mercoledì 28 ottobre 2009

Cei e caritas

Nuovo affondo della Cei sul pacchetto sicurezza: «Meglio l'integrazione». Immigrati, l'Italia supera la media Ue. «Quelli regolari sono 4,5 milioni». Il rapporto Caritas: gli stranieri con permesso di soggiorno sono il 7,2% dei residenti

MILANO
- Sono 4 milioni e mezzo gli immigrati regolari in Italia. Lo stima il rapporto 2009 sull'immigrazione della Caritas/Migrantes, presentato mercoledì. Nello studio si sottolinea come il nostro Paese per la prima volta nel 2008 - anno in cui gli immigrati sono cresciuti del 13,4% (+458.644 unità) - abbia superato la media europea (6,2%) per presenza di immigrati in rapporto ai residenti. I regolari, in particolare sono 4.330.000, il 7,2% dei residenti. Ma superano i 4 milioni e mezzo se si considerano i circa 300 mila regolarizzati lo scorso mese. È straniero un abitante su 14 , circa la metà è donna. Nel 2050, secondo quanto sottolineato da Franco Pittau, coordinatore del dossier sull'immigrazione della Caritas/Migrantes (con riferimento alle previsioni dell'Istat) l'Italia sarà chiamata a convivere ben oltre 12 milioni di immigrati, la cui presenza «sarà necessaria per il funzionamento del paese».

LA CEI: «BASTA PACCHETTO SICUREZZA» - La presentazione del rapporto della Caritas è l'occasione per un nuovo affondo della Cei sul pacchetto sicurezza. «Da più di un anno sentiamo parlare del pacchetto sicurezza che, con la sua insistenza, ha rafforzato il malinteso che sia fondato equiparare gli immigrati ai delinquenti. Poco, invece, si è sentito parlare del "pacchetto integrazione", di un'impostazione più equilibrata che non trascura gli aspetti relativi alla sicurezza ma li contempera con la necessità di considerare gli immigrati come nuovi cittadini portandoli a e essere soggetti attivi e partecipi nella societá che li ha accolti» ha detto monsignor Bruno Schettino, presidente della Commissione episcopale per l'immigrazione e vescovo di Capua nel corso della presentazione del dossier Caritas. «La Conferenza Episcopale Italiana, con toni meditati ma fermi e ripetuti - ha aggiunto il monsignore - ha avuto modo di sottolineare che senza integrazione non c'è politica migratoria. La vera sicurezza nasce dall'integrazione». Tale posizione della Chiesa italiana, ha sottolineato mons. Schettino, nasce dalla «concezione del migrante come persona portatrice di diritti fondamentali inalienabili, concezione collegata direttamente con la fede in Dio Padre di tutti. Le decisioni politiche trovano un limite nel rispetto della dignità delle persone». «È sulla base di queste motivazioni - ha aggiunto ancora il vescovo - che l'eccessiva enfasi posta sul pacchetto sicurezza ha visto perplessa e contrariata la comunità ecclesiale, ai vertici e alla base, specialmente tra le migliaia di operatori pastorali impegnati nel campo dell'immigrazione. È eccessiva la sperequazione tra l'interesse a difenderci da eventuali problemi connessi con l'immigrazione e il dovere di accoglierla».

IL RAPPORTO DELLA CARITAS
- Secondo il rapporto 2009 sull'immigrazione della Caritas/Migrantes gli immigrati regolari in Italia sono 4 milioni e mezzo. Nello studio si sottolinea come il nostro Paese per la prima volta nel 2008 - anno in cui gli immigrati sono cresciuti del 13,4% (+458.644 unità) - abbia superato la media europea (6,2%) per presenza di immigrati in rapporto ai residenti. I regolari, in particolare sono 4.330.000, il 7,2% dei residenti. Ma superano i 4 milioni e mezzo se si considerano i circa 300 mila regolarizzati lo scorso mese. È straniero un abitante su 14 , circa la metà è donna. Nel 2050, secondo quanto sottolineato da Franco Pittau, coordinatore del dossier sull'immigrazione della Caritas/Migrantes (con riferimento alle previsioni dell'Istat) l'Italia sarà chiamata a convivere ben oltre 12 milioni di immigrati, la cui presenza «sarà necessaria per il funzionamento del paese».

I NUMERI - Il dossier sottolinea inoltre che oltre la metà degli stranieri regolari in Italia sono passati per le vie dell'irregolarità e sono stati quindi oggetto di regolarizzazioni. Sugli immigrati - sottolinea il rapporto - «non esiste alcuna emergenza criminalità, non ci distinguiamo in negativo nel confronto europeo. Mentre la vera emergenza, stando alle statistiche, è il catastrofismo migratorio, l'incapacità di prendere atto del ruolo assunto dall'immigrazione nello sviluppo del nostro paese». Gli stranieri sono il 7,2% dei residenti ma se si fa riferimento ai più giovani (fino a 39 anni), gli immigrati sono il 10%. Siamo sulla scia della Spagna (5 milioni) e non tanto distanti dalla Germania (7 milioni). Fra gli immigrati, prevale la provenienza da paesi europei (53,6%, per più della metà da paesi comunitari); seguono africani (22,4%), asiatici (15,8%), americani (8,1%). Le prime cinque comunità superano la metà dell'intera presenza: 800 mila romeni, 440 mila albanesi, 400 mila marocchini, 170 mila cinesi e 150 mila ucraini. Le maggiori presenze si hanno al Nord (62,1%); il 25,1% al Centro, il 12,8% al Meridione. Prima regione e la Lombardia (23,3%) seguita dal Lazio (11,6%) e Veneto (11,7%). Oltre un quinto degli stranieri sono minori (862.453), 5 punti percentuali in più rispetto agli italiani (22% contro 16,7%). I nuovi nati da entrambi i genitori stranieri (72.472) hanno inciso nel 2008 per il 12,6% sul totale delle nascite. Altri 40 mila minori sono giunti a seguito di ricongiungimento. Tra nati in Italia e ricongiunti, il 2008 è stato l'anno in cui i minori, per la prima volta, sono aumentati di oltre 100 mila unità. Oltre metà degli stranieri sono cristiani, un terzo musulmani. Le acquisizioni di cittadinanza sono quadruplicate dal 2000 (39.484 nel 200). Dal 1995 sono stati celebrati 222.521 matrimoni misti (un decimo solo lo scorso anno); non mancano i fallimenti, il 6,7% finisce con una separazione, il 5,7% con un divorzio. Ogni anno, infine, si laureano in Italia 6 mila stranieri. Buona parte di questi sono destinati a diventare la classe dirigente nel paese di origine.

E per chi s'è perso qualcosa, nel frattempo, in inghilterra, la pacifica comunità islamica sta organizzando una manifestazione a favore della sharia, il 31 ottobre. Qui il video. Chi glielo spiega alla Cei o alla Caritas che i musulmani (soprattutto) non hanno intenzione di integrarsi?

1 commenti:

Maria Luisa ha detto...

ho smesso di evolvere l'8per mille alla chiesa dall'ultima dichiarazione dei redditi.
Artemisia