Francia. Confermato il licenziamento a causa del velo per ricercatrice
Il tribunale di Tolosa, nel sud della Francia, ha giudicato oggi "legittima" la decisione dell'Università di Tolosa-III di interrompere il contratto di ricercatrice a una giovane francese, Sabrina Trojet, 25 anni, per la sua perseveranza nonostante i numerosi richiami "nel voler portare il velo che ne copre interamente i capelli e marca in modo evidente la sua appartenenza religiosa". La giovane, a 7 mesi dalla discussione della sua tesi in microbiologia e incinta, si era rivolta al tribunale per l'annullamento della decisione dell'ateneo. "Le motivazioni invocate dalla querelante non fanno dubitare della legittimità della decisione", è scritto nell'ordinanza del Tribunale. L'avvocato della giovane ha annunciato ricorso in appello. Dal 2006 Sabina Trojet aveva vinto una borsa di studio e riceveva ogni mese un salario che le permetteva di dedicarsi a tempo pieno alla tesi. Nel luglio 2008 il preside le aveva ricordato che, in base al "principio di neutralità che viene richiesto a chi assolve una funzione pubblica", doveva togliere il velo a scuola. La giovane ha cercato di trovare un compromesso cambiando la sua "hijab" con un foulard meno vistoso. Sei mesi dopo è stata comunque licenziata senza preavviso nè indennità. Per l'avvocato della donna "essere ricercatrice non significa avere una missione di servizio pubblico: non teneva corsi e il suo lavoro si limitava a fare ricerche per la tesi".
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