Un mese di digiuno e preghiere mal si conciliano con l'allenamento e l'impegno domenicale sul campo di calcio. Ne è convinto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che per evitare il «problema», ha detto di non volere in rosa giocatori musulmani che osservino il Ramadan. Sollecitato dai giornalisti a giudicare il caso di Sulley Alì Muntari - centrocampista dell'Inter sostituito dopo mezz'ora per la prova negativa che, secondo Mourinho, era da imputare all'inizio del Ramadan - il patron della Lazio ha detto: «Rispetto la libertà religiosa e i comportamenti con cui si esprime, ma cerco di prevenire cose che possono ritardare la preparazione o lo svolgimento delle gare. Non ho mai trattato giocatori che abbiano questo problema» ha sottolineato Lotito al termine dell'assemblea di Lega a Milano.
ZAMPARINI: «NON E' UN PROBLEMA» - Una presa di posizione che è destinata a suscitare polemiche. Ma Lotito, abituato ad essere diretto, non si tira indietro. E l'assemblea di Lega a Milano è l'occasione per sentire l'opinione di alcuni dei patron della serie A. Di parere opposto a Lotito, il numero uno del Palermo, Maurizio Zamparini, secondo il quale il Ramadan non è un problema. «Siete voi che esasperate le situazioni», ha detto rivolto ai giornalisti. Il presidente del Chievo Luca Campedelli ha raccontato che «alcuni anni fa avevamo un ragazzo delle giovanili musulmano, ma non era un problema, perchè il Ramadan arrivava d'inverno, quindi faceva scuro presto e c'era modo di allenarsi». Infine il patron del Livorno, Aldo Spinelli, secondo il quale il Ramadan «è un problema perchè devono mangiare solo frutta dall'alba al tramonto, quindi non hanno le sostanze indispensabili per allenarsi e giocare».
IL CASO MUNTARI - La questione è tornata d'attualità nel mondo dello sport con il caso Sulley Alì Muntari. Il centrocampista ghanese dell'Inter è stato sostituito domenica scorsa dopo mezz'ora contro il Bari nella prima gara di campionato perchè, ha spiegato il tecnico Josè Mourinho, «ha un problema con il Ramadan». Mourinho aveva imputato la prova negativa di Muntari contro il Bari al Ramadan: proprio quel giorno, infatti, era iniziato il mese sacro ai fedeli di Allah, in cui non si mangia e non si beve dall'alba al tramonto.
LA RASSICURAZIONE DEL PREPARATORE - Muntari ha risorse fisiche e caratteriali più che sufficienti per continuare a giocare nell'Inter anche durante il Ramadan. La rassicurazione arriva da Stefano Tirelli, preparatore del ghanese quando questi si allena con la sua Nazionale. «Non tutti reagiscono allo stesso modo alle privazioni. Alcuni hanno meno energia, altri, come Muntari, suppliscono con risorse caratteriali, emotive e genetiche».
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