KHARTOUM - Un gruppo di donne sudanesi che indossava pantaloni sono state arrestate in un ristorante della capitale a causa del loro abbigliamento ritenuto "indecente". "Erano vestite come me, con una camicia e un pantalone", ha raccontato alla Bbc la giornalista Lubna Ahmed al Hussein, fermata insieme ad altre dodici donne da un gruppo di circa 20-30 poliziotti che ha fatto irruzione nel locale. Al Hussein, che vive a Khartoum e scrive per il giornale di sinistra al Sahafa, lavora anche per la missione delle Nazioni Unite in Sudan. La giornalista ha denunciato di essere stata fermata la scorsa settimana dalla polizia mentre si trovava in un ristorante della capitale insieme ad altre dodici donne, con l'accusa di "indossare un abbigliamento sconveniente, che contrasta con il regolamento sull'ordine pubblico". Alcune delle donne arrestate sono originarie del sud del paese, a maggioranza cristiana e animista. Dopo essere state tutte identificate sul posto dalla polizia, il giorno successivo dieci di loro, che si sono dichiarate colpevoli, sono state convocate in commissariato e hanno subito dieci frustate ognuna. Per le altre tre, tra cui la giornalista, la polizia ha inviato il dossier alla magistratura che deve però ancora fissare una data per la prima udienza. Intanto Lubna ha deciso di distribuire 500 inviti a giornalisti e ad alte personalità del Paese per assistere all'esecuzione della sua pena che, in caso di condanna, prevede 40 frustate. Alcune delle donne arrestate sono originarie del sud del Paese, a maggioranza cattolica o animista, e pertanto non sarebbero obbligate a seguire i dettami della Sharia, che punisce appunto con 40 frustate chi indossa un abbigliamento ritenuto "indecente".
martedì 14 luglio 2009
Civiltà
La denuncia di una giornalista locale arrestata con le altre in un ristorante della capitale. Alcune di loro si sono dichiarate colpevoli e hanno ricevuto la pena corporale. Sudan, donne frustate a Khartoum perché indossavano i pantaloni
KHARTOUM - Un gruppo di donne sudanesi che indossava pantaloni sono state arrestate in un ristorante della capitale a causa del loro abbigliamento ritenuto "indecente". "Erano vestite come me, con una camicia e un pantalone", ha raccontato alla Bbc la giornalista Lubna Ahmed al Hussein, fermata insieme ad altre dodici donne da un gruppo di circa 20-30 poliziotti che ha fatto irruzione nel locale. Al Hussein, che vive a Khartoum e scrive per il giornale di sinistra al Sahafa, lavora anche per la missione delle Nazioni Unite in Sudan. La giornalista ha denunciato di essere stata fermata la scorsa settimana dalla polizia mentre si trovava in un ristorante della capitale insieme ad altre dodici donne, con l'accusa di "indossare un abbigliamento sconveniente, che contrasta con il regolamento sull'ordine pubblico". Alcune delle donne arrestate sono originarie del sud del paese, a maggioranza cristiana e animista. Dopo essere state tutte identificate sul posto dalla polizia, il giorno successivo dieci di loro, che si sono dichiarate colpevoli, sono state convocate in commissariato e hanno subito dieci frustate ognuna. Per le altre tre, tra cui la giornalista, la polizia ha inviato il dossier alla magistratura che deve però ancora fissare una data per la prima udienza. Intanto Lubna ha deciso di distribuire 500 inviti a giornalisti e ad alte personalità del Paese per assistere all'esecuzione della sua pena che, in caso di condanna, prevede 40 frustate. Alcune delle donne arrestate sono originarie del sud del Paese, a maggioranza cattolica o animista, e pertanto non sarebbero obbligate a seguire i dettami della Sharia, che punisce appunto con 40 frustate chi indossa un abbigliamento ritenuto "indecente".
KHARTOUM - Un gruppo di donne sudanesi che indossava pantaloni sono state arrestate in un ristorante della capitale a causa del loro abbigliamento ritenuto "indecente". "Erano vestite come me, con una camicia e un pantalone", ha raccontato alla Bbc la giornalista Lubna Ahmed al Hussein, fermata insieme ad altre dodici donne da un gruppo di circa 20-30 poliziotti che ha fatto irruzione nel locale. Al Hussein, che vive a Khartoum e scrive per il giornale di sinistra al Sahafa, lavora anche per la missione delle Nazioni Unite in Sudan. La giornalista ha denunciato di essere stata fermata la scorsa settimana dalla polizia mentre si trovava in un ristorante della capitale insieme ad altre dodici donne, con l'accusa di "indossare un abbigliamento sconveniente, che contrasta con il regolamento sull'ordine pubblico". Alcune delle donne arrestate sono originarie del sud del paese, a maggioranza cristiana e animista. Dopo essere state tutte identificate sul posto dalla polizia, il giorno successivo dieci di loro, che si sono dichiarate colpevoli, sono state convocate in commissariato e hanno subito dieci frustate ognuna. Per le altre tre, tra cui la giornalista, la polizia ha inviato il dossier alla magistratura che deve però ancora fissare una data per la prima udienza. Intanto Lubna ha deciso di distribuire 500 inviti a giornalisti e ad alte personalità del Paese per assistere all'esecuzione della sua pena che, in caso di condanna, prevede 40 frustate. Alcune delle donne arrestate sono originarie del sud del Paese, a maggioranza cattolica o animista, e pertanto non sarebbero obbligate a seguire i dettami della Sharia, che punisce appunto con 40 frustate chi indossa un abbigliamento ritenuto "indecente".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento