Sono circa 500 i manifestanti che si sono radunati di fronte al Cie di Ponte Galeria per dare vita ad un presidio contro i provvedimenti contenuti nel ddl sicurezza, che prevedono la possibilità di prolungare fino a 6 mesi il tempo di permanenza dei detenuti nei Centri di identificazione ed espulsione. La manifestazione, organizzata da una rete di comitati che si definisce Antirazzista, vede anche la confluenza di gruppi di manifestanti della Rete No G8 che contestano il summit in corso a L'Aquila. Un volantino distribuito dai manifestanti chiede la "chiusura dei Cie e la libertà di movimento per tutti". Le condizioni di vita all'interno dei Cie è un'altra delle argomentazioni che scandiscono le voci della protesta. "Qui a Ponte Galeria non ci sono mediatori culturali, l'assistenza medica è deficitaria e ci sono molte persone che dovrebbero essere classificate come rifugiati politici, altro che clandestini" dicono alcuni manifestanti. Giornalisti poco graditi al presidio, alcuni manifestanti hanno dato vita ad un siparietto con finte telecamere e macchine fotografiche, scimmiottando quella che definiscono "l'invadenza" dei media durante le manifestazioni e domandando ai cronisti se si ritengano "liberi". Qualcuno tra i manifestanti ha anche apostrofato i cronisti presenti definendoli "il vomito dell'informazione". Il presidio proseguirà con un 'assedio sonoro' al Cie e con alcuni interventi dei manifestanti.
giovedì 9 luglio 2009
Contestazioni
Ddl Sicurezza. Sit-in di protesta davanti al Cie di Ponte Galeria
Sono circa 500 i manifestanti che si sono radunati di fronte al Cie di Ponte Galeria per dare vita ad un presidio contro i provvedimenti contenuti nel ddl sicurezza, che prevedono la possibilità di prolungare fino a 6 mesi il tempo di permanenza dei detenuti nei Centri di identificazione ed espulsione. La manifestazione, organizzata da una rete di comitati che si definisce Antirazzista, vede anche la confluenza di gruppi di manifestanti della Rete No G8 che contestano il summit in corso a L'Aquila. Un volantino distribuito dai manifestanti chiede la "chiusura dei Cie e la libertà di movimento per tutti". Le condizioni di vita all'interno dei Cie è un'altra delle argomentazioni che scandiscono le voci della protesta. "Qui a Ponte Galeria non ci sono mediatori culturali, l'assistenza medica è deficitaria e ci sono molte persone che dovrebbero essere classificate come rifugiati politici, altro che clandestini" dicono alcuni manifestanti. Giornalisti poco graditi al presidio, alcuni manifestanti hanno dato vita ad un siparietto con finte telecamere e macchine fotografiche, scimmiottando quella che definiscono "l'invadenza" dei media durante le manifestazioni e domandando ai cronisti se si ritengano "liberi". Qualcuno tra i manifestanti ha anche apostrofato i cronisti presenti definendoli "il vomito dell'informazione". Il presidio proseguirà con un 'assedio sonoro' al Cie e con alcuni interventi dei manifestanti.
Sono circa 500 i manifestanti che si sono radunati di fronte al Cie di Ponte Galeria per dare vita ad un presidio contro i provvedimenti contenuti nel ddl sicurezza, che prevedono la possibilità di prolungare fino a 6 mesi il tempo di permanenza dei detenuti nei Centri di identificazione ed espulsione. La manifestazione, organizzata da una rete di comitati che si definisce Antirazzista, vede anche la confluenza di gruppi di manifestanti della Rete No G8 che contestano il summit in corso a L'Aquila. Un volantino distribuito dai manifestanti chiede la "chiusura dei Cie e la libertà di movimento per tutti". Le condizioni di vita all'interno dei Cie è un'altra delle argomentazioni che scandiscono le voci della protesta. "Qui a Ponte Galeria non ci sono mediatori culturali, l'assistenza medica è deficitaria e ci sono molte persone che dovrebbero essere classificate come rifugiati politici, altro che clandestini" dicono alcuni manifestanti. Giornalisti poco graditi al presidio, alcuni manifestanti hanno dato vita ad un siparietto con finte telecamere e macchine fotografiche, scimmiottando quella che definiscono "l'invadenza" dei media durante le manifestazioni e domandando ai cronisti se si ritengano "liberi". Qualcuno tra i manifestanti ha anche apostrofato i cronisti presenti definendoli "il vomito dell'informazione". Il presidio proseguirà con un 'assedio sonoro' al Cie e con alcuni interventi dei manifestanti.
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