LONDRA - E' stato liberato per ragioni umanitarie Abdelbaset Ali Mohamed al Megrahi, il terrorista libico, agente del servizio segreto di Gheddafi, condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie. Detenuto nella prigione Greenok vicino Glasgow, con un tunmore alla prostata in fase terminale, fece esplodere un Boeing 747 della Pan Am, in volo da Londra Heathrow al JFK di New York, sul villaggio scozzese. Era il 21 dicembre 1988 e rimasero uccise 270 persone. Il Clipper Maid of the Seas - questo il nome del Boeing della Pan Am - esplose in volo per la detonazione di un esplosivo al plastico sopra la cittadina scozzese, che si trova nella regione di Dumfries e Galloway. Nel disastro morirono, oltre ai 259 passeggeri (189 dei quali erano di nazionalità Usa) anche le 11 persone di equipaggio. Il PA 103 nella giornata precedente al disastro effettuò un volo di routine, da Francoforte a Londra. Quarantasette passeggeri degli 89 totali si trasferirono su un altro apparecchio, un Boeing 747, siglato dall'ATC come volo PA103, dirigendosi verso New York, poi Detroit, San Francisco e infine ritornò a Londra, dove atterrò verso mezzogiorno. Venne parcheggiato nello stand K-14 del Terminal 3 dove doveva essere tenuto in osservazione dagli agenti della sicurezza della compagnia aerea Pan Am. Cosa che invece non avvenne. Il 5 dicembre, ben 16 giorni prima della strage, la FAA ( Federal Aviation Administration) aveva pubblicato un bollettino dove vi era scritto che un uomo, con forte accento arabo, aveva chiamato l'ambasciata americana ad Helsinki avvertendoli che un volo della Pan Am da Francoforte a New York sarebbe esploso in volo entro le due settimane successive alla chiamata. Disse anche che una donna finlandese avrebbe portato l'ordigno a bordo come un corriere inconsapevole. Tuttavia lo stato d'allarme derivato dalla telefonata durò solo 2 giorni. La telefonata fu presa al contrario molto seriamente dal governo americano che si mobilitò per avvisare la compagnia aerea. La partenza del volo 103 era prevista per le 18:00, e infatti si sganciò dal gate del terminal alle 18:04, ma dato l'affollamento del traffico aereo di quel periodo natalizio, decollò dalla pista 27 Left alle 18:25, dirigendosi verso nord-est. Alle 18:56, l'apparecchio raggiunse la quota di 9.400 metri e il Comandante Macquarrie rallentò i motori fino a raggiungere la velocità di crociera. Alle 19:01 il Comandante contattò il centro di controllo aereo di Prestwick, in Scozia, richiedendo il permesso per dirigersi verso l'oceano e proseguire la classica rotta verso l'aeroporto JFK di New York. Questa fu l'ultima comunicazione radio inviata dal volo 103. Alle 19:02, secondo la ricostruzione dei tracciati radar, il Boeing 747 viaggiava a circa 804 km/h e aveva il muso orientato su 321°. Proprio in quell'istante sparì dai tracciati e il controllore a terra cercò di mettersi inutilmente in contatto con il comandante MacQuarrie, e chiese ad un vicino volo della KLM un contatto visivo. Un minuto più tardi la sezione centrale dell'aeroplano, che conteneva circa 91.000 kg di carburante, si schiantò al suolo a Sherwood Crescent, Lockerbie, provocando una scossa sismica registrata dagli apparecchi locali come 1,6 della scala Richter. Molte case e 60 metri di ala si disintegrarono all'impatto. Un pilota della British Airways, il capitano Robin Chamberlain, riportò di aver visto una grande palla di fuoco a terra. L'esplosione dell'ordigno a bordo dell'aereo, in una valigia all'interno del vano bagagli, provocò un buco di mezzo metro proprio sotto la P della scritta Pan Am, sul lato sinistro della fusoliera. La disintegrazione dell'apparecchio fu rapida. La parte con la cabina di pilotaggio e il terzo motore si separarono dal resto del mezzo in circa 3 secondi. Nessuna procedura d'emergenza fu intrapresa a bordo. L'esplosione distrusse tutti i sistemi di navigazione e comunicazione installati 2 piani sotto la cabina del capitano. Inoltre si staccò anche parte del tetto posizionato diversi metri sopra il punto dove era collocata la bomba. Il resto dell'aereo continuò ad andare su e giù fino a raggiungere i 6.000 metri. Qui iniziò a precipitare in posizione quasi verticale. Durante la drammatica discesa diversi rottami della fusoliera si staccarono in piccole parti. I detriti derivanti dalla disintegrazione del mezzo coprirono un'area di diversi chilometri. La "Fatal Accident Inquiry" concluse che quando la cabina di pilotaggio si staccò, la decompressione strappò la maggior parte dei vestiti dei passeggeri e trasformò oggetti come il carrello delle vivande in armi letali. I gas all'interno dei corpi dei passeggeri aumentarono il loro volume di 4 volte. Le persone non sedute o adeguatamente assicurate alle proprie sedute vennero sbalzate fuori dall'abitacolo ad una temperatura di -46 °C, e la loro caduta di 9 km durò circa 2 minuti. Molti passeggeri rimasero all'interno dell'aereo grazie alle cinture di sicurezza, fino allo schianto a Lockerbie. Ad aggiungere ulteriore drammaticità all'evento furono le considerazioni del Dottor Eckert, incaricato delle autopsie. Lui ritiene che i membri dell'equipaggio e i passeggeri sopravvissero alla esplosione a bordo, nonostante l'enorme decompressione, e arrivarono al suolo vivi. L'inchiesta rivelò anche particolari agghiaccianti come una madre che tentava di proteggere il suo bambino con il proprio corpo, due amici che si tenevano per mano e un gruppo fu trovato con in mano dei crocifissi. A terra 11 residenti della piccola comunità di Lockerbie morirono quando le ali, ancora attaccate alla parte centrale della fusoliera colpirono le loro case alla velocità di 800 km/h, creando un cratere lungo 47 metri, vaporizzandole istantaneamente e danneggiando altre 21 case nelle vicinanze che furono demolite in seguito. Dopo tre anni di investigazioni congiunte, il 13 novembre 1991, l'FBI e la polizia di Dumfries e Galloway accusarono dell'attentato Abdel Basset Ali al-Megrahi, ufficiale dell'intelligence libica e capo della sicurezza per Libyan Airways e Lamin Khalifah Fhimah, responsabile della Libyan Airways presso l'aeroporto internazionale di Malta. Dopo che le Nazioni Unite emisero sanzioni nei confronti della Libia e protratte negoziazioni con il leader libico Muammar Gheddafi, gli accusati furono infine consegnati alla polizia scozzese il 5 aprile 1999 a Camp Zeist, nei Paesi Bassi. Il 31 gennaio 2001, Megrahi fu condannato a 27 anni di carcere mentre Fhimah fu prosciolto. Attualmente Megrahi sta scontando la propria pena nel carcere di Greenock, vicino a Glasgow, da dove continua a professarsi innocente. Questo attentato, avvenuto due anni dopo il dirottamento del volo Pan Am 173 in Pakistan, peggiorò ulteriormente la già difficile situazione finanziaria in cui versava la Pan American World Airways che nel giro di tre anni dal disastro di Lockerbie, il 4 dicembre 1991, cessò le proprie attività.
giovedì 13 agosto 2009
Ragioni umanitarie
E' Abdelbaset al Magrahi, agente dei servizi libici che fece esplodere un Boeing della Pan Am in volo da londra a New York. L'attentatore di Lockerbie libero per ragioni umanitarie
LONDRA - E' stato liberato per ragioni umanitarie Abdelbaset Ali Mohamed al Megrahi, il terrorista libico, agente del servizio segreto di Gheddafi, condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie. Detenuto nella prigione Greenok vicino Glasgow, con un tunmore alla prostata in fase terminale, fece esplodere un Boeing 747 della Pan Am, in volo da Londra Heathrow al JFK di New York, sul villaggio scozzese. Era il 21 dicembre 1988 e rimasero uccise 270 persone. Il Clipper Maid of the Seas - questo il nome del Boeing della Pan Am - esplose in volo per la detonazione di un esplosivo al plastico sopra la cittadina scozzese, che si trova nella regione di Dumfries e Galloway. Nel disastro morirono, oltre ai 259 passeggeri (189 dei quali erano di nazionalità Usa) anche le 11 persone di equipaggio. Il PA 103 nella giornata precedente al disastro effettuò un volo di routine, da Francoforte a Londra. Quarantasette passeggeri degli 89 totali si trasferirono su un altro apparecchio, un Boeing 747, siglato dall'ATC come volo PA103, dirigendosi verso New York, poi Detroit, San Francisco e infine ritornò a Londra, dove atterrò verso mezzogiorno. Venne parcheggiato nello stand K-14 del Terminal 3 dove doveva essere tenuto in osservazione dagli agenti della sicurezza della compagnia aerea Pan Am. Cosa che invece non avvenne. Il 5 dicembre, ben 16 giorni prima della strage, la FAA ( Federal Aviation Administration) aveva pubblicato un bollettino dove vi era scritto che un uomo, con forte accento arabo, aveva chiamato l'ambasciata americana ad Helsinki avvertendoli che un volo della Pan Am da Francoforte a New York sarebbe esploso in volo entro le due settimane successive alla chiamata. Disse anche che una donna finlandese avrebbe portato l'ordigno a bordo come un corriere inconsapevole. Tuttavia lo stato d'allarme derivato dalla telefonata durò solo 2 giorni. La telefonata fu presa al contrario molto seriamente dal governo americano che si mobilitò per avvisare la compagnia aerea. La partenza del volo 103 era prevista per le 18:00, e infatti si sganciò dal gate del terminal alle 18:04, ma dato l'affollamento del traffico aereo di quel periodo natalizio, decollò dalla pista 27 Left alle 18:25, dirigendosi verso nord-est. Alle 18:56, l'apparecchio raggiunse la quota di 9.400 metri e il Comandante Macquarrie rallentò i motori fino a raggiungere la velocità di crociera. Alle 19:01 il Comandante contattò il centro di controllo aereo di Prestwick, in Scozia, richiedendo il permesso per dirigersi verso l'oceano e proseguire la classica rotta verso l'aeroporto JFK di New York. Questa fu l'ultima comunicazione radio inviata dal volo 103. Alle 19:02, secondo la ricostruzione dei tracciati radar, il Boeing 747 viaggiava a circa 804 km/h e aveva il muso orientato su 321°. Proprio in quell'istante sparì dai tracciati e il controllore a terra cercò di mettersi inutilmente in contatto con il comandante MacQuarrie, e chiese ad un vicino volo della KLM un contatto visivo. Un minuto più tardi la sezione centrale dell'aeroplano, che conteneva circa 91.000 kg di carburante, si schiantò al suolo a Sherwood Crescent, Lockerbie, provocando una scossa sismica registrata dagli apparecchi locali come 1,6 della scala Richter. Molte case e 60 metri di ala si disintegrarono all'impatto. Un pilota della British Airways, il capitano Robin Chamberlain, riportò di aver visto una grande palla di fuoco a terra. L'esplosione dell'ordigno a bordo dell'aereo, in una valigia all'interno del vano bagagli, provocò un buco di mezzo metro proprio sotto la P della scritta Pan Am, sul lato sinistro della fusoliera. La disintegrazione dell'apparecchio fu rapida. La parte con la cabina di pilotaggio e il terzo motore si separarono dal resto del mezzo in circa 3 secondi. Nessuna procedura d'emergenza fu intrapresa a bordo. L'esplosione distrusse tutti i sistemi di navigazione e comunicazione installati 2 piani sotto la cabina del capitano. Inoltre si staccò anche parte del tetto posizionato diversi metri sopra il punto dove era collocata la bomba. Il resto dell'aereo continuò ad andare su e giù fino a raggiungere i 6.000 metri. Qui iniziò a precipitare in posizione quasi verticale. Durante la drammatica discesa diversi rottami della fusoliera si staccarono in piccole parti. I detriti derivanti dalla disintegrazione del mezzo coprirono un'area di diversi chilometri. La "Fatal Accident Inquiry" concluse che quando la cabina di pilotaggio si staccò, la decompressione strappò la maggior parte dei vestiti dei passeggeri e trasformò oggetti come il carrello delle vivande in armi letali. I gas all'interno dei corpi dei passeggeri aumentarono il loro volume di 4 volte. Le persone non sedute o adeguatamente assicurate alle proprie sedute vennero sbalzate fuori dall'abitacolo ad una temperatura di -46 °C, e la loro caduta di 9 km durò circa 2 minuti. Molti passeggeri rimasero all'interno dell'aereo grazie alle cinture di sicurezza, fino allo schianto a Lockerbie. Ad aggiungere ulteriore drammaticità all'evento furono le considerazioni del Dottor Eckert, incaricato delle autopsie. Lui ritiene che i membri dell'equipaggio e i passeggeri sopravvissero alla esplosione a bordo, nonostante l'enorme decompressione, e arrivarono al suolo vivi. L'inchiesta rivelò anche particolari agghiaccianti come una madre che tentava di proteggere il suo bambino con il proprio corpo, due amici che si tenevano per mano e un gruppo fu trovato con in mano dei crocifissi. A terra 11 residenti della piccola comunità di Lockerbie morirono quando le ali, ancora attaccate alla parte centrale della fusoliera colpirono le loro case alla velocità di 800 km/h, creando un cratere lungo 47 metri, vaporizzandole istantaneamente e danneggiando altre 21 case nelle vicinanze che furono demolite in seguito. Dopo tre anni di investigazioni congiunte, il 13 novembre 1991, l'FBI e la polizia di Dumfries e Galloway accusarono dell'attentato Abdel Basset Ali al-Megrahi, ufficiale dell'intelligence libica e capo della sicurezza per Libyan Airways e Lamin Khalifah Fhimah, responsabile della Libyan Airways presso l'aeroporto internazionale di Malta. Dopo che le Nazioni Unite emisero sanzioni nei confronti della Libia e protratte negoziazioni con il leader libico Muammar Gheddafi, gli accusati furono infine consegnati alla polizia scozzese il 5 aprile 1999 a Camp Zeist, nei Paesi Bassi. Il 31 gennaio 2001, Megrahi fu condannato a 27 anni di carcere mentre Fhimah fu prosciolto. Attualmente Megrahi sta scontando la propria pena nel carcere di Greenock, vicino a Glasgow, da dove continua a professarsi innocente. Questo attentato, avvenuto due anni dopo il dirottamento del volo Pan Am 173 in Pakistan, peggiorò ulteriormente la già difficile situazione finanziaria in cui versava la Pan American World Airways che nel giro di tre anni dal disastro di Lockerbie, il 4 dicembre 1991, cessò le proprie attività.
LONDRA - E' stato liberato per ragioni umanitarie Abdelbaset Ali Mohamed al Megrahi, il terrorista libico, agente del servizio segreto di Gheddafi, condannato all'ergastolo per l'attentato di Lockerbie. Detenuto nella prigione Greenok vicino Glasgow, con un tunmore alla prostata in fase terminale, fece esplodere un Boeing 747 della Pan Am, in volo da Londra Heathrow al JFK di New York, sul villaggio scozzese. Era il 21 dicembre 1988 e rimasero uccise 270 persone. Il Clipper Maid of the Seas - questo il nome del Boeing della Pan Am - esplose in volo per la detonazione di un esplosivo al plastico sopra la cittadina scozzese, che si trova nella regione di Dumfries e Galloway. Nel disastro morirono, oltre ai 259 passeggeri (189 dei quali erano di nazionalità Usa) anche le 11 persone di equipaggio. Il PA 103 nella giornata precedente al disastro effettuò un volo di routine, da Francoforte a Londra. Quarantasette passeggeri degli 89 totali si trasferirono su un altro apparecchio, un Boeing 747, siglato dall'ATC come volo PA103, dirigendosi verso New York, poi Detroit, San Francisco e infine ritornò a Londra, dove atterrò verso mezzogiorno. Venne parcheggiato nello stand K-14 del Terminal 3 dove doveva essere tenuto in osservazione dagli agenti della sicurezza della compagnia aerea Pan Am. Cosa che invece non avvenne. Il 5 dicembre, ben 16 giorni prima della strage, la FAA ( Federal Aviation Administration) aveva pubblicato un bollettino dove vi era scritto che un uomo, con forte accento arabo, aveva chiamato l'ambasciata americana ad Helsinki avvertendoli che un volo della Pan Am da Francoforte a New York sarebbe esploso in volo entro le due settimane successive alla chiamata. Disse anche che una donna finlandese avrebbe portato l'ordigno a bordo come un corriere inconsapevole. Tuttavia lo stato d'allarme derivato dalla telefonata durò solo 2 giorni. La telefonata fu presa al contrario molto seriamente dal governo americano che si mobilitò per avvisare la compagnia aerea. La partenza del volo 103 era prevista per le 18:00, e infatti si sganciò dal gate del terminal alle 18:04, ma dato l'affollamento del traffico aereo di quel periodo natalizio, decollò dalla pista 27 Left alle 18:25, dirigendosi verso nord-est. Alle 18:56, l'apparecchio raggiunse la quota di 9.400 metri e il Comandante Macquarrie rallentò i motori fino a raggiungere la velocità di crociera. Alle 19:01 il Comandante contattò il centro di controllo aereo di Prestwick, in Scozia, richiedendo il permesso per dirigersi verso l'oceano e proseguire la classica rotta verso l'aeroporto JFK di New York. Questa fu l'ultima comunicazione radio inviata dal volo 103. Alle 19:02, secondo la ricostruzione dei tracciati radar, il Boeing 747 viaggiava a circa 804 km/h e aveva il muso orientato su 321°. Proprio in quell'istante sparì dai tracciati e il controllore a terra cercò di mettersi inutilmente in contatto con il comandante MacQuarrie, e chiese ad un vicino volo della KLM un contatto visivo. Un minuto più tardi la sezione centrale dell'aeroplano, che conteneva circa 91.000 kg di carburante, si schiantò al suolo a Sherwood Crescent, Lockerbie, provocando una scossa sismica registrata dagli apparecchi locali come 1,6 della scala Richter. Molte case e 60 metri di ala si disintegrarono all'impatto. Un pilota della British Airways, il capitano Robin Chamberlain, riportò di aver visto una grande palla di fuoco a terra. L'esplosione dell'ordigno a bordo dell'aereo, in una valigia all'interno del vano bagagli, provocò un buco di mezzo metro proprio sotto la P della scritta Pan Am, sul lato sinistro della fusoliera. La disintegrazione dell'apparecchio fu rapida. La parte con la cabina di pilotaggio e il terzo motore si separarono dal resto del mezzo in circa 3 secondi. Nessuna procedura d'emergenza fu intrapresa a bordo. L'esplosione distrusse tutti i sistemi di navigazione e comunicazione installati 2 piani sotto la cabina del capitano. Inoltre si staccò anche parte del tetto posizionato diversi metri sopra il punto dove era collocata la bomba. Il resto dell'aereo continuò ad andare su e giù fino a raggiungere i 6.000 metri. Qui iniziò a precipitare in posizione quasi verticale. Durante la drammatica discesa diversi rottami della fusoliera si staccarono in piccole parti. I detriti derivanti dalla disintegrazione del mezzo coprirono un'area di diversi chilometri. La "Fatal Accident Inquiry" concluse che quando la cabina di pilotaggio si staccò, la decompressione strappò la maggior parte dei vestiti dei passeggeri e trasformò oggetti come il carrello delle vivande in armi letali. I gas all'interno dei corpi dei passeggeri aumentarono il loro volume di 4 volte. Le persone non sedute o adeguatamente assicurate alle proprie sedute vennero sbalzate fuori dall'abitacolo ad una temperatura di -46 °C, e la loro caduta di 9 km durò circa 2 minuti. Molti passeggeri rimasero all'interno dell'aereo grazie alle cinture di sicurezza, fino allo schianto a Lockerbie. Ad aggiungere ulteriore drammaticità all'evento furono le considerazioni del Dottor Eckert, incaricato delle autopsie. Lui ritiene che i membri dell'equipaggio e i passeggeri sopravvissero alla esplosione a bordo, nonostante l'enorme decompressione, e arrivarono al suolo vivi. L'inchiesta rivelò anche particolari agghiaccianti come una madre che tentava di proteggere il suo bambino con il proprio corpo, due amici che si tenevano per mano e un gruppo fu trovato con in mano dei crocifissi. A terra 11 residenti della piccola comunità di Lockerbie morirono quando le ali, ancora attaccate alla parte centrale della fusoliera colpirono le loro case alla velocità di 800 km/h, creando un cratere lungo 47 metri, vaporizzandole istantaneamente e danneggiando altre 21 case nelle vicinanze che furono demolite in seguito. Dopo tre anni di investigazioni congiunte, il 13 novembre 1991, l'FBI e la polizia di Dumfries e Galloway accusarono dell'attentato Abdel Basset Ali al-Megrahi, ufficiale dell'intelligence libica e capo della sicurezza per Libyan Airways e Lamin Khalifah Fhimah, responsabile della Libyan Airways presso l'aeroporto internazionale di Malta. Dopo che le Nazioni Unite emisero sanzioni nei confronti della Libia e protratte negoziazioni con il leader libico Muammar Gheddafi, gli accusati furono infine consegnati alla polizia scozzese il 5 aprile 1999 a Camp Zeist, nei Paesi Bassi. Il 31 gennaio 2001, Megrahi fu condannato a 27 anni di carcere mentre Fhimah fu prosciolto. Attualmente Megrahi sta scontando la propria pena nel carcere di Greenock, vicino a Glasgow, da dove continua a professarsi innocente. Questo attentato, avvenuto due anni dopo il dirottamento del volo Pan Am 173 in Pakistan, peggiorò ulteriormente la già difficile situazione finanziaria in cui versava la Pan American World Airways che nel giro di tre anni dal disastro di Lockerbie, il 4 dicembre 1991, cessò le proprie attività.
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