Per chi non lo sapesse, il pozzo di San Patrizio è un pozzo senza fondo, e quindi un pozzo che non si riempie mai. Finora risultava che la terra fosse un pianeta tondo e racchiuso in se stesso. Ma per i «popolazionisti» e per chi si occupa di migrazioni di massa è, si direbbe, un pozzo di San Patrizio. Siamo più di 7 miliardi? Nessun problema, il pozzo li ingurgita tutti. Sarebbe lo stesso se fossimo 77 miliardi: provvederebbe sempre San Patrizio. Un Santo del VI secolo che la Chiesa dovrebbe rivalutare. Ma procediamo con ordine. Di recente Alberto Ronchey ricordava su queste colonne che un secolo fa gli africani erano 170 milioni, mentre oggi si ritiene che siano 930 milioni. La sola Nigeria potrebbe arrivare, nel 2050, a 260 milioni di abitanti; e le Nazioni Unite stimano che Paesi come l’Etiopia, il Congo e il Sudan, già stremati da ricorrenti carestie, rischiano di raddoppiare, entro il 2050, la loro popolazione. E mentre la popolazione cresce a dismisura, le risorse alimentari del continente africano sono state malamente dilapidate dall’erosione del suolo e dalla desertificazione. Questi sono, all’ingrosso, i numeri della «pressione dell’Africa» richiamata da Ronchey, che è la pressione a noi più vicina e quindi più minacciosa. Una pressione che si ascrive alla categoria degli «eco-profughi», e correlativamente degli «eco-rifugiati». Che fare? Come accoglierli? Finora si è parlato di diritto di asilo. Ora si comincia a parlare di «profughi ambientali». La prima categoria è impropria e difficile da accertare, mentre la seconda è davvero troppo larga, troppo onnicapiente: presuppone che il mondo sia quel pozzo di San Patrizio che non è. Il diritto di asilo è stato, nei millenni, una protezione, una immunità religiosa dalla «vendetta del sangue» (i parenti di un ucciso, o simili) per chi si rifugiava in un luogo sacro. Questo asilo trova la sua massima espansione nell’Europa medievale, per poi venir meno. E il punto è che l’asilo non è mai stato riconosciuto come «diritto» di intere comunità e tanto meno per motivi politici. Pertanto il diritto di asilo concepito come titolo di entrata in un Paese per i rifugiati politici è una recente invenzione. E andiamo ancora peggio con la nozione di «vittime ecologiche». Questa categoria è davvero smisurata e sconfitta dai numeri. Gli eco-profughi sono già centinaia di milioni; e basterebbe che il dissesto del clima spostasse i monsoni per ridurre alla fame mezzo miliardo di indiani. Il rimedio certo non può essere di accogliere tutti e di un Occidente che si prende carico dei diritti di asilo e dei profughi ambientali. Per l’Africa un’idea sarebbe di «rinverdirla», di renderla di nuovo fertile e vivibile. Un po’ tardi, visto che l’agricoltura è già per metà perduta, che i laghi si prosciugano e che la desertificazione è irreversibile. Per carità, l’Africa va aiutata. Ma tutto è inutile se e finché non apriremo gli occhi alla realtà, al fatto che l’Africa (e non soltanto l’Africa) muore di sovrappopolazione, e che la crescita demografica (ovunque avvenga) va risolutamente affrontata e fermata.
Il perchè di questo articolo? Anche se credo d'averlo postato non ricordo esattamente quando, ma riproporlo fa sempre bene (o rabbia?). Si ricollega al post di Nessie che parla dei "vuccumprà" balneari. In realtà dalle mie parti non si fermano manco in pieno inverno. Fanno la transumanza e dalla costa risalgono all'interno e vagano per le città, cittadine e paesini facendo il classico porta a porta. Io di mio odio i venditori dei folletti... figuriamoci se sopporto gli altri.
4 commenti:
Sartori ha dimenticato di scrivere che oltre la pressione africana, c'è pure quella asiatica. E noi che fine faremo? Grazie per il link.
Vorrei ricordare i venditori di libri in città:ormai non riesco a bermi un aperitivo in pace, seduta ad un tavolino di un bar del centro, senza essere perseguitata da neri che voglino a tutti costi vendermi libri.Ma un Negroni in santa pace me lo lasciate bere o no?
Fra poco partirò per le vacanze, li sfido a seguirmi sui sentieri dell'Adamello.
Artemisia
Artemisia, non sfidarli, potresti trovarteli davvero tra i piedi.
Da te vendono libri? Da me, entrano nei ristoranti e ti vogliono appiccicare fiori. -_- Li trovi persino fuori dai centri commerciali, vogliono un euro per "aiutarti" a portare il carrello fino alla macchina. Una volta ho detto ad un assessore comunale se fosse possibile denunciarli, sai cosa mi ha risposto? "Eh ma qualcosa dovranno pur fare". L'assessore è del Pd. Uno schifo.
Forse, adesso che mi ci fai pensare, ricordo di ever visto un venditore di tappeti vicino ad un maso in Alto Adige...
hai ragioe, è meglio che non li sfidi.
Sì da noi vendono libri ed al centro commerciale vogliono aiutarmi a portare il carrello, ma gli va male perchè per sbloccarlo uso una vecchia moneta da 10 lire al posto dell'Euro.E sono pure sfacciati:l'altro giorno uno di questi ha fatto un'apprezzamento su mia figlia e le ha chiesto se fosse sposata.Lei ha risposto di sì e quello insisteva perchè non credeva alla risposta datagli, ha smesso quando io e mio marito ci siamo avvicinati alla nostra ragazza.
Artemisia
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