domenica 19 luglio 2009

Dittatura islamica

"La democrazia è un male per l'islam".

"Democrazia significa preferire l'opinione di 11 asini rispetto all'opinione di 10 scienziati". Con questa citazione di per sé abbastanza spiritosa presa probabilmente da George Bernard Shaw, i fanatici jihadisti del gruppo Sada Al-Jihada,appartenente al Fronte Mediatico Islamico Globale, introducono tutto uncontorto discorso pubblicato alcuni giorni fa sul proprio sito internet e oggi molto di attualità dopo la ripresa del terrorismo di Al Qaeda in una delle poche "quasi democrazie" del mondo islamico, l'Indonesia. Il discorso che contiene questa citazione lo ha scritto Abu Taha OAbdallah Al-Miqdad che poi nell'articolo passa ad enumerare i numerosi crimini della democrazia contro l'umanità includendovi persino la prima e la seconda guerra mondiale, come se non ricordasse chi invece scatenò questi conflitti e cioè il nazionalismo delle piccole patrie europee nel caso della prima e il nazi - fascismo - comunismo nel caso della seconda. Dimenticando altresì che i nazi - fascisti ebbero in gran parte del mondo islamico un prezioso alleato nel conflitto che finì solo nel 1945. Ecco qualche stralcio del delirio di Abu Taha OAbdallah Al-Miqdad: "La democrazia è una grande tribolazione ed un'enorme catastrofe, ma è un ottimo indicatore per riuscire a passare al vaglio i veri credenti, tenendoci quelli buoni e respingendo i miscredenti, i cui cuori sono malati. Da un lato saranno accumulatati tutti gli altri democratici - cristiani, ebrei, atei, indù, sciiti, zoroastriani, apostati, ipocriti, muriati ed ashariati.. e, dall'altro, i ranghi dei musulmani che si mantengono sul dritto cammino di Allah che si ergono contro il mondo intero, certi della vittoria dell'aiuto di Allah". Poi la citazione religiosa per tagliare la testa al toro: "Sebbene i nostri chierici abbiano parlato di democrazia ed abbiano chiarito che si tratta diun regime infedele, vi citerò Wagdi Ghneim, conosciuto per la sua affiliazione con il movimento della Fratellanza Musulmana, movimento che èil maggiore propositore della democrazia dei nostri tempi. Ha affermato nelsuo libro Divina Shura e Democrazia fatta dall'Uomo (Rabaniyyat Al-Shurawa-Wadh'iat Al-Dimuqratiyya): O la Democrazia è sbagliata dalle sue fondamenta. La religione di Allah la considera sbagliata e chiunque creda in essa, la promuova, la confermi, l'accetti o agisca in accordo con questa... è un apostata, anche se ha un nome musulmano ed afferma falsamente di essere un credente musulmano ­ perché nella religione di Allah, Islam e democrazia sono assolutamente incompatibili..". Se questi sono considerati i democratici nell'islam, viene da dire, figuriamoci gli altri. Per la cronaca la Fratellanza Musulmana è quella che in Italia ha come referente l'Ucoii.

1 commenti:

100% Antikomunista ha detto...

Civiltà islamica:

Un miliziano basiji, uno dei paramilitari del regime degli ayatollah, ha raccontato di aver stuprato giovani condannate al patibolo, per aggirare il divieto islamico di giustiziare le donne, quando sono ancora vergini. In una scioccante intervista al "Jerusalem Post", un membro delle milizie paramilitari che sono state in prima fila nei pestaggi e nelle repressioni delle proteste degli ultimi giorni a Teheran, ha raccontato l'agghiacciante 'modus operandi' del regime iraniano. L'uomo, che ha chiesto di mantenere l'anonimato, ha raccontato che di essersi guadagnato, quando aveva appena 18 anni,"l'onore' di sposare momentaneamente le giovani donne prima della condanna a morte". "La notte prima dell'esecuzione -ha raccontato- viene organizzata la 'cerimonia': le ragazze vengono costrette ad avere un rapporto sessuale con uno dei secondini, di fatto vengono stuprate dal 'marito'". Guardando a ritroso agli eventi, l'uomo ha detto di provare rimorso "anche se i matrimoni erano legali". "Le ragazze erano piu' terrorizzate dalla 'notte di nozze' che dall'esecuzione che le attendeva all'indomani. Si battevano con tutte le loro forze, e cosi' dovevamo mettere il sonnifero nel cibo. L'indomani, avevano un'espressione attonita: era come se fossero pronte o volessero morire". "Ricordo di averle sentite piangere e urlare dopo (che lo stupro) era avvenuto. Non dimentichero mai' una ragazza che si graffio' il viso e il collo con le unghie. Dopo era graffiata dappertutto".

http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/UN-BASIJI-STUPRAVO-LE-VERGINI-PRIMA-DEL-PATIBOLO/news-dettaglio/3695427