I talebani hanno lanciato oggi un appello agli afghani perché boicottino e attacchino le elezioni presidenziali e provinciali del prossimo 20 agosto, per "liberare il loro Paese occupato". È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dagli stessi talebani. Intanto, è stato organizzato oggi un incontro in Tagikistan fra il presidenti della repubblica ex sovietica con i suoi colleghi di Russia, Afghanistan e Pakistan, per discutere sulle prospettive di pacificazione dell'Afghanistan, e più in generale la situazione nella regione del'Asia centrale. I leader afghano e pachistano, Hamid Karzai e Azif Ali Zardari, sono già a Dushanbè, la capitale tagika, e nel pomeriggio è previsto l'arrivo del presidente russo Dmitri Medvedev. Insieme al presidente tagiko, Emomai Rakhmon, il leader del Cremlino inaugurerà una centrale idroelettrica costruita da tecnici russi. Domani Medvedev si trasferirà a Bishkek, capitale del Kirghizistan, dove è in programma un vertice di due giorni dei paesi aderenti al Trattato sulla sicurezza collettiva: Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. La notizia giunge all'indomani dalle dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che ha parlato di "considerare una exit strategy dall'Afghanistan ma solo dopo le elezioni nel Paese asiatico ad agosto e, soprattutto, solo accordandosi con gli altri partner". Il Cavaliere ha voluto fare questa precisazione dopo le polemiche sulla Lega che aveva chiesto di "riportare a casa" i soldati italiani impegnati nelle missioni italiane all'estero. Di fronte ai senatori del Pdl, riuniti presso la terrazza Caffarelli a Roma per il tradizionale cocktail di saluto prima della pausa estiva, il presidente del consiglio illustra la strategia italiana a Kabul: "Chi di noi non vorrebbe - dice Berlusconi - che i nostri soldati tornassero a casa? Ma i giornali devono riempire le pagine e guardate cosa è successo quando Bossi ha fatto una battuta". Sull'incremento delle ostilità nel Paese, il premier ha spiegato che "ci aspettavamo già una recrudescenza degli scontri in prossimità delle elezioni e così è stato", ma sottolinea che, intanto, "noi dobbiamo essere là e far crescere la democrazia in Afghanistan".
giovedì 30 luglio 2009
Dittatura islamica
Afghanistan. Elezioni di agosto: i talebani invitano al boicottaggio
I talebani hanno lanciato oggi un appello agli afghani perché boicottino e attacchino le elezioni presidenziali e provinciali del prossimo 20 agosto, per "liberare il loro Paese occupato". È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dagli stessi talebani. Intanto, è stato organizzato oggi un incontro in Tagikistan fra il presidenti della repubblica ex sovietica con i suoi colleghi di Russia, Afghanistan e Pakistan, per discutere sulle prospettive di pacificazione dell'Afghanistan, e più in generale la situazione nella regione del'Asia centrale. I leader afghano e pachistano, Hamid Karzai e Azif Ali Zardari, sono già a Dushanbè, la capitale tagika, e nel pomeriggio è previsto l'arrivo del presidente russo Dmitri Medvedev. Insieme al presidente tagiko, Emomai Rakhmon, il leader del Cremlino inaugurerà una centrale idroelettrica costruita da tecnici russi. Domani Medvedev si trasferirà a Bishkek, capitale del Kirghizistan, dove è in programma un vertice di due giorni dei paesi aderenti al Trattato sulla sicurezza collettiva: Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. La notizia giunge all'indomani dalle dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che ha parlato di "considerare una exit strategy dall'Afghanistan ma solo dopo le elezioni nel Paese asiatico ad agosto e, soprattutto, solo accordandosi con gli altri partner". Il Cavaliere ha voluto fare questa precisazione dopo le polemiche sulla Lega che aveva chiesto di "riportare a casa" i soldati italiani impegnati nelle missioni italiane all'estero. Di fronte ai senatori del Pdl, riuniti presso la terrazza Caffarelli a Roma per il tradizionale cocktail di saluto prima della pausa estiva, il presidente del consiglio illustra la strategia italiana a Kabul: "Chi di noi non vorrebbe - dice Berlusconi - che i nostri soldati tornassero a casa? Ma i giornali devono riempire le pagine e guardate cosa è successo quando Bossi ha fatto una battuta". Sull'incremento delle ostilità nel Paese, il premier ha spiegato che "ci aspettavamo già una recrudescenza degli scontri in prossimità delle elezioni e così è stato", ma sottolinea che, intanto, "noi dobbiamo essere là e far crescere la democrazia in Afghanistan".
I talebani hanno lanciato oggi un appello agli afghani perché boicottino e attacchino le elezioni presidenziali e provinciali del prossimo 20 agosto, per "liberare il loro Paese occupato". È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi dagli stessi talebani. Intanto, è stato organizzato oggi un incontro in Tagikistan fra il presidenti della repubblica ex sovietica con i suoi colleghi di Russia, Afghanistan e Pakistan, per discutere sulle prospettive di pacificazione dell'Afghanistan, e più in generale la situazione nella regione del'Asia centrale. I leader afghano e pachistano, Hamid Karzai e Azif Ali Zardari, sono già a Dushanbè, la capitale tagika, e nel pomeriggio è previsto l'arrivo del presidente russo Dmitri Medvedev. Insieme al presidente tagiko, Emomai Rakhmon, il leader del Cremlino inaugurerà una centrale idroelettrica costruita da tecnici russi. Domani Medvedev si trasferirà a Bishkek, capitale del Kirghizistan, dove è in programma un vertice di due giorni dei paesi aderenti al Trattato sulla sicurezza collettiva: Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. La notizia giunge all'indomani dalle dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che ha parlato di "considerare una exit strategy dall'Afghanistan ma solo dopo le elezioni nel Paese asiatico ad agosto e, soprattutto, solo accordandosi con gli altri partner". Il Cavaliere ha voluto fare questa precisazione dopo le polemiche sulla Lega che aveva chiesto di "riportare a casa" i soldati italiani impegnati nelle missioni italiane all'estero. Di fronte ai senatori del Pdl, riuniti presso la terrazza Caffarelli a Roma per il tradizionale cocktail di saluto prima della pausa estiva, il presidente del consiglio illustra la strategia italiana a Kabul: "Chi di noi non vorrebbe - dice Berlusconi - che i nostri soldati tornassero a casa? Ma i giornali devono riempire le pagine e guardate cosa è successo quando Bossi ha fatto una battuta". Sull'incremento delle ostilità nel Paese, il premier ha spiegato che "ci aspettavamo già una recrudescenza degli scontri in prossimità delle elezioni e così è stato", ma sottolinea che, intanto, "noi dobbiamo essere là e far crescere la democrazia in Afghanistan".
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