GINEVRA - Parte tra le polemiche la conferenza Onu sul razzismo a Ginevra, all'ombra del boicottaggio di diversi Paesi occidentali e della controversa presenza del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad. Aprendo i lavori della Durban II, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha definito l' «islamofobia» una forma di razzismo, «alla stregua dell'antisemitismo». Il numero uno delle Nazioni Unite ha anche criticato l'assenza di numerosi Paesi alla conferenza. «Sono profondamente deluso - ha detto. Rimpiango profondamente che alcuni abbiano scelto di farsi da parte. Spero che non duri a lungo».
I PAESI ASSENTI E I PRESENTI - Israele, Canada, Stati Uniti, Italia, Germania, Olanda, Svezia ed Australia non partecipano ai lavori, temendo una replica delle manifestazioni antisemite che avevano contrassegnato la precedente riunione delle Nazioni Unite contro il razzismo, nel 2001 a Durban (Sudafrica). I Paesi assenti contestano il documento finale della conferenza e i controversi riferimenti a Israele e alla «diffamazione delle religioni». E certamente le defezioni sono state favorite anche dall'annunciata presenza del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, noto per le violente diatribe contro Israele e per aver definito l'Olocausto «un mito». Molti temono che il capo di Stato iraniano rinnovi i suoi violenti attacchi contro Israele.
L'IONU CONDANNA I NEGAZIONISTI - Da parte sua, Ban Ki-moon tenta in extremis di salvare la conferenza voluta dalle Nazioni Unite sul razzismo, difendendo comunque la contestata dichiarazione finale come un testo «attentamente bilanciato» e ricordando che il summit di Ginevra punta proprio a sedare tensioni che potrebbero in altro modo esplodere. Poiché oggi ricorre la giornata della memoria, in Israele, Ban Ki-moon ha inoltre ripetuto la sua condanna per coloro che negano l'Olocausto. Il segretario generale dell'Onu, ha dello la sua portavoce, «condanna l'Olocausto e coloro che ne minimizzano l'importanza, ricordando che nel 2007 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione secondo cui 'ignorare il fatto storico di questi terribili eventi aumenta il rischio che essi si ripetano», ha detto la sua portavoce.
LINEA DURA DI ISRAELE - Il ministro degli esteri Avigdor Lieberman ha ordinato all'ambasciatore di Israele in Svizzera di rientrare in patria per consultazioni. Fonti del ministero degli esteri hanno spiegato al sito Ynet del quotidiano Yediot Ahronot che il provvedimento rappresenta un gesto di protesta per l'incontro di domenica fra il presidente elvetico Hans Rudolf Merz e il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, giunto ieri a Ginevra per partecipare alla conferenza sul razzismo Durban II.
Coerenza: Ahmadinejad nega l'olocausto ed è presente alla pagliacciata e l'Onu condanna l'olocausto e chi lo minimizza... Ma nessuno si vergogna di una conferenza del genere?
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