venerdì 24 aprile 2009

Geert Wilders

Il PVV avanza sempre di più in Olanda. Islam/ Un nuovo film “anticorano”, Wilders sta lavorando a Fitna 2

Il leader di destra olandese Geert Wilders ha annunciato il seguito del suo discusso film anti-corano, Fitna. In un'intervista al quotidiano Telegraaf il leader del Pvv, il partito per la libertà, ha detto che il nuovo documentario dovrebbe essere pronto per il 2010 e che i temi al centro del film saranno la libertà di espressione e la sharia: «Non sarà una copia di Fitna, questa sarà la fase successiva». Grazie a Fitna 2 le persone sapranno cosa aspettarsi, ha spiegato, «adesso voglio mostrare quali siano le conseguenze dell'immigrazione di massa dai paesi islamici, che qui trovano una porta aperta». Wilders ha riferito che per girare il nuovo documentario questa volta si avvarrà del contributo professionale dell'industria cinematografica americana, anche se non fa nomi: «Ho avuto offerte da persone di New York e Hollywood, che in passato hanno fatto film che abbiamo potuto vedere al cinema». Resta il problema dei fondi, per la cui raccolta il parlamentare si recherà la settimana prossima in Florida. L'uscita del nuovo film è, nelle intenzioni del politico olandese, anche un modo per passare al contrattacco: Fitna, uscito l'anno scorso a fine marzo, è oggetto di un'inchiesta giudiziaria per incitamento all'odio. «Dobbiamo attaccare ancora di più, dobbiamo passare all'offensiva», è stata la risposta di Wilders nell'intervista al quotidiano. «Dobbiamo rispondere ai colpi. Non intendo aspettare il processo».


In Olanda Wilders va sempre più forte e fa sogni da premier

Se in Olanda si votasse oggi, Geert Wilders, l'erede di Pim Fortuyn, guiderebbe il primo partito del paese. Sarà l'Olanda il primo paese ad uscire da Eurabia? Ecco l'analisi del FOGLIO di oggi, 18/04/2009 a pag.1, dal titolo "In Olanda Wilders va sempre più forte e fa sogni da premier"

L’Aia. Nel laboratorio del multiculturalismo che è l’Olanda, il Partito della libertà di Geert Wilders è diventato la prima forza politica del paese. Secondo l’ultima rilevazione di Maurice de Hond, se si votasse oggi per i 150 seggi della Camera, il Partij voor de Vrijheid passerebbe da 9 deputati a 32. I cristiano- democratici e i laburisti che governano il paese in una grande coalizione crollerebbero rispettivamente a 27 e 22 seggi. La progressione di Wilders è costante, da quando l’autore del film “Fitna” è stato espulso dal Regno Unito e inquisito per “istigazione all’odio e alla discriminazione” da un tribunale di Amsterdam. Tra marzo e aprile, il Partito della libertà ha conquistato altri 5 seggi. “Voglio diventare primo ministro”, ha detto Wilders in un incontro con 200 suoi sostenitori in marzo. Il leader della destra detta “populista” – che asseconda e capisce la pancia del paese – ha appena annunciato il sequel di “Fitna”: dopo il cortometraggio sui versetti del Corano che “incitano all’odio”, nel 2010 arriverà un film sull’islamizzazione che minaccia Europa e Stati Uniti. Il primo test della consistenza reale del Partito della libertà saranno le elezioni europee di giugno. Nel paese che ha bocciato il trattato costituzionale dell’Unione europea, la campagna di Wilders è antieuropeista: abolizione dell’Europarlamento, “no” all’ingresso della Turchia, espulsione di Romania e Bulgaria dall’Ue e un commissario unico incaricato della moneta unica e del mercato interno. La crisi economica gioca a suo favore: Wilders boicotta il Parlamento, perché il piano di rilancio del governo avvantaggia gli immigrati “approfittatori”. Il suo elettorato si allarga alla classe media, spiega il sondaggista Peter Kanne: “Piccoli imprenditori e quadri medi che si sentono minacciati e vogliono il ritorno dei vecchi valori olandesi”. Come Pim Fortuyn, Wilders tocca la corda del relativismo istituzionalizzato. A Rotterdam, guidata dal sindaco di origine marocchina Ahmed Aboutaleb, in febbraio il Consiglio comunale ha autorizzato un teatro a creare una balconata riservata alle donne, su richiesta dal comico musulmano anti integrazione Salaheddine Benchikhi. Fino a dicembre, il sito Morokko.nl, frequentato dalla comunità marocchina, ha ricevuto fondi pubblici nonostante sul suo forum si inneggiasse ai “martiri” che avevano attaccato Mumbai e ucciso soldati olandesi in Afghanistan. In gennaio, il governo ha autorizzato funzionari, militari ed eletti locali a prestare giuramento sul Corano. Martedì, il ministro degli Esteri cristiano-democratico, Maxime Verhagen, ha accusato Wilders di voler trasformare l’Olanda in un paese del “noi contro di loro”. Ma, oltre a essere il politico più minacciato (292 complotti nel 2008, secondo la polizia), Wilders è percepito come la vittima dell’establishment e sottrae voti ai partiti tradizionali. Unica eccezione il D66, il partito liberale e libertario, pro immigrazione ed europeista. Il D66, l’altra faccia dei valori che Wilders dice di difendere, passerebbe da 3 a 18 deputati.

1 commenti:

Nessie ha detto...

Speriamo che non lo accoppino come hanno fatto con Pim Fortuyn