giovedì 30 aprile 2009

Magistratura

Già libero l'aguzzino del bimbo sciolto nell’acido di Stefano Zurlo

Michele Bidognetti, considerato il successore di Giuseppe Setola alla guida dell’omonima fazione dei Casalesi, è stato arrestato ieri a Casal di Principe. A catturarlo gli uomini della Dia di Napoli nel comune del casertano, roccaforte del clan. L’uomo è ritenuto l’attuale reggente dell’omonimo gruppo criminale. Bidognetti è il fratello di Francesco, soprannominato «Cicciotto ’e mezzanotte», storico capo del gruppo camorristico. L’uomo, ritenuto l’amministratore dei notevoli beni del clan e portaordini per conto del fratello, è stato arrestato in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea. Nel corso dell’operazione, denominata «Principe», sono stati sequestrati beni per un valore superiore ai 5 milioni di euro appartenenti a prestanome della famiglia Bidognetti-Setola. Tra questi, appartamenti, ville e aziende agricole. La famiglia Bidognetti era venuta alla ribalta nei mesi scorsi a causa degli omicidi di pura marca stragista perpetrati da Giuseppe Setola. Secondo il presidente dell’Antimafia, Beppe Pisanu, l’attività investigativa ha evidenziato che Michele Bidognetti agiva su impulso del fratello Francesco, ora al carcere duro, e questo significa che «neppure le condizioni così severe di detenzione previste dal regime del 41 bis riescono ad evitare che si stabilisca una qualche forma di comunicazione».

Lui? Lui invece si che è davvero pericoloso, reo soltanto di aver cercato di salvarsi la vita e il proprio lavoro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ed ecco un altro esempio di arricchimento culturale.http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo448395.shtml
capisco i genitori che, prima di iscrivere i figli in un istituto scolastico, si informano della precentuale di stranieri, anche se, spero, non tutti sono come il bel soggettino dell'articolo

Artemisia

Elly ha detto...

C'è un trafiletto anche sul corriere, l'ho postato proprio adesso. Guardacaso, l'aggressore non è italiano.