giovedì 12 marzo 2009

A favore dell'illegalità

Tutti i sindacati insieme: "Gli operatori del Servizio sanitario sono pubblici ufficialie devono denunciare, visto che l'immigrazione clandestina diventa reato". I medici contro il dl sicurezza. "Obbligati a denunciare i clandestini" di Anna Rita Cillis

ROMA - Non sarà una "possibilità" per i medici che lavorano nelle strutture del Servizio Sanitario Nazionale quella di denunciare l'immigrato clandestino che si rivolge a loro ma piuttosto un "obbligo". Così la pensano le principali sigle sindacali dei camici bianchi italiani che operano all'interno di strutture pubbliche e che a distanza di poche settimane tornano a fare muro intorno all'emendamento contenuto nel Ddl sulla sicurezza (passato al Senato, ora all'esame della Camera) che di fatto abroga il comma 5 dell'articolo 35 del decreto 25-7-1998 "secondo cui l'accesso alle strutture sanitarie da parte di uno straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità". "Se dovesse passare l'emendamento", spiega Massimo Cozza, segretario nazionale della Cgil Medici, "di fatto noi medici che lavoriamo nel servizio pubblico saremmo obbligati a denunciare l'immigrato clandestino. I nostri uffici giuridici hanno studiato a fondo l'emendamento e anche il Ddl sulla sicurezza. I medici del Ssn, o che lavorano per enti convenzionati, rivestono la qualifica di pubblico ufficiale o di incaricato di pubblico servizio, quindi se l'immigrazione clandestina è reato, ed è perseguibile d'ufficio, ogni funzionario è obbligato, se ne ha notizia, a denunciare il clandestino altrimenti sarebbe lui stesso perseguibile penalmente". Anaoo Assomed, Cimo Asmd, Aaroi, Fp Cgil medici, Fvm, Federazionee Cisl medici, Fassid, Fesmed e Federazione medici Uil Fpl, tornano all'attacco e chiedono chiedono quindi al Parlamento "di non approvare l'emendamento che creerà non pochi problemi anche di tipo pratico in tutti gli ospedali italiani". E, seppur non arriveranno a scioperare useranno tutti gli strumenti legali: fino "alla Corte di giustizia europea passando per la Corte costituzionale", dicono all'unisono.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nessun problema... non vogliono denunciare? Si licenziano e vanno a lavorare tutti al Vaticano.

La realtà è un'altra... basta vedere oggi cosa succede negli ospedali INVASI dai clandestini (i quali, a dire il vero, più che la tubercolosi si fanno curare le coltellate delle loro risse e il coma etilico per le troppe birre...), dove GLI ITALIANI CHE PAGANO CON LE LORO TASSE IL SSN fanno la fila perchè prima bisogna curare questi parassiti, e se li fai aspettare l'accusa di razzismo è sempre pronta.

Oggi, negli ospedali pubblici su cui ricade il peso di MILIONI di clandestini che usano il pronto soccorso anche per curarsi l'influenza, una lista di attesa per una TAC (anche per casi sospetti di cancro) arriva fino a 6/8 mesi.

MA BASTA PAGARE, e con la libera professione nella stessa struttura e con lo stesso medico, l'esame te lo fanno dopo 3 giorni... 300 euro a botta.

SARA' QUESTO IL SACRO VALORE CHE DIFENDONO I MEDICI?

Anonimo ha detto...

... com'è? Pecunia non olet. Specie quando la moneta sonante appartiene agli italiani già vessati.

demiurgo77 ha detto...

I sindacati vogliono solo far rumore: nei casi in cui il medico ha notizia di un reato, ha obbligo penalmente sanzionato di denunciare solo se questo non compromette il rapporto e la fiducia con il paziente. Non è una norma del 1970: è un principio voluto dalla commissione del ministro Rocco! Proprio quello da cui prende nome il nostro codice penale: un ministro fascista, il cui lavoro ebbe efficacia di legge nel 1930!