Il Pinar, il mercantile turco battente bandiera panamense che ieri ha raccolto nel Canale di Sicilia 154 migranti alla deriva su due barconi e un cadavere, è ancora fermo a circa 45 miglia a Sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese. Le autorità della Valletta, che hanno coordinato le operazioni di soccorso, hanno infatti indicato alla nave porta container di fare rotta verso il porto più vicino, che è appunto Lampedusa. Fino a questo momento, tuttavia, il mercantile non è stato ancora autorizzato a dirigersi verso l'isola. La vicenda è da collegare al contenzioso tra Malta e l'Italia sulle competenze relative alle operazioni Sar di ricerca e soccorso in mare.
Immigrati: Maroni, Malta faccia la sua parte nei soccorsi
(ASCA) - Roma, 17 apr - Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, chiede che anche il governo maltese ''faccia la sua parte'' come l'Italia nel soccorso agli immigrati clandestini nel Mediterraneo. E' stato lo stesso responsabile del Viminale stamane al margine della ''Conferenza panmediterranea sull'immigrazione clandestina e sulla sicurezza delle frontiere esterne'' che si tiene al Polo Tuscolano a Roma, a rivelare che ''i rapporti con Malta non vanno tanto bene, anzi c'e' un contenzioso'' e di aver interessato, per questo, lo stesso commissario Barrht perche' intervenga. ''C'e' oggi un dispositivo - ha spiegato Maroni - che consente a Malta di scaricare sull'Italia le responsabilita' che sono sue nel soccorso degli immigrati. Finora lo abbiamo fatto ma continuo a chiedere a Malta di assumersi le responsabilita' che ha e che, fino ad oggi, non si sono assunti dopo aver firmato accordi internazionali''. Maroni ha spiegato che le aree di intervento nel Mediterraneo per il soccorso agli immigrati sono ''ben definite'' ma che alcuni paesi, spesso, non intervengono. ''Noi, invece, lo facciamo, tanto e' vero che nel solo anno passato l'Italia e' intervenuta ben 80 volte in operazioni di soccorso in aree di non competenza per venire in aiuto ai barconi in difficolta' anche perche' le autorita' che lo dovevano fare non sono intervenute. Ho posto la questione a livello europeo - ha concluso il responsabile del Viminale - perche' chi si e' impegnato a fare soccorso in mare poi intervenga veramente, altrimenti si cambino le regole''.
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