PATRASSO - La polizia greca è intervenuta domenica a sorpresa contro una baraccopoli di migranti nella città portuale di Patrasso e ha raso al suolo con i bulldozer il campo illegale portando via più di 150 persone. Molti altri clandestini sono riusciti a fuggire, nonostante l'intervento sia avvenuto all'alba e con l'appoggio della polizia antisommossa. Centinaia di clandestini, in maggioranza afghani, vivevano da anni senza acqua potabile e in pessime condizioni igieniche in questo campo, in attesa di riuscire a eludere i controlli o di aver i soldi per infilarsi su qualche camion in coda per l'imbarco sui traghetti diretti in Italia, la via più rapida per raggiungere anche altri Paesi europei. La situazione negli ultimi mesi è andata peggiorando, suscitando sempre più accese proteste da parte dei residenti.
MEDICI SENZA FRONTIERE - «Era come un piccolo villaggio afghano, era lì da più di 12 anni» ha riferito un medico di Msf (Medici senza frontiere). L'inverno scorso c'erano circa 1.500 persone - ha spiegato - Poi in seguito ad alcune operazioni di polizia le baracche si sono un po' svuotate ma non si è mai scesi sotto le 200 unità. «Molti dei migranti che oggi sono rimasti senza riparo e che sono stati arrestati, sono stati nostri pazienti per molto tempo. Siamo profondamente preoccupati per le loro condizioni attuali e chiediamo alle autorità la garanzia che queste persone vengano trattate con dignità e che ricevano l’assistenza medica di cui necessitano», afferma Micky Van Gerven, capo missione di Msf in Grecia. «Il mattino presto siamo stati informati dell’intervento della polizia e siamo accorsi al campo. Le ruspe erano appena arrivate e avevano cominciato a demolire le baracche. Dopo poco è scoppiato l’incendio. Numerose persone che erano prive di documenti ufficiali sono state arrestate, mentre molte altre sono scappate. Non sappiamo ancora dove siano e cosa gli sia successo», ha spiegato Christos Papaioannou, operatore di Msf a Patrasso. Per Msf quest’intervento della polizia è parte di una più ampia strategia che ha come bersaglio i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo a Patrasso e in altre zone del Paese.
LA REPLICA - «Abbiamo evacuato il campo - ha dichiarato il capo della polizia di Patrasso, Thanassis Davluros -. Abbiamo trasferito 110 migranti in un albergo di Patrasso (quelli che hanno chiesto asilo) e in altri campi profughi ad Atene (gli irregolari arrestati). Quaranta minorenni sono stati portati in un centro idoneo nel nord della Grecia». Tutto è stato distrutto dai bulldozer: sono rimaste in piedi solo una moschea improvvisata e una tenda usata da medici volontari. L'operazione, durante la quale sono scoppiati alcuni incendi, è stata portata a termine da un centinaio di poliziotti. Non vi sono stati feriti ma due clandestini sono stati arrestati per incendio doloso.
LA PROBLEMATICA - La Grecia è stata spesso criticata da organizzazioni internazionali e da gruppi che cercano di far rispettare i diritti umani per le pessime condizioni dei suoi centri di detenzione. Di recente il governo conservatore di Atene aveva preannunciato un giro di vite contro l'immigrazione illegale. Più di 250.000 clandestini, in maggioranza provenienti dalla Turchia, vivono attualmente in Grecia con la speranza di riuscire a raggiungere l'Europa occidentale. Mercoledì sarà a Roma il primo ministro greco Costas Karamanlis, che dovrebbe poi andare anche in Spagna, proprio per discutere delle problematiche legate all'immigrazione illegale.
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