mercoledì 1 luglio 2009

Terzomondismi

Immigrazione e diritto di asilo. Il pozzo senza fondo di Giovanni Sartori

Per chi non lo sapes­se, il pozzo di San Patrizio è un pozzo senza fondo, e quin­di un pozzo che non si riempie mai. Finora risulta­va che la terra fosse un pia­neta tondo e racchiuso in se stesso. Ma per i «popola­zionisti» e per chi si occu­pa di migrazioni di massa è, si direbbe, un pozzo di San Patrizio. Siamo più di 7 miliardi? Nessun proble­ma, il pozzo li ingurgita tut­ti. Sarebbe lo stesso se fossi­mo 77 miliardi: provvede­rebbe sempre San Patrizio. Un Santo del VI secolo che la Chiesa dovrebbe rivaluta­re. Ma procediamo con ordi­ne. Di recente Alberto Ron­chey ricordava su queste co­lonne che un secolo fa gli africani erano 170 milioni, mentre oggi si ritiene che siano 930 milioni. La sola Nigeria potrebbe arrivare, nel 2050, a 260 milioni di abitanti; e le Nazioni Unite stimano che Paesi come l’Etiopia, il Congo e il Su­dan, già stremati da ricor­renti carestie, rischiano di raddoppiare, entro il 2050, la loro popolazione. E men­tre la popolazione cresce a dismisura, le risorse ali­mentari del continente afri­cano sono state malamente dilapidate dall’erosione del suolo e dalla desertificazio­ne. Questi sono, all’ingros­so, i numeri della «pressio­ne dell’Africa» richiamata da Ronchey, che è la pres­sione a noi più vicina e quindi più minacciosa. Una pressione che si ascrive alla categoria degli «eco-profu­ghi», e correlativamente de­gli «eco-rifugiati». Che fa­re? Come accoglierli? Fino­ra si è parlato di diritto di asilo. Ora si comincia a par­lare di «profughi ambienta­li». La prima categoria è im­propria e difficile da accer­tare, mentre la seconda è davvero troppo larga, trop­po onnicapiente: presuppo­ne che il mondo sia quel pozzo di San Patrizio che non è. Il diritto di asilo è stato, nei millenni, una protezio­ne, una immunità religiosa dalla «vendetta del san­gue» (i parenti di un ucci­so, o simili) per chi si rifu­giava in un luogo sacro. Questo asilo trova la sua massima espansione nel­l’Europa medievale, per poi venir meno. E il punto è che l’asilo non è mai stato riconosciuto come «dirit­to» di intere comunità e tanto meno per motivi poli­tici. Pertanto il diritto di asi­lo concepito come titolo di entrata in un Paese per i ri­fugiati politici è una recen­te invenzione. E andiamo ancora peggio con la nozio­ne di «vittime ecologiche». Questa categoria è davvero smisurata e sconfitta dai numeri. Gli eco-profughi sono già centinaia di milio­ni; e basterebbe che il disse­sto del clima spostasse i monsoni per ridurre alla fa­me mezzo miliardo di india­ni. Il rimedio certo non può essere di accogliere tutti e di un Occidente che si pren­de carico dei diritti di asilo e dei profughi ambientali. Per l’Africa un’idea sarebbe di «rinverdirla», di render­la di nuovo fertile e vivibi­le. Un po’ tardi, visto che l’agricoltura è già per metà perduta, che i laghi si pro­sciugano e che la desertifi­cazione è irreversibile. Per carità, l’Africa va aiutata. Ma tutto è inutile se e fin­ché non apriremo gli occhi alla realtà, al fatto che l’Afri­ca (e non soltanto l’Africa) muore di sovrappopolazio­ne, e che la crescita demo­grafica (ovunque avvenga) va risolutamente affrontata e fermata.

Il perchè di questo articolo? Anche se credo d'averlo postato non ricordo esattamente quando, ma riproporlo fa sempre bene (o rabbia?). Si ricollega al post di Nessie che parla dei "vuccumprà" balneari. In realtà dalle mie parti non si fermano manco in pieno inverno. Fanno la transumanza e dalla costa risalgono all'interno e vagano per le città, cittadine e paesini facendo il classico porta a porta. Io di mio odio i venditori dei folletti... figuriamoci se sopporto gli altri.

4 commenti:

Nessie ha detto...

Sartori ha dimenticato di scrivere che oltre la pressione africana, c'è pure quella asiatica. E noi che fine faremo? Grazie per il link.

Anonimo ha detto...

Vorrei ricordare i venditori di libri in città:ormai non riesco a bermi un aperitivo in pace, seduta ad un tavolino di un bar del centro, senza essere perseguitata da neri che voglino a tutti costi vendermi libri.Ma un Negroni in santa pace me lo lasciate bere o no?
Fra poco partirò per le vacanze, li sfido a seguirmi sui sentieri dell'Adamello.

Artemisia

Elly ha detto...

Artemisia, non sfidarli, potresti trovarteli davvero tra i piedi.

Da te vendono libri? Da me, entrano nei ristoranti e ti vogliono appiccicare fiori. -_- Li trovi persino fuori dai centri commerciali, vogliono un euro per "aiutarti" a portare il carrello fino alla macchina. Una volta ho detto ad un assessore comunale se fosse possibile denunciarli, sai cosa mi ha risposto? "Eh ma qualcosa dovranno pur fare". L'assessore è del Pd. Uno schifo.

Anonimo ha detto...

Forse, adesso che mi ci fai pensare, ricordo di ever visto un venditore di tappeti vicino ad un maso in Alto Adige...
hai ragioe, è meglio che non li sfidi.
Sì da noi vendono libri ed al centro commerciale vogliono aiutarmi a portare il carrello, ma gli va male perchè per sbloccarlo uso una vecchia moneta da 10 lire al posto dell'Euro.E sono pure sfacciati:l'altro giorno uno di questi ha fatto un'apprezzamento su mia figlia e le ha chiesto se fosse sposata.Lei ha risposto di sì e quello insisteva perchè non credeva alla risposta datagli, ha smesso quando io e mio marito ci siamo avvicinati alla nostra ragazza.
Artemisia