ROMA - Ai genitori ripete che è innocente: "Non credete ai giornali". Con il garante dei detenuti scherza pure: "Sulle foto pubblicate vengo sempre male". Luca Bianchini, il presunto violentatore seriale di Roma, parla dal carcere di Regina Coeli. E accusa il Pd che lo ha espulso dal circolo di cui era coordinatore: "Sembra quasi una misura stalinista". Nuove perquisizioni in casa e nell'ufficio. I poliziotti sono tornati a perquisire la casa dei genitori al Torrino, l'ufficio e l'appartamentino dove il presunto stupratore viveva a Cinecittà, ma non hanno trovato nulla di nuovo. Sequestrate in casa le bamboline di cera e gli spilloni per i riti vudoo, l'attenzione si sposta su alcune mappe con i futuri "bersagli" e sul personal computer che potrebbe contenere risposte agli interrogativi sulla doppia personalità dell'indagato. Restano però ancora da trovare il passamontagna che il violentatore usava per nascondere il volto e le mutandine rubate alle vittime come trofeo.
"Sui giornali tutte bugie". Calmo, apparentemente tranquillo, Bianchini ha parlato con suo padre e sua madre per circa un'ora nell'aula dei colloqui in carcere. Nessun pianto, nessuna apparente tensione. Ai genitori ha spiegato che "dimostrerà la sua innocenza": "Quelle sui giornali sono tutte bugie. Io sono innocente".
Il gip: "Dna identico". E' da quando è in carcere che il contabile della società Metropolitane spa ripete che non è lui il violentatore dei garage. Ha chiesto un nuovo esame del Dna convinto che l'accertamento condotto per conto della magistratura sia stato manipolato. Nell'ordinanza del gip le cose però sono diverse: "Il Dna dei suoi campioni di saliva e dei liquidi organici dell'autore delle violenze commesse tra aprile e luglio di quest'anno su tre donne, alla Bufalotta e a Tor Carbone - scrive il giudice - è identico".
"Nel Pd metodi stalinisti". Bianchini si lamenta del processo mediatico che subisce ("Tutte menzogne"), e se la prende con il Pd. Era coordinatore della sezione del Partito democratico al Torrino dove ha vissuto fino a un anno fa e dove abitano ancora i suoi genitori. Appena la notizia del suo arresto è diventata pubblica, il Pd lo ha espulso. "Una decisione che sembra quasi una misura stalinista - ha commentato Bianchini - Comunque io saluto tutti i compagni che mi conoscono".
"Nelle foto vengo male". Angelo Marroni, il garante dei diritti dei detenuti nel Lazio, stamane ha incontrato il presunto violentatore rinchiuso in una sezione del carcere videosorvegliata 24 su 24: "Sono rimasto colpito dalla sua aria dolce e dall'estrema sensibilità politica. Di sicuro le foto pubblicate dai giornali non gli rendono giustizia. Dal vivo è un bel ragazzo, molto dolce e soprattutto giovanile, mentre su quelle foto è esattamente il contrario, e gliel'ho detto. Lui ha risposto: 'Lo so, vengo male in foto'".
1 commenti:
Mai una volta che questi comunisti del cazzo vadano a fare una visita alle vittime delle violenze, o che ci sia un garante dei diritti degli onesti!
Solo la feccia clandestina e criminale merita di essere tutelata...
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