ROMA - Via libera dal Senato al ddl sul federalismo che diventa dunque legge dello Stato. A favore hanno votato Pdl, Lega e Italia dei Valori. Il Pd si è astenuto (tranne Marco Follini, che ha espresso voto contrario) e l'Udc ha votato contro. I voti favorevoli sono stati 154, i contrari 6 e 87 gli astenuti.
ROMA CAPITALE - Più autonomia per Regioni, Province e Comuni, un tetto alla pressione fiscale, "bicameralin" per il parere sui decreti attuativi, maggiore trasparenza nei meccanismi finanziari, istituzione di 10 città metropolitane. Questi i punti cardine del provvedimento sul federalismo fiscale, cui si aggiunge l'istituzione di Roma Capitale. Roma non è più semplicemente Comune ma un nuovo ente territoriale con speciale autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria. Tra le nuove funzioni quelle relative alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali, allo sviluppo economico con riferimento al settore turistico, alla mobilità e ai trasporti, all'edilizia pubblica e privata alla protezione civile. Queste funzioni sono disciplinate con regolamenti del consiglio comunale, che diventa Assemblea capitolina e che entrò sei mesi deve varare un nuovo statuto. Previste anche maggiori risorse e il trasferimento dei beni dello Stato.
IDV: «INNOVAZIONE» - «Votiamo a favore di questa legge non per fare un favore a una parte politica che tanto tiene a questa riforma, ma perché riteniamo che questo Paese meriti l'innovazione e l'Idv accetta questa sfida» ha detto il capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato Felice Belisario durante le dichiarazioni di voto, sottolineando che il partito «controllerà».
LA FESTA DELLA LEGA - «Il federalismo fiscale non andrà a dividere ma farà sviluppare il Paese - ha spiegato il capogruppo della Lega Federico Bricolo -. Questo è un momento fondamentale per il nostro Paese: cambieranno tante cose, cambieranno in meglio, si andrà a smantellare la zavorra dell'assistenzialismo. Daremo finalmente autonomia finanziaria ai Comuni. I soldi che i cittadini pagano in tasse resteranno sul territorio, non andranno più a Roma. Saremo finalmente padroni in casa nostra». Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha parlato di «giornata storica». Quando il presidente del Senato Schifani ha letto i risultati della votazione, i senatori del Carroccio si sono alzati in piedi sventolando i fazzoletti verdi. Tra i banchi del governo ci sono stati abbracci e strette di mano con il leader del Carroccio Umberto Bossi e gli altri ministri leghisti. Dalla tribuna ospiti ha assistito alla votazione anche il figlio di Bossi, Renzo.
... e mentre quel cretino di Franceschini si occupa della signora Lario e delle veline (che non esistono) nelle liste del Pdl, la Lega, il governo e l'Idv approvano finalmente il Federalismo. Ed è arrivata l'ora di rinnovare e cambiare le regole. Non è vero, signor Franceschini?
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