domenica 15 gennaio 2023

Agenda 2030

Lezione di (dis)educazione civica. Argomento: l’agenda 2030. 


Ora terza. Classe quarta. Lezione di EDUCAZIONE CIVICA.


Svolgimento.


Buongiorno, ragazzi. Oggi l'ora di lezione sarà dedicata all'educazione civica. Già conoscete la mia opinione riguardo all'introduzione di questa disciplina nel curriculum scolastico: penso​ sia stata un'occasione per togliere spazio alle materie tradizionali e per fare un po' di retorica. In quanto dipendente statale, che non può prescindere dalle regole che gli sono state imposte, sono tuttavia tenuto a conformarmi alle indicazioni del Minestero. Nella parte dedicata all'Educazione civica, il vostro manuale, come potete constatare andando alla pag. 150, dedica ampio spazio all'illustrazione dei contenuti dell'Agenda 2030 dell'ONU sullo sviluppo sostenibile. Questo documento indica 17 obiettivi che dovrebbero essere raggiunti entro la fine del decennio. Si va dalla sconfitta della povertà e della fame alla garanzia di istruzione e sanità per tutti; dal superamento delle discriminazioni di genere alla tutela dell'ambiente; dal raggiungimento della pace universale alla promozione delle energie rinnovabili.​ Fin qui, nulla di male. A parte la bizzarria di indicare un' agenda comune a popoli tra loro molto diversi per cultura, tradizioni, sviluppo economico ecc., i quali si presume abbiano esigenze e priorità del tutto specifiche, nessuno, che non sia un sadico, può dirsi favorevole alla povertà, alla fame, alla ingiustizia, alla discriminazione,​ all'ignoranza, alla malattia, all'inquinamento, alla guerra ecc. Messa così, l'Agenda 2030 è solo un elenco di buoni propositi. Di buoni propositi - come è ben noto - è però lastricata la via dell'Inferno. Tanto più se questi propositi buoni lo sono soltanto in apparenza.


Ricorderete certo cosa Machiavelli diceva del principe: egli deve "parere" pietoso, fedele, liberale (in poche parole buono) , ma esserlo solo fino a quando gli convenga, essendo pronto, in caso di necessità, a trasformare le soprascritte qualità positive nel loro contrario.​ Ecco, oggi, in forma estrema e mille volte più​ spregiudicata, avviene qualcosa di simile. Un'oligarchia predace governa il mondo. Essa ha il controllo delle grandi corporations multinazionali e usa come suoi strumenti​ i governi nazionali (a partire da quello degli Stati Uniti),​ le organizzazioni internazionali (ONU, FMI, OMS ecc), le banche centrali, il sistema informativo. Essa ha promosso guerre criminali, che hanno provocato milioni di morti, in Yugoslavia, in Iraq, in Afganisthan, in Libano, in Libia, in Siria.


Essa ha promosso schifose rivoluzioni colorate in tutti gli angoli del mondo, abbattendo, con il pretesto​ della difesa della democrazia e dei diritti umani, quei governi che si ostinavano a fare gli interessi dei loro popoli o che non erano perfettamente allineati.​ Essa ha imposto politiche economiche distruttive ai paesi del terzo mondo, le quali hanno accresciuto enormemente le diseguaglianze tra gli individui e le classi e hanno costretto all'emigrazione​ centinaia di milioni di persone. Essa ha smantellato con feroce determinazione​ lo stato sociale dei paesi occidentali, tagliando ovunque la spesa sanitaria e quella per l'istruzione. Essa ha deregolamentato il mercato del lavoro, togliendo diritti e dignità ai lavoratori. Essa ha inondato il pianeta di bugie e falsità di ogni tipo, come si è visto in modo clamoroso durante l'epidemia ed ora in relazione alla guerra in Ucraina. Essa si è proposta di riplasmare il mondo, creando un universo distopico basato sulla digitalizzazione spinta, sul controllo generalizzato, sulla distruzione della classe media, sulla fine della piccola impresa, sulla cancellazione delle culture particolari e di tutti i legami comunitari (da quelli religiosi a quelli familiari), sulla sostituzione di una cultura millenaria, che proviene dai greci, con un insieme di luoghi comuni politicamente corretti, buonisti, ipocriti, imbecilli. Il lavorio di questa perversa oligarchia ha già dato i suoi frutti, che sono sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere.


Negli ultimi decenni è aumentata la povertà, è aumentata la precarietà, il livello dell'istruzione e della sanità si è abbassato, si sono moltiplicate le guerre.​ Un solo dato dimostra in modo inequivocabile ciò che sta accadendo. Negli Stati Uniti, il paese faro e guida dell'Occidente, dove hanno il via quei processi poi destinati a generalizzarsi,​ in controtendenza rispetto ai dati degli ultimi due​ secoli, negli ultimi dieci anni è diminuita l'aspettativa di vita e l'altezza media della popolazione. Mentre, come trionfalmente ricorda il filosofo, pupillo di Soros ,Harari nel suo folle libretto "Homo deus", la perversa oligarchia sogna l'immortalità per se stessa, pensando assurdamente di poter un giorno campare quattrocento o cinquecento anni grazie a innovative cure mediche, da essa lautamente finanziate, la vita delle persone comuni si degrada progressivamente. Dovremmo dunque pensare che questa scellerata oligarchia, desiderosa solo di accrescere esponenzialmente la sua autorità​ e la sua ricchezza e dominata da un incontrollabile delirio di onnipotenza, si sia improvvisamente trasformata ed abbia a cuore i destini dell'umanità?​ No, no, mille volte no! Il lupo resta lupo, non diventa agnello. Al massimo, da agnello può travestirsi per mettere in atto più agevolmente i suoi crimini e questo, per l'appunto, è ciò che sta accadendo. L'agenda 2030 non è il programma di un gruppo di miti filantropi.​ E' l'ipocrita copertura ideologica ad uno dei più perversi progetti che mai siano stati concepiti. Comprenderlo è la premessa non sufficiente, ma necessaria, per cercare di evitare il peggio. Capisco che quanto dico vi sembrerà strano, in quanto va in radicale contrasto con la narrazione vigente nelle scuole di ogni ordine e grado. Penso, però, che sia mia dovere dirvi la verità. Quella, almeno, che io ritengo, sulla base di riflessioni ponderate, essere la verità. Buongiorno a tutti e buona fortuna. Ci vediamo domani.


Silvio dalla Torre