mercoledì 11 marzo 2009

Dagli al riccone

D'accordo anche Epifani (Cgil): «Convince la modalità di finanziamento». Franceschini: «I redditi più alticorrano in aiuto di quelli più bassi». Il segretario del Pd: «Un contributo straordinario dai redditi superiori ai 120 mila euro». Bossi approva

ROMA
- Di fronte alla crisi e alle famiglie in difficoltà serve «un contributo straordinario» per il 2009 di due punti sui redditi superiori ai 120 mila euro, cioè come quelli dei parlamentari, per finanziare 500 milioni da destinare al contrasto della povertà estrema. È questa la proposta del Pd annunciata dal segretario Dario Franceschini al termine di un incontro con le associazioni di volontariato che si occupano delle povertà. Franceschini ha detto che la proposta si tradurrà in un'iniziativa parlamentare. «Berlusconi - spiega - non è ottimista. Finge di esserlo e non penso che questo sia onesto né corretto».

BOSSI APPROVA - Umberto Bossi apprezza la proposta di Franceschini. «Può anche andare bene», ha detto ai cronisti al termine della riunione delle commissioni sul federalismo fiscale. «In un momento di crisi - spiega il leader della Lega - chi ha di più è giusto che contribuisca».

CENTRODESTRA - Ha invece chiuso la porta alla proposta di Franceschini il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. «Il Pd chi? - ha riposto ironico Brunetta ai giornalisti - Non conosco nessun Pd». Contrario anche il vice presidente dei deputati del Pdl, Maurizio Lupi: «È una proposta assurda e demogogica simile a quelle di Rifondazione comunista. Non è che i ricchi debbano piangere siccome piangono i poveri». A chi gli chiedeva di Bossi, Lupi ha risposto: «La pensa in un modo e io in un altro, non è un problema. Ci mancherebbe altro che dovessimo pensarla tutti allo stesso modo».

EPIFANI D'ACCORDO - La proposta di Franceschini trova l'appoggio del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. «È una proposta giusta e convince la modalità di finanziamento. C'è bisogno di aumentare le risorse verso le fasce sociali più svantaggiate», ha detto il leader sindacale, sottolineando che «il governo non può pensare di risolvere con la social card i problemi dei poveri e delle aree di emarginazione sociale che sono in aumento». Epifani ha anche chiesto al governo di raddoppiare la cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane: «Ci sono aziende che stanno passando alla cassa integrazione straordinaria, che è uno strumento per mandare via la gente dal posto di lavoro. C'è una situazione di assoluta emergenza. In Lombardia e Piemonte non ci sono più i soldi per la cassa integrazione in deroga e i tre quarti del Paese, di fronte alle richieste di cassa integrazione straordinaria, non hanno i soldi per pagare nulla».

2 commenti:

sinedie ha detto...

Saranno 60 anni che facciamo gli stessi discorsi? C'è la crisi e quindi la strategia è
1- aumentare le tasse
2- aumentare soprattutto quelle dei ceti più ricchi
3- chi più ha più da
4- solidarietà prima di ogni cosa
Ma a nessuno viene mai in mente di diminuire gli sprechi enormi di questa Repubblica? Ma lo sappiamo o no da quele pulpito arriva questa predica? E poi c'è la questione aritmetica e cioè i numeri che non sono giocabili; io già non capisco come faccia un lavoratore con 1200-1300 euro a campare in regioni come quelle del nord, e non capisco come si possa considerare una cifra come 120 mila euro "alta" senza alcun distinguo. Ci sono attività la cui gestione economica è terribilmente dispendiosa per esempio. Ci sono attività e mestieri legati ad un'imprevedibilità enorme. C'è un costo della vita pazzesco anche per comprare un mazzo di lattuga o un libro di scuola. Ma la casta privilegiata di politici e burocrati non pensa ovviamente neanche per un attimo a guardare in casa propria. L'uscita di Bossi non l'ho capita: forse è stata riportata in modo parziale, lui la realtà produttiva del nord dovrebbe conoscerla bene e certe battute mi sembrano controproducenti.

Anonimo ha detto...

L'uscita di Bossi in realtà non l'ho capita nemmeno io. Ma Bossi ne dice tante sempre. Si, appunto, si tolgano i soldi i parlamentari, si tolgano i privilegi delle caste (compresi i sindacati) e lasciamo perdere i ricchi.