possono segregarti in casa, con buona pace delle Libertà Civili costituzionalmente garantite. Possono continuare in eterno con la pantomima del vairus inventandosi ondate inesistenti (in attesa dell'inverno, quando si farà un bel casino tra influenza e vairus, poveretto chi ci capita). E vedo ancora gente che di fronte ad enormità come queste continua a negare e che continua a darti del complottista. Ci hanno torto pure qui. Nessun complotto, è tutto alla luce del sole in un paese di ciechi. Purtroppo. Aspetto i Sentinelli del Giustopensiero che mi diano le dovute bacchettate. Me le merito.


Giuseppe Masala

Idioti pagati a caro prezzo

Un mese per erogare i 600 euro alle partite IVA con la balla dell'attacco hacker, due mesi per erogare la cassa integrazione e dopo 5 mesi c'è ancora chi non ha visto un euro. Mesi per recuperare tamponi, mascherine e respiratori mentre gli italiani morivano. Per le aziende nessun soldo a fondo perduto ma prestiti dalle banche. Al ritmo di un provvedimento al giorno in meno di una settimana hanno: regolarizzato i clandestini spendendo 30milioni, affittato navi e case per i clandestini spendendo 20milioni, pagato task force, comitati e feste a Villa Villa Pamphili, comprato i banchi a rotelle spendendo 40milioni, il bonus monopattino spendendo altri milioni, impugnato l'ordinanza di Musumeci, mandato a processo Salvini. Quando vogliono sanno essere veloci e non "lasciare soli" nessun poltronaro e nessun clandestino.


Stefano Zangrillo

mercoledì 26 agosto 2020

Sul vaccino anticovid 19

Lobby del vaccino al lavoro in UE per ottenere esenzioni di responsabilità civile 


Il Financial Times, sempre molto ben informato su tutto quanto accade nei corridoi di Bruxelles, riferisce con un articolo di ieri che le grandi aziende farmaceutiche attualmente impegnate nella corsa al vaccino anti-Covid 19 stanno facendo pressione da settimane sulla Commissione UE per ottenere preventivamente esenzioni di responsabilità civile. Che molte aziende farmaceutiche fossero già avanti in queste trattative era cosa nota. Di nuovo c'è ora un documento interno della stessa Vaccines Europe, la divisione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche che rappresenta, tra gli altri, grandi marchi come AstraZeneca, GlaxoSmithKline, Janssen, Merck, Novavax, Pfizer, Sanofi, Takeda, Abbott e CureVac, nel quale si afferma che la pandemia e l'esigenza di trovare rapidamente vaccini hanno compresso i tempi della ricerca e dello sviluppo da anni a mesi: "La velocità e la portata dello sviluppo e dell'implementazione [dei vaccini] significano che è impossibile produrre la stessa quantità di dimostrazioni scientifiche di supporto che sarebbero normalmente disponibili attraverso studi clinici ad ampio raggio e la normale prassi ospedaliera degli operatori sanitari". Questo approccio crea "inevitabili rischi", si afferma nel documento. Per questo motivo, Vaccines Europe si fa portavoce delle aziende rappresentate chiedendo esplicitamente un "sistema completo di risarcimento no-fault e non contenzioso, oltre che un'esenzione dalla responsabilità civile".


Quello del no-fault è un tema enormemente complesso dal punto di vista giuridico, che ha già sollevato estenuanti dibattiti e polemiche negli ultimi quaranta anni. Mi limiterò a ricordare che negli USA è in vigore dal 1986 il National Childhood Vaccine Injury Act. Questa legge garantisce alle vittime di danni da vaccino (accertati o presunti) una corsia preferenziale per ottenere risarcimenti dallo Stato senza passare per i tribunali, esonerando allo stesso tempo le compagnie farmaceutiche da ogni responsabilità civile e dal rischio di essere oggetto di cause miliardarie (rischio che negli anni Ottanta aveva portato molte case farmaceutiche ad abbandonare il settore della ricerca vaccinale a seguito di una serie di sentenze favorevoli ai querelanti). Venne così istituito il VICP (Vaccine Injury Compensation Program), un fondo fiduciario federale per i risarcimenti, finanziato mediante un supplemento di 75 centesimi su ogni vaccino. In Europa la giurisprudenza in materia è più complessa e non esiste un vero e proprio fondo paragonabile al VICP, né a livello nazionale né a livello comunitario. Tuttavia, la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea 21/06/2017 n° C‑621/15, così come la sentenza 118/2020 della Corte Costituzionale in Italia, vanno nella stessa direzione. Mentre, da un lato, riconoscono al querelante il diritto al risarcimento da danni da vaccino sulla base di un semplice nesso causale (cioè, anche in assenza di un vero e proprio consenso scientifico), dall'altro scaricano l'onere del risarcimento sui ministeri della sanità nazionali. Questo in base al principio secondo cui il paziente che sia vittima di danni da vaccino obbligatorio o raccomandato merita un indennizzo per il proprio "sacrificio" in nome del bene collettivo.


Tornando alle pressioni che le case farmaceutiche stanno facendo attualmente per ottenere l'esenzione di responsabilità civile per i futuri vaccini anti-Covid 19 dall'UE, personalmente non mi sento di biasimarle più di tanto. Ricordo, infatti, che è stata la stessa Unione Europea, in una nota del 17 giugno, a farsi promotrice di una campagna per "accelerare lo sviluppo, la produzione e l'implementazione di vaccini contro il COVID-19" in tempi rapidissimi (letteralmente "in un arco di tempo di 12-18 mesi"). Questa sciagurata decisione, ovviamente difesa con la necessità di proteggere i cittadini e salvare vite umane, non ha solo incoraggiato la corsa delle case farmaceutiche al vaccino "subito e a ogni costo". Ha anche legittimato indirettamente la loro richiesta di un ombrello giuridico che le metta al riparo dagli inevitabili rischi di una sperimentazione insufficiente. È come se le case farmaceutiche ci stessero dicendo: "Guardate che è la stessa UE ad averci chiesto di accorciare i normali tempi di sperimentazione, ovvio che noi ci aspettiamo a questo punto un'adeguata copertura a livello giuridico". Tutto questo senza considerare che è la stessa Commissione Europea a finanziare 23 nuovi progetti di ricerca per la produzione di vaccini contro il Covid-19 per un valore complessivo di 128 milioni di Euro attraverso il fondo Orizzonte 2020. Insomma, un furbesco gioco delle parti, dove quella che dovrebbe essere l'autorità regolatoria che vigila sulla salute dei cittadini, ossia l'UE, è in realtà la prima ad aprire la porta alla deresponsabilizzazione dei produttori di vaccini in nome dell'urgenza e della "responsabilità morale" di proteggere e salvare vite umane. In un contesto simile, in cui interessi aziendali enormi, interessi politici, aspetti sanitari, rischi giuridici si intrecciano tra loro in un clima di panico e isterismo collettivo come quello che viviamo ormai da mesi, che cosa mai potrà andare storto?


Da un post di Filippo Nesi


Fonti:

https://www.ft.com/content/12f7da5b-92c8-4050-bcea-e726b75eef4d

- https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?qid=1597339415327&uri=CELEX:52020DC0245

- https://www.theatlantic.com/health/archive/2019/05/vaccine-safety-program/589354/

- https://www.altalex.com/documents/altalexpedia/2014/06/27/danno-da-vaccinazione

- https://www.soci.org/news/2020/8/polisci-17-08-2020

Schiavisti e immigrazione

 La startup da 7 milioni e mezzo di euro che pagava gli "schiavi" 4 euro l'ora


"Siamo un’impresa giovane ed innovativa che rappresenta la più grande realtà in Lombardia che coltiva frutti di bosco. Operiamo nell’assoluto rispetto dell’ambiente utilizzando l’energia solare prodotta dai pannelli fotovoltaici posti sopra le serre". Ed ecco nel 2013 e nel 2014 era arrivato il riconoscimento Oscar Green, come azienda agricola innovativa ed attenta alla sostenibilità ambientale. Invece la StraBerry, azienda agricola fondata da un 31enne imprenditore ex Bocconiano. I finanzieri, invece, raccontano di braccianti - oltre 100, tutti extracomunitari - costretti a lavorare nei campi per più di 9 ore al giorno e per una paga di 4 euro e 50 centesimi all'ora in "degradanti condizioni d’impiego nei campi" e sempre "soggetti alla continua vigilanza dei responsabili" che li costringevano "a sforzi fisici oltremodo gravosi, tesi a velocizzare la raccolta dei frutti e in spregio alle norme anti Covid 19 sul distanziamento sociale". Quegli stessi "schiavi" che avevano un solo bagno chimico per tutti all'aperto e che spesso venivano assunti per due giorni di prova senza retribuzione e poi allontanati senza nessun motivo in una sorta di folle turn over a costo zero per la società. Questo è il capitalismo (verde, politicamente corretto e globalizzato) che importa nuovi schiavi e che va combattuto. Serve il cambio di sistema.


Marco Rizzo

No, Conte non lavora col favore delle tenebre

Nuovo gravissimo provvedimento secretato dal governo Conte


Questa volta non riguarda i banchi scolastici, ma il 5G. Come sapete i governi di tutto il mondo da tempo si interrogano sull'opportunità di concedere ai cinesi l'accesso ai dati sensibili del mondo occidentale, adottando la tecnologia 5G Huawei, paventandone anche i rischi per la salute pubblica. Ad oggi nessun Governo occidentale ha la minima voglia di regalare alla Cina una così diretta "porta di accesso" ai milioni di Terabyte di dati che ogni giorno circolano sulle reti mobili (incluse quindi informazioni politicamente, militarmente ed economicamente sensibili etc), nessuno tranne quello italiano. La sera del 7 agosto scorso, infatti, in gran segreto, il PdC Giuseppe Conte, e il Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, hanno autorizzato con un DPCM, la TIM a utilizzare, per investimenti nelle reti sensibili del 5G, la tecnologia Huawei, di fatto ignorando le più che giustificate preoccupazioni dei Governi di tutti i Paesi alleati. Da notare che del Decreto in questione non c'é alcuna traccia nella Gazzetta Ufficiale. É stato segretato, a dimostrazione che su questo dossier vi è, evidentemente, molto da nascondere. É stato omesso anche da tutti i Comunicati stampa con i quali Conte rendiconta giornalmente i mass-media, e quindi i cittadini italiani, circa le proprie attività, o almeno circa quelle che gli fa comodo rendicontare. Tutto ciò è davvero gravissimo: si tenta di risolvere un dossier delicatissimo di politica estera mediante un banale atto amministrativo qual'è un DPCM, in modo improprio e soprattutto oltraggioso delle prerogative del Parlamento. E i membri di Camera e Senato? Muti. A corollario, ci tengo a segnalare che il Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, WangYi, membro del Partito Comunista cinese, raggiungerà l'Italia in visita tra pochi giorni, a inizio settembre: chissà se il nostro Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che lo riceverà, riterrà opportuno di parlare con Lui anche di temi delicati e importanti quali la violazione sistematica dei diritti umani in Cina, la repressione contro gli studenti a HongKong, o i campi di internamento e "rieducazione" dentro cui è rinchiusa la minoranza Uigura nella regione dello Xinjiang? Mi sa di no. Tra affettuosi sorrisi e abbracci, discuteranno solo di soldi e di business a spese nostre.


Informazione ricevuta dall'Ambasciatore ed ex Ministro degli Esteri Giulio Terzi 


Da un post di Marco Corrini, confermato dal precedente post dell’ex Ministro Giulio Terzi

martedì 18 agosto 2020

Mario Draghi

Draghi ha anticipato il suo discorso di insediamento. Logge e lobby potentissime hanno deciso da anni di usarlo come paravento credibile del loro potere occulto e  antidemocratico. Quello attuale, Conte, è troppo ruspante, un capetto di provincia, un Casalino col pene, tappezzeria. L’emergenza costruita dalla putrida macchina mediatica, sfruttata ad arte dal ridicolo Conte per tirare a campare, in realtà non serviva a lui. Una struttura di potere mondiale vuole edificare il nuovo impero tecnico-burocratico, il sistema del controllo totale al di sopra degli individui e degli stati. Il governo del #cts, accozzaglia di falsi esperti proni alla più oscura élite finanziaria, lavora in Italia per delegittimare lo Stato democratico, paralizzandone i servizi, la scuola, la giustizia, distruggendo le imprese ed il lavoro, gabellando un’emergenza sanitaria tanto fasulla quanto vuoti sono i reparti ospedalieri in suo nome edificati. E sarà così che i sudditi, ormai docili a qualsiasi soluzione, imbavagliati, deprivati della libertà di movimento, di riunione e manifestazione, resi miserabili da una catena di fallimenti e licenziamenti consapevolmente indotta, plaudiranno al nuovo messia del liberismo, il prescelto dai gruppi padronali dediti alla restaurazione del privilegio. Il lavoro svolto non era per Conte, era per Draghi. Il piccolo leader casuale verrà estromesso, il nuovo emissario del padronato sarà superiore e autorevole. Le bestie in museruola sbaveranno lodi per l’eletto, e avranno in un certo senso ragione. Eliminato definitivamente ogni residuo di sovranità popolare tramite il #MES e il resto del lavoro criminale affidato al capetto, il nuovo leader apparirà principe munifico, i suoi atti saranno illuminata attenuazione dei rigori, delle sopraffazioni imputabili a quello precedente, come il «whatever it takes» della sua BCE fu balsamo all’austerità che lo stesso sistema BCE aveva fino allora imposto ai popoli con ferocia spietata. È sempre lui, Draghi, il salvatore deputato a inzuccherare i veleni, gli acidi somministrati fino al suo impancamento dalle stesse cupe entità che l’hanno impancato. Per voi, povere bestie mascherate, musi uguali, dabbene terrorizzati dai contagi tra sani e dagli ospedali vuoti, c’è solo da sbavare e continuare a muggire consenso. Perché l’élite mercatista e speculatrice ha vinto ancora e continuerà a farlo. Fra una mascherata e un tampone, magari, se vi rimane ancora un filo di speranza, pregate che Trump e Putin ci liberino da tutta questa merda. Perché sapete, sono gli unici ad avere il minimo potere per poterci provare.


Il sofista

lunedì 17 agosto 2020

Dalle 18 alle 6...

Obbligo di mascherine anche all’aperto dalle 18 alle 6 del mattino. Nel frattempo, i clandestini continuano ad arrivare ed a scappare dagli hot spot. Prima, gli untori erano i runners solitari poi, gli anziani che non sapevano indossare le mascherine e in ultimo, chi portava fuori il cane. Nel mentre, Zinga, faceva aperitivi a Milano, la Lucarelli e il toy boy, abbracciavano e organizzavano cene cinesi e Scanzi, urlava che era solo una influenza. Si distruggeva lavoro e tessuto sociale. Si cremavano cadaveri senza autopsie e moriva gente come mosche... di cosa? Ma di Covid-19, chiaro? Adesso, i nuovi untori sono i giovani che vanno in discoteca e i pochi fortunati che sono andati in vacanza all’estero. Ottime scuse per non riaprire le scuole e per rimandare le elezioni. E finire di distruggere un’altra industria, quella del divertimento.


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Non è questione di "hanno chiuso solo le discoteche". Sant'Iddio. E' il continuo allarme che in questa situazione deprime le aspettative. E' l'assoluta certezza che la pandemia può essere creata in un foglio excel perchè i dati sono presi malissimo e perchè i modelli matematici non sono in grado di suddividere tra asintomatici non contagiosi, asintomatici contagiosi, curati in casa, curati all'ospedale, curati all'ospedale con altre patologie sempre in cura, curati in rianimazione e curati in rianimazione con altre patologie sempre in cura. Un modello matematico fatto con simile rozzezza potrebbe darmi il risultato di non vedere 999.999 asintomatici non contagiosi e un solo malato in rianimazione e considerarli tutti come 1milione di malati e quindi nella realtà non c'è un beato cazzo e nel modello risulta il finimondo peggio che con la Peste Nera. E' chiaro che poi sulla base di un simile errore magari chiudere tutto e mandarci in rovina definitivamente. Errori che già sino platealmente palesati con i fantomatici 160mila pazienti in rianimazione previsti per giugno e mai verificatisi. La Matematica non è abbastanza evoluta da riuscire a creare un simile modello complesso? Bene, non è colpa mia, è colpa della matematica. Non si può affidare il benessere economico e le libertà di 60milioni di persone a modelli inutili peggiori di quelli usati in Economia. Tra "ignoranza" della matematica e sovrapposizione tra sintomi da Covid19 e di altri agenti patogeni si sta creando un caso assurdo. Che con il sopraggiungere della stagione fredda rischia di creare un altro caos oltre al delirio psichiatrico di tanti. Che poi qualcuno lo voglia e lo desideri e magari lo favorisca è altro discorso.


Giuseppe Masala 

venerdì 14 agosto 2020

Da reazionari a piddini, buffoni a (ex) 5 stelle

Appena il cavallo vede la biada...


Chi fossero e di che pasta sono fatti gli esponenti grillini già lo avevamo chiaro ma ora sappiamo anche chi sono gli iscritti e gli attivisti che compongono la base del Movimento. Perchè con il voto sulla loro piattaforma questi signori si sono rimangiati in un colpo solo tutti i principi fondanti e fondativi del loro impegno politico, quelli con i quali si erano caratterizzati come "associazione degli onesti" presentandosi alla pubblica opinione: il vincolo di due soli mandati per mettere fine al malcostume dei professionisti nella politica nonchè al dominio dei cosiddetti soliti noti e nessuna alleanza strutturale con le altre forze  politiche perchè il contatto con esse avrebbe contaminato l'integrità morale del grillismo.


"Parole, parole, parole" cantava Mina, perchè poi i pentastellati hanno assaggiato l'esercizio del potere e lo hanno trovato un piatto di loro massimo gradimento e quindi come non detto, hanno solo scherzato "da oggi inizia un'era nuova per il Movimento" ha commentato un fiero Luigi Di Maio. Ma l'unica cosa sulla quale c'è da dubitare è proprio sulla portata innovativa di questo Movimento due punto zero che di nuovo non ha proprio nulla visto che in buona sostanza si è trasformato in un qualcosa che - quanto al metodo e alle intenzioni - ricorda molto da vicino la dorotea corrente del Golfo di Antonio Gava che da parte sua perseguiva le stesse finalità di Di Maio e soci.


Sconcerta soprattutto la reciproca legittimità che il PD e il M5S si sono dati vicendevolmente, tanto che coloro che fino a ieri rappresentavano da una parte "il male assoluto" e dall'altra "la peste rossa" oggi sono diventati alleati seri ed affidabili con i quali anche a livello locale poter costruire insieme un valido schema di governo dei territori, alla faccia delle capriole! Di questo passo la prossima mossa non potrà che essere quella di un'approvazione da parte dei pentastellati anche del MES, visto che ormai sono diventati la ruota di scorta del PD e per certo voteranno assieme anche lo stesso prossimo Presidente della Repubblica. Evidentemente se si trovano così bene insieme sono degni l'uno dell'altro, come dice un vecchio proverbio toscano: "da Montelupo si vede Capraia, Cristo fa le persone e poi le appaia".


Danilo Bonelli

mercoledì 5 agosto 2020

La democrazia sta per collassare

La democrazia si basa su equilibri molto delicati, pesi e contrappesi costruiti dopo secoli di errori, dibattiti, guerre e lotte sanguinose. Elemento imprescindibile della democrazia è la libertà dell’espressione del pensiero, senza la quale nessuna democrazia può dirsi compiuta. Ma non basta. Ulteriore elemento imprescindibile è l’equilibrio tra poteri dello Stato. Al Parlamento, sede della sovranità popolare, spetta il potere legislativo, al governo quello esecutivo e alla magistratura – che non è un potere ma un ordine dello Stato – la funzione giurisdizionale. Nel momento in cui si aprono delle crepe in questa delicata struttura, pur se l’impalcatura tardasse a collassare, ha comunque avvio una fase teoricamente irreversibile di Restaurazione. Un ritorno al passato ma senza neppure gli equilibri del passato, perché la casa – nella sua costruzione – si regge su materiali di storia giuridica differenti da quelli del passato. Mi spiego meglio. Se si costruisce una struttura statale su un sensibile e delicato equilibrio parlamentare, dove si mette il Parlamento al centro delle decisioni e si condiziona il governo al controllo delle Camere, qualora questo equilibrio subisse uno scompenso a tal punto da giungere ad una radicale inversione dell’asse (fa tutto il governo e le Camere a malapena ratificano), la conseguenza più probabile è la deriva autoritaria. E il motivo è semplice: nell’inversione dell’asse degli equilibri tipizzati non sono previsti nuovi equilibri, quindi la deriva autoritaria non trova ostacoli. Ma v’è di più. Se la magistratura, invece di esercitare con imparzialità e buon senso la funzione giurisdizionale, si mette a perseguitare – addirittura con metodo e continuità – i leader politici (spesso dell’opposizione) considerati nemici “ideologici” o di sistema, è evidente che le crepe nella struttura democratica si facciano irreversibili.

Se poi l’arbitro, per circa tre decenni, è scelto o indicato sempre dalla stessa parte politica, e capita talvolta che favorisca sempre la stessa squadra, non v’è dubbio che il regime democratico subisca un duro contraccolpo. Negli ultimi cinque mesi il colpo di grazia: la libertà personale limitata con semplici atti amministrativi del Presidente del Consiglio (Dpcm), senza alcun rispetto della riserva di legge assoluta e giurisdizionale prevista dall’art. 13 della Costituzione. E nell’ultima settimana una escalation del governo – e della maggioranza parlamentare – senza precedenti nella storia repubblicana: proroga dello stato di emergenza in assenza di una attuale e imminente emergenza; a processo il leader dell’opposizione per aver difeso i confini nazionali e intromissione senza precedenti nella potestà legislativa di una regione in materia elettorale. Un approfondimento. Si pensi ad esempio alla potestà legislativa dello Stato: prerogativa del Parlamento, essa può essere esercitata dal governo solo in due casi: su precisa delega parlamentare (decreto legislativo) o in “casi straordinari di necessità e d’urgenza” (decreto legge). In tale ipotesi l’Assemblea Costituente chiarì che per “casi straordinari di necessità e d’urgenza” dovevano intendersi quei soli casi eccezionali per cui i tempi di convocazione del Parlamento avrebbero reso vana la necessità di un intervento tempestivo da parte dello Stato. Il Parlamento sarebbe intervenuto ex-post nel procedimento di conversione in legge (anche con modificazioni) entro il termine perentorio di sessanta giorni. Negli ultimi mesi, da fine febbraio ad oggi, al Parlamento è stata sottratta del tutto la potestà legislativa, passata interamente nelle mani del governo. È pur vero che nei primi tempi dell’epidemia era l’unica via percorribile, ma dopo – quando l’emergenza era ormai sotto controllo – la funzione legislativa è saldamente rimasta al governo, con le Camere relegate a mero ruolo di ratifica ex-post.

In tutto questo, gli “strillatori di libertà” che fino all’anno scorso si strappavano i capelli se qualcuno parlava di “pieni poteri“, sono stati i primi ad avallare gli abusi costituzionali del Presidente del Consiglio, consegnando proprio a lui – e a lui solo – i pieni poteri de facto. Insomma, gli equilibri faticosamente costruiti nel 1946-47, sfociati nella Costituzione del 1948, sono ormai lettera morta. Eppure tutto è avvenuto nell’apparente rispetto delle forme. Del resto, come la storia ci insegna, ogni dittatura si è sempre instaurata nel rispetto della forma. Il punto nevralgico è che non è più la forma a farsi sostanza, ma la sostanza – quindi i comportamenti concludenti – a farsi forma e a sostituirsi agli equilibri faticosamente costruiti e prefissati. È venuta meno la forma-diga. Il prossimo passo, il cui percorso è già iniziato ed è a buon punto, sarà la censura del libero pensiero. La democrazia sta per collassare. 

Giuseppe Palma

lunedì 3 agosto 2020

Intanto, continuano ad arrivare...

«Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare»: il premier Giuseppe Conte ribadisce la linea già annunciata alcuni giorni fa in materia di immigrazione dalla ministra dell’interno Luciana Lamorgese. E annuncia l’aumento dei rimpatri rapidi verso la tunisia e il rafforzamento delle misure di contenimento. Le parole del governo arrivano nel giorno in cui l’isola di Lampedusa assiste a nuovi sbarchi nella notte e attende l’arrivo della nave da mille posti che ospiterà gli stranieri in quarantena dandop respiro all’hotspot dell’isola.

Le parole di Conte: «Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare. Tanto più non possiamo tollerare che in questo momento in cui la comunità internazionale intera ha fatto tantissimi sacrifici, questo risultati siano vanificati» ha detto Conte nel Foggiano a margine di un incontro sulla legalità. «Addirittura ci sono migranti che tentato di sfuggire alla sorveglianza sanitaria. Non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo essere duri e inflessibili», aggiunge il premier. «Stiamo collaborando con le autorità tunisine. È quella la strada. Io stesso ho scritto una lettera al presidente tunisino e sono contento che abbia fatto visita ai porti per rafforzare la sorveglianza costiera».

Nella notte arrivati in 200: Intanto a Lampedusa gli arrivi proseguono: nella notte si sono succeduti otto sbarchi per un totale di 200 persone; alcune imbarcazioni sono approdate autonomamente, altre hanno avuto bisogno dell’aiuto della Guardia costiera. Nel centro di accoglienza si trovano adesso 1050 stranieri fronte di una capienza dieci volte inferiore. 

Due navi per la quarantena: La situazione dovrebbe migliorare a partire da domani. nella notte è previsto infatti l’arrivo a Lampedusa di una nave da adibire a quarantena. Lo ha confermato l’assessore alla sanità della Regione Sicilia Ruggero Razza: «Mi è stato confermato dal Dipartimento dell’immigrazione - ha detto - che questa notte verrà portata una nave, vedremo come questo protocollo affidato alla Croce rossa potrà realizzarsi». Una seconda nave, sempre destinata a ospitare migranti per il periodo di quarantena è attraccata a Porto Empedocle. Si tratta della «Azzurra» appartenente alla compagnia Grandi navi veloci.

Se dubiti...

Dittatura sanitaria? Opinioni castrate? Solo l’arte del dubbio ci salverà dalla miseria una a che ci governa

“Hai dei dubbi sulle azioni del governo a rotelle in tempo di covid? Sei un negazionista o un “cieco di merda”, anche se porti al tuo tavolo pareri di illustri scienziati, uomini di politica e di cultura, come ha fatto Vittorio Sgarbi lo scorso 27 luglio al Senato, non a negare l’esistenza del coronavirus, ma a ricordare l'importanza della umana dignità in democrazia, del dissentire. Dubiti della qualità culturale e istituzionale di coloro che incarnano il potere? Sei un idiota, almeno quanto loro. Sei dubbioso sull’ingresso dei migranti in piena emergenza coronavirus? Sei un fascista. Nutri dubbi sulla pompa magna riservata a Conte dopo la trattativa sul Recovery Fund? Sei un cafone, porca troika! [...]

Ora più che mai, i dubbi non sono tollerati, quantomeno quelli di una parte. In quel caso i dubbi sono certezza di inciviltà, di estinzione di ogni visione alternativa a quella del sistema globale, senza Dio, né Patria, precario e migrante, senza confini, senza più un’identità. Cessato  il novecento  ideologico, in cui contaminare l’agire umano in società, politica ed economia, ecco il post-ideologico attacco alla natura umana, con cui mutare l'intima profondità delle dimensioni degli uomini, dalla sessualità, alla memoria (nazionale), passando per la spiritualità. Una guerra non più solo al voto, ma psicologica. Una campagna elettorale continua che bombarda la quotidianità di ognuno e determina chi e cosa è degno di civiltà. Il dubbio è nemico di regime. E per questo, ora, bisogna dubitare ancor più forte, per continuare a difendere quell’intima porzione di lucidità, di libertà e di partecipazione che fa l’uomo sovrano di se stesso, ancor prima che della propria moneta. Dubitare ancor più forte: è Conte a prolungare lo stato di emergenza sino a ottobre o è lo stato di emergenza a prolungare Conte sino al 2022?  Sommergiamo di dubbi la miseria umana al potere. Muoviamo le piccole personalità lucide contro il bluff del grande sistema, smettiamola di giocare sul loro campo.

Tratto dalla bacheca di Emanuele Ricucci