PARIGI - Ma come: un volgare ascensore nel palazzo dove Voltaire visse con la sua amante la marchesa di Châtelet? Un parcheggio coperto e l'aria condizionata nelle aeree stanze dove George Sand scriveva romanzi e il suo amico Chopin componeva al pianoforte? Ci manca solo una poltrona d'oro dove sedeva Balzac. E allora vade retro sceicco, giù le mani dall'Hôtel Lambert, uno dei gioielli a cinque piani (forse un po' diroccati) della storia francese affacci sulla Senna. E pazienza se il signore che vuol mettere l'ascensore all'inviolabile monumento seicentesco è il fratello di Hamad bin Khalifa, il «re» del Qatar nonché buon amico del presidente Nicolas Sarkozy. Khalifa fu il primo capo di Stato arabo ospite di Sarko all'Eliseo nel 2007. Proprio in quell’anno lo sceicco acquistò il palazzo dal banchiere Guy de Rothschild (che l'aveva comprato nel 1975 per la moglie) alla bella cifra di 80 milioni di euro. Ristrutturazione contrastata. Anzi denunciata come «illegale». Nel dicembre del 2008 architetti e politici della Commissione per la Vecchia Parigi lanciano l'allarme. Il piano di rinnovo stravolgerebbe l'edificio. Forti di una petizione di 8.000 firme, con l'appoggio di alcune celebrità (dal cantante Georges Moustaki all'attrice Michèle Morgan) l'Associazione «salvate il Lambert» attacca frontalmente il governo, a cui spetta l'approvazione finale del progetto. Ma a giugno il governo dà il via libera allo sceicco. Decisione illegale, dicono gli oppositori. «Scelta che denota un’intollerabile ignoranza della storia e dell'architettura — attacca Pierre Housieaux, presidente dell'Associazione Vieux Paris in una lettera di protesta al primo ministro —. Una scelta che solleva seri dubbi sulla capacità del nostro Paese di farsi carico della salvaguardia del proprio patrimonio». Fuori i milioni, è la risposta del governo in soldoni: l'Hôtel Lambert è in «pessimo stato, servono urgenti finanziamenti per salvarlo». Soprattutto in tempi di crisi i petrodollari dal Qatar fanno comodo. Il Lambert val bene un ascensore. Vieux Paris non ci sta e si rivolge alla magistratura. Il verdetto è atteso per settembre. L'avvocato della nuova proprietà, in tribunale la settimana scorsa, ha definito il progetto un caso di «ristrutturazione esemplare». Un caso di «sciatteria snob» lo chiama Michèle Morgan, che al Lambert ci ha vissuto vent'anni. «Avrebbero potuto comprare una reggia fuori Parigi con tutto lo spazio che volevano. Ma forse questo sarebbe stato meno chic, meno elegante», ironizza l'attrice sul giornale Prestigium. Quando ci abitava lei, il Lambert con il suo famoso salon dove nell'Ottocento si riunivano gli esuli dell'aristocrazia polacca era già stato diviso in appartamenti di lusso. Un lusso morigerato, naturalmente, da contrapporre a quello giudicato snob-pataccone degli sceicchi del Golfo. Che però sono quelli che hanno messo gli 80 milioni di euro. I buoni rapporti diplomatici ed economici coltivati con il Qatar sono una delle chiavi per spiegare l'accondiscendenza di Parigi al rinnovo spregiudicato del Lambert? Come reagirebbe Voltaire: questo è o non è «il tempo di farsi nuovi amici», possibilmente ricchi?
Michele Farina
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