D´ALEMA: GIUSTO COSTRUIRE IL MURO DI PADOVA... Da "la Repubblica" - Massimo D´Alema rilancia: diritto di voto alle amministrative per gli immigrati regolari, perché se no in Italia «si vive come nell´antica Sparta e non in una moderna democrazia». Ma, allo stesso tempo, mano dura contro la violenza e i traffici illegali, «senza pietismi inutili, col bisturi se occorre, perché non può accadere che alcune parti del nostro paese finiscano occupate da tribù». E qui l´ex presidente del Consiglio - intervenuto alla presentazione del libro "Il Muretto" di Livia Turco, insieme a Gianni Alemanno (che sta preparando una lettera per il sindaco di Parigi Delanoe dopo le polemiche sui saluti romani) e Marianna Madia, deputato pd - ha parlato in particolare della vicenda del muro di via Anelli a Padova, che il sindaco ds Zanonato fece innalzare fra mille polemiche in un quartiere controllato ormai dagli spacciatori. D´Alema la rivendica come un´iniziativa giusta. «Il sindaco di sinistra che fa una cosa di destra, il «muro di Padova»: la solita koinè di cretini, intellettuali e opinionisti, che in genere non sa nulla, ci ha ricamato a lungo. Quel muro invece ha creato sicurezza, ha separato un´enclave di violenza, se lo Stato non si fosse presentato in quel modo avrebbe prevalso la cultura della sopraffazione». E con un lieto fine, secondo D´Alema: la legalità è tornata in via Anelli.
TREMAGLIA A PD: PENSIONE PER RSI C'E' GIA' DAL 1978. LEGGE FIRMATA DA PERTINI, ANDREOTTI E PANDOLFI (Ansa) - La pensione per i 'repubblichini' c'e' gia', risale al 1978 e a 'firmare' la relativa legge furono tre pericolosi 'fascisti' come Sandro Pertini (presidente della Repubblica), Giulio Andreotti (presidente del Consiglio) e Franco Maria Pandolfi (ministro delle Finanze). A ricordarlo al segretario del Pd e' Mirko Tremaglia, oggi esponente del Pdl ma, nel 1943 e a soli 17 anni, aderente alla Rsi. 'Il tentativo di Franceschini, inteso a fare ritirare la legge sui 'repubblichini', e' totalmente fallito' perche' quanto previsto dalla proposta Barani, sottolinea Tremaglia, e' gia' compreso nel Testo Unico delle norme in materia di pensione di guerra' in vigore dal 23 dicembre 1978. 'Il tentativo di Franceschini di riaccendere un conflitto che doveva avere come obiettivo i soldati che hanno combattuto 'dalla parte di Salo', riaccendendo un pesante scontro politico - afferma ancora Tremaglia - non ha alcun senso, ne' nazionale ne' sotto l'aspetto legislativo. 'Siamo andati a vedere qual era la realta' - continua - ed abbiamo scoperto che il riconoscimento e' gia' stato fatto ed i pericolosi 'neo-fascisti' da incriminare, per avere messo sullo stesso piano quelli della RSI con i partigiani, sono espressione massima della democrazia. Infatti, il provvedimento che riguarda il riconoscimento della pensione di guerra ai soldati della RSI e' il dpr del 23 dicembre 1978 n. 915, il Testo Unico delle norme in materia di pensione di guerra, firmato da Pertini, Andreotti e Pandolfi'. Aver gridato allo 'scandalo' per la proposta Barani ora, secondo Tremaglia, 'si ritorce contro Franceschini' perche' 'I pericolosi 'fascisti' sono il capo dello Stato, il presidente del Consiglio, il ministro delle Finanze' dell'epoca. 'Franceschini - conclude Tremaglia - e' autore di un ridicolo e penoso tentativo di riportare faziosita' e polemica tra le parti politiche'.
La terza notizia tratta da Repubblica Blog sull'emendamento della censura di D'Alia.
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