MILANO - L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha scritto una lettera al governo italiano per avere chiarimenti sul trattamento riservato alle 82 persone respinte in Libia il 1° luglio, denunciando la mancata verifica dei requisiti per il diritto d’asilo prima di operare i respingimenti e il ricorso all’uso della forza contro i migranti e chiedendo all’Italia il «rispetto della normativa internazionale». L’Unhcr ha raccolto testimonianze delle 82 persone intercettate dalla Marina militare a circa 30 miglia da Lampedusa e trasferite poi su una motovedetta per essere ricondotte in Libia, in centri di detenzione. Fra loro 76 cittadini eritrei, di cui 9 donne e almeno 6 bambini.
«LASCIATI SENZA CIBO» - In base a questi colloqui non risulta - afferma l’Unhcr - che le autorità italiane a bordo della nave abbiano cercato di stabilire la nazionalità delle persone coinvolte né tantomeno le motivazioni che le hanno spinte a fuggire dai propri Paesi. Sulla base delle valutazioni relative alla situazione in Eritrea, «appare chiaro - afferma l’Unchr - che un numero significativo di esse risulta essere bisognoso di protezione internazionale». L'Unchr riferisce di aver «raccolto testimonianze riguardo l'uso della forza da parte dei militari italiani durante il trasbordo sulla motovedetta libica», tanto che per 6 eritrei sono state necessarie le cure mediche in seguito ai maltrattamenti. È stato anche denunciato da alcuni che «i loro effetti personali, fra i quali documenti di vitale importanza, sarebbero stati confiscati dai militari italiani durante le operazioni e non più riconsegnati». Le persone ascoltate dall'Unhcr hanno ancora riferito di «aver trascorso quattro giorni in mare prima di essere intercettate e di non aver ricevuto cibo dai militari italiani durante l'operazione durata circa 12 ore». L'Unhcr sottolinea che dall'inizio di maggio, con le nuove norme decise dal governo, almeno 900 persone sono state respinte verso altri Paesi.
Ammesso che l'italia li tratti così male davvero e ne dubito fortemente, basta solo pensare che in spagna, ai clandestini, oltre che picchiarli e affamarli li sedano per farli entrare nelle navi e negli aerei... tutti sanno eppure tutti tacciono, compreso l'UNHCR. Magari perchè la spagna è socialista allora certe violenze o certi comportamenti passano inosservati? "I loro effetti personali, fra i quali documenti di vitale importanza"... ah, ah, ah... quali documenti?
0 commenti:
Posta un commento