Hanno rifiutato i posti letto messi a disposizione dal Comune. «La porta è sempre aperta, per chi ha diritto, il diritto deve valere», assicura l’assessore alle Politiche sociali, Mariolina Moioli, che ieri pomeriggio ha incontrato i rappresentanti dei rifugiati sgomberati dall’ex residence di Bruzzano. In caso di ripensamenti, l’accoglienza a donne e bambini nelle strutture comunali è garantita, ma l’assessore ammette che «la situazione è complessa, ci sono persone provenienti da Catania, Caltanissetta, Trapani, un po’ da tutta Italia». E c’è un’altra anomalia: tra loro, fa presente, non ci sono solo richiedenti asilo o aiuto umanitario «ma anche gente che è qui da cinque anni». Ragioni che fanno pensare a «un arrivo strano, potrebbe sembrare pilotato». E secondo l’assessore i rappresentanti degli immigrati hanno rifiutato l’offerta «perché in realtà molti di loro non vogliono entrare nel programma, ma vogliono la casa per poi andarsene in Germania o Inghilterra». La vicenda ha acceso il dibattito politico. Dura la reazione del capogruppo della Lega Matteo Salvini che non li definisce rifugiati ma «delinquenti», perché «dopo le incredibili violenze di oggi, nei confronti delle forze dell’ordine e di migliaia di milanesi “sequestrati” durante l’orario di lavoro, per le centinaia di facinorosi itineranti non rimane che una via: l’allontanamento dal territorio di Milano, con le buone o meno». Il Carroccio non è disposto ad accettare «nessun ulteriore dialogo, nessuna accoglienza e nessun euro di spesa per gente che ormai da mesi, e in alcuni casi da anni, ha dimostrato di voler campare alle spalle del prossimo». Piena solidarietà alla polizia anche dal vicesindaco e capodelegazione del Pdl, Riccardo De Corato, che punta il dito contro «la presenza dei centri sociali, registi occulti dell’occupazione abusiva e che si sono ritrovati sul posto per seminare zizzania, scatenando incidenti». E ripercorre il curriculum dei no global sempre in prima fila per alzare la tensione, «come avevano fatto cercando di aizzare i rom di Triboniano, gli islamici pro Hamas, gli studenti contro la Gelmini». Solo per citare. E puntualizza che il Comune «ha offerto ospitalità ai presunti rifugiati ma hanno rifiutato, una logica del muro contro muro che segue quella dei centri sociali». De Corato non usa mezzi termini: «Non possiamo correre dietro a comitive di manifestanti che girovagano per la città. Se qualcuno pensa che qui, dove si spendono 8 milioni l’anno per dare ospitalità a 300 asilanti, sia il Paese di Bengodi stiamo freschi». Dall’altra parte della barricata Rifondazione, con il consigliere regionale Luciano Muhlbauer che definisce la vicenda «indegna di uno Stato civile». E il Pd a Palazzo Marino critica la gestione dell’emergenza e dell’accoglienza dei rifugiati in genere, chiedendo «interventi seri di seconda accoglienza». Già previsti, fa presente il Comune che dal prossimo inverno aprirà una nuova struttura nell’ex scuola elementare di via Zama, un progetto approvato in giunta proprio due settimane fa e che sarà finanziato interamente con fondi statali. Sul caso dei rifugiati di Bruzzano invece l’eurodeputato del Prc/Sinistra europea Vittorio Agnoletto intende presentare un’interrogazione alla Commissione Ue.
mercoledì 22 aprile 2009
Collusioni...
De Corato punta il dito contro i no global: «I centri sociali registi occulti della rivolta»
Hanno rifiutato i posti letto messi a disposizione dal Comune. «La porta è sempre aperta, per chi ha diritto, il diritto deve valere», assicura l’assessore alle Politiche sociali, Mariolina Moioli, che ieri pomeriggio ha incontrato i rappresentanti dei rifugiati sgomberati dall’ex residence di Bruzzano. In caso di ripensamenti, l’accoglienza a donne e bambini nelle strutture comunali è garantita, ma l’assessore ammette che «la situazione è complessa, ci sono persone provenienti da Catania, Caltanissetta, Trapani, un po’ da tutta Italia». E c’è un’altra anomalia: tra loro, fa presente, non ci sono solo richiedenti asilo o aiuto umanitario «ma anche gente che è qui da cinque anni». Ragioni che fanno pensare a «un arrivo strano, potrebbe sembrare pilotato». E secondo l’assessore i rappresentanti degli immigrati hanno rifiutato l’offerta «perché in realtà molti di loro non vogliono entrare nel programma, ma vogliono la casa per poi andarsene in Germania o Inghilterra». La vicenda ha acceso il dibattito politico. Dura la reazione del capogruppo della Lega Matteo Salvini che non li definisce rifugiati ma «delinquenti», perché «dopo le incredibili violenze di oggi, nei confronti delle forze dell’ordine e di migliaia di milanesi “sequestrati” durante l’orario di lavoro, per le centinaia di facinorosi itineranti non rimane che una via: l’allontanamento dal territorio di Milano, con le buone o meno». Il Carroccio non è disposto ad accettare «nessun ulteriore dialogo, nessuna accoglienza e nessun euro di spesa per gente che ormai da mesi, e in alcuni casi da anni, ha dimostrato di voler campare alle spalle del prossimo». Piena solidarietà alla polizia anche dal vicesindaco e capodelegazione del Pdl, Riccardo De Corato, che punta il dito contro «la presenza dei centri sociali, registi occulti dell’occupazione abusiva e che si sono ritrovati sul posto per seminare zizzania, scatenando incidenti». E ripercorre il curriculum dei no global sempre in prima fila per alzare la tensione, «come avevano fatto cercando di aizzare i rom di Triboniano, gli islamici pro Hamas, gli studenti contro la Gelmini». Solo per citare. E puntualizza che il Comune «ha offerto ospitalità ai presunti rifugiati ma hanno rifiutato, una logica del muro contro muro che segue quella dei centri sociali». De Corato non usa mezzi termini: «Non possiamo correre dietro a comitive di manifestanti che girovagano per la città. Se qualcuno pensa che qui, dove si spendono 8 milioni l’anno per dare ospitalità a 300 asilanti, sia il Paese di Bengodi stiamo freschi». Dall’altra parte della barricata Rifondazione, con il consigliere regionale Luciano Muhlbauer che definisce la vicenda «indegna di uno Stato civile». E il Pd a Palazzo Marino critica la gestione dell’emergenza e dell’accoglienza dei rifugiati in genere, chiedendo «interventi seri di seconda accoglienza». Già previsti, fa presente il Comune che dal prossimo inverno aprirà una nuova struttura nell’ex scuola elementare di via Zama, un progetto approvato in giunta proprio due settimane fa e che sarà finanziato interamente con fondi statali. Sul caso dei rifugiati di Bruzzano invece l’eurodeputato del Prc/Sinistra europea Vittorio Agnoletto intende presentare un’interrogazione alla Commissione Ue.
Hanno rifiutato i posti letto messi a disposizione dal Comune. «La porta è sempre aperta, per chi ha diritto, il diritto deve valere», assicura l’assessore alle Politiche sociali, Mariolina Moioli, che ieri pomeriggio ha incontrato i rappresentanti dei rifugiati sgomberati dall’ex residence di Bruzzano. In caso di ripensamenti, l’accoglienza a donne e bambini nelle strutture comunali è garantita, ma l’assessore ammette che «la situazione è complessa, ci sono persone provenienti da Catania, Caltanissetta, Trapani, un po’ da tutta Italia». E c’è un’altra anomalia: tra loro, fa presente, non ci sono solo richiedenti asilo o aiuto umanitario «ma anche gente che è qui da cinque anni». Ragioni che fanno pensare a «un arrivo strano, potrebbe sembrare pilotato». E secondo l’assessore i rappresentanti degli immigrati hanno rifiutato l’offerta «perché in realtà molti di loro non vogliono entrare nel programma, ma vogliono la casa per poi andarsene in Germania o Inghilterra». La vicenda ha acceso il dibattito politico. Dura la reazione del capogruppo della Lega Matteo Salvini che non li definisce rifugiati ma «delinquenti», perché «dopo le incredibili violenze di oggi, nei confronti delle forze dell’ordine e di migliaia di milanesi “sequestrati” durante l’orario di lavoro, per le centinaia di facinorosi itineranti non rimane che una via: l’allontanamento dal territorio di Milano, con le buone o meno». Il Carroccio non è disposto ad accettare «nessun ulteriore dialogo, nessuna accoglienza e nessun euro di spesa per gente che ormai da mesi, e in alcuni casi da anni, ha dimostrato di voler campare alle spalle del prossimo». Piena solidarietà alla polizia anche dal vicesindaco e capodelegazione del Pdl, Riccardo De Corato, che punta il dito contro «la presenza dei centri sociali, registi occulti dell’occupazione abusiva e che si sono ritrovati sul posto per seminare zizzania, scatenando incidenti». E ripercorre il curriculum dei no global sempre in prima fila per alzare la tensione, «come avevano fatto cercando di aizzare i rom di Triboniano, gli islamici pro Hamas, gli studenti contro la Gelmini». Solo per citare. E puntualizza che il Comune «ha offerto ospitalità ai presunti rifugiati ma hanno rifiutato, una logica del muro contro muro che segue quella dei centri sociali». De Corato non usa mezzi termini: «Non possiamo correre dietro a comitive di manifestanti che girovagano per la città. Se qualcuno pensa che qui, dove si spendono 8 milioni l’anno per dare ospitalità a 300 asilanti, sia il Paese di Bengodi stiamo freschi». Dall’altra parte della barricata Rifondazione, con il consigliere regionale Luciano Muhlbauer che definisce la vicenda «indegna di uno Stato civile». E il Pd a Palazzo Marino critica la gestione dell’emergenza e dell’accoglienza dei rifugiati in genere, chiedendo «interventi seri di seconda accoglienza». Già previsti, fa presente il Comune che dal prossimo inverno aprirà una nuova struttura nell’ex scuola elementare di via Zama, un progetto approvato in giunta proprio due settimane fa e che sarà finanziato interamente con fondi statali. Sul caso dei rifugiati di Bruzzano invece l’eurodeputato del Prc/Sinistra europea Vittorio Agnoletto intende presentare un’interrogazione alla Commissione Ue.
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2 commenti:
Quelli dei centri sociali sono la peggior feccia dell'umanità, anche più di un qualsiasi delinquentello straniero.
Fanno semplicemente schifo.
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