lunedì 6 luglio 2009

Islam

Islam. Quotidiano inglese: La sharia è qui

Nelle Midlands, Inghilterra, esistono 22 tribunali islamici segreti che pronunciano sentenze in perfetta sintonia con la sharia, la legge islamica. Lo rivela il quotidiano online SundayMercury.net che cita un rapporto curato dal Think-tank della Civitas. In altre parole, in Inghilterra esiste un sistema giudiziario islamico parallelamente a quello britannico, come ritenuto inevitabile ed auspiecato già l'anno scorso dal capo della chiesa d'Inghilterra, l'arcivescovo Rowan Williams. I giudici islamici siedono in moschee e centri sociali, con sedicenti studiosi musulmani che pronunciano sentenze - denominate fatwa - online. I casi possono riguardare condanne di omosessuali a dure percosse o l'ordine alla moglie di avere rapporti sessuali con il marito anche mentre cucina. Secondo il rapporto sulla sharia curato dalla Civitas, è impossibile sapere ciò che avviene nel chiuso di questi tribunali, inoltre si teme che ce ne siano altri nel resto del paese.

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L'antefatto: L'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, sostiene che Sharia e sistema legislativo britannico, in alcune aree, dovrebbero avere lo stesso status lasciando al singolo cittadino di decidere a quale attenersi. Le critiche sono giunte da molte parti; fra queste il suo predecessore Lord Carey per il quale le opinioni di Williams "non sono condivisibili". "L'accettazione da parte sua di alcune leggi musulmane all'interno del nostro sistema sarebbe disastrosa per la nazione". Da Dowing Street, il portavoce di Gordon Brown fa sapere che "la Sharia non può essere usata come giustificazione per fare una breccia nella legge inglese" e che "nessun principio della Sharia deve essere incluso in dispute di natura civilistica". David Davies, un Tory ed anglicano, si è detto "sbalordito" dalle affermazioni dell'arcivescovo. "E' una brava persona, grande intellettuale, ma ha perso il senso dell'orientamento. E' uno dei primati più influenti, in teoria dovrebbe essere un difensore del cristianesimo, in realtà sta abbandonando la propria religione".

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