In cella continua a pregare e a lavarsi, non vuole cibo se non pane, Mohammed Nadir, l'egiziano di 25 anni che ha confessato di aver ucciso un romeno perché ha offeso Allah e l'ha preso a calci mentre stava pregando. C'è in realtà un omicidio a sfondo religioso e con un contorno di odio razziale dietro a quello che era sembrato un drammatico incidente ferroviario nel quale aveva perso la vita Marian Mortu, un romeno di 39 anni, che viveva nel campo nomadi di via Troya, periferia sud-ovest di Milano. Lunedì sera, pioggia fitta. Mohammed Nadir, manovale, in Italia da un anno e rigoroso seguace del Corano, come lui stesso ha raccontato, per ripararsi si inginocchia scalzo su un cartone sotto il cavalcavia di via San Cristoforo, vicino al passaggio a livello e ai binari della linea Milano-Genova. Sono circa le 21 ed è l'ora della preghiera serale. Mentre rivolto alla Mecca comincia a genuflettersi, si avvicina il rom che prima gli dà un gran calcio nello stomaco e poi attacca: "Cosa preghi a fare? Sei un musulmano di merda e il tuo dio del c... non ti ascolta". Troppo pesante questa frase, troppo offensiva per Mohammed. Così l'egiziano si alza e sferra un pugno al romeno. Scoppia un violento litigio che finisce tragicamente. L'islamico scaraventa il suo avversario contro un vagone del treno che, seppur a velocità ridotta, stava passando di lì. Il romeno batte la testa e muore all'istante mentre l'egiziano, come se nulla fosse, cambia luogo, sale sopra il cavalcavia, e sempre scalzo, riprende a pregare, in ginocchio sul cartone. Ed è proprio così che lo trovano più tardi i carabinieri della caserma di Porta Magenta, guidati dal capitano Vittorio Stingo. Avvisati da un cittadino che aveva visto in zona alcuni rom armati di spranghe e bastoni, si sono precipitati sotto quel cavalcavia dove da poco, stando alla Polfer, un uomo era finito accidentalmente sotto un treno. Nessuna traccia del gruppo di nomadi, ma solo la presenza di quell'egiziano a cui chiedono se avesse notato qualcosa. "Qui ci sono soltanto zingari di merda", dice. "Se siete venuti qui per il morto - aggiunge - era soltanto un altro romeno di merda. Loro nella vita chiedono soltanto elemosina oppure rubano". E ancora: "Dalla terra era venuto e sotto terra è ritornato". A questo punto Mohammed Nadir viene portato in caserma, dove crolla dopo tre ore di silenzio. "Ha offeso il mio dio - ha ammesso - Non stavo disturbando nessuno, ma solo pregando quando è arrivato e mi ha preso a calci. Ora sono molto pentito davanti ad Allah per quel che ho fatto". E non senza negare il suo disprezzo nei confronti dei rom ha ripetuto: "Vengono in Italia per elemosinare o rubare mentre tutti gli altri immigrati per lavorare". Dopo di che ha chiesto vestiti puliti perchè quelli che indossava durante l'omicidio, ha detto, "sono macchiati dal peccato".
Adesso mi aspetto una levata di scudi da TUTTI, che essi siano di destra o di sinistra. Voglio le proteste contro un cretino che dice qualcosa contro i rom. Ma finora non ho sentito granchè in giro. O forse perchè lui è egiziano, allora bisogna rispettarlo? Ribadisco, gli islamici non hanno nulla in comune con gli occidentali.
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