domenica 12 luglio 2009

Un prete

Nervi, marocchino occupa canonicail parroco lo caccia e lo fa arrestare. Clandestino occupa un locale della chiesa. Don Pietro Arvigo si dimentica il "Beati i poveri perché è loro il regno dei cieli" e lo denuncia. Così i carabinieri lo arrestano e il marocchino è espulso. Il sacerdote si difende: "Mi dispiace, ma è un ubriacone che crea problemi e non è gradito ai parrocchiani" di Stefano Origone

Alla legge di Dio ha preferito quella degli uomini. Pazienza se quell´immigrato aveva occupato abusivamente un locale della chiesa per trovare un riparo e recuperare una vita distrutta dall´alcol. «L´ho denunciato perché dovevo salvaguardare la proprietà, rispettare la legge e far vedere ai fedeli che ho a cuore la parrocchia», ammette Don Pietro Arvigo. Il parroco di San Siro di Nervi, 58 anni, assistente diocesiano dell´Associazione italiana maestri cattolici, è al centro di un caso che fa discutere: ha chiuso in un cassetto il Vangelo e ha denunciato ai carabinieri un marocchino che aveva rubato le chiavi di un locale della chiesa Nostra Signora Mercede e S. Erasmo a Capolungo, proprio a fianco di villa Luxoro, per andarci a dormire. Una mossa, quella del sacerdote, da sei anni parroco a Nervi, che ha innescato un meccanismo inarrestabile: l´uomo è stato arrestato per furto di acqua, gas ed energia elettrica. Era clandestino ed è stato espulso. «Mi dispiace, non volevo punirlo, ma ero a un bivio e ho scelto questa strada. È un ubriacone, crea problemi, non piace ai parrocchiani. Poi usava l´acqua, il gas, l´elettricità a spese della chiesa: aveva superato ogni limite». Il nordafricano, 34 anni, un paio di sere fa è stato visto gironzolare nel giardino della chiesa. «Un cameriere che lavora in un ristorante lì vicino, mi ha chiamato per avvertirmi che quell´immigrato, che vaga da giorni per strada ubriaco dando fastidio, aveva scavalcato il cancello ed era entrato nel locale utilizzato per il catechismo e le feste». Il parroco corre dai carabinieri. Racconta che l´extracomunitario ha rubato le chiavi nascoste in una nicchia dietro la statua della Madonna ed è andato a vivere nel locale accanto alla sala dove gli anziani fanno ginnastica. «In pratica - spiegano i militari di Nervi - aveva un appartamento affacciato sul mare... Quella parte della chiesa è in fase di consolidamento per via della frana di un muraglione sull´Aurelia. Nessuno si era accorto di lui perché entrava la notte e usciva la mattina». I carabinieri, di notte, gli piombano in "casa". «Era sdraiato su una brandina. Il frigo era pieno di cibo, aveva perfino le pentole per cucinare». I militari lo portano in caserma. «Ci ha raccontato che era un operaio e che aveva il permesso del parroco». Ovviamente, non gli ha creduto nessuno. «Forse comportandomi così, denunciandolo, qualcuno penserà che do la caccia agli extracomunitari. Non è vero, in passato l´abbiamo aiutato dandogli da mangiare, ma questo non doveva farlo». Prima di sporgere querela, non poteva parlargli, tendergli una mano? «Sono stato costretto ad andare dai carabinieri prima di trovarmi nelle condizioni di dover spiegare ai parrocchiani che quel locale era stato danneggiato...». Ma in questo modo lei è andato contro i principi cristiani di carità, ha chiuso gli occhi davanti alle leggi fondamentali della chiesa. «Se avessi saputo che era clandestino, forse avrei agito diversamente anche se una volta ho già avuto una fregatura da un rumeno... Che posso dire, mi dispiace che sia finita così».

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