sabato 8 agosto 2009

Il gatto e la volpe

Cerimonia in Belgio, presieduta da Gianfranco Fini, per il 53esimo anniversario della tragedia in cui persero la vita 262 minatori, 136 italiani. Marcinelle, il messaggio di Napolitano: "Integrazione è diritto fondamentale". Il presidente della Camera: "Rispettare i lavoratori sempre anche quando non hanno documenti". Tremaglia rilancia la battaglia contro il reato di clandestinità. La Lega: "Non è oggi il giorno delle polemiche"

ROMA - "L'integrazione è un diritto fondamentale".
Lo ha ribadito, in occasione della commemorazione del 53esimo anniversario della tragedia di Marcinelle, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il suo messaggio è stato letto da Gianfranco Fini durante la visita nei luoghi dove l'8 agosto 1956 persero la vita 262 minatori, la maggior parte dei quali (136) italiani. Fini, che ha presieduto la cerimonia di commemorazione, ha lanciato il suo personale monito, chiedendo rispetto per tutti i lavoratori anche per chi non ha documenti. Parole simili sono state pronunciate dall'ex ministro per gli Italiani nel mondo, Mirko Tremaglia, che ha colto l'occasione per rilanciare la sua personale battaglia contro il reato di clandestinità. La Lega non ha gradito e ha risposto a stretto giro di posta: "Non è oggi il giorno delle polemiche". Napolitano: "Riflettere sulla piena integrazione degli immigrati". "Il ricordo delle generazioni che hanno vissuto l'angoscioso periodo delle migrazioni dalle regioni più povere dell'Italia e hanno affrontato condizioni di lavoro gravose ed estremamente rischiose - ha scritto nel suo messaggio Napolitano - deve costituire ulteriore motivo di riflessione sui temi della piena integrazione degli immigrati così come su quelli della sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di esigenze sociali e civili e di diritti fondamentali, il cui concreto soddisfacimento sollecita massima attenzione ed impegni coerenti da parte delle istituzioni e di tutte le forze sociali". In questo giorno "dedicato al ricordo del sacrificio del lavoro italiano nel mondo - conclude Napolitano - nel rivolgere il mio pensiero di solidarietà e affettuosa vicinanza ai familiari delle vittime della tragedia di Marcinelle e di ogni altra nella quale sono periti nostri emigranti, invio a quanti, in segno di omaggio, parteciperanno alle cerimonie, un cordiale saluto". Fini: "Rispettare lavoratori anche senza documenti". Considerare gli immigrati come "ospiti momentanei'' significa ''non aver capito nulla''. Lo ha detto Fini, aggiungendo che le istituzioni si devono ''impegnare perchè la storia di domani sia fatta da italiani che saranno tali pur se nati altrove''. Questo perchè ''chi lascia la propria terra lo fa perchè ne ha bisogno e di lui ha bisogno la società che lo accoglie ma - ha concluso il presidente della Camera - quando si arriva alle seconde e alle terze generazioni non si è più stranieri''. Ha poi, in aperta polemica con le altre forze della maggioranza, dichiarato: "Il lavoratore va rispettato anche se non ha les papiers, i documenti". "L'emigrazione italiana - ha continuato - non è stata soltanto caratteristica del nostro meridione. Quanti veneti, quanti piemontesi, quanti lombardi emigrarono. Questo vorrei che lo ricordassero quegli esponenti politici che oggi in Italia rappresentano una parte degli elettori del nord. Da Marcinelle viene l'insegnamento a rispettare l'immigrato: all'epoca gli italiani che lavoravano in Belgio non erano extracomunitari soltanto perchè quella parola non era stata ancora inventata, ma spesso erano considerati diversi, i 'musi neri' e in alcuni casi c'era la scritta 'non entrino gli italiani'. La loro sorte non era molto diversa dalla sorte che hanno i lavoratori stranieri che oggi vengono in Italia. Poi, è chiaro che dobbiamo integrarli garantendo la sicurezza, ma dobbiamo soprattutto rispettarli come uomini e come donne". Ha infine posto l'accento sulla necessità di garantire la sicurezza sui posti di lavoro perchè "lavorare non può altro che essere l'esercizio di un diritto-dovere in condizioni di sicurezza. L'attualità di Marcinelle è di tutta evidenza, 53 anni sono passati ma si muore ancora sul lavoro e questo non è degno di una Europa che voglia essere l'Europa delle donne, degli uomini e, quindi, dei lavoratori". Frattini: "Mai spenta emozione per la tragedia". Profonda partecipazione ed emozione sono i sentimenti espressi dal ministro degli Esteri Franco Frattini, in un messaggio letto dall'ambasciatore italiano in Belgio Sandro Maria Siggia. "Alla memoria di tanti lavoratori scomparsi, che con dignità e sacrificio hanno portato per il mondo l'immagine migliore di un'Italia operosa e fiera - aggiunge Frattini - rivolgo un deferente omaggio, cui vi invito tutti ad unirvi in un unico afflato. Ho da parte mia disposto che tutte le rappresentanze diplomatiche e consolari osservino, in occasione della ricorrenza, un minuto di silenzio per commemorare le vittime che hanno onorato il nostro paese". Tremaglia: "Reato di clandestinità sbagliato". "Il ricordo degli emigranti italiani morti l'8 agosto 1956 serva anche nei confronti di chi, sbagliando, vuole leggi contro l'immigrazione clandestina, che non esiste come reato". Lo ha detto, prima di partire per il Belgio insieme a una delegazione italiana, Mirko Tremaglia, deputato del Pdl. "La nostra gente non aveva un contratto, i nostri emigrati avevano questo tipo di vile compromesso: tanto carbone, tanti uomini in cambio. Una spaventosa tragedia che purtroppo si è ripetuta in molte parti del mondo - ha affermato Tremaglia riprendendo la sua personale battaglia contro il reato che proprio oggi entra in vigore -. Il nostro è un impegno morale e assoluto: difendiamo chi lavora e chi emigra. Per questo abbiamo deciso un'azione anche parlamentare contro il reato di emigrazione clandestina". "Scendiamo in campo - ha proseguito - per difendere i diritti di chi è costretto a lasciare il proprio Paese di origine per motivi di sopravvivenza sua e della propria famiglia. Reagiamo ai maltrattamenti e alla privazione dei diritti degli emigranti che rispettano in ogni parte del mondo i diritti altrui e quelli della convivenza". Tremaglia ha anche proposto una conferenza internazionale dei Paesi africani del Mediterraneo con l'Italia e con i Paesi dell'Ue per investimenti europei in Africa, "per dare lavoro a 20 milioni di africani e impedire così l'invasione dell'Europa". La lega critica, per bocca del senatore Gianvittore Vaccari, l'uso della commemorazione odierna della tragedia di marcinelle, in belgio, per "polemiche" sul pacchetto sicurezza e il contrasto all'immigrazione clandestina. Vaccari: "Polemica su immigrati non c'entra nulla". La Lega critica, per bocca del senatore Gianvittore Vaccari, "l'uso della commemorazione odierna della tragedia di Marcinelle" per polemiche sul pacchetto sicurezza e il contrasto all'immigrazione clandestina. "Cinquantatre anni fa - afferma l'esponente del carroccio in un comunicato - 136 nostri connazionali sono morti sul lavoro, a Marcinelle, tra loro anche molti bellunesi a cui va il mio commosso ricordo. Oggi è il giorno del lavoro italiano nel mondo e non delle polemiche come già alcuni hanno acceso parlando del nostro decreto sicurezza e per contrastare l'immigrazione clandestina".

Calderoli, irregolari vanno processati e espulsi

ROMA - "Il lavoratore in quanto uomo o in quanto donna merita sempre rispetto anche se irregolare: ma con il dovuto rispetto va anche processato ed espulso, quando non sia in possesso dei requisiti necessari, perché così dice la legge, approvata dal Parlamento". Lo afferma Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione Normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, commentando le parole di Gianfranco Fini a Marcinelle secondo il quale i lavoratori vanno rispettati anche quando sono "senza documenti".

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