La sharia a San Giuliano Milanese. Un po’ come in Malaysia. Un uomo che violava i precetti del Ramadan è stato punito a sprangate. Sono le 22.30 di domenica. Cinque egiziani passano in via Papa Giovanni XXIII. Qui, in una roulotte fa da custode un marocchino immigrato regolare, Mohammed Tali, 28 anni. Fa ancora molto caldo nonostante l’ora, e lui sta bevendo una birra fredda con un’amica italiana. I tre lo vedono. Gli urlano che non può bere alcol. Soprattutto perché è tempo di Ramadan. Gli intimano di smettere subito. Lui allora va verso di loro con la lattina di birra in mano. Spiega che è credente ma non praticante, e che il digiuno di giorno lo rispetta. Ma la situazione precipita. I cinque si sono armati di sassi e spranghe e si avventano contro di lui percuotendolo finché non resta a terra tramortito. La fidanzata contatta disperata i carabinieri ma dei cinque non c’è già più traccia. L’uomo viene portato in codice giallo al policlinico di San Donato. Ha tagli e contusioni in tutto il corpo. «Adesso ho paura - ha detto -. E per fortuna che quegli uomini poi erano diretti a un luogo di preghiera». I carabinieri li cercano.
martedì 25 agosto 2009
Allah lo vuole
Beve birra, sprangato in nome del Ramadan
La sharia a San Giuliano Milanese. Un po’ come in Malaysia. Un uomo che violava i precetti del Ramadan è stato punito a sprangate. Sono le 22.30 di domenica. Cinque egiziani passano in via Papa Giovanni XXIII. Qui, in una roulotte fa da custode un marocchino immigrato regolare, Mohammed Tali, 28 anni. Fa ancora molto caldo nonostante l’ora, e lui sta bevendo una birra fredda con un’amica italiana. I tre lo vedono. Gli urlano che non può bere alcol. Soprattutto perché è tempo di Ramadan. Gli intimano di smettere subito. Lui allora va verso di loro con la lattina di birra in mano. Spiega che è credente ma non praticante, e che il digiuno di giorno lo rispetta. Ma la situazione precipita. I cinque si sono armati di sassi e spranghe e si avventano contro di lui percuotendolo finché non resta a terra tramortito. La fidanzata contatta disperata i carabinieri ma dei cinque non c’è già più traccia. L’uomo viene portato in codice giallo al policlinico di San Donato. Ha tagli e contusioni in tutto il corpo. «Adesso ho paura - ha detto -. E per fortuna che quegli uomini poi erano diretti a un luogo di preghiera». I carabinieri li cercano.
La sharia a San Giuliano Milanese. Un po’ come in Malaysia. Un uomo che violava i precetti del Ramadan è stato punito a sprangate. Sono le 22.30 di domenica. Cinque egiziani passano in via Papa Giovanni XXIII. Qui, in una roulotte fa da custode un marocchino immigrato regolare, Mohammed Tali, 28 anni. Fa ancora molto caldo nonostante l’ora, e lui sta bevendo una birra fredda con un’amica italiana. I tre lo vedono. Gli urlano che non può bere alcol. Soprattutto perché è tempo di Ramadan. Gli intimano di smettere subito. Lui allora va verso di loro con la lattina di birra in mano. Spiega che è credente ma non praticante, e che il digiuno di giorno lo rispetta. Ma la situazione precipita. I cinque si sono armati di sassi e spranghe e si avventano contro di lui percuotendolo finché non resta a terra tramortito. La fidanzata contatta disperata i carabinieri ma dei cinque non c’è già più traccia. L’uomo viene portato in codice giallo al policlinico di San Donato. Ha tagli e contusioni in tutto il corpo. «Adesso ho paura - ha detto -. E per fortuna che quegli uomini poi erano diretti a un luogo di preghiera». I carabinieri li cercano.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento