martedì 25 agosto 2009

Vaticano vs Calderoli

Immigrati, il Vaticano contro Calderoli: "Le sue parole inaccettabili e offensive"

Lampedusa
- Continuano gli sbarchi a Lampedusa. Continuano le polemiche legate all'inneficienza di Bruxelles e alle politiche adottate dal governo maltese. Monsignor Marchetto contro il reato di clandestinità: "Legge ideologica". E monsignor Vegliò accusa Calderoli: "Le sue parole inaccettabili e offensive, quasi che io sia responsabile della morte di tanti poveri esseri umani inghiottiti dalle acque del Mediterraneo". Intanto questa mattina, alle prime luci dell'alba, un gommone con quasi 60 clandestini a bordo è stato soccorso da un pattugliatore della Guardia di Finanza a circa 10 miglia a Sud di Lampedusa. A bordo è stato trovato un salvagente maltese.

Ancora sbarchi a Lampedusa. Sul gommone con 57 immigrati, in gran parte eritrei, soccorso questa mattina da un pattugliatore della Guardia di Finanza gli investigatori hanno trovato alcuni giubbotti di salvataggio in uso alla Marina Militare maltese. Il portavoce delle forze armate dell’isola Stato, Ivan Consiglio, non ha voluto rilasciare fino ad ora alcuna dichiarazione circa il ruolo dei maltesi nell’operazione. Anche in occasione dell’intervento di giovedì scorso le Fiamme Gialle avevano trovato sul gommone dei cinque eritrei tratti in salvo alcuni salvagente consegnati ai naufraghi da una motovedetta maltese, che li aveva pure riforniti di carburante.

Lo scontro con Calderoli. Le parole del ministro Roberto Calderoli sono "inaccettabili e offensive, quasi che io sia responsabile della morte di tanti poveri esseri umani inghiottiti dalle acque del Mediterraneo". Mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, risponde così in una dichiarazione diffusa alla stampa, al ministro leghista per la Semplificazione legislativa. "Mai sono stato contraddetto dalla Santa Sede", "mai sono stato contraddetto dalla Conferenza episcopale italiana" e "come capo dicastero ho il grande onore di fare dichiarazioni a nome della Santa sede". L’esponente leghista, a proposito dell’intervista rilasciata da monsignor Vegliò alla Radio Vaticana in seguito alla tragedia del Canale di Sicilia in cui sarebbero morti 73 eritrei, aveva dichiarato: "Le parole sugli immigrati pronunciate da monsignor Vegliò non sono quelle del Vaticano e della Cei da cui, anzi, spesso, lo stesso Vegliò è stato poi contraddetto". "La mia dichiarazione - ha aggiunto Vegliò - partiva solo da un fatto concreto, tragico: la morte di tante persone, senza accuse, ma chiamando tutti alla propria responsabilità".

Le parole di Calderoli. Tre giorni fa, difendendo la linea del governo per combattere l’immigrazione clandestina, il ministro leghista aveva detto che "solo un messaggio chiaro" poteva fermare viaggi "non della speranza ma della disperazione, che, purtroppo, hanno portato a morire, nelle acque del canale di Sicilia, tanti, partiti anche sulla base dei messaggi dell’opposizione o di monsignor Vegliò". Le parole del ministro della Semplificazione erano arrivate dopo che il presidente del pontificio consiglio per i Migranti, davanti alla tragedia del Canale di Sicilia in cui sarebbero morti 73 eritrei, aveva espresso il suo "dolore" per "il continuo ripetersi" delle morti in mare e aveva esortato le "società sviluppate" a "rispettare sempre i diritti dei migranti" e a non "chiudersi all’egoismo".

Monsignor Marchetto protesta. Sul tema dell’immigrazione, per quanto riguarda la Chiesa, "non c’è una persona sola che parla nel deserto ma si comincia a prendere coscienza di una legge italiana che purtroppo è stata approvata e decisa dal governo più per rispondere a certi problemi dal punto di vista ideologico e su cui la Chiesa ha fatto rilievi". Lo afferma monsignor Agostino Marchetto, segretario del pontificio consiglio per i Migranti e gli Itineranti. Il reato di clandestinità è, per monsignor Marchetto il "peccato originale" dell’intera legislazione italiana in materia di immigrazione. In un articolo pubblicato sulla rivista giuridica online statunitense Jurist, il prelato fa un’analisi complessiva dei "demeriti" delle norme adottate negli ultimi mesi. L’introduzione del reato di immigrazione clandestina "ha importanti ripercussioni sulla vita del migrante e della sua famiglia. Lo considero il 'peccato originale' della legislazioni sulle migrazioni - afferma l’arcivescovo - perché renderà difficile o addirittura impossibile a chi arriva irregolarmente nel nostro Paese trovare una casa e mandare soldi alla propria famiglia all’estero".

Frattini: "L'Europa intervenga". "L’Italia - ha specificato il titolare della Farnesina - non deve tanto prendersela con Malta, cui chiediamo solo una riduzione del suo spazio territoriale con dovere di pattugliamento, ma fare un appello all’Europa perchè faccia di più. Noi dobbiamo chiedere insieme, Malta e Italia, all’Europa di intervenire, e dobbiamo chiedere una politica di redistribuzione dei rifugiati. Ci sono in Europa paesi lontani, che non hanno frontiere con il Mediterraneo. Ebbene, noi dobbiamo chiedere a tutti i paesi di prendersi in carico parte di queste persone. La redistribuzione - ha concluso il ministro - è la chiave della solidarietà europea".

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