sabato 24 ottobre 2009

Libertà di espressione

Vietato criticare i turchi di Berlino: condanna per Thilo Sarrazin di Paul Belien

Nell’Europa di oggi, condurre la propria vita circondati da guardie del corpo è diventato normale per persone come Greet Wilders, il politico olandese che critica l’islamizzazione della sua terra d’origine, e Kurt Westergaard, il vignettista autore della famosa vignetta sul Profeta Maometto. Ora anche il tedesco Thilo Sarrazin, funzionario della Bundesbank, è entrato a far parte del gruppo. (Hudsonny)

Thilo Sarrazin, uno dei membri del consiglio direttivo della Bundesbank che in una recente intervista ha criticato gli immigrati turchi e arabi, è stato punito dal suo datore di lavoro ed ora rischia di perdere il posto. Oltre a ricevere minacce dagli estremisti islamici, potrebbe anche essere condotto davanti ad un tribunale dalle autorità della Germania con l’accusa di “incitamento all'odio razziale”. Per molti tedeschi, tuttavia, Sarrazin, che fino allo scorso maggio è stato Ministro delle Finanze nel governo regionale di Berlino per il Partito Social-Democratico (SPD), è un eroe. La scorsa settimana, Axel Weber, presidente della Bundesbank, che rappresenta in Germania l’equivalente della FED, ha avuto bisogno di guardie del corpo in una sua visita ufficiale a Istanbul. Generalmente, il capo della banca centrale della Germania non viaggia mai con guardie del corpo al seguito, ma da due settimane la vita alla Bundesbank non è più la stessa. Lettre International, una rivista culturale tedesca con base a Berlino, ha pubblicato un’intervista a Thilo Sarrazin in cui il banchiere criticava la mancanza di volontà da parte di turchi e arabi di inserirsi nella società tedesca. L’intervista ha suscitato l’ira di moltissimi immigrati e alcuni gruppi hanno accusato Sarrazin di sostenere “le posizioni razziste dell’estrema destra”. Il suo superiore Weber non vuole diventare l’obiettivo della rabbia dei musulmani. E così ha avanzato delle scuse nei confronti di tutti coloro che si siano sentiti offesi dai “commenti discriminatori” del funzionario della Bundesbank. In effetti, la Bundesbank ha emesso una dichiarazione ufficiale per prendere il più possibile le distanze da quella intervista. Ha inoltre provveduto a far retrocedere di grado Sarrazin, che ora rischia addirittura il licenziamento. Nell’intervista di Lettre International, Sarrazin ha parlato della situazione economica e culturale della sua città, sostenendo che Berlino non è stata in grado di recuperare lo status e il prestigio che aveva prima della Seconda Guerra Mondiale. Persino la cifra dell’attuale popolazione tedesca si ferma a 3.2 milioni di unità, mentre prima della guerra si attestava a ben 4 milioni. Sarrazin ha sostenuto che le dinamiche interne di Berlino si sono interrotte quando la città ha perso i suoi ebrei: l’elite ebraica è stata estromessa e sostituita dalla "sottoclasse" di turchi e arabi. “L’enorme perdita di ebrei non potrà mai essere compensata”, secondo Sarrazin. “Il 30% di fisici e avvocati e l’80% di tutti i registi teatrali a Berlino nel 1933 erano di origine ebraica. Anche le attività bancarie e commerciali erano in larga misura nelle mani degli ebrei. Tutto questo è finito: si è trattato anche di una considerevole perdita dal punto di vista intellettuale. Lo sterminio e l’espulsione degli ebrei nei paesi di lingua tedesca ha colpito per il 60-70% Berlino e Vienna”. Sarrazin ha sostenuto che durante la Guerra Fredda tante persone dinamiche e ambiziose hanno lasciato Berlino-Ovest quando i sussidi erano molto alti, mentre attivisti di sinistra ed emarginati hanno preso il loro posto. Nel frattempo in città si è introdotta una sottoclasse di turchi e arabi, che per la maggior parte vive con i sussidi del governo, senza fornire alcun contributo economico. “A Berlino, più che in ogni altra città, esiste il problema di una sottoclasse che non prende parte al normale ciclo economico. Qui molti turchi e arabi, il cui numero è cresciuto sempre più a causa di scelte politiche sbagliate, non hanno alcuna funzione produttiva se non quella di vendere frutta e verdura”, ha aggiunto Sarrazin. La condizione della sua città lo rende molto amareggiato. E così inveisce contro quelle che ha definito politiche che si sono rivelate “troppo plebee” invece che elitiste. “Chiunque possa apportare un contributo e battersi per qualcosa insieme a noi, è il benvenuto. Gli altri possono anche andarsene altrove”, ha dichiarato a Lettre International. I turchi, tuttavia, “stanno conquistando la Germania nello stesso modo in cui i kosovari hanno conquistato il Kosovo: attraverso il loro alto tasso di natalità. […] Io non intendo riconoscere nessuno che vive al di fuori dello stato, rifiuta questo paese, non cura in modo adeguato l’educazione dei propri figli e continua a tenere le giovani ragazze avvolte in un velo”. Dal momento in cui l’intervista è stata pubblicata, Sarrazin ha ricevuto diverse minacce da parte degli islamisti. L’SPD ha avviato una procedura per estrometterlo dalle proprie fila. Inoltre è stato criticato anche dal Consiglio Centrale degli Ebrei della Germania, il cui Segretario Generale Stephan Kramer ha paragonato i commenti espressi da Sarrazin sugli immigrati turchi e arabi alle “opinioni di Goring, Goebbels ed Hitler”. Il Procuratore di Berlino sta attualmente valutando la possibilità che Sarrazin venga accusato per il reato di “incitamento razziale”. Tuttavia, un sondaggio di opinione ha rilevato che il 51% dei tedeschi condivide le affermazioni di Sarrazin. I giornali a tendenza conservatrice, come il Die Welt, il Frankfurter Allgemeine Zeitung, e il Bild, ad alta tiratura, sono intervenuti in sua difesa, sostenendo che Sarrazin ha semplicemente esposto delle verità scomode. Personalità di rilievo della Germania, come l’ex Cancelliere Helmut Schmidt e gli scrittori Henryk Broder e Ralph Giordano, hanno anche espresso il proprio sostegno a favore del funzionario della Bundesbank. Helmut Schmidt, nonagenario ex leader SPD, ha dichiarato che la presenza di sette milioni di immigrati in Germania costituisce la prova “di un processo di sviluppo sbagliato, le cui responsabilità vanno attribuite alla classe politica (degli ultimi 15 anni)”. Sarebbe stato meglio, secondo quanto dichiarato da Schmidt al settimanale Focus, che a tutti coloro che si rifiutano di integrarsi nella società tedesca “non fosse stato permesso di entrare a farne parte”. E ha poi aggiunto che “l’ulteriore afflusso di gente dall’Anatolia Orientale e dall’Africa Nera non risolverà la questione [dell'anzianità della popolazione tedesca], ma creerà solamente un nuovo enorme problema”. Secondo quanto affermato da Ralph Giordano, l’analisi di Sarrazin "ha colto nel segno". Henryk Broder a sua volta ha sostenuto che “non si è persino spinto abbastanza lontano”. Dal momento che entrambi gli scrittori sono ebrei, il loro sostegno a Sarrazin li ha resi bersagli di numerose critiche da parte del Consiglio Centrale degli Ebrei della Germania, tanto che il segretario Kramer, in tono derisorio, li ha definiti entrambi “intellettuali ebrei”. Il 14 ottobre, Jasper von Altenbockum, un editorialista dell’autorevole Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha scritto sul suo giornale che le osservazioni di Sarrazin, sincere e dirette, costituiscono la prova del suo grande “coraggio civile”. “Il coraggio civile è qualcosa di più del semplice coraggio. Rappresenta, infatti, anche un servizio allo stato, le cui norme legali e conquiste sociali meritano di essere difese”. Atlenbockum ha criticato coloro che accusano Sarrazin di agire in modo irresponsabile e insensato. “In una società civile non si può considerare insensato il fatto di rischiare la propria vita per difendere la società civile stessa, le sue libertà e la sua sicurezza. Quello che invece non ha realmente alcun senso è che la società civile punisca coloro che agiscono in tal modo”. Nell’Europa di oggi, condurre la propria vita circondati da guardie del corpo è diventato normale per un gruppo di persone come Greet Wilders, un politico olandese che critica l’islamizzazione della sua terra d’origine, e come Kurt Westergaard, un vignettista autore di un disegno che rappresentava il Profeta Musulmano Maometto con una bomba nel suo turbante. Ora anche Thilo Sarrazin è entrato a far parte di quel gruppo.

© Hudsonny - Traduzione Benedetta Mangano

1 commenti:

Nessie ha detto...

"Dal momento che entrambi gli scrittori sono ebrei, il loro sostegno a Sarrazin li ha resi bersagli di numerose critiche da parte del Consiglio Centrale degli Ebrei della Germania, tanto che il segretario Kramer, in tono derisorio, li ha definiti entrambi “intellettuali ebrei".

Ma in realtà anche la comunità ebraica berlinese ha preso in larga parte (tranne che i due citati) le difese dei musulmani, arrivando a tacciare Sarrazin di novello Hitler.