giovedì 23 aprile 2009

Condizionamenti?

Quindi, secondo Gianfranzo Fini, se il 95% rumeni (compresi i rom della romania) sono tutte brave persone... quelli che stanno in carcere in italia grazie ai furti, agli stupri, allo spaccio, ecc... non esistono? Stanno in carcere per degli errori? E posso essere daccordo sul fatto che i comportamenti illegali non abbiano il colore ma non si può negare che al mondo esistano etnie e popoli diversi. E non si può nemmeno ignorare la cronaca giornaliera.

Immigrati: Fini, romeni? Non farsi condizionare da cronaca

Quello che deve legare Italia e Romania nelle opinioni pubbliche dei due paesi "non puo' essere qualche avvenimento di cronaca, ma al contrario quel solido, storico rapporto con un paese davvero amico e, d'altronde, non e' che nel mondo ce ne siano molti di paesi che si chiamano Romania, da Roma". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso della conferenza stampa al termine della visita a Roma della presidente della Camera della Romania, Roberta Alma Anastase, e la firma di una dichiarazione di collaborazione e amicizia tra le due istituzioni parlamentari. Secondo Fini "le questioni di cronaca riguardano le vicende e la responsabilita' penale di singoli. Questo non puo' essere minimamente il parametro attraverso cui giudicare il rapporto tra due popoli amici e due governi e istituzioni impegnati in una comune azione anche in ambito europeo". Insomma, "non si puo' mai attribuire etichette di tipo etnico, religioso o nazionale a questo o quel fatto di cronaca: chi uccide, stupra o ruba e' innanzitutto un delinquente. Anche nella nostra storia nazionale, quando eravamo un popolo di emigranti - ha ricordato Fini - e' capitato che italiano fosse in qualche luogo sinonimo di delinquente, ma ovviamente non era vero. C'era una piccola minoranza, contro i tantissimi italiani che, in ogni parte del mondo, lavoravano duro". Il presidente della Camera ha rilevato: "I comportamenti illegali non riguardano il colore della pelle o la religione, ma le persone, che per questo devono essere giudicate. Bisogna che gli italiani valutino la comunita' romena secondo verita' e non generalizzino: il 95 per cento e' fatto di persone perbene. Dobbiamo vincere il pregiudizio, che e' sempre la causa delle discriminazioni, delle persecuzioni, della xenofobia e del razzismo. Si giudica la persona per quello che fa, non il gruppo etnico o religioso di appartenenza. Sono comunque ottimista, perche' gli italiani per fortuna queste cose le sanno bene. Tutti i romeni onesti sono i benvenuti e rappresentano una opportunita' di crescita per la nostra societa'".

Vogliamo anche negare che comportamenti come QUESTO è tipico di una etnia?

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