sabato 25 dicembre 2021

Secondo Natale

Hanno detto di aver salvato il Natale. Eh, già, non c’è il lockdown come un anno fa ma ci sono il doppio dei contagiati. Il mio, quest’anno, più o meno come l’anno scorso, è un Natale di rabbia.

giovedì 9 dicembre 2021

Blogger, segnalatori gretti e articoli cancellati

Quindi, anche blogger si piega alla cancellazione delle notizie scomode. Qualche giorno fa, avevo postato un articolo intitolato “i bambini sono sacrificabili”, articolo scritto tra l’altro da Andrea Zhok, quindi, ben scritto e soprattutto con link realistici aggiunti. Lo hanno letto circa una trentina di persone e tra queste, ce n’è stata una alla quale, evidentemente disturba la verità e lo ha fatto censurare. Lo recupero e lo riposto di nuovo ma con un altro titolo. Comunque, grazie genio segnalatore. Grazie per la tua grettezza infinita.


Quindi, riecco l’articolo:


Ad alcuni pallidissimi e timidissimi dubbi sollevati dal dott. Crisanti al Talk Show della Gruber, prima la medesima chiede se "non ci vorrebbe un po' più di cautela prima di allarmare i genitori che starebbero per portare i bambini a vaccinare dicendo che ci sono troppi pochi dati", e poi l'ineffabile Severgnini interviene burbero affermando che eventuali dubbi vanno sollevati "non in televisione e non in prima serata". In sostanza, questa gente pensa: 


a) di essere depositaria di una verità da dispensare, a prescindere da riscontri scientifici ("me l'ha detto mio cuggino che in Israele stanno tutti alla grande");


b) ritiene suo compito condurre il gregge dei telespettatori alle "giuste" decisioni, cioè alle decisioni che altri hanno garantito loro essere giuste.


E magari qualcuno chiamerà questo "informazione".


Ecco, oramai sono certo che anche se venisse fuori il CEO di Pfizer con ghigno satanico dagli schermi, modello Ernst Stavro Blofeld, con tanto di gattone bianco, confessando un piano diabolico della Spectre, non si muoverebbe foglia. Se vuoi credere a tutti i costi in qualcosa puoi sempre produrre una storia che mette tutti gli eventi in fila come vuoi tu. E se i media te la reggono, diventerà vera. [In quest'ottica vediamo anche se questo post passa il vaglio del Ministero della Verità di FB]. Poi per quel che contano i fatti a pag. 11 del report della FDA sta scritto: 


"The number of participants in the current clinical development program is too small to detect any potential risks of myocarditis associated with vaççination. Long-term safety of COV1D-19 vaccine in participants 5 to <12 years of age will be studied in 5 post-authorization safety studies, including a 5-year follow-up study to evaluate long term sequelae of post-vaccinati in myocarditis/pericarditis.”(p. 11)


“Il numero di partecipanti all'attuale programma di sviluppo clinico [circa 3.000 bambini, ndt] è troppo piccolo per rilevare potenziali rischi di miocardite associata alla vaççinazione. La sicurezza a lungo termine del vaççino nei partecipanti di età compresa tra 5 e <12 anni sarà studiata in 5 studi di sicurezza post-autorizzazione, incluso uno studio di follow-up di 5 anni per valutare le sequele a lungo termine di miocardite/pericardite post-vaccinazione."


Questo dopo aver detto che i dati "demonstrate an acceptable safety profile". In altri termini la sperimentazione verrà fatta sulla popolazione, che la Pfizer ringrazia per prestarsi così cortesemente per il contributo alla scienza.


Link del briefing della Pfizer alla FDA per l'approvazione: https://www.fda.gov/media/153409/download


Andrea Zhok

lunedì 22 novembre 2021

Selvaggia Lucarelli

L’impavida Selvaggia Lucarelli, orgoglio del giornalismo nostrano, decide di andare controcorrente e, invece di attenersi alle sagge norme del mainstream finalizzate ad ignorare, occultare e misconoscere le imponenti proteste di piazza (sintomo di un malessere diffuso che sempre meno ha a che fare con il virus), si presenta tronfia e impettita al Circo Massimo, gremito come non mai, invitando i manifestanti a vaççinarsi. Conoscendo la sua proverbiale pacatezza è facile immaginare con quale flemmatica serenità e spirito dialogante abbia messo in atto la provocazione. E’, infatti, a tutti noto il suo impegno contro gli haters profuso spargendo livore a piene mani, fedele al motto schizofrenico ed ipocrita secondo il quale l'odio lo si combatte con l'odio. Fatto sta che, come era prevedibile (e come lei stessa sperava), si becca uno spintone che le fa finire il cellulare, spianato impietosamente sui biechi manifestanti, sul suo bel faccino. Apriti cielo! Il mainstream dichiara il lutto nazionale e i rappresentanti politici si accalcano ansiosi di porgerle la loro solidarietà.


Beh, sinceramente è difficile sopprimere la volontà sfrenata di esimersi dal coro unanime di sostegno e di dare la solidarietà solo al povero cellulare... Verrebbe voglia di ripagarla con la stessa moneta con cui l’opinionista trattò i due agenti di polizia che, nel dicembre 2016, affrontarono il tunisino autore della strage del mercatino di Natale a Berlino. Malgrado uno dei due rimase ferito nella violentissima colluttazione, la Lucarelli sdegnosamente si rifiutò di dargli la sua vicinanza poiché, spulciando il profilo fb, aveva scovato qualche fastidioso link di estrema destra. E che dire di quando negò la solidarietà all’odiatissima leader di Fratelli d’Italia, sobriamente definita "vacca e scrofa" da un esimio professore universitario? Ma poiché sono geneticamente diverso da lei, con il cuoricino contrito ed affranto, le esprimo la mia totale solidarietà. Vabbè, lo faccio anche perché ho la sadica consapevolezza che la solidarietà di chi non la “pensa” come lei la infastidisca… Ma vado ben oltre la solidarietà e invoco misure concrete in suo favore! Poiché nel commentare l’increscioso episodio, la Lucarelli lamenta che non c’era alcun agente delle forze dell’ordine presente alla vile aggressione, allora chiedo urgenti misure di protezione per la preziosissima intellettuale. Suvvia, dategliela una scorta! Distaccate qualche agente antisommossa delle forze speciali ondulatorie e mettetelo a difesa dell'intrepida cronista. Proteggete siffatta professionista del nulla, abilissima nel mascherare la sconfortante vacuità concettuale con una tracotante superbia, la superficialità con la boria, il vuoto intellettuale con il fanatismo vanaglorioso. Tutelate questa eroina dell'inconsistenza che sfoggia orgogliosa l'acrimonia, ostenta radiosa l’astio e si pavoneggia nel rancore. Non privateci dei suoi eterei pensieri, forgiati da gracili idee e labili meditazioni. Non spegnete la sua voce, altrimenti sprofonderemo nel vuoto. Un “vuoto” talmente profondo e immenso che è noto solo a chi è così “pieno” di se...


Salvino Paternò

venerdì 19 novembre 2021

Arresti domiciliari per non vaccinati…

Green pass rafforzato e divieti ai no vax per cinema, ristoranti, bar e teatri. Il nuovo decreto di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini


Possibile decreto la prossima settimana. Speranza: la situazione peggiora. Il certificato verde sarà valido mesi e regole più severe per chi decide di non vaccinarsi. Veri e propri divieti legati alla vita sociale per proteggere chi è immunizzato. L’impennata dei contagi da Covid-19 e il pressing dei presidenti di Regione che non vogliono rischiare nuove chiusure nel periodo natalizio, convincono il governo a intervenire. Il decreto che introdurrà anche l’obbligo di richiamo per il personale sanitario e i lavoratori che entrano nelle Rsa, le residenze per anziani, potrebbe essere approvato già la prossima settimana. La linea della cautela sin qui tenuta da Palazzo Chigi non regge di fronte al rischio che le terapie intensive superino la soglia critica, come sta accadendo in altri Stati europei. E dunque anche l’Italia sembra andare nella direzione di un doppio binario, per premiare chi ha completato il ciclo vaccinale.


Il decreto 


Il ministro della Salute Roberto Speranza ieri ha incontrato il sottosegretario Roberto Garofoli, con il quale ha analizzato i dati dei contagi e dei morti. Per il governo è ormai chiaro che «la situazione sta peggiorando, non si può stare fermi» e sarà inevitabile che «i non vaccinati paghino più di chi ha invece scelto di immunizzarsi». Segue la stessa linea la titolare degli Affari Regionali Mariastella Gelmini che di fronte ai presidenti di Regione ha chiarito come non ci sia «alcuna volontà di spaccare il Paese, ma se l’aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni dovesse portare a nuove restrizioni, non sarebbe ipotizzabile mettere sullo stesso piano i vaccinati e i non vaccinati». La prossima settimana — dopo un nuovo confronto con i governatori — sarà dunque convocata la cabina di regia e poi si procederà con un decreto.


Green pass da 9 mesi


Sulla riduzione della validità del green pass non ci sono più dubbi. Gli ultimi studi dell’Istituto superiore di sanità che dimostrano come la copertura vaccinale cominci a scemare dopo i 6 mesi, convincono tutti che sia necessario intervenire al più presto. Il decreto stabilirà che il green pass non è più valido un anno, ma 9 mesi dall’ultima inoculazione. E in questo senso va la decisione presa ieri sera da Speranza di anticipare al 22 novembre l’avvio della campagna di richiamo per la fascia di età tra i 40 e i 60 anni. Entro il 29 novembre l’Ema dovrebbe dare il via libera al vaccino per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. Subito dopo l’Italia avvierà la campagna anche per i più piccoli.


I tamponi


Le opzioni sul tavolo sono diverse. Sarà la cabina di regia del governo, confortata dal parere degli scienziati, a prendere la decisione. I tamponi antigenici hanno mostrato un’attendibilità non completa e per questo c’è chi vorrebbe eliminarli come requisito per ottenere il green pass. Rimane il dubbio anche per i molecolari, ma in questo caso il problema riguarda la durata. Dal momento in cui arriva l’esito negativo ci sono infatti 72 ore e molti scienziati ritengono che in questo lasso di tempo ci si possa infettare e dunque essere contagiosi senza accorgersene. Per questo hanno chiesto di ridurre la validità portandola a 48 ore, mentre quella dell’antigenico potrebbe essere limitata a 24 ore.


Divieti ai no vax e green pass rafforzato


Bar, ristoranti, cinema, teatri e tutti i luoghi al chiuso potrebbero essere inaccessibili per chi non è vaccinato. Al ministero della Salute lo ritengono ormai «inevitabile». Il rigore che sin dall’inizio della pandemia ha sempre caratterizzato la linea di Speranza, ritorna nel momento in cui c’è il rischio di «vanificare gli sforzi fatti sin ad ora». Insomma, perché penalizzare le attività e la vita di chi ha aderito alla campagna vaccinale? La convinzione del fronte rigorista è che a subire le restrizioni debbano essere le persone che hanno scelto di non immunizzarsi. Il presidente del Consiglio finora è stato cauto sulla possibilità di far pagare un prezzo più alto, in termini di libertà negate, ai non vaccinati. Ma col virus che corre, anche Draghi si starebbe convincendo che sia la via più indolore, come del resto chiedono compatti i governatori, sia pur di schieramenti opposti. Una delle ipotesi potrebbe essere l’eliminazione del tampone per ottenere il green pass. Antigenici e molecolari dovrebbero essere utilizzati soltanto per chi non ha il vaccino ma deve andare al lavoro.


Richiamo a 5 mesi


Il decreto confermerà l’obbligo per il personale sanitario e per i lavoratori delle Rsa di sottoporsi al richiamo del vaccino. Il governo sta valutando l’anticipo della terza dose a partire dalla fine del quinto mese e non dal sesto. Su questo dovrebbero però essere compatti i componenti del Cts per superare il parere dell’Ema, che ritiene valido l’intervallo di 6 mesi.

domenica 7 novembre 2021

Criminali di governo

Nelle vie dello shopping si accendono le luminarie, il secondo Natale ai tempi del virus si avvicina e Roberto Speranza guarda alle festività con un mix di preoccupazione, fiducia e prudenza. La stagione del rigore assoluto che lo ha visto protagonista, anche tra mille polemiche politiche, è alle spalle e per fortuna non è più tempo di imporre restrizioni. Ma anche se in Italia «i numeri dell’epidemia e dei vaccinati sono oggettivamente migliori» il ministro della Salute vuole «restare con i piedi per terra, perché in tutta Europa la situazione è seria, l’onda del Covid è ancora alta».


Se l’Italia sta meglio rispetto a Germania, Francia, Gran Bretagna lo si deve al «dato meraviglioso di 46 milioni e 716 mila italiani che hanno fatto almeno una dose», nonché alla scelta del governo di allentare «molto gradualmente» le restrizioni. «La strategia ha funzionato — rivendica Speranza rispondendo al Corriere —. Vaccini, green pass e mascherine, che non abbiamo tolto mai, ci hanno messo in condizione di reggere meglio la quarta ondata». Basta alzare lo sguardo a Est per capire che la curva epidemiologica è destinata a crescere ancora: «La Romania con meno di 20 milioni di abitanti e solo il 30% di vaccinati fa 600 morti al giorno. La proporzionalità è evidente, più un Paese sale con i vaccini e più è protetto». Ma poiché è «realistico» aspettarsi una crescita anche in Italia, è fondamentale continuare a rispettare le regole: «Al chiuso resta l’obbligo di mascherine, non ho intenzione di toccarlo. E non si tocca l’uso robusto del green pass. I numeri sono dalla nostra parte, il modello adottato sta funzionando. Regole e strategia dunque non cambiano, ma ovviamente valuteremo». La priorità del governo è accelerare con la terza dose e avviare subito la vaccinazione dei bambini. Quando si parte con la fascia 5/11? «Il mio auspicio è dicembre, non appena l’Ema avrà approvato il vaccino e l’Aifa avrà dato il via libera per l’Italia. Gli scienziati stanno dicendo che la dose di un terzo di Pfizer è efficace e sicura. Lavoreremo con i pediatri per tranquillizzare le famiglie». Dei 3,2 milioni di bambini di quella fascia, Speranza punta a vaccinarne almeno la metà: «Se tra i 12 e i 19 anni siamo arrivati al 70%, per i più piccoli dobbiamo arrivare almeno al 50%».


Mario Draghi tirerà dritto, anche con Matteo Salvini contrario? «Il premier ha grande fiducia nella comunità scientifica. Non ci sono paturnie politiche in grado di fermare una scelta che ci vede molto determinati. Su materie così delicate decide la scienza, non la politica. Fino ad ora il governo ha fatto così e i risultati sono sotto gli occhi di tutti».


Anche sulla terza dose è il momento di correre: «Stiamo spingendo, c’è una crescita forte». I vaccini ci sono, gli appelli del governo sono destinati a intensificarsi. Che fare per convincere i dubbiosi? «Sabato abbiamo superato i due milioni e 44 mila booster e segnato il record di 120 mila terze dosi in un giorno, non sono pochissime. Questa settimana decideremo con gli scienziati di allargare a ulteriori fasce d’età». In Gran Bretagna hanno aperto agli over 50, possiamo fare meglio? «Penso che a sei mesi dalla seconda dose sia opportuno favorire la terza per la platea più larga possibile». Siamo in grado di scendere anche sotto i 30 anni? «Per me sì, ma già somministrare la terza dose alla fascia tra 40 e 60 sarebbe un bel risultato. Ci atterremo al parere degli scienziati». Lo stesso si farà sulle regole del Natale. In conferenza stampa Speranza ha schivato la domanda su feste e cenoni perché teme che il «tormentone» parta in anticipo. Ma il calendario non fa sconti e il ministro si rassegna a sfogliarlo: «Al momento non abbiamo pianificato nulla, non ci sono norme allo studio. L’inverno è la stagione più insidiosa perché si sta più al chiuso, quindi il mio invito è alla prudenza totale, a indossare le mascherine e rispettare il distanziamento». Chi sta programmando viaggi all’estero può comprare serenamente il biglietto? «Io sono per le vacanze in Italia», prova a cavarsela con una battuta Speranza.


Come se lo immagina, il Natale 2021? «Se i reparti ospedalieri tengono non scatteranno misure e sarà un Natale come gli altri prima del Covid. Se invece i ricoveri salgono scatteranno le misure nei territori, in base al sistema dei colori. Non abbiamo mica sospeso la legge che prevede le fasce di rischio... Con il giallo tornano le mascherine all’aperto e al ristorante c’è il limite di 4 a tavola». E qui il ministro si ferma. Forse perché in una fase di (cauto) orgoglio, con il nostro Paese che può vantare le uniche sei regioni d’Europa nella fascia più bassa di rischio, non vuole evocare quella cartina d’Italia a macchie gialle, arancioni e rosse che ha scandito le fasi più dure della pandemia. «Il mio è un messaggio di prudenza, ma voglio ringraziare gli italiani che all’86% si sono vaccinati, anche gli ultimi 17 mila che, dopo tanti dubbi, hanno fatto la prima dose». E i no vax, che continuano a protestare nelle piazze? «Li invito a osservare la proporzionalità straordinaria tra numero di vaccini e numero di contagiati. C’è un lavoro massiccio di persuasione da fare su quel 12 o 13 per cento di persone che sono no vax, hanno paura o sono difficili da contattare. Dobbiamo convincerli uno per uno. Ogni vaccino in più rende il nostro scudo più forte». Arrivano notizie incoraggianti sul fronte delle cure. Le nuove pillole anti-Covid di Merck e Pfizer sono «ulteriori strumenti che possono aiutarci, ma non possono certo sostituire l’arma fondamentale che è il vaccino». Quando finirà questo lungo incubo? Dovremo vaccinarci contro il Covid ogni anno, come per l’influenza? «Lo capiremo con i mesi — sospira Speranza —. Ma quando hai una fetta larghissima di popolazione vaccinata affronti meglio il virus. Passato l’inverno, se a livello mondiale salirà la copertura vaccinale sarà più facile evitare ulteriori varianti». Ne arriveranno ancora? «È il tema vero, la cosa che più ci preoccupa».


https://www.corriere.it/politica/21_novembre_07/speranza-bimbi-vaccinati-dicembre-9f1fa804-3f3f-11ec-962b-eeb23879ffbb.shtml 

Due righe soltanto

Avevano cominciato con le chiusure per poche settimane e siamo stati dentro casa per più di tre mesi all’inizio, era per salvare la Pasqua. Ci hanno richiuso di nuovo in casa a fine ottobre per salvare il Natale e siamo rimasti chiusi in casa altri 6 mesi. Avevano detto che due dosi di vaccino bastavano ad immunizzare poi, ci hanno ripensato dicendo che due dosi, bastavano per non finire intubati in terapia intensiva, dopodiché, hanno detto che due dosi non bastavano più visto che le difese immunitarie dopo un tot di mesi, calano e quindi, quindi, bisogna fare una terza dose “booster” perché ci sono le varianti. L’immunizzazione non esiste perché i vaccinati, possono essere contagiati e contagiare a loro volta. E mi si chiede perché dovrei fidarmi? Stanno facendo la caccia ai non vaccinati, li stanno ammazzando negando loro la vita e la socialità. Li stanno trattando come feccia dell’Italia e invece, la feccia sono loro che hanno instaurato un regime peggiore a quello Hitleriano. Stanno vientando le piazze a chi chiede di abolire il green pass per lavorare, stanno mandando la polizia a picchiare persone inermi e pacifiche. No, loro non pagheranno, purtroppo. A pagare, siamo sempre e solo noi.

mercoledì 3 novembre 2021

L’uomo col tavolino

E’ bastato un uomo con un tavolino, che si è seduto pacificamente in Piazza del Popolo, per far scattare la reazione scomposta ed esagerata del governo: via da Roma per un anno. Questo è il livello di paura che serpeggia in questi giorni ai piani alti del potere. Hanno avuto paura di un uomo con un tavolino. Stefano Puzzer ha fatto una mossa geniale: “Visto che ci avevano promesso una risposta che non è mai arrivata – ha detto - vado io a Roma e mi siedo in piazza ad aspettare”. Nulla di più semplice e nulla di più eloquente allo stesso tempo. Quella presenza in piazza, con quelle sedie vuote davanti al tavolino di Puzzer, era un’immagine insopportabile per un governo di vigliacchi che non riesce a giustificare in alcun modo la scelta scellerata del green pass ai suoi cittadini. E così è scattato l’allontanamento, rivelando il nervo scoperto dei nostri aguzzini: hanno paura.


Le piazze spaventano. A Trieste hanno usato la patetica scusa dei “contagi” per chiudere a tutti la piazza principale fino al 31 dicembre. La Confcommercio chiede lo stop alle manifestazioni del sabato pomeriggio, “perchè così si danneggia l’economia”. Le manifestazioni nelle varie città d’Italia vengono taciute nei telegiornali, affinchè gli italiani non sappiano. E un singolo uomo con un tavolino viene allontanato dalla capitale d’Italia, perchè in poche ore era riuscito a raccogliere intorno a sè centinaia di cittadini che erano venuti a dargli supporto. Questo dimostra una sola cosa: è il momento di insistere. Abbiamo tutto il diritto di protestare, in modo pacifico, contro la privazione delle nostre libertà e contro il ricatto ignobile di un greenpass che lede ogni più elementare principio costituzionale. Chiunque resti a casa oggi, pur potendo andare in piazza, potrà serenamente ritenersi responsabile nel giorno in cui ci accorgessimo che le nostre libertà individuali sono state soppresse per sempre. E quel giorno sarà troppo tardi per piangere.


Massimo Mazzucco 

domenica 31 ottobre 2021

Roberto Speranza

Il mistero di Roberto Speranza secondo Davide Rossi


Quello che io definisco il mistero Roberto Speranza. Mistero perché non c’è nessuna ragione politica e logica apparente che giustifichi la sua nomina e, soprattutto, la sua permanenza in quel dicastero strategico, dato che ci dicono che stiamo vivendo dentro la più grande emergenza sanitaria della storia dell’umanità. Roberto Speranza non ha alcuna competenza in materia medico sanitaria, lui è laureato in scienze politiche, considerate che la sua esperienza di governo precedente a quella di ministro è stata a livello locale, cioè assessore all’urbanistica del comune di Potenza. In secondo luogo Roberto Speranza non ha neppure, basta vederlo, un carisma particolare, una personalità politica particolarmente spiccata che giustifichi la sua nomina in un ministero così importante. In terzo luogo fa parte di una forza politica che è numericamente irrilevante in parlamento, non è determinante per formare alcuna maggioranza di governo, Liberi e uguali, il suo partitino, è numericamente inesistente nel Paese. Quarta ragione per cui definisco mistero quello di Roberto Speranza, e forse è la più importante, riguarda i risultati disastrosi che lui ha ottenuto nella gestione della pandemia, specialmente nella prima fase, nel cosiddetto governo Conte 2, ha ottenuto un risultato che la Johns Hopkins University ha definito il peggiore del mondo, cioè l’Italia è il paese che ha avuto il maggior numero di morti per covid per 100mila abitanti. Quindi se è strano che lui sia stato nominato ministro non avendo un curriculum adeguato ancor più misterioso è il fatto che il super competente Mario Draghi lo abbia confermato con un curriculum e dei risultati che ho appena descritti. Allora per comprendere questo mistero, per sciogliere questo mistero, occorrerà indagare su quali sono gli ambienti politici da cui viene Roberto Speranza. Il suo padrino politico è Massimo D’Alema. Massimo D’Alema è fuori dai radar della politica da un po’ di anni, e addirittura è fuori dal parlamento italiano, eppure continua a essere una personalità particolarmente influente. La sua parola pesa nel nominare o nel non nominare ministri nei governi di cui fa parte la sinistra, ossia quasi tutti in Italia specie negli ultimi anni. D’Alema fa politica attraverso la sua fondazione, la Fondazione Italiana Europei, un think tank, un pensatoio, di stampo progressista, di sinistra, che è diventato particolarmente importante negli ultimi anni. La FIE fa parte della galassia dei pensatoi progressisti europei, la Fondation for European Progressive Studies, che D’Alema ha presieduto a lungo. Roberto Speranza fa parte del comitato direttivo della Fondazione Italiana Europei. La cosa interessante è che la componente più importante, prestigiosa di questa galassia di fondazioni europee è l’inglese Fabian Society. La Fabian Society è una società politica elitaria molto potente fondata a Londra alla fine del 1800. Fondata da personaggi del calibro di George Bernard Shaw, di Virginia Woolf, dei coniugi Sidney e Beatrice Webb, di molti esponenti della finanza e del mondo del potere anglosassone. Uno dei più importanti fabiani è stato quel George Orwell, autore del romanzo distopico 1984, e pluricitato in questo periodo perché disegna il futuro di una società del controllo estremamente vicino a quello che noi stiamo vivendo da quando è scoppiata la infopandemia, con conseguente totalitarismo sanitario. Ebbene, questa società è particolarmente influente ancora oggi, considerate che in Inghilterra tutta la classe dirigente del partito laburista da sempre viene dalla Fabian, da lì vengono Tony Blair, Gordon Brown, l’attuale segretario del partito laburista Starmer, il sindaco di Londra, il progressista mussulmano Sadiq Khan, attualmente vice presidente della Fabian Society, quindi tutti vengono da lì. La Fabian Society è influente non soltanto in Inghilterra ma in tutto il panorama progressista internazionale. La Fabian si definisce socialista, teorizza la presa del potere da parte di uno stato tecnocratico mondiale che tende ad abolire la proprietà privata, specialmente dei piccoli proprietari, e ad accentrare tutto nelle mani dello stato e di multinazionali particolarmente attrezzate dal punto di vista tecnologico. Questa è sempre stato lo scopo, la teoria della Fabian Society, e questa teoria è da perseguire attraverso il controllo delle masse. Masse che dagli scritti dei fondatori fabiani emergono come particolarmente pericolose, come greggi di persone che devono essere governate perché irrazionali. I primi pensatori fabiani erano degli eugenisti, erano sostenitori dell’eugenetica, e quindi ritenevano che la sovrappopolazione fosse un problema, che la massa da controllare, se troppa numerosa, è difficile controllarla. Ecco, considerate che queste teorie non vengono più apertamente esplicitate dai fabiani, ma considerate anche che il simbolo della Fabian è un lupo travestito da agnello, cioè il simbolo della dissimulazione, dell’inganno, del dire una cosa per celarne un’altra. Roberto Speranza [di madre inglese, ndr] si è formato all’università dei fabiani, la London School of Economics, vero e proprio centro della tecnocrazia mondiale, università che ha sfornato personaggi del calibro di Georges Soros, del nostro Romano Prodi, o di alcuni potenti governatori della Banca d’Inghilterra come Mervyn King. Tenete presente che in quell’ambiente, come risulta anche dalla lettura del giornale dei fabiani, “New Statesman”, che è ancora diffuso on line, si evince che per loro il lockdown è un fatto moralmente elevato, positivo, importante, che il vaccino è un rito salvifico, che il controllo delle masse è estremamente importante perché decisivo. Ecco, Roberto speranza, Massimo D’Alema sono contigui a questi ambienti, si sono abbeverati al sapere e al pensiero di personaggi di questo tipo. Forse questo può aiutare a spiegare e sciogliere il mistero Roberto Speranza.


https://www.youtube.com/watch?v=vKKzvxFp8Hw


Davide Rossi è un analista politico. Su questo tema ha scritto il libro “La Fabian Society e la pandemia”, pubblicato da Arianna Editrice.

sabato 30 ottobre 2021

Puntini

1  L'Italia ha già preordinato 90 milioni di fiale di vaççino per il 2022 (spesa 1,8 miliardi; ogni fiala contiene più dosi).


2. Nessun passo è stato fatto, né si intende fare, per riconoscere la validità di altri vaççini al di fuori di quelli finora in uso (nel mondo sono in uso più di 20 vaççini anti-covid, alcuni con funzionamento tradizionale a virus inattivato.)


3. Diversi personaggi dell'entourage governativo (l'ultimo in ordine di tempo il sottosegretario Sileri) hanno già preannunciato l'estensione del Green Pass nel corso del 2022.


4. Il riconoscimento del Green Pass con relativi dati è stato incardinato sul sito dell'INPS.


5. In molti luoghi pubblici si sono installati lettori fissi del GP.


6. E' partita sui giornali la campagna sulla necessità della terza dose, con usuale profluvio di rassicurazioni a costo zero su quanto sia efficace e sicura.


7. Con l'avvento delle temperature invernali - come ampiamente previsto - sta partendo l'incremento di tutte le malattie respiratorie, incluso il Sars-Cov-2.


8. Per i prossimi tre anni è stata prevista una riduzione percentuale di circa il 6% dell'impatto della spesa sanitaria sul PIL.


Ed ora proviamo a unire i puntini. L'unica figura che sembra tenere assieme tutti i puntini, senza concedere nulla al rasoio di Ockham, è la seguente: 


il governo spinge in direzione di una strategia dove il principale investimento sanitario verrà fatto in inoculazioni anticovid, mentre il sistema sanitario nel suo complesso verrà lasciato deteriorare ancora, lasciando ulteriore spazio alla sanità privata. Verremo gradatamente persuasi - con le buone o con le cattive - a sorbirci la terza, e poi la quarta dose, e poi quante dosi sarà ritenuto opportuno. Non essendo le inoculazioni una procedura in alcun modo risolutiva del problema Covid (che l'immunità di gregge sia una fiaba lo sanno oramai anche i sassi), potremo rimanere a tempo indefinito in una situazione che può essere dipinta come 'emergenziale', dove saremo chiamati a inoculazioni cicliche, sotto il ricatto della certificazione verde per avere piena cittadinanza.


Ora, c'è palesemente una parte della popolazione italiana a cui poter esibire una certificazione per accedere al ristorante dà piacere: per una volta nella vita si sentono parte di un club esclusivo, il club dei buoni con bollino governativo, e al contempo provano evidente diletto nell'essere dalla parte di chi può esercitare piccole prepotenze, delazioni, esclusioni verso il prossimo. Questa gente è l'eterno materiale su cui ogni autoritarismo e ogni dittatura sono cresciuti ubertosi. Oggi è di nuovo, una volta di più, la loro ora, e faranno di tutto perché duri. Per tutti gli altri, per tutti quelli cui non piace la prospettiva di rimanere attaccati a tempo indeterminato alla catena corta di una certificazione per vivere, soggetta a richiamo periodico, con conseguenze sulla salute ignote, ecco per tutti questi è davvero giunta l'ora di svegliarsi, e anche rapidamente.


Andrea Zhok

Questo non è il mondo reale

Un pezzo davvero pieno di inutile retorica e stronzate degne di un giornale in edicola su Marte. Quindi per questa privilegiata che non ha mai sudato un giorno per conquistarsi il posto di lavoro, il mondo vero sono i Maneskin che giocano a fare i rocker fluidi degli anni 2000, delineando un modello commercialmente poco credibile ma molto vendibile, e non i ragazzi del nostro paese, da Nord a Sud, che ogni mattina si mettono le scarpe da lavoro, una felpa, un cappotto e i guanti oppure la camicia e la giacca e la cravatta con il nodo non ben stretto perché non c’è tempo, e le ragazze che si preparano in fretta per entrare in ufficio, per aprire un negozio, per correre all’università. No, quello non è il mondo vero. Quello in cui ci si sveglia all’alba con la macchina gelata parcheggiata sotto casa, quello delle code infinite in tangenziale, del panino mangiato in 15 minuti durante la pausa pranzo, del mese in cui non puoi nemmeno mangiare una pizza con gli amici perché, oltre alle bollette che sono raddoppiate, hai dovuto pagare anche l’assicurazione auto. Eh, ma il mondo reale sono i Maneskin che non raccontano la storia di loro stessi, ma la storia di un immaginario di loro stessi. Un falso contemporaneo, degno dei telembonitori degli anni ‘80 tipo la televendita del Miracle Blade, il coltello magico che nessuno ha mai confermato avere quelle straordinarie caratteristiche, ma che noi - oggi 40enni - ricordiamo come qualcosa eccezionale. E guai a chi prova a sostenere il contrario. No, cara Maria Corbi, il mondo vero non sono i ragazzi sotto il palcoscenico dei Maneskin (peraltro americani e non italiani e la differenza c’è, anche se voi progressisti pensate all’essere umano come un individuo nudo utile solo ad acquistare prodotti dalle multinazionali, senza identità) che applaudono a un perizoma con la lingua dei Rolling Stones. E poi che c’è di così innovativo? Noi impazzivamo sotto il palcoscenico di Marylin Manson che bruciava le bibbie, si feriva con le bottiglie rotte, picchiava i componenti della sua band e forse anche peggio. Però quella non era la realtà, non era il “vero”, era uno spettacolo, era immaginario collettivo. Smettetela - per favore - di raccontare balle a questi ragazzi ventenni di oggi, confusi, un po’ rincretiniti, arrabbiati, annoiati, senza deambulatore per imparare a camminare sulla strada giusta. Smettetela una volta per tutte di raccontare che la realtà è quella senza genere, senza radici, senza confini comportamentali, quella di quattro loro coetanei che hanno avuto successo. Smettetela di confondere i diritti dei più deboli (ecco, quelle sono cose vere) con i capricci delle élite. Smettetela di dire la totale bugia che senza il ddl Zan certi diritti non sono tutelati. È falso! Dalla violenza la legge ci protegge e se vogliamo che la legge identifichi l’omofobia tra le violenze, corriamo a scriverlo subito. Parlandone tutti insieme, mediando, trovando una sintesi tra le varie posizioni. Così si fanno le leggi. Il DDL ZAN, cara Maria, non lo voleva nessuno, nemmeno chi l’ha proposto (forse l’unico che ci credeva era il povero Zan), serviva cinicamente solo per dare benzina al consenso. E così è stato. Per il resto, che dire? Si faccia un giro - domattina alle 8 - in qualche stabilimento dove a quell’ora si entra a lavorare non con il perizoma dei Rolling Stones, ma con il sacrificio che - forse - lei non conosce.


Commento di Andrea Spadoni a questo penoso articolo de La Stampa


Questo, è parte dell’articolo di Maria Corbi


«Siamo fuori di testa ma diversi da loro», cantano i Maneskin a New York davanti a un pubblico in delirio, una folla che nemmeno immagina quanto quelle parole assumano un significato preciso in Italia adesso che il ddl Zan è stato affossato da una politica che forse dovrebbe farsi un giro sotto a quel palco, tra quei ragazzi, nel mondo quello «vero» dove il riconoscimento dei diritti, della libertà di essere come si è, e non come si dovrebbe essere, non è nemmeno un tema. È la vita. Invece le sterili e antiche questioni sulle differenze di genere, ma non solo, si aggirano come fantasmi per le stanze della politica. Quando dovrebbero trovare posto in un capitolo di un libro di storia, come memoria. Che allegria vedere Damiano che canta con un collare con la scritta "Sex" e un perizoma con su la lingua dei Rolling Stones indossato sopra i pantaloni. Che tristezza vedere Simone Pillon che al Senato incontra Gaetano Quagliarello e si congratula: «Ci hai regalato un sogno». Quel che è certo è che il sogno lui, come gli altri impallinatori, lo hanno tolto alle persone invisibili, discriminate, bersaglio dei comportamenti d'odio che speravano in una protezione della legge, della politica. 


[...] Se solo i signori deputati e senatori uscissero qualche ora dalle stanze del potere, sempre più simili a una playstation dove si gioca con la vita degli altri, in una continua e sterile contrapposizione, capirebbero qualcosa. 


Il commento completo di Maria Corbi è su La Stampa

lunedì 25 ottobre 2021

Oltrepassare il ridicolo

I rumors sulla partecipazione di Richard Gere, nel ruolo del testimone, fanno salire alle stelle le aspettative del film sul processo del secolo. «Sarà un kolossal senza precedenti!», assicurano dalla produzione. E c’è da credergli, poiché la presenza del divo hollywoodiano promette un successo internazionale, mettendo impietosamente in ombra gli attori nostrani, Boldi e De Sica, impegnati nel ruolo dei giudici. Basti pensare che la sola presenza di Gere ha già fatto cambiare il titolo del film. Non si intitolerà più “Natale in Tribunale”, come era stato preannunciato. «Basta con questi titoli da cinepanettoni!», sbotta il regista, «non si adattano ad un legal thriller che entrerà nella storia del cinema». E, infatti, per dare un tono esterofilo al prodotto il nuovo titolo sarà: “Non OPEN quell'ARMS”. C’è però un ombra che sta avvelenando gli animi e causando dissapori tra Gere e la produzione. Pare, infatti, che sia stata scritturata anche la stella dei Volturara Appula Studios: il noto attore melodrammatico Giuseppe Conte. 


Inizialmente coinvolto nel ruolo del co-imputato, con un abile cambio di sceneggiatura, anche l’attore di punta pugliese rivestirà il ruolo del testimone. E Gere, ben a conoscenza delle indiscusse capacità recitative di Conte, ne teme la concorrenza. E ne ha ben donde. Non solo Conte, con il suo inconfondibile tono gutturale ormai famoso nel mondo, rischia di sfilargli l’Oscar, ma finanche il titolo di sex simbol. Comunque sia, la produzione assicura che non si è badato a spese. In particolare si preannunciano memorabili i mirabolanti effetti speciali usati nelle scene belliche del blocco navale, nelle quali l’eroica nave della ONG, cannoneggiata dalla costa e bombardata dai cieli, attraverserà il mare in tempesta. «Saranno scene che faranno impallidire il film su Pearl Harbor», assicurano dagli studi cinematografici. Si rimane quindi con il fiato sospeso in attesa dell’anteprima che sarà proiettata nella splendida cornice di Capalbio, con bibite e pop corn generosamente offerti dalla ditta “Gigino Di Maio International”. Poche spese e difficoltà ha incontrato, invece, la produzione nel reperire le numerose comparse che interpreteranno i poveri immigrati stipati nella nave. Ne sono stati trovati a centinaia tra quelli già sbarcati in passato nelle nostre coste e amorevolmente accolti. È bastato cercarli tra i campi di pomodoro, sotto i ponti, nelle baraccopoli e addormentati sulle panchine dei parchi. Figuratevi che non c’è stato neanche bisogno di ricorrere a trucchi e make up per farli apparire smunti, deperiti e dismessi… erano già così.


Salvino Paternò 

domenica 24 ottobre 2021

L’incognita

Quello che vi sta facendo impazzire è che non riuscite a capire "chi siamo". E' questo che vi sta rendendo sempre più goffi, nervosi e violenti.

Non siete riusciti a prevederci, ad anticiparci. Il motivo è semplice: perché in voi non c'è più niente di umano, mentre noi siamo rimasti umani. In voi non c'è più spirito, anima, connessione al sacro e al mistero, mentre noi siamo sacerdoti del piccolo, dell'ultimo e dell'invisibile.

Voi non avete più vero amore per la vita, per voi stessi e per gli altri, mentre noi abitiamo la gioia e l'incanto. Questo vi fa impazzire.

Non riuscire a catalogarci, ad afferrarci, a stiparci tutti dentro una definizione semplice e vendibile. Volevate i no vax, e ora in piazza avete anche i vaccinati. Volevate zotici e ignoranti, e vi siete ritrovati professori universitari, avvocati, magistrati, filosofi e psicologi. Volevate i fascisti, e avete incontrato uomini e donne in ginocchio con il rosario in mano. Volevate gli sciamani e gli stregoni, e vi dovete confrontare con premi Nobel e ricercatori di fama internazionale. Volevate degli automi ubbidienti, e avete risvegliato un'umanità cosciente, consapevole, lucida, critica e illuminata dalla fede. Avete commesso l'errore tipico di tutti gli idioti che nei secoli si sono avvicendati al potere.

Pensare che lo spirito umano possa essere schiacciato come si fa con un insetto o un frutto; qualcosa che può essere spento o distrutto una volta per tutte. Ma l'animo umano ha la natura elastica dei fili d'erba verde in primavera; potete calpestarlo e si tenderà di nuovo, tornando a sollevarsi intatto. Voi non potete capire ciò che non siete; questo vi terrorizza, vi rende ansiosi, isterici, caricaturali. Noi saremo sempre l'incognita che non avevate considerato. Saremo il sussurro nel silenzio, la lucina nell'oscurità, il profumo improvviso nel vostro insopportabile fetore di fogna. Non vivrete più un solo giorno di pace e tranquillità, da qui in poi, perché avete commesso il crimine peggiore di tutti. Avete osato sostituirvi a Dio.


Pietro De Angelis 

venerdì 22 ottobre 2021

Le morti inesistenti

LA VERITA' PRIMA O POI SI RIVELA... I MORTI DI COVID? IL 2,9% DEI 130.468 DECESSI.


“Andate a farvi un giro nei reparti Covid”

Il giro dei reparti ce lo faremmo volentieri, se ci fosse permesso, e scopriremmo che, per fortuna, non sono al collasso. Ed ai pazienti presenti chiederemmo quanto tempo sono stati a casa con tachipirina e vigile attesa, prima di andare in ospedale, visto che tuttora, purtroppo, questa pratica, anche se sempre più raramente, è ancora in uso. Mi chiedo però dove queste anime belle fossero negli anni precovid, quando ogni inverno i giornali scrivevano di terapie intensive strapiene e di un’eccedenza di decessi dovuti alla normale influenza che toccò picchi anomali nel 2015 (oltre 57.000 vittime) e nel 2017 (oltre 20.000 morti), nell’indifferenza generale, senza poi che nessuno eccepisse sui tagli alla sanità (posti letto in primis) dal 2011 ad oggi e senza che qualcuno si meravigli che ora siano stati stanziati più fondi per la transizione ecologica e la parità di genere che per la sanità. Una strana emergenza, non vi pare?


“Non avete rispetto dei 130.000 morti in quasi due anni”


Davanti alla morte si deve sempre rispetto, ma ci chiediamo perché questi signori non pretendano lo stesso rispetto per chi ha perso la vita a causa dei danni da fumo (anche passivo), di infarti, di cancro, che sono ben più numerosi di quelli per questo virus venuto da Wuhan. Quello che è inconcepibile è la totale mancanza di nesso logico fra il diritto al lavoro, allo studio, al movimento di milioni di persone sane ed i decessi. Che significa avere rispetto dei morti? Uccidere i vivi ed i sani? Rinunciare alla libertà? A vivere normalmente? E chi rispetta i vivi? Torniamo ai tempi dei sacrifici umani, quando moriva un notabile e venivano immolati dei giovani per placare il dolore del lutto e rendere altri partecipi della stessa angoscia? Si può veramente credere che il mondo debba fermarsi ed altre persone debbano soffrire per risarcire una disgrazia? Allora cosa dovrebbe dire chi ha perso un figlio, un padre, una madre, una moglie, un marito in un incidete automobilistico? Scagliarsi su chi continua a guidare? Pretendere che tutte le strade siano chiuse al traffico? Esigere che ogni automobile stia in garage?


“Non siete liberi di contagiare”


Nessuno di chi critica il Greenpass crede che si debba avere questo tipo di libertà. Ci si chiede però che senso abbia, ad esempio, subordinare al possesso di un lasciapassare sanitario l’accesso di una coppia sana in un ristorante, che magari sarebbe seduta a due metri da un altro tavolo.


“Il Green pass è il semaforo, la patente, ecc. ecc.”, 


Abbiamo letto molti post con questi paragoni improponibili degni del più spinto analfabetismo funzionale, termine che solitamente non amo, perché abusato, ma in questo caso assolutamente pertinente. Se a voi sembra normale che senza green pass uno non possa lavorare, avere un minimo di vita sociale, andare a teatro, al cinema, all’opera, all’università e lo paragonate alla patente, beh, vi assicuro che avete un problema cognitivo serio, davvero pericoloso per voi e per la società. 


“No vax”


E’ un epiteto dispregiativo usato facendo di ogni erba un fascio che spesso squalifica chi lo usa, perché dimostra solo di essere un pappagallo che ripete la lezioncina senza capire cosa dice. Fra chi, ad esempio, scende in piazza contro l’infame tessera verde, ci sono vaccinati per convinzione, vaccinati perché sotto ricatto, favorevoli ai vaccini, ma perplessi su quelli anticovid, indecisi, e certamente non colpiti favorevolmente dalle ondivaghe dichiarazioni degli esperti nei mesi scorsi, e poi una piccola percentuale di contrari a prescindere ad ogni tipo di vaccino. In un sistema democratico, queste posizioni sono tutte, ripeto, TUTTE, legittime, anche se io non ne condivido qualcuna. Discriminare chi ha scelto di non vaccinarsi è oggettivamente un atto di inciviltà, incentivato da frasi irresponsabili di qualche politico, fra l’altro del tutto infondate scientificamente. Approvare che un povero cristo debba subire in pratica delle sanzioni, senza infrangere alcuna legge, perché se vuole vivere, lavorare, studiare, è costretto a fare tamponi ogni 48 ore, se non desidera aderire all’”invito” del governo, riducendo le proprie risorse economiche, magari già intaccate dalle lunghe chiusure, é semplicemente abominevole, perché, se proprio vogliamo seguire la narrazione pandemica come ci viene quotidianamente propinata dai media h24, ci sarebbero tanti altri modi per verificare la negatività (test salivari e kit fai da te, già da tempo in uso in altri paesi europei). Chi dimostra in piazza non lo fa perché tifa per il virus, ma per i diritti di tutti, anche di chi non capisce perché lo fa. (ma lo capirà presto).


“Morirete tutti”.


Beh, è evidente che di tutte queste amenità che ho sentito con le mie orecchie oppure ho letto con i miei occhi, l’unica che risponde al vero è quest'ultima: sì, moriremo tutti, certamente un giorno, speriamo non ora, ma, statisticamente, molto difficilmente di covid, a giudicare dall’incidenza dei contagi e dei decessi. Io, come ben sapete, non mi addentro mai in questioni mediche, essendo semplicemente un professore di Lettere ed un musicista, ma so leggere i dati e mettere insieme tutti i tasselli. Proprio oggi giunge notizia che l’ISS ha dichiarato che il virus che ha fermato il mondo avrebbe provocato in Italia solo il 2,9% dei decessi: quindi, delle 130.468 morti attribuite al Covid, solo 3.783 sarebbero effettivamente dovute al morbo di Wuhan. Vogliamo farla finita con questa storia, durata anche troppo, o vogliamo continuare arbitrariamente a terrorizzare, a mettere gli uni contro gli altri, a calpestare la libertà, a rovinare la vita dei vivi e dei sani? A voi la risposta.


Franco Bechis

lunedì 18 ottobre 2021

Mattarella parla

Fa davvero tenerezza che Mattarella dica che "la ripresa è ostacolata dagli atti di violenza". Atti di violenza di chi signor presidente? Di chi seduto pacificamente manifestava le proprie idee o di chi usava il manganello, gli idranti e i lacrimogeni? Il punto al di là di questa non trascurabile questione è comunque un altro. Di quale ripresa parla Signor Presidente? Dopo aver perso il 9,1% di Pil fare un 6% l'anno successivo non è una ripresa. Gli economisti chiamano dati come questi ironicamente con il nome di "rimbalzo del gatto morto". Aggiungo, che con il tasso di inflazione che abbiamo forse una parte di quel 6% che lei sbandiera come "una grande ripresa" sono figli di una distorsione statistica dovuta all'utilizzo di un deflattore troppo basso vista l'impennata dei prezzi. Ma il punto non è soltanto questo, i tassi di inflazione così alti (in Germania, altissimi) porteranno inevitabilmente ad un rialzo dei tassi d'interesse della BCE, il che sarà esiziale per il nostro sistema bancario marcio fino al midollo. Non è ancora finita, la fragili e lunghissime supply chain che in questi trenta anni di globalizzazione le élites irresponsabili occidentali hanno costruito, stanno collassando, come attestano le carenze di microprocessori che stanno fermando molte aziende. 


Come se non bastasse i costi dell'energia sono a livelli insostenibili e stanno, a loro volta, causando la chiusura di aziende anche in Italia (per esempio la chimica a Ravenna è ferma a causa dei costi energetici altissimi). E lei vorrebbe farci credere che questo sconquasso epocale (al quale andrebbe aggiunto lo sconquasso geopolitico in corso; oggi la Russia ha ritirato il suo ambasciatore alla Nato) è stato causato da 800 scaricatori di porto armati di rosario e brutalmente manganellati dalla polizia stamane? Suvvia, signor Presidente, lei è già il peggior Presidente della storia Repubblica italiana. Non provi a diventare il peggior capo di stato della storia della penisola italiana (isole comprese) spodestando Nerone. Taccia o si faccia scrivere i discorsi da qualcuno che ha cognizione di causa. 


PS: Non basta nascondersi dietro l'indiscusso prestigio (come economista) di Mario Draghi: certi movimenti epocali della Storia non vengono fermati con i nomi altisonanti. Dia retta a me, Draghi o non Draghi, l'Italia è rasa al suolo. Prendetene atto e fate i giusti passi. Quelli verso l'uscita.


Giuseppe Masala 

domenica 17 ottobre 2021

Voi…

Voi che scrivete che non vorreste mai cenare in un ristorante a due metri da una persona che ha fatto una scelta rispettabile come la vostra, ma di segno opposto, per ragioni insindacabili e private;


Voi che con sadico livore esprimete soddisfazione nel vedere persone che si rifiutano di cedere ad un ricatto, essere allontanati dal loro posto di lavoro , senza avere fatto assolutamente nulla contro la legge;


Voi che ritenete i vostri fratelli e le vostre sorelle dei pericoli perché li vedete irrazionalmente infetti a prescindere;


Voi che pensate giusto negare il diritto allo studio a giovani che potrebbero essere vostri figli;


Voi che volete dividere la  società in cittadini di serie A e di serie B e vi offendete ipocritamente se vi diciamo che somigliate a chi credeva ad una folle ideologia il secolo scorso;


Vi vergognerete un giorno di avere detto, scritto e pensato tutto ciò e ve ne pentirete amaramente, ma se in futuro  anche voi doveste subire, sia pure in modo diverso, le stesse ingiustizie che ora sostenete ignobilmente, dovreste solo sperare di avere persone diverse da voi e simili a quelle che ora disprezzate per trovare chi possa combattere per voi. E che Dio vi perdoni, perché non sapete quello che dite, che fate e che scrivete. 


Stefano Burbi 

Costrizioni individuali

Quindi, oggi è domenica e il mio compagno, è in fila con un’altra quarantina di persone, ordinate e in fila ad attendere il turno per fare il tampone per domattina per poter continuare a lavorare. Nella cittadina dove viviamo, circa quattordici mila anime, vi sono tre farmacie che hanno tamponi prenotati almeno fino a fine anno. Per il momento, lui, ne ha comprati 24. Non voglio parlare dello scombussolamento emotivo e fisico che porta il tampone, io stessa ne ho fatti 3 da dicembre ad ora e, dico solo che ci vuole coraggio a farli sporadicamente, farli ogni tre giorni, è di una violenza inaudita. Il vaccino, è molto più violento. Voglio solo portare la nostra ulteriore testimonianza di questo maledetto regime dittatoriale. 

venerdì 15 ottobre 2021

Avanti!

Stiamo lottando per i diritti di tutti. La divisione tra vaccinati e non vaccinati è stata creata ad arte da un regime che vuole schiavizzare gli uni e gli altri. Nessuna causa nell'ultimo secolo è mai stata tanto universale. Proprio per questo nessuna causa è mai stata demonizzata con tanta violenza dall'intero sistema mediatico. Assistiamo ad un attacco senza precedenti a tutte le libertà: politiche, sociali, economiche e religiose. Viene colpito il diritto al lavoro, allo studio e all'assistenza sanitaria. Ci stiamo avviando a rapidi passi verso una società del controllo senza precedenti. Opporsi a questa deriva è giusto e necessario. Da una nostra vittoria  hanno da guadagnare tutti meno la maledetta casta mafiosa e massonica che si è impadronita dell'Italia e dell'Europa e ne controlla i governi, le banche e i mezzi di informazione. Se anche dovessimo essere piegati, la storia un giorno vi darà ragione. Avanti!


Silvio dalla Torre

giovedì 14 ottobre 2021

Reazioni

Boom di tamponi in farmacia nelle Marche. Federfarma: "Vorremmo fare più vaccini". Sileri: "Il green pass frena il virus"


FERMO – Caccia al tampone. “Le prenotazioni per la somministrazione dei tamponi presso le farmacie delle Marche sono aumentate del 20% alla viglia dell'entrata in vigore del green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro” sottolinea Andrea Avitabile, presidente Federfarma Marche. “Abbiamo appuntamenti già fissati e ci stiamo organizzando per far fronte in modo efficace ai picchi di richieste che ci saranno ogni due giorni, anche mettendo nuovi spazi a disposizione di chi vuole fare il test rapido. Del resto, le farmacie non hanno mai fatto mancare il loro apporto di fronte alle emergenze" prosegue il presidente. Il quadro regionale ricalca quello nazionale dove il numero di prenotazioni e richieste di tamponi per avere il Green Pass è cresciuto. Tanto che molte farmacie stanno aumentando l'approvvigionamento di tamponi e il numero di persone abilitate ad eseguirli, tra cui infermieri professionali. Secondo Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma, però “l'obiettivo delle farmacie è vaccinare contro il Covid, e non fare i tamponi. Solo ieri sono stati eseguiti e lavorati 315.000 tamponi in tutta Italia, di cui 200.000 nelle farmacie - precisa - Stiamo registrando un aumento delle prenotazioni e delle richieste, ma lo ripeto, vorremmo fare molti meno tamponi e più vaccini”.


Ecco perché, per quanto possono, i farmacisti si stanno spendendo per convincere gli indecisi. “Lo scorso fine settimana, in un giorno, ho convinto tre persone che erano venute in farmacia per il tampone a vaccinarsi”. E questo avviene anche alla don Dino Mancini, centro vaccinale di Fermo, dove molti medici dialogando convincono gli indecisi. Poi c’è sempre la questione tamponi gratuiti. “Si può pensare di lavorare a una soluzione per alcune fasce precise della popolazione. Certo, con i tamponi gratuiti per tutti verrebbe meno l'impianto anche del Green pass che, sebbene abbia una doppia anima, cioè con la diagnostica mediante i tamponi e con la vaccinazione, è chiaro che il più è rappresentato dalle persone che sono vaccinate in Italia” commenta il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Che poi aggiunge: “Non c'è mezzo migliore della vaccinazione per proteggersi. Il tampone è sicuramente utile e sicuramente dà una fotografia di quel momento ma non previene la malattia e soprattutto, purtroppo, ha una durata breve, cioè anche se il tampone molecolare dura 72 ore, questo è correlato all'incubazione dell'eventuale malattia. Quindi non c'è nulla di meglio del vaccino. Il Green pass rimarrà ancora per molto tempo - ha proseguito Sileri - perché è chiaro che è l'ultima misura che consente, e lo vediamo dai numeri, di tenere l'Italia con una circolazione del virus molto bassa rispetto ad altri Paesi nord europei, dove oggi i contagi sono di più. Contagi che non significano per fortuna aumento della mortalità, ma sono pur sempre contagi”. Ultima riflessione sui ‘no vax’: “Quelli puri sono pochi, mentre invece molte persone hanno paura in prevalenza del Green pass e della vaccinazione. E sono queste le persone che dobbiamo convincere della bontà del vaccino e del Green pass”.


Raffaele Vitali 

lunedì 11 ottobre 2021

I fascisti!

Caspita, quanti fascisti stanno a Roma! Quanti squadristi in piazza! Una marea sconfinata, una folla oceanica! Ma da dove escono? Chi li sta clonando? Presto, chiudete le fogne e sigillate i tombini! La democrazia del green pass è a rischio, la salute pubblica gravemente minata e, soprattutto, la libera informazione in pericolo! Non vorreste mica negare che le migliaia e migliaia di manifestanti che hanno riempito piazza del popolo erano tutti spavaldi nipotini del duce? Era palese, incontestabile, lapalissiano. Ah, benedetto sia il fascismo, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo! E’ la panacea di ogni male, la coperta sotto cui nascondere ogni ipocrisia, incongruenza e insensatezza. La maniera più efficace per smorzare qualsiasi protesta non gradita e chiudere la bocca all’interlocutore quando si esauriscono gli argomenti.


E, infatti, guai a sradicare queste bieche formazioni di violenti nostalgici. Siffatti utilissimi idioti sono i migliori alleati governativi, gli chef più abili per rigirare la frittata. Sì, per colpa loro i nostri bravi giornalisti stavolta non hanno potuto ignorare beatamente l’ennesima manifestazione di protesta contro la pacata “spinta gentile”. Ma grazie a loro sono riusciti a relegarla a mera devastazione. Per cui, è inutile girarci attorno. Non è vero che la protesta nasce da un senso di frustrazione avverso una norma che subdolamente lascia la libertà di non vaccinarsi, ma nel contempo rende il vaccino di fatto obbligatorio impedendo l’accesso ai diritti fondamentali. E' falso sostenere che si manifesta contro la discriminazione, la violazione dei diritti di studio, formazione e lavoro. E’ errato asserire che la rabbia si indirizza contro i politici che negano il tampone gratuito per i cittadini, ma lo riservano per loro. In verità si tratta di truculente sommosse popolari guidate dai… fascisti. E da chi se no? E la loro presenza tra le file dei manifestanti ne è la prova provata. Non lo si può negare! Sarebbe come negare che al G8 di Genova erano tutti back bloc! No…aspè…mi sa che ho sbagliato esempio…


Salvino Paternò

venerdì 8 ottobre 2021

In senato

Testo dell'audizione di Giorgio Agamben oggi al Senato: 


Vorrei soffermarmi solo su due questioni da portare all’attenzione dei parlamentari che dovranno votare la conversione in legge del decreto legge sul green pass.

1. Il primo è l’evidente contraddittorietà del decreto in questione. Voi sapete che il governo grazie ad un decreto è esentato da ogni responsabilità per i danni prodotti dal vaccino. E quanto gravi possano essere questi danni risulta dal fatto che l’articolo 3 dello stesso decreto menziona esplicitamente gli articoli 589 e 590 del codice penale, che si riferiscono all’omicidio colposo e alle lesioni colpose. Come autorevoli giuristi hanno notato, questi significa che lo Stato non si sente di assumersi la responsabilità su un vaccino che non ha terminato la sua fase di sperimentazione. E tuttavia allo stesso tempo cerca di costringere con ogni mezzo i cittadini a vaccinarsi, escludendoli altrimenti dalla vita sociale e ora, col decreto che state votando, privandoli persino della possibilità di lavorare. È possibile immaginare una situazione giuridicamente e moralmente più abnorme? Come può lo stato accusare di irresponsabilità chi decide di non vaccinarsi, quando lo stesso Stato che per primo declina formalmente ogni responsabilità in merito alle possibili gravi conseguenze del vaccino? Vorrei che i parlamentari rispondessero a questa contraddizione, che a mio avviso configura una mostruosità giuridica.


2. Il secondo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione non riguarda il problema medico del vaccino, ma quello politico del green pass. È stato detto da scienziati e da medici che il green pass non ha in sé alcun significato medico ma serve ad obbligare la gente a vaccinarsi. Invece io penso si debba dire il contrario: ovvero che il vaccino sia un mezzo per costringere la gente ad avere il green pass. cioè uno dispositivo che permette di controllare e tracciare gli individui, misura che non ha precedenti. I politologi sanno da tempo che le nostre società sono passate dal modello “di disciplina” a quello delle società “di controllo”, fondate sul controllo digitale, virtualmente illimitato, dei comportamenti individuali. Ormai diventati quantificabili. Ci stiamo abituando a questi dispositivi di controllo. Ma, vi chiedo, fino a che punto siamo disposti ad accettare che questo controllo si spinga?


È possibile che i cittadini di una società che si pretende democratica si trovino in una condizione peggiore dei cittadini dell’Unione Sovietica sotto Stalin? Voi sapete che i cittadini sovietici erano costretti a mostrare un lasciapassare per ogni spostamento da un Paese all’altro. Noi invece siamo costretti a mostrarlo anche per andare al ristorante, al museo, al cinema e ora anche per andare a lavorare. Come è possibile accettare che per la prima volta nella storia d’Italia dopo le leggi fasciste del 1938 sui non ariani si creino dei cittadini di seconda classe che subiscono restrizioni che – sul piano strettamente giuridico – sono identiche a quelle subite dai non ariani? Tutto fa pensare che i decreti legge che si susseguono uno dietro l’altro vadano inquadrati in un processo di trasformazione delle istituzioni e dei paradigmi di governo. Trasformazione che è tanto più insidiosa perché, come per il fascismo, avvengono senza il cambiamento del testo della Costituzione, ma surrettiziamente. Il modello che viene così eroso e cancellato è quello delle democrazie parlamentari con i loro diritti e le loro garanzie costituzionali. Al loro posto subentra un paradigma di governo in cui, in nome della bio-sicurezza e del controllo, le libertà individuali sono destinate a subire limitazioni crescenti. La concentrazione esclusiva dell’attenzione sui contagi e sulla salute mi pare impedisca di percepire quale sia il significato di questa grande trasformazione della sfera politica e impedisca anche di rendersi conto che la sicurezza e l’emergenza non sono fenomeni transitori, ma costituiscono la nuova forma di governabilità. Credo che in questa prospettiva sia più che mai urgente che i parlamentari considerino la trasformazione politica in corso che alla lunga del resto è destinata svuotare il Parlamento dei suoi poteri, riducendolo ad approvare semplicemente – in nome della bio-sicurezza – decreti che emanano da organizzazioni e persone che col Parlamento hanno ben poco a che fare.


Giorgio Agamben, intervento sul green pass alla Commissione Affari Costituzionali del Senato, 7 ottobre 2021


Piergiorgio Molinari 

giovedì 7 ottobre 2021

Sul calpestare ogni diritto

Chi decide di non vaccinarsi, qualunque sia il motivo, non sta violando alcuna legge. E non sta mettendo in pericolo la vita di nessuno. Dal 15 ottobre, tuttavia, costui non potrà più lavorare. Inoltre, sottoporsi a continui tamponi per avere il degradante e temporaneo Green Pass è spesso logisticamente impossibile ed economicamente insostenibile. Un ostacolo reso sempre più arduo da superare, con l'unico intento di costringere i cittadini a vaccinarsi contro la propria legittima volontà. Senza il lasciapassare, milioni di onesti lavoratori non potranno più guadagnarsi da vivere. Se tutto questo ti sembra normale, il virus sei tu.


Matteo Brandi


Da un commento: “Problema centrato: siamo arrivati al punto in cui tutto questo è percepito come "normale". Non ci si indigna, non si  esprime solidarietà nei confronti di chi viene discriminato, non ci si preoccupa minimamente di comprendere le ragioni altrui. Semplicemente,  si accetta l'imposizione come dato di fatto, esattamente come fecero i nostri antenati durante il periodo più buio della nostra storia, che tanto ci piace commemorare con grandi cerimonie e pesanti anatemi nei confronti del regime di allora... Eppure eccoci qui, in uno scenario diverso per ciò che concerne gli strumenti di comunicazione, ma estremamente simile nella sostanza. Mi trovi trovi perfettamente concorde nella tua valutazione finale Matteo Brandi ...il virus sono coloro che trovano giusto tutto questo. Ed è un virus letale per la dignità umana, ma per fortuna solo per la loro!”

Più chiaro di così…

Mario Draghi: "il Governo va avanti, l'azione del Governo non può seguire il calendario elettorale. Noi dobbiamo seguire il calendario che è stato negoziato con la commissione europea per il PNRR."


Tradotto: "io sono qui per portare avanti gli ordini degli strozzini di Bruxelles, né più né meno che questo. Dei vostri voti e della vostra astensione non me ne può fregare di meno. L'Italia non è un paese sovrano e farò di tutto per ricordarvelo, eseguendo le direttive imposte dall'esterno. Esse prevedono la liquidazione dell'industria italiana, la dissoluzione dei vostri risparmi e la vostra completa, totale sottomissione all'agenda di Davos. È quello che faccio da trent'anni: siete voi a non averlo ancora capito."


Matteo Brandi

lunedì 4 ottobre 2021

Mi sono astenuta

Questa volta, mi sono astenuta dal voto. Perché? Niente di più semplice, nel mio comune di residenza, si è presentata una sola lista, ossia, la lista di coloro che hanno governato negli ultimi cinque anni, si sono ripresentati cambiando due componenti. Cinque anni fa, le liste invece, ne erano tre e ha vinto stranamente, una lista che pareva non la votasse nessuno. Ma tant’è. Quindi, non mi sono presentata nemmeno per votare scheda bianca. Si, probabilmente ho sbagliato, probabilmente, la mia scheda bianca sarebbe servita o sarebbe servita a poco. Non avrei votato comunque quella lista perché è una accozzaglia di m5s e di gente di centrosinistra che finge di non esserlo. È la seconda volta che il mio comune, si ritrova alle elezioni con una sola lista. Ed è la seconda volta che non voto. La prima volta, votai scheda bianca e non è servito a niente, visto che ha governato il centrosinistra per due mandati di fila.

domenica 3 ottobre 2021

Spudoratamente

Tre anni di giornalismo infiltrato, cento ore di girato e un montato di dieci minuti per sputtanare un dirigente di Fratelli di Italia e farlo apparire contiguo se non affine a un apologeta del fascismo, una macchietta dell'estrema destra. Una inchiesta su un fatto accaduto il quattordici agosto scorso e relativo a Luca Morisi, ex spin doctor di Salvini, una storia squallida di festini e droga, un fatto che riguarda la vita privata di una persona nei confronti della quale, al momento, non è stato formalizzato alcun reato, ma che da una settimana apre le prime pagine di tutti i quotidiani. Tutto ciò viene fuori solo adesso, in concomitanza delle elezioni comunali con una sincronia così perfetta da non lasciare dubbi di alcun tipo. Corpi contundenti assestati bene allo scopo di colpire i due principali partiti di destra del paese, e, nello specifico, i loro leader, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. E' tutto così smaccato, così scoperto, da risultare perfino grottesco, ma non importa, l'importante è il clamore mediatico, è il rimpallo della notizia, è la merda nel ventilatore, azionato al momento giusto, con i tempi giusti. 


"La politica", diceva Rino Formica, "è sangue e merda", ed è esattamente così. In questo caso, prevale soprattutto la sostanza fecale. Paragonate il clamore dato alla vicenda Morisi e a quella che vede implicato Carlo Fidanza, alla sentenza di primo grado nei confronti di Mimmo Lucano, accusato di  reati contro la pubblica amministrazione, la pubblica fede e il patrimonio: associazione per delinquere finalizzata a “commettere un numero indeterminato di delitti”, falso in atto pubblico e in certificato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio e peculato, al quale, Il Manifesto esprime "solidarietà". Non c'è  alcuna proporzione.  Gli indignati sono tutti da una parte sola, perchè è automatico indignarsi se a destra qualcuno commette fallo in centro campo, vero o presunto non importa, l'importante è che ci sia la  sua percezione e che questa percezione venga ingigantita. 


LORO sono dalla parte del giusto, e i loro, sono sempre e solo compagni che sbagliano, ai quali, come a Lucano, devono essere riconosciute tutte le attenuanti. Lucano, in fondo, è un umanista meridionale. Morisi invece non ha nessuna attenuante, Fidanza nemmeno. Loro non sbagliano, non hanno ideali, sono solo ontologicamente reprobi, fanno parte del "basket of deplorables" di cui parlò Hillary Clinton, una Giusta, per indicare gli elettori di Donald Trump. "Colpirne uno per educarne cento", era un detto di Mao, poi ripreso dalle Brigate Rosse. E si colpisce chi si teme, se no perchè colpirlo? C'è un chiaro incastro di poteri, trasversalmente compatto, che non può accettare che un domani, un domani dietro l'angolo, al governo possano sedere Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Bisogna fare in modo che non accada, così come si fece di tutto per evitare di andare alle elezioni nel 2019, quando il rischio che il centrodestra potesse conquistare Palazzo Chigi era troppo grande. Esiste un antidoto? Sì, solo uno. La scheda elettorale.


Niram Ferretti

domenica 26 settembre 2021

Racket pass? La piazza dice no

Nessun grande giornale on line, nessun telegiornale, nessun talk show. Nessuno ai piani alti del giornalismo italico ha parlato della più vasta delle manifestazioni popolari contro il lasciapassare verde che si sono tenute oggi in tante città: quella di Roma, con una piazza San Giovanni piena come non la si vedeva da tanto tempo. Qui e lì, per la verità, sui giornaloni qualche vago sfottò lo si legge pure, unicamente per evocare una misteriosa presenza di qualche sparuta formazione neofascista diluita in dosi omeopatiche in una folla sterminata che invece cantava canzoni antifasciste all’ombra di una gigantografia di Sandro Pertini, che sparisce nel tragitto dalla piazza alle redazioni. Questa piazza è stata riempita per decenni dalle manifestazioni dei sindacati che vi convocavano lavoratori da ogni angolo del territorio della repubblica. Lo hanno fatto in varie fasi della vita nazionale per difendere o conquistare posizioni del mondo del lavoro. Stavolta invece – di fronte alla più massiccia manomissione mai vista dei diritti fondamentali dei lavoratori - niente piazza San Giovanni. Abbiamo sentito solo Landini pigolare nel cortile di Palazzo Chigi per supplicare tamponucci gratis. Il gran visir del Draghistan gli ha detto nisba, e Landini non ha nemmeno usato la parola sciopero, non sia mai, ritirandosi con la coda fra le gambe. 


Ma i vuoti si riempiono. Succede anche per le piazze. I lavoratori - che Cgil Cisl e Uil e altri sindacati avrebbero dovuto convocare - sono stati invece riuniti da altre sigle, molte delle quali nate di recente. Davanti alla basilica più antica dell’Occidente, oggi, si è ritrovata una grande piazza di lavoratori che non accetteranno più di essere lasciati soli dai sindacati mentre Draghi resetta il sistema (con il plauso di Confindustria, con l’inerzia incarognita, imbalsamata e repressiva della sinistra istituzionale italiana, dell’acquitrino pentastellato e della lega rimangiatutto). E che ci sia necessità di difendersi, organizzarsi, creare un’opposizione e un’alternativa vera, ce lo dice anche la drammatica ed efferata ammissione del ministro Renato Brunetta, che ha appena confessato di essere il volenteroso complice di un’estorsione, mentre descrive con un entusiasmo da torturatore guatemalteco la vera funzione del Racket Pass: usare il tamp0ne non come strumento di controllo dei contagi, bensì di coercizione e castigo, di dolore corporeo da infliggere come costo psichico e fisico, "geniale" perché rende penosa la vita e comporta costi che a molti (cioè ai meno abbienti) risulteranno insostenibili, se non vorranno aggiungere altre dosi alla statistica siringosa del generale pennutissimo.


Voi sapete che il principio numero uno che informa il lavoro del medico è «Primum non nŏcēre» ossia «per prima cosa, non nuocere». Per contro, il principio numero uno di Brunetta è «Primum nŏcēre», cioè «per prima cosa, nuocere». Voi capite che un siffatto ministro, in un qualsiasi paese europeo democratico, sarebbe saltato come un tappo di champagne dopo un solo minuto. Da noi invece il ministro affila sadicamente i tamp0ni da infilare nelle narici dei sudditi del Draghistan, in mancanza di olio di ricino, coperto dall’imbarazzato silenzio della sua terrificante maggioranza di governo. Un governo che rompe in questo modo il patto sociale impone al popolo la necessità di doverne costruire uno nuovo e diverso. Intanto abbiamo dimostrato che l’opposizione potrà riempire le piazze e poi costruire l’alternativa.


Pino Cabras

sabato 25 settembre 2021

Personale

Non ricordo quale fosse la vaccinazione che lascia la cicatrice sul braccio, ecco, io, quella cicatrice non ce l’ho perché non l’ho mai ricevuta. Una profilassi, invece, che decisi di fare anche se facoltativa, fu per un viaggio dove per qualche giorno, avrei alloggiato in mezzo alla giungla e fu la profilassi contro la febbre gialla, decisi di farla per sicurezza più che altro e stetti male per un mese circa. Non faccio la vaccinazione antinfluenzale ma non per questo, devo essere additata come no vax o terrapiattista. Quando a Febbraio, ho accompagnato mio padre a fare questa “vaccinazione”, non ero affatto contenta e lui, non era entusiasta ma, il figlio, ossia, mio fratello (col quale non sono mai andata d’accordo), decise di prenotare. Inutile dire che litigammo per questo e perché mio padre, ha si quasi 83 anni ma ne dimostra 70. Guida, lavora ancora e fa tante altre cose. Certo, ha i suoi piccoli acciacchi di poco conto, per fortuna, però, qualche anno fa, ebbe una paresi del radiale (senza capirne il motivo) ma continua tranquillamente con la sua vita. Ovviamente, usa dei medicinali e siamo fortunati così. Perché cercare guai inutilmente? Non fa nemmeno la vaccinazione antinfluenzale. Però, mio fratello, ha voluto diversamente. Bene, una volta stampata la documentazione, lo aiuto a compilarla. L’idea di dover firmare il consenso informato che non ti informa per un cazzo, mi ha urtato parecchio e gli ho chiesto se fosse sicuro, mi ha risposto di no ma “se c’è da farlo, si faccia”. Ho compilato la lista dei medicinali che assume e tutti i suoi dati e ha firmato. Ci siamo recati al centro vaccinale il giorno previsto e siamo entrati. Doveva fare il pfizer vista l’età. Entriamo entrambi in stanza, porgo la documentazione al medico presente e il medico, scorre velocemente e in maniera distratta le pagine, e firma. Aspettiamo i 10 minuti e ce ne torniamo a casa. 3 settimane dopo, stessa cosa. Il medico non legge ma firma. Non mi sta bene. E mi convinco sempre di più a non farlo mai. Non siamo tutti uguali, abbiamo storie mediche diverse. Io, ad esempio, ho una patologia autoimmune, si, non è mortale e non è grave, è molto fastidiosa. Devo fare le analisi del sangue ogni 4 mesi per controllarne i valori e se è il caso, cambiare dosaggio dei medicinali che prendo. Devo fare ogni anno una ecografia alla gola per vedere se ci sono noduli. E ho deciso di non vaccinarmi, perché non voglio peggiorare la mia situazione. Mio padre, ad oggi, fortunatamente non ha avuto effetti collaterali. Spero solo che non accada l’irreparabile su di lui. Ma so che si stanno ammalando tantissime persone, migliaia e non solo di covid post vaccino.

lunedì 20 settembre 2021

Colpevole e colpevoli

Lettera aperta di Mario Giordano


“Se chi osa avere dubbi sui vaccini o sul passaporto verde viene accusato di violenze, mi dichiaro colpevole. Confesso di non credere che le iniezioni fermino il contagio e che il lasciapassare serva davvero a qualcosa“. Continua Giordano: “Lo confesso, sono un terrorista, perché pur essendomi vaccinato continuo a pensare che i vaccini non siano l’unica soluzione per fermare il contagio. Anzi, penso che i vaccini non fermino assolutamente il contagio“.


“Sono un terrorista“, dice, “perché anziché limitarmi ai ritornelli in TV di Ricciardi o Bassetti leggo i dati ufficiali che arrvamo da Israele e dalla Gran Bretagna, e alle volte persino le parole che arrivano da premi Nobel in semiclandestinità come Luc Montagnier“.


“Sono un terrorista“, ribadisce, “perché a volte ho persino osato dire che è da criminali non curare il Covid con le terapie domiciliari o con le monoclonali, quando invece poteva e può essere fatto.


“Sono un terrorista perché pur avendo in tasca il Green pass continuo a pensare che sia una solenne bischerata, almeno per come è stato concepito e perché poteva essere tranquillamente evitato come hanno fatto praticamente tutti i paesi del mondo, tranne noi e la Francia“.


“Mi dichiaro colpevole e ammetto la mia colpa” – prosegue Giordano – “sono un terrorista perché mi rifiuto di chiudere gli occhi davanti alla realtà e intendo continuare a dire cose che ritengo di puro buonsenso”.

L’ultima moda è stata lanciata dal direttore di Libero Alessandro Sallusti quando ha detto che chiunque osi dissentire dal pensiero unico deve essere considerato il mandante morale di tutte le aggressioni no-vax, che è un po’ come se chi teorizza i principi della libertà sessuale fosse considerato il mandate morale di tutti i femminicidi, o come se chi rivendica i diritti dei lavoratori fosse considerato il mandante morale di tutte le aggressioni ai datori di lavoro“.


“Il giochino cui Sallusti presta la penna“, scrive Giordano, “è molto facile: se ogni pazzo che rincorre di notte un virologo viene addebitato in carico alle poche voci libere rimaste, alla fine anche queste saranno costrette a tacere. Per ridurle al silenzio non ci sarà nemmeno bisogno di ricorrere ai cannoni, come richiesto da qualche amico di Sallusti. Silenzio. Una voce unica. Nessun dissenso“.


Questo è quello che volete?


Mario Giordano

venerdì 17 settembre 2021

La dittatura italiana

Sono certo che avete tutti notato l'assiduità con cui il presidente Draghi compare in televisione a spiegare, ad esplicitare al popolo le ragioni del proprio operato. (Praticamente per quel che ne sappiamo potrebbe essere deceduto da due mesi, tanto mandano sempre in onda filmati di repertorio con Supermario in tre varianti: pensosa, indaffarata e professionale.) Il punto è che l'uomo è intelligente. Ha capito perfettamente che tutta la sceneggiata usuale dei politici che fanno la comparsata in TV, fingendo di interessarsi dei cittadini e delle loro opinioni, è una mera perdita di tempo. Il paese è maturo per ricevere ordini e accodarsi con entusiasmo. Basta avere il coraggio di farlo. Lo stile è quello che l'uomo conosce bene, tipico degli ambienti che contano, mica di quella buffonata della "politica democratica".  Ci si incontra in quella manciata di persone che pesano, si stabilisce cosa fare, cosa dare e cosa ricevere, e poi si manda in TV qualcuno che ama il suono della propria voce ad anticipare gli ordini al pueblo. Così tagli fuori tutta quella roba inutile, ottimizzi i tempi morti e non ti disperdi fingendo di ascoltare i lamenti della plebe. Passi in ufficio, parlotti con i capibastone, decreti, e poi torni a casa a dar da mangiare agli alani. Tanto c'è il coro dei santificatori in servizio permanente effettivo che fa il suo ben retribuito dovere, e tanto basta.


E ora abbiamo il piacere di offrire al nostro pubblico un documentario sulla violazione dei diritti umani in Tibet e sull'autoritarismo in Ungheria.


Andrea Zhok

lunedì 6 settembre 2021

Riflessioni

Il Nuovo Messia. Da occidente a oriente, l’evoluzione del moderno culto del Dio Vax


Anno 2021, 25 dicembre, Natale. In Italia il messia è finalmente sceso tra di noi, scortato ancor meglio di un capo di Stato, preceduto e seguito da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e agenti delle polizie municipali. Nello stesso giorno, anche se a distanza di 2021 anni (seguendo la narrazione ufficiale), il tanto atteso messia è giunto, stavolta non in una grotta riscaldato da bue ed asinello ma conservato, per la sua salute, a -80 gradi centigradi all’interno di un furgoncino dei surgelati, circondato da ghiaccio secco. Il suo nome è Vaccino Anti-covid19, ma come una divinità che si rispetti, ha molti nomi con il quale viene chiamato: Comirnaty (Pfizer), Spikevax (Moderna), Vaxzevria (AstraZeneca) e Janssen Ad26 (J&J), gli ortodossi lo chiamano Спу́тник V, ovvero, Sputnik V, gli ebrei di Israele hanno accettato unitamente Comirnaty come loro nuovo ed unico Elohim: “non avrai altro Elohim all’infuori di Pfizer”. Anche in Oriente è apparso un messia, più di uno in realtà, ma è una questione millenaria quella del politeismo, si sa che loro non professano e non accettano i culti occidentali, infatti in India venerano il Covaxin ed il Covishield, anche se sono davvero molto poche le persone che hanno abbandonato le divinità storiche; lo stesso in Cina, non è dato sapere quanti si siano convertiti ai nuovi messia, ma sappiamo che li chiamano BBIBP-CorV e New Crown Covid-19 (Sinopharm) e CoronaVac (Sinovac Biotech).


D’altronde la fede è una cosa seria ed è giusto che ognuno veneri il proprio dio (o i propri dei) chiamandolo come più lo aggrada. Pare che le prime parole dette dal nuovo messia, per bocca del suo profeta Penna di Corvo, siano state “andate e vaccinatevi tutti!” ed all’unisono, quasi facendo il controcanto, l’Imperatore Dragone, con un impeto gender fluid da telegramma ha aggiunto “non ti vaccini · ti ammali · contagi · lui/lei muore”. Tra i capi religiosi è da notare come Papa Francesco abbia ricevuto entrambe le comunioni con Comirnaty, non a caso è arrivato in Italia il 25 dicembre, non poteva scegliere altrimenti! Le sue parole sono state “vaccinarsi è un atto d’amore”. Mentre il Dalai Lama, Tenzin Gyatso, ha preferito rinforzare la sua aurea, creando così uno scudo contro il male con l’indiano Covishield; si sa, da quando ha lasciato il Tibet con la Cina non vuole avere più niente a che fare, il suo buddismo tibetano fuori porta si è ricongiunto con quello indiano, d’altronde il Buddha trova i suoi natali proprio in India!


Le sue parole sono state “siate coraggiosi, vaccinatevi”. Prima di queste odierne manifestazioni “divine” i credenti avevano fede cieca nei loro credi, nei loro dei e andavano in pellegrinaggio in luoghi spirituali per farsi guarire da malattie e traumi non reversibili, o si prostravano dinanzi a quei sacerdoti e santoni che promettevano loro una cura grazie al potere divino che defluiva attraverso il loro corpo. Oggi vengono negate persino le estreme unzioni, figuriamoci le visite ai malati ed agli infermi, adesso la fede cieca è solo nella scienza, così personaggi mistici come Filippo Neri o Madre Teresa di Calcutta, per non parlare di Gesù Cristo, che frequentavano malati di ogni genere, non dimenticando i lebbrosi, sono diventati miti e leggende. Così il Dio Vaccino, o Dio Vax, ha iniziato ad elargire miracoli ai popoli, a chiunque lo accettasse nel proprio corpo, inizialmente promettendo una protezione totale dal maligno, il Satan-Sars-Cov2, poi correggendo il tiro, dicendo che non esiste protezione totale dal maligno ed ha promesso protezione dai suoi effetti nefasti.


Però ci vuole fede, molta fede, anche perché i profeti del Dio Vax non sono stati molto chiari e si sono più volte contraddetti e tra le varie incoerenze c’è quella relativa al battesimo: prima sostenevano il bisogno di un solo battesimo; poi uno di andata ed uno di ritorno, una sorta di battesimo d’acqua e di fuoco; ora è già stato annunciato il terzo, per quelli duri di cuore, che non si immunizzano facilmente, sarà un battesimo d’aria? Ultimamente, però, oltre alla fede c’è la coercizione, un po’ come quando iniziarono a “colonizzare” le Americhe, per il loro bene iniziarono ad obbligare i popoli nativi a battezzarsi, per mondarli dai loro peccati e dai loro credi fantasiosi; adesso si tenta di colonizzare i non credenti, prima promettendo la loro salvezza e poi accusandoli di infettare chi ha la protezione del Dio Vaccino. Ma la fede è una cosa seria ed i seguaci del Dio Vax prendono di petto le loro posizioni divulgando il verbo, attraverso i mezzi a loro disposizione, la televisione ed i quotidiani, schernendo e sminuendo le posizioni dei pericolosi atei che, poveretti, non mai vorrebbero limitare i credi altrui, figuriamoci quello dei Vacciniani, anzi, sostengono la libertà di scelta e rispettano quelle altrui e giustamente non vogliono imposizioni sulla loro.


Purtroppo i Vacciniani hanno le mani in pasta in tutti i vertici del potere e della comunicazione, quindi non consentono un equo dibattito delle parti e i loro araldi censurano, limitando e manipolando, le parole degli atei che vorrebbero dire la propria liberamente. Nel frattempo si iniziano ad avere delle reazioni avverse alle guarigioni del Dio Vaccino, gente che sta male, che ha reazioni allergiche, reazioni fisiche molto forti ed anche la morte inaspettata, per problemi al cuore e trombosi cerebrali. I Vacciniani respingono con forza queste accuse e quando non è più possibile girarsi dall’altra parte o fingere che non sia successo, tirano fuori il rosario ed iniziano a recitare un mantra con cui annullano le forze maligne degli atei: “non c’è correlazione, non c’è correlazione, non c’è correlazione…”. Niente, neanche difronte alle evidenze, la fede vacilla e con la stessa forza d’animo con cui essi sostengono il loro Dio Vaccino, il loro salvatore, arrivano a minare le libertà degli atei.


Oltre un anno fa, a causa del Satan-Sars-Cov2, i profeti decisero di stabilire la Santa Quarantena, il tutto per voce del Vescovo Giuseppe che scandì le penitenze e la suddivisione liturgica delle Tempora di Quarantena, a seguire l’imposizione dei paramenti sacri a tutta la popolazione, come la mascherella benedetta ed il sanctum gel in sostituzione dell’acquasanta e poi, dopo l’estate, vennero istituite le Sacre Limitazioni Colorate stabilendo, inoltre, anche quali lavori fossero puri e quali no. Con le continue ed incalzanti testimonianze che a breve sarebbe arrivato il messia, decisero anche di applicare un coprifuoco, per rendere migliori le persone, d’altronde si sa, la notte è da sempre rappresentazione di ciò che è male, il mistero che avvolge il buio e quindi le persone dovevano rientrare prima del tramonto o, al massimo, mentre era ancora sera! Oggi, le voci insistenti degli atei instillano il dubbio nei credenti ed è necessaria, più che mai, una nuova iniziativa che proteggesse i Vacciniani e limitasse maggiormente le azioni perfide degli atei, ma cosa?


Un attestato di fede e di appartenenza alla religione dell’unico pensiero, un lasciapassare, un lasciapassare verde. Il colore verde, preso a prestito dalla liturgia cattolica, è simbolo di speranza e di ascolto perseverante ed è il colore che accompagna il cammino quotidiano del fedele. Ebbene con questo lasciapassare i Vacciniani saranno liberi di muoversi, senza dover per forza incontrare i fastidiosi ed insolenti atei e rischiare di essere inquinati nel corpo e nello spirito; mentre per gli atei, che comunemente ormai vengono etichettati con il nomignolo No Vax, sostituendo definitivamente quello di anticristo, se vogliono essere liberi di socializzare ed andare a cena o sedersi a fare colazione al bar, dovranno adeguarsi e scegliere se diventare Vacciniani o farsi certificare come esenti dal maligno, con una sorta di esorcismo eseguito con l’inserimento di un’asticella attraverso il naso, qualcosa di simile alla preparazione egizia dei cadaveri, ma senza tirar giù il cervello dal narici. Per coloro che si rifiutano di sottostare all’uno o all’altro rimedio, ovvero i più rancorosi ed aggressivi miscredenti, non ci sono alternative se non i marciapiedi o le panchine dove poter mangiare.


Nelle ultime notizie, tratte dai giornali dei fedeli, si legge che gli atei non dovrebbero neanche fare la spesa negli stessi luoghi dove vanno i Vacciniani e che dovrebbero creare dei posti solo per loro, stanno persino attrezzando, nelle città, dei container abitativi per casi, dicono loro, di disastri naturali, ma sembra di assistere alla realizzazione di veri e proprio centri di degenza per i potenziali untori che, come abbiamo capito, possono essere solo e soltanto gli atei. Si arriverà alla lapidazione degli atei? Non si sa, per adesso un po’ di aggressività e di insulti non costituiscono peccato tra i seguaci del Dio Vax. La fede è una cosa seria, certo, ma dove stiamo arrivando per la cieca fede di alcuni? Quando vedo le immagini dei treni usati per le deportazioni o quelle dei campi di lavoro e di concentramento, mi si stringe il cuore pensando che per una fede cieca milioni di persone hanno subito dei trattamenti atroci, disumani ed infine sono morte.


La fede cieca in un ideale, che oggi possiamo definire sbagliato, che allora era supportato da tesi scientifiche e sostenuto e fomentato da quella parte di popolazione definita come acculturata, formata da scienziati, professori, dottori, scrittori, filosofi e quant’altro e che per paura, costrizione o realmente per fede, hanno dato il via ad un capitolo oscuro della storia del nostro Paese e non solo. Le “leggi razziali”, da sempre definite come l’errore/orrore più grave commesso da Mussolini, se non avessero trovato riscontri e supporti da quella comunità di cui parlavo, probabilmente non sarebbero state adottate neanche dal popolo, passatemi il termine, più ignorante e si sarebbe arrivati ad una ribellione interna. La scienza non ha dogmi ed è la libera espressione del pensiero e delle teorie elaborate dai pensatori, non la si può imbrigliare umanizzandola e sostenendo che “la scienza dice”, perché la scienza non dice niente, sono gli scienziati a parlare, talvolta in modo giusto e talvolta in modo sbagliato, talvolta facendo una scoperta e talvolta prendendo una cantonata.


Stephen Hawking è uno dei più egregi esempi di cosa significhi essere uno scienziato, teorizzando una cosa e poi mettersi in dubbio ed arrivare a teorizzare il suo contrario. Non esiste un pensiero unico, neanche quando sono 10 scienziati a sostenerlo e dall’altra parte solo uno, perché la verità, se così vogliamo chiamarla, la può avere quel solitario e non il gruppo e viceversa. Tutte le più importanti scoperte degli ultimi secoli sono state fatte da un singolo personaggio, non da un gruppo di scienziati, inventori o medici. Limitare il singolo per favorire una collettività non porta niente di buono, se non a ragionare in termini di gregge ed il gregge sappiamo benissimo essere sinonimo di controllo, assoggettamento, limitazione e paura. Per tornare all’argomento iniziale ed alle restrizioni volute da un’élite, proprio in previsione di questo tipo di eventi sono state scritte certe leggi, al fine di evitare una deriva autoritaria, in questo caso di sapore oligarchico, che prendesse il sopravvento in modo irreparabile. Noi in Italia abbiamo una lungimirante Costituzione, voluta e scritta dalla neonata Repubblica in virtù delle esperienze subite durante la Seconda Guerra Mondiale e, pertanto, troviamo articoli che tutelano la libertà individuale sia di movimento, di espressione, che di scelta ed in tal proposito un articolo, il 32, che ci garantisce una sanità pubblica e la possibilità di scegliere come e se essere curati. Alla Costituzione Italiana è da aggiungere la Convenzione di Oviedo (tutta), la Dichiarazione di Helsinki ed il Codice di Norimberga con i suoi dieci punti, in particolare il punto 1 che recita quanto segue:


“Il soggetto volontariamente dà il proprio consenso a essere sottoposto a un esperimento. Prima di dare il consenso, la persona deve conoscere: natura, durata e scopo della sperimentazione clinica, il metodo e i mezzi con cui sarà condotta, eventuali effetti sulla salute e sul benessere della persona, eventuali pericoli cui sarà sottoposta.” In questi giorni abbiamo letto la notizia che la sperimentazione del farmaco di Pfizer, tramite dichiarazione dell’FDA, è terminata e questo porta a diversi problemi, in caso di obbligo, per chi sostiene la propria libertà in forza del succitato articolo. La cosa strana, per continuare ad essere “atei”, è che sul sito governativo, sempre americano, ClinicalTrials.gov si può leggere che la sperimentazione del farmaco Comirnaty terminerà il 2 maggio 2023 e quindi che significa? La sperimentazione è finita o finirà nel 2023? Hanno dichiarato la fine della sperimentazione ma volevano intendere fine della Fase 2 (la Fase 1 è quella di laboratorio) ed inizia la non meglio specificata Fase 3, ma sempre di sperimentazione si tratta? Io, nell’attesa di conoscere le risposte, continuo a ricercare e ad osservare gli eventi, quasi come l’antico astrologo che osservava gli astri ed i loro movimenti ricercando, proprio nelle stelle, le risposte ai suoi cruciali dilemmi.


Giacomo Ferri


Fonti citate e citate tra le righe:


https://www.repubblica.it/cronaca/2020/12/25/news/vaccino_arrivato_in_italia_il_primo_furgone_con_i_vaccini-279823515/

https://www.fanpage.it/attualita/vaccini-figliuolo-presto-gli-over-55-poi-diremo-ai-trentenni-andate-vaccinatevi/

“https://www.youtube.com/watch?v=kVLbh8k3wXY”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/13/papa-francesco-si-e-vaccinato-contro-il-covid-le-fiale-ricevute-dal-vaticano-basteranno-per-tutti-i-cittadini-e-i-dipendenti/6064426/

https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-il-dalai-lama-si-vaccina-and-8220siate-coraggiosi-fatelo-anche-voi-and-8221/377504/378114

http://www.vita.it/it/article/2020/03/17/fedeli-senza-confessione-una-soluzione-ce/154506/

https://www.ilgiorno.it/cronaca/lockdown-1.6111968

https://www.quotidiano.net/cronaca/terza-dose-vaccino-1.6727377

“https://qds.it/green-pass-supermercato-stazioni/”

https://www.senato.it/documenti/repository/istituzione/costituzione.pdf

https://www.uslcentro.toscana.it/images/ComEC/Convenzione_di_Oviedo.pdf

https://www.partecipasalute.it/cms/files/Dichiarazione%20di%20Helsinki.pdf

“https://pmcomunicazione.com/il-codice-di-norimberga/”

https://www.fda.gov/…/fda-approves-first-covid-19-vaccine

https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04368728


Pubblicato da Tommesh per Comedonchisciotte.org


https://comedonchisciotte.org/il-nuovo-messia/