Un gommone con una cinquantina di migranti a bordo è stato soccorso all'alba di oggi da un pattugliatore della Guardia di Finanza a circa 10 miglia a Sud di Lampedusa. Il battello sarebbe stato "scortato" fino alle acque territoriali italiane da un'unità militare maltese. In questo momento si sta aspettando l'arrivo di un medico, con una motovedetta della Guardia Costiera, per accertare le condizioni di salute degli extracomunitari. Successivamente verrà deciso se trasferirli a Porto Empedocle o a Lampedusa. Il precedente - Giovedì scorso un pattugliatore della Guardia di Finanza aveva tratto in salvo cinque eritrei su un gommone alla deriva al largo di Lampedusa, al limite delle nostre acque territoriali, dopo una segnalazione da parte delle autorità maltesi a quelle italiane impegnate nell'operazione Frontex. I naufraghi, tra i quali una donna, stremati e in precarie condizioni di salute, avevano raccontato di essere partiti il 28 luglio dalla Libia con altri 73 immigrati, morti di stenti durante la traversata. I cinque eritrei avevano anche sostenuto che una motovedetta maltese si sarebbe limitata a rifornirli di carburante, senza prestare soccorso. Una versione smentita dalle autorità della Valletta, secondo cui i migranti, in buone condizioni di salute, avrebbero chiesto invece di proseguire verso Lampedusa.
martedì 25 agosto 2009
Ancora sbarchi
Lampedusa, ancora sbarchi. Soccorsi cinquanta migranti
Un gommone con una cinquantina di migranti a bordo è stato soccorso all'alba di oggi da un pattugliatore della Guardia di Finanza a circa 10 miglia a Sud di Lampedusa. Il battello sarebbe stato "scortato" fino alle acque territoriali italiane da un'unità militare maltese. In questo momento si sta aspettando l'arrivo di un medico, con una motovedetta della Guardia Costiera, per accertare le condizioni di salute degli extracomunitari. Successivamente verrà deciso se trasferirli a Porto Empedocle o a Lampedusa. Il precedente - Giovedì scorso un pattugliatore della Guardia di Finanza aveva tratto in salvo cinque eritrei su un gommone alla deriva al largo di Lampedusa, al limite delle nostre acque territoriali, dopo una segnalazione da parte delle autorità maltesi a quelle italiane impegnate nell'operazione Frontex. I naufraghi, tra i quali una donna, stremati e in precarie condizioni di salute, avevano raccontato di essere partiti il 28 luglio dalla Libia con altri 73 immigrati, morti di stenti durante la traversata. I cinque eritrei avevano anche sostenuto che una motovedetta maltese si sarebbe limitata a rifornirli di carburante, senza prestare soccorso. Una versione smentita dalle autorità della Valletta, secondo cui i migranti, in buone condizioni di salute, avrebbero chiesto invece di proseguire verso Lampedusa.
Un gommone con una cinquantina di migranti a bordo è stato soccorso all'alba di oggi da un pattugliatore della Guardia di Finanza a circa 10 miglia a Sud di Lampedusa. Il battello sarebbe stato "scortato" fino alle acque territoriali italiane da un'unità militare maltese. In questo momento si sta aspettando l'arrivo di un medico, con una motovedetta della Guardia Costiera, per accertare le condizioni di salute degli extracomunitari. Successivamente verrà deciso se trasferirli a Porto Empedocle o a Lampedusa. Il precedente - Giovedì scorso un pattugliatore della Guardia di Finanza aveva tratto in salvo cinque eritrei su un gommone alla deriva al largo di Lampedusa, al limite delle nostre acque territoriali, dopo una segnalazione da parte delle autorità maltesi a quelle italiane impegnate nell'operazione Frontex. I naufraghi, tra i quali una donna, stremati e in precarie condizioni di salute, avevano raccontato di essere partiti il 28 luglio dalla Libia con altri 73 immigrati, morti di stenti durante la traversata. I cinque eritrei avevano anche sostenuto che una motovedetta maltese si sarebbe limitata a rifornirli di carburante, senza prestare soccorso. Una versione smentita dalle autorità della Valletta, secondo cui i migranti, in buone condizioni di salute, avrebbero chiesto invece di proseguire verso Lampedusa.
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