venerdì 31 luglio 2009

Il buon talebano

Afghanistan, Il libro è stato distribuito a tutti i mujahideen. Arriva la guida del «buon talebano». «Basta con attacchi in cui si uccidono solo i civili» Le nuove regole sono state volute dal Mullah Omar

KABUL
- In Afghanistan non basta pregare. E nemmeno essere pronti a sacrificare la propria vita per la causa. Perché per essere un buon talebano bisogna rispettare un codice di condotta. Regole per non essere considerati solo dei criminali e , secondo gli studiosi, per cercare di mettere fine alla violenza contro i civili. Ecco perché il Mullah Omar, guida spirituale dei Mujahideen, ha deciso di scrivere un libro (13 capitoli e 67 articoli) da poi distribuire a tutti i combattenti. Una guida che pone come regola principale lo stop «ad attacchi suicida che poi prendono di mira solo gli afgani». Anche perché «è importante vincere la nostra guerra conquistando il cuore e la mente degli afgani».

LA GUIDA- Trovato dai militari della Nato, durante una serie di raid nel Paese, il libro è stato pubblicato a maggio. Si tratta di un codice dal titolo : «Talebani 2009, il libro delle regole e delle norme». Secondo il generale dell'Alleanza atlantica Eric Trembley «sembra più che altro una forma di propaganda per dimostrare che c'è una forma di controllo sull'insurrezione». Ec ecco che tra le regole spunta anche la proibizione di «formare nuovi gruppi o battaglioni irregolari. Tutti devono unirsi al gruppo principale». Cioè quello guidato dal Mullah Omar. Fino ad oggi i comandanti talebani potevano usufruire di una certa libertà d'azione. Ma secondo gli studiosi, questo è un tentativo della guida religiosa di avere tutti i combattenti ai suoi ordini. E soprattutto c'è il tentativo di «isolare i criminali».

GLI ATTACCHI- E allora che cosa bisogna fare per non essere considerato solo dei malviventi? Innanzitutto è necessario mettere un freno ai kamikaze. «Gli attacchi suicidi devono essere mirati a distruggere target importanti. Un bravo figlio dell'Islam non deve essere usato per scopi insignificanti. Governatori e combattenti devono cercare di evitare le morti dei civili e danni alle proprietà». Secondo i generali della Nato questa regola si è resa necessaria da quando nell'ultimo anno sono stati effettuati 90 attentati e il 40 per cento delle vittime sono stati tutti afgani che non c'entravano assolutamente nulla con gli obiettivi.

I PRIGIONIERI- Diversi articoli sono dedicati agli ostaggi. «Quando un ufficiale, un soldato o un lavoratore del governo schiavo viene catturato, questi prigionieri non devono essere feriti. Se è qualcuno di importante il suo omicidio può essere deciso solo dall'Imam». Stesso cosa vale per i sodlato della Nato. Ed è «assolutamente vietato chiedere un riscatto per gli ostaggi».

IL PAESE- Il Mullah Omar sottolinea l'importanza di «riservare un degno trattamento alla nazione, per portare il cuore e lo spirito sempre più vicino a noi». E soprattutto i «Mujahideen devono evitare ogni discriminazione basata sulle origini tribali o la lingua». Come dire: non basta pregare per essere un buon talebano.

Benedetta Argentieri

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