ROMA - Un pericolo chiamato YouTube, un flusso non governato e non governabile di file da arginare. Non oscurandolo, ma combattendolo sullo stesso terreno: stringhe di bit epurate da allusioni sessuali, musiche e messaggi "profani". Dopo IslamicTube, ArabTube, VideoArab e gli altri siti di video sharing musulmani in Arabia Saudita nasce "Naqatube", in ordine di tempo l'ultima alternativa ''moralmente pura'' al popolare sito americano di condivisione di file, il più grande contenitore al mondo, ora proprietà di Google. Secondo Arab News, NaqaTube (Naqa in arabo significa puro) non sarebbe altro che una semplice raccolta di video privi di elementi considerati impuri dalla morale islamica. Molti dei prescelti circolavano già su YouTube, anzi diversi sono stati scaricati dal "concorrente" e nuovamente postati. Una selezione rigidissima che accanto a innocui cartoni animati e documentari sulla natura, affianca video dal contenuto prevalentemente religioso: nei suoi dieci canali moltissimi sono i materiali relativi a studiosi, imam e predicatori. Uno dei moderatori del sito, intervistato dal quotidiano con uno pseudonimo, ha spiegato che nessun contenuto offende il sentimento religioso: rigorosamente bandite immagini di donne e video musicali non musulmani. Censurato anche il materiale "ostile" al governo saudita e al suo establishment politico e culturale. "Il sogno è quello di far diminuire il numero di visitatori di YouTube. Il nostro sito ha ricevuto dalle cinquemila alle seimila visite dal suo lancio avvenuto due mesi fa", ha sottolineato il moderatore accodandosi ai desideri di quanti, nel mondo islamico, hanno creato gli altri siti di video sharing "religiosamente corretti". Ha poi aggiunto: "Stiamo promuovendo un Islam moderato, niente di estremo". Un modo, anche se non dichiarato esplicitamente, per marcare la differenza con i cloni che, in passato, generarono polemiche. Il più illustre è Aqsatube, dei palestinesi di Hamas. Il centro studi israeliano, dopo avere analizzato il sito, lo aveva tacciato di essere un mero strumento di propaganda terroristica, denunciando la messa online d'immagini che esaltavano il martirio, anche di bambini e della Jihad.
lunedì 31 agosto 2009
Moralmente puro
Video sharing. Arabia Saudita, nasce NaqaTube alternativa islamica a YouTube. Dopo IslamicTube, ArabTube, VideoArab e gli altri siti di video sharing musulmani una nuova alternativa ''moralmente pura'' al popolare canale americano di condivisione file.
ROMA - Un pericolo chiamato YouTube, un flusso non governato e non governabile di file da arginare. Non oscurandolo, ma combattendolo sullo stesso terreno: stringhe di bit epurate da allusioni sessuali, musiche e messaggi "profani". Dopo IslamicTube, ArabTube, VideoArab e gli altri siti di video sharing musulmani in Arabia Saudita nasce "Naqatube", in ordine di tempo l'ultima alternativa ''moralmente pura'' al popolare sito americano di condivisione di file, il più grande contenitore al mondo, ora proprietà di Google. Secondo Arab News, NaqaTube (Naqa in arabo significa puro) non sarebbe altro che una semplice raccolta di video privi di elementi considerati impuri dalla morale islamica. Molti dei prescelti circolavano già su YouTube, anzi diversi sono stati scaricati dal "concorrente" e nuovamente postati. Una selezione rigidissima che accanto a innocui cartoni animati e documentari sulla natura, affianca video dal contenuto prevalentemente religioso: nei suoi dieci canali moltissimi sono i materiali relativi a studiosi, imam e predicatori. Uno dei moderatori del sito, intervistato dal quotidiano con uno pseudonimo, ha spiegato che nessun contenuto offende il sentimento religioso: rigorosamente bandite immagini di donne e video musicali non musulmani. Censurato anche il materiale "ostile" al governo saudita e al suo establishment politico e culturale. "Il sogno è quello di far diminuire il numero di visitatori di YouTube. Il nostro sito ha ricevuto dalle cinquemila alle seimila visite dal suo lancio avvenuto due mesi fa", ha sottolineato il moderatore accodandosi ai desideri di quanti, nel mondo islamico, hanno creato gli altri siti di video sharing "religiosamente corretti". Ha poi aggiunto: "Stiamo promuovendo un Islam moderato, niente di estremo". Un modo, anche se non dichiarato esplicitamente, per marcare la differenza con i cloni che, in passato, generarono polemiche. Il più illustre è Aqsatube, dei palestinesi di Hamas. Il centro studi israeliano, dopo avere analizzato il sito, lo aveva tacciato di essere un mero strumento di propaganda terroristica, denunciando la messa online d'immagini che esaltavano il martirio, anche di bambini e della Jihad.
ROMA - Un pericolo chiamato YouTube, un flusso non governato e non governabile di file da arginare. Non oscurandolo, ma combattendolo sullo stesso terreno: stringhe di bit epurate da allusioni sessuali, musiche e messaggi "profani". Dopo IslamicTube, ArabTube, VideoArab e gli altri siti di video sharing musulmani in Arabia Saudita nasce "Naqatube", in ordine di tempo l'ultima alternativa ''moralmente pura'' al popolare sito americano di condivisione di file, il più grande contenitore al mondo, ora proprietà di Google. Secondo Arab News, NaqaTube (Naqa in arabo significa puro) non sarebbe altro che una semplice raccolta di video privi di elementi considerati impuri dalla morale islamica. Molti dei prescelti circolavano già su YouTube, anzi diversi sono stati scaricati dal "concorrente" e nuovamente postati. Una selezione rigidissima che accanto a innocui cartoni animati e documentari sulla natura, affianca video dal contenuto prevalentemente religioso: nei suoi dieci canali moltissimi sono i materiali relativi a studiosi, imam e predicatori. Uno dei moderatori del sito, intervistato dal quotidiano con uno pseudonimo, ha spiegato che nessun contenuto offende il sentimento religioso: rigorosamente bandite immagini di donne e video musicali non musulmani. Censurato anche il materiale "ostile" al governo saudita e al suo establishment politico e culturale. "Il sogno è quello di far diminuire il numero di visitatori di YouTube. Il nostro sito ha ricevuto dalle cinquemila alle seimila visite dal suo lancio avvenuto due mesi fa", ha sottolineato il moderatore accodandosi ai desideri di quanti, nel mondo islamico, hanno creato gli altri siti di video sharing "religiosamente corretti". Ha poi aggiunto: "Stiamo promuovendo un Islam moderato, niente di estremo". Un modo, anche se non dichiarato esplicitamente, per marcare la differenza con i cloni che, in passato, generarono polemiche. Il più illustre è Aqsatube, dei palestinesi di Hamas. Il centro studi israeliano, dopo avere analizzato il sito, lo aveva tacciato di essere un mero strumento di propaganda terroristica, denunciando la messa online d'immagini che esaltavano il martirio, anche di bambini e della Jihad.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento