Ancona, 6 agosto 2009 - Commessi, camerieri, cuochi, muratori, falegnami, sarti, operai specializzati del calzaturiero, elettricisti, contabili e infermieri. Ma anche guardie private per la sicurezza, disegnatori industriali e fisioterapisti. Sono questi i mestieri più ricercati sul mercato del lavoro marchigiano e non sempre è semplice trovare le professionalità adeguate. Secondo l’indagine 'Excelsior', realizzata da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro, le imprese marchigiane, entro la fine del 2009, prevedono di assumere 21.340 lavoratori ma segnalano anche un’uscita di 29.810 dipendenti, con un saldo negativo di 8.480 addetti. Insomma il personale occupato nel sistema produttivo regionale è destinato a diminuire considerando i valori dell’indagine negli ultimi cinque anni. Inoltre, su 2.890 operai specializzati richiesti dal sistema del lavoro regionale, il 33,8% è considerato dalle aziende di difficile reperimento. Una percentuale che sale al 53,6% per i 570 muratori e addirittura al 75,5% per i 100 falegnami, praticamente introvabili. Decisamente più facile trovare i 1.390 impiegati richiesti dalle aziende. Solo il 9,1% è considerato di difficile reperimento. La pesantezza della crisi è dimostrata dal fatto che l’80,9% delle imprese marchigiane non prevede di effettuare alcuna assunzione entro il 2009. A perdere il maggior numero di posti di lavoro sarà l’industria (-5.240) ed in particolare l’abbigliamento (-1.550) mentre le imprese dei servizi registreranno un calo di 2.390 occupati, soprattutto nei trasporti (-560) e nel commercio al dettaglio (-360). Nel calo generalizzato solo la sanità ed i servizi sanitari privati prevedono una crescita di 230 posti di lavoro. “La nostra indagine - commenta Unioncamere Marche - conferma che non è stato ancora colmato lo spazio fra i fabbisogni di capitale umano e l’offerta del mercato del lavoro. Lo dimostra il numero elevato di figure professionali considerate dalle aziende di difficile reperimento. Oggi più che mai servono adeguati percorsi di formazione e di inserimento perché il 37,1% delle imprese marchigiane dichiara di essere costretto a ripiegare su candidati con una qualifica diversa o più bassa , da formare in azienda successivamente". A pagare la difficile situazione economica saranno soprattutto le piccole aziende con meno di 9 dipendenti, che perderanno 3.630 occupati mentre altri 2.550 posti di lavoro sono destinati a scomparire nelle aziende fino a 50 dipendenti. Tra i nuovi posti di lavoro offerti dalle aziende marchigiane trionfano i contratti a tempo determinato, a conferma che la flessibilità è ormai un dato acquisito anche nella nostra regione: su 21.340 assunzioni, quelle temporanee sono 15.440 e quelle a tempo indeterminato 4.410.
lunedì 10 agosto 2009
Marche lavoro
I dati Unioncamere delle marche. Imprese, l'80% non assume entro l'anno. Ma ci sono mestieri ricercatissimi: eccoli. Secondo l’indagine 'Excelsior' realizzata in collaborazione con il ministero del Lavoro, le aziende della regione prevedono di assumere 21.340 lavoratori entro la fine del 2009, ma segnalano anche un’uscita di 29.810 dipendenti
Ancona, 6 agosto 2009 - Commessi, camerieri, cuochi, muratori, falegnami, sarti, operai specializzati del calzaturiero, elettricisti, contabili e infermieri. Ma anche guardie private per la sicurezza, disegnatori industriali e fisioterapisti. Sono questi i mestieri più ricercati sul mercato del lavoro marchigiano e non sempre è semplice trovare le professionalità adeguate. Secondo l’indagine 'Excelsior', realizzata da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro, le imprese marchigiane, entro la fine del 2009, prevedono di assumere 21.340 lavoratori ma segnalano anche un’uscita di 29.810 dipendenti, con un saldo negativo di 8.480 addetti. Insomma il personale occupato nel sistema produttivo regionale è destinato a diminuire considerando i valori dell’indagine negli ultimi cinque anni. Inoltre, su 2.890 operai specializzati richiesti dal sistema del lavoro regionale, il 33,8% è considerato dalle aziende di difficile reperimento. Una percentuale che sale al 53,6% per i 570 muratori e addirittura al 75,5% per i 100 falegnami, praticamente introvabili. Decisamente più facile trovare i 1.390 impiegati richiesti dalle aziende. Solo il 9,1% è considerato di difficile reperimento. La pesantezza della crisi è dimostrata dal fatto che l’80,9% delle imprese marchigiane non prevede di effettuare alcuna assunzione entro il 2009. A perdere il maggior numero di posti di lavoro sarà l’industria (-5.240) ed in particolare l’abbigliamento (-1.550) mentre le imprese dei servizi registreranno un calo di 2.390 occupati, soprattutto nei trasporti (-560) e nel commercio al dettaglio (-360). Nel calo generalizzato solo la sanità ed i servizi sanitari privati prevedono una crescita di 230 posti di lavoro. “La nostra indagine - commenta Unioncamere Marche - conferma che non è stato ancora colmato lo spazio fra i fabbisogni di capitale umano e l’offerta del mercato del lavoro. Lo dimostra il numero elevato di figure professionali considerate dalle aziende di difficile reperimento. Oggi più che mai servono adeguati percorsi di formazione e di inserimento perché il 37,1% delle imprese marchigiane dichiara di essere costretto a ripiegare su candidati con una qualifica diversa o più bassa , da formare in azienda successivamente". A pagare la difficile situazione economica saranno soprattutto le piccole aziende con meno di 9 dipendenti, che perderanno 3.630 occupati mentre altri 2.550 posti di lavoro sono destinati a scomparire nelle aziende fino a 50 dipendenti. Tra i nuovi posti di lavoro offerti dalle aziende marchigiane trionfano i contratti a tempo determinato, a conferma che la flessibilità è ormai un dato acquisito anche nella nostra regione: su 21.340 assunzioni, quelle temporanee sono 15.440 e quelle a tempo indeterminato 4.410.
Ancona, 6 agosto 2009 - Commessi, camerieri, cuochi, muratori, falegnami, sarti, operai specializzati del calzaturiero, elettricisti, contabili e infermieri. Ma anche guardie private per la sicurezza, disegnatori industriali e fisioterapisti. Sono questi i mestieri più ricercati sul mercato del lavoro marchigiano e non sempre è semplice trovare le professionalità adeguate. Secondo l’indagine 'Excelsior', realizzata da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro, le imprese marchigiane, entro la fine del 2009, prevedono di assumere 21.340 lavoratori ma segnalano anche un’uscita di 29.810 dipendenti, con un saldo negativo di 8.480 addetti. Insomma il personale occupato nel sistema produttivo regionale è destinato a diminuire considerando i valori dell’indagine negli ultimi cinque anni. Inoltre, su 2.890 operai specializzati richiesti dal sistema del lavoro regionale, il 33,8% è considerato dalle aziende di difficile reperimento. Una percentuale che sale al 53,6% per i 570 muratori e addirittura al 75,5% per i 100 falegnami, praticamente introvabili. Decisamente più facile trovare i 1.390 impiegati richiesti dalle aziende. Solo il 9,1% è considerato di difficile reperimento. La pesantezza della crisi è dimostrata dal fatto che l’80,9% delle imprese marchigiane non prevede di effettuare alcuna assunzione entro il 2009. A perdere il maggior numero di posti di lavoro sarà l’industria (-5.240) ed in particolare l’abbigliamento (-1.550) mentre le imprese dei servizi registreranno un calo di 2.390 occupati, soprattutto nei trasporti (-560) e nel commercio al dettaglio (-360). Nel calo generalizzato solo la sanità ed i servizi sanitari privati prevedono una crescita di 230 posti di lavoro. “La nostra indagine - commenta Unioncamere Marche - conferma che non è stato ancora colmato lo spazio fra i fabbisogni di capitale umano e l’offerta del mercato del lavoro. Lo dimostra il numero elevato di figure professionali considerate dalle aziende di difficile reperimento. Oggi più che mai servono adeguati percorsi di formazione e di inserimento perché il 37,1% delle imprese marchigiane dichiara di essere costretto a ripiegare su candidati con una qualifica diversa o più bassa , da formare in azienda successivamente". A pagare la difficile situazione economica saranno soprattutto le piccole aziende con meno di 9 dipendenti, che perderanno 3.630 occupati mentre altri 2.550 posti di lavoro sono destinati a scomparire nelle aziende fino a 50 dipendenti. Tra i nuovi posti di lavoro offerti dalle aziende marchigiane trionfano i contratti a tempo determinato, a conferma che la flessibilità è ormai un dato acquisito anche nella nostra regione: su 21.340 assunzioni, quelle temporanee sono 15.440 e quelle a tempo indeterminato 4.410.
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