ROMA - Accordo raggiunto nel centrodestra per portare da 2 a 6 mesi la permanenza nei centri di accoglienza per identificare - e poi espellere - i clandestini, in particolare quelli che rifiutano di dare le proprie generalità. Lo ha annunciato, ieri, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che 18 giorni fa, l'8 aprile, aveva dovuto incassare, anche grazie a una ventina di franchi tiratori del Pdl, la bocciatura dell'articolo 5 del decreto legge che prevedeva di portare a 180 giorni il periodo di permanenza degli stranieri nei Cie. Maroni, annunciando per domani un incontro con la maggioranza per dare il via libera al ddl sicurezza, ha spiegato che la norma dei 6 mesi (insieme a quella sulle ronde), sarà inserita nel disegno di legge sicurezza in discussione alla Camera che "dovrebbe entrare in vigore - ha precisato il ministro - entro un paio di mesi". La bocciatura del dl dell'8 aprile aveva reso "furibondo" il titolare del Viminale: "È stata messa in discussione - ha detto - l'impianto delle politiche di contrasto all'immigrazione del governo. Uno dei motivi per cui i migranti preferiscono l'Italia è il fatto che nel nostro Paese stanno 2 mesi nei Cie, a Malta 18 mesi". "È un vero e proprio indulto dei clandestini", aveva affermato il ministro dell'Interno, prontamente "smentito" dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa: "Nessun indulto, ma l'effetto sarebbe certamente un grave danno per l'Italia". E l'effetto della mancata estensione a 6 mesi si verificherà il 27 aprile, come ricordato ieri dallo stesso Maroni: "Domani - ha detto - saranno liberati 1038 clandestini che si trovano già da 2 mesi nei Cie in attesa di identificazione ed espulsione. Nelle prossime 2 settimane, ne usciranno altri 277". "Sarà la "festa della liberazione" dei clandestini - ha dichiarato, ironizzando sul 25 Aprile, il capogruppo leghista dei deputati, Roberto Cota - non si tratta di questione di bandiera politica, ma di salvaguardia della sicurezza della gente". "Con 6 mesi i Cie diventano "prigioni" - replica Laura Garavini, capogruppo Pd all'Antimafia - non tutti i clandestini sono delinquenti. Maroni e Cota vogliono far passare l'assioma secondo cui l'Italia non è sicura a causa degli stranieri irregolari, tacendo sul vero problema della mancanza di sicurezza: la criminalità organizzata nostrana. Maroni, con la Lega, ha alimentato paure in campagna elettorale. Ora che, come ministro dell'Interno, gli sta fuggendo di mano il timone della sicurezza, sta dando segni di nervosismo".
domenica 26 aprile 2009
Roberto Maroni
Accordo nel centrodestra sulla permanenza nei Cie. Pd: "Così diventeranno delle prigioni". Intanto escono oltre mille clandestini. La Lega: "Rischio sicurezza". Immigrati trattenuti fino a 6 mesi. Maroni risuscita la norma bocciata di Alberto Custodero
ROMA - Accordo raggiunto nel centrodestra per portare da 2 a 6 mesi la permanenza nei centri di accoglienza per identificare - e poi espellere - i clandestini, in particolare quelli che rifiutano di dare le proprie generalità. Lo ha annunciato, ieri, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che 18 giorni fa, l'8 aprile, aveva dovuto incassare, anche grazie a una ventina di franchi tiratori del Pdl, la bocciatura dell'articolo 5 del decreto legge che prevedeva di portare a 180 giorni il periodo di permanenza degli stranieri nei Cie. Maroni, annunciando per domani un incontro con la maggioranza per dare il via libera al ddl sicurezza, ha spiegato che la norma dei 6 mesi (insieme a quella sulle ronde), sarà inserita nel disegno di legge sicurezza in discussione alla Camera che "dovrebbe entrare in vigore - ha precisato il ministro - entro un paio di mesi". La bocciatura del dl dell'8 aprile aveva reso "furibondo" il titolare del Viminale: "È stata messa in discussione - ha detto - l'impianto delle politiche di contrasto all'immigrazione del governo. Uno dei motivi per cui i migranti preferiscono l'Italia è il fatto che nel nostro Paese stanno 2 mesi nei Cie, a Malta 18 mesi". "È un vero e proprio indulto dei clandestini", aveva affermato il ministro dell'Interno, prontamente "smentito" dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa: "Nessun indulto, ma l'effetto sarebbe certamente un grave danno per l'Italia". E l'effetto della mancata estensione a 6 mesi si verificherà il 27 aprile, come ricordato ieri dallo stesso Maroni: "Domani - ha detto - saranno liberati 1038 clandestini che si trovano già da 2 mesi nei Cie in attesa di identificazione ed espulsione. Nelle prossime 2 settimane, ne usciranno altri 277". "Sarà la "festa della liberazione" dei clandestini - ha dichiarato, ironizzando sul 25 Aprile, il capogruppo leghista dei deputati, Roberto Cota - non si tratta di questione di bandiera politica, ma di salvaguardia della sicurezza della gente". "Con 6 mesi i Cie diventano "prigioni" - replica Laura Garavini, capogruppo Pd all'Antimafia - non tutti i clandestini sono delinquenti. Maroni e Cota vogliono far passare l'assioma secondo cui l'Italia non è sicura a causa degli stranieri irregolari, tacendo sul vero problema della mancanza di sicurezza: la criminalità organizzata nostrana. Maroni, con la Lega, ha alimentato paure in campagna elettorale. Ora che, come ministro dell'Interno, gli sta fuggendo di mano il timone della sicurezza, sta dando segni di nervosismo".
ROMA - Accordo raggiunto nel centrodestra per portare da 2 a 6 mesi la permanenza nei centri di accoglienza per identificare - e poi espellere - i clandestini, in particolare quelli che rifiutano di dare le proprie generalità. Lo ha annunciato, ieri, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che 18 giorni fa, l'8 aprile, aveva dovuto incassare, anche grazie a una ventina di franchi tiratori del Pdl, la bocciatura dell'articolo 5 del decreto legge che prevedeva di portare a 180 giorni il periodo di permanenza degli stranieri nei Cie. Maroni, annunciando per domani un incontro con la maggioranza per dare il via libera al ddl sicurezza, ha spiegato che la norma dei 6 mesi (insieme a quella sulle ronde), sarà inserita nel disegno di legge sicurezza in discussione alla Camera che "dovrebbe entrare in vigore - ha precisato il ministro - entro un paio di mesi". La bocciatura del dl dell'8 aprile aveva reso "furibondo" il titolare del Viminale: "È stata messa in discussione - ha detto - l'impianto delle politiche di contrasto all'immigrazione del governo. Uno dei motivi per cui i migranti preferiscono l'Italia è il fatto che nel nostro Paese stanno 2 mesi nei Cie, a Malta 18 mesi". "È un vero e proprio indulto dei clandestini", aveva affermato il ministro dell'Interno, prontamente "smentito" dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa: "Nessun indulto, ma l'effetto sarebbe certamente un grave danno per l'Italia". E l'effetto della mancata estensione a 6 mesi si verificherà il 27 aprile, come ricordato ieri dallo stesso Maroni: "Domani - ha detto - saranno liberati 1038 clandestini che si trovano già da 2 mesi nei Cie in attesa di identificazione ed espulsione. Nelle prossime 2 settimane, ne usciranno altri 277". "Sarà la "festa della liberazione" dei clandestini - ha dichiarato, ironizzando sul 25 Aprile, il capogruppo leghista dei deputati, Roberto Cota - non si tratta di questione di bandiera politica, ma di salvaguardia della sicurezza della gente". "Con 6 mesi i Cie diventano "prigioni" - replica Laura Garavini, capogruppo Pd all'Antimafia - non tutti i clandestini sono delinquenti. Maroni e Cota vogliono far passare l'assioma secondo cui l'Italia non è sicura a causa degli stranieri irregolari, tacendo sul vero problema della mancanza di sicurezza: la criminalità organizzata nostrana. Maroni, con la Lega, ha alimentato paure in campagna elettorale. Ora che, come ministro dell'Interno, gli sta fuggendo di mano il timone della sicurezza, sta dando segni di nervosismo".
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6 commenti:
Un successo ? Purchè non sia un compromesso che porti alla rinuncia delle ronde e dell'obbligo da parte dei medici di denunciare i clandestini.
Purtroppo la Lega ci ha sin troppo abituato a proclami e a rinunce pesanti.
allora allora...io sono medico, se mi capita un clandestino con una malattia infettiva lo denuncio, è un mio obbligo per qualunque malattia infettiva, orecchioni compresi.DEVE essere condotta un'indagine epidemiologica, conoscere i contatti etc...credte che un clandestini che sospetti di vaere contratto una malattia infettva si faeà mai visitare alla luce di questo dovere del medico se vine a conoscenza che, COMUNQUE, verrà segnalato?il giuramento di Ippocrate mi dice che devo curare tutti, nè procurare aborti...non dice nulla riguardoa denunce.
Artemisia
Scusa, non ho firmato:sono Artemisia
Ciao Artemisia, ma se un italiano ha una malattia infettiva lo denunci, no? Allora, se tu hai una sorta d'obbligo per le malattie infettive, dove sta la differenza tra un italiano o uno straniero? Poi se oltretutto il giuramento d'Ippocrate non dice nulla delle denunce. Non vedo perchè questo gran casino. Appunto, il clandestino non è mica detto che si faccia curare sempre comunque. Mah...
Certo, tutte le malattie infettive vanno notificate all'Igiene pubblica che provvederà all'indagine epidemiologica, al controllo dei contatti,alla profilassi...come è successo pochi mesi fa per il caso di meningite, se ricordi,è ovvio che si debbano chiedere generalità e indirizzo per potere procedere in maniera adeguata per evitare o almeno arginare l'insorgenza di nuovi casi.Non posso sottrarmi ad un mio obbligo per evitare che venga scoperto un clandestino...
Ecco, allora da questo possiamo dedurre che ci sono medici seri che fanno il proprio lavoro e medici "indirizzati" a non farlo. Intanto ti ringrazio infinitamente della tua testimonianza.
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